venerdì 17 giugno 2016

Una storia a metà



Sta facendo riflettere e discutere il lungo racconto di Nichi Vendola neo-papà del piccolo Tobia, nato in California da utero in affitto e concepito in provetta col seme di Ed Testa, marito dell’ex governatore della Puglia, e l’ovocita di una "donatrice" nell’ambito di un contratto commerciale di surrogazione di maternità in una clinica di Sacramento. La storia è stata raccolta da Repubblica a Montreal, in Canada, dove la coppia ora risiede insieme al bambino, in attesa di rientrare in Italia, dove la maternità surrogata è e resta un reato penale.


«Vendola – è il commento di Eugenia Roccella, deputato di Idea, presidente del Comitato sul referendum abrogativo sulle unioni civili – afferma che vuole proteggere il bambino che lui e il compagno hanno avuto con l'utero in affitto. Ma la prima protezione che manca a quel bimbo è la presenza della sua mamma, a cui è stato tolto grazie a un contratto e a un pagamento». 


Roccella osserva come nella foto che Repubblica propone con grande risalto in prima pagina, e nella quale appaiono Vendola, Testa e il bambino in una scena affettuosa, «manchi la donna che ha partorito il piccolo Tobia, come non fosse mai esistita. Il bimbo non ha goduto del calore dell'abbraccio materno, e per allattarlo è stato chiesto alla madre di spedire il proprio latte, come fosse un prodotto di mercato. Tutto è ormai sul mercato: il corpo materno, il latte, gli ovociti, acquistati da "una bella ragazza mamma di una bimba bionda" – riferisce la parlamentare citando l’articolo –, una ragazza giovane e selezionata con cura, perché ha trasmesso il suo Dna a Tobia, mentre per la gravidanza si può scegliere una donna non di pelle bianca. La cultura dei diritti individuali nasce grazie a un mercato del corpo con connotazioni razziste, e alle nuove forme di quel liberismo che un tempo la sinistra definiva "selvaggio" e che oggi glorifica». 


Di segno opposto il giudizio del successore di Vendola alla guida della Puglia, Michele Emiliano: «Faccio gli auguri a Nichi e Ed – ha dichiarato –. Oggi c'è una dimensione pubblica dell'evento e mi è venuto spontaneo fare loro gli auguri. Sono stato felice nel vedere la loro felicità e ho voluto da presidente della Regione dare al piccolo Tobia il benvenuto». Testa e Vendola hanno espresso il desiderio di potersi stabilire con Tobia a Terlizzi, in provincia di Bari, dove Vendola ha una casa.
Avvenire

***
Vedi:
 La mamma che non c’è (Assuntina Morresi)
 Il figlio che c’è (Maurizio Patriciello)