domenica 10 luglio 2016

Lettera Apostolica del Papa in forma di Motu Proprio “I beni temporali”



Sala stampa della Santa Sede
I beni temporali che la Chiesa possiede sono destinati a conseguire i suoi fini e cioè il culto divino, l’onesto sostentamento del clero, l’apostolato e le opere di carità, specialmente a servizio dei poveri (cfr can. 1254 §2 C.I.C.). La Chiesa, di conseguenza, sente la responsabilità di porre la massima attenzione affinché l’amministrazione delle proprie risorse economiche sia sempre al servizio di tali fini.
Per questo motivo la Santa Sede presta un’attenzione particolare alla vigilanza sulla amministrazione del proprio patrimonio. A tale scopo, il 24 febbraio 2014 ho istituito, con il Motu Proprio Fidelis dispensator et prudens, tre nuovi organismi, cioè il Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Economia e l’Ufficio del Revisore Generale, stabilendo le competenze di ciascuno. In seguito, il 22 febbraio 2015 ho approvato ad experimentum gli Statuti dei citati organismi. (...)

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 Sala stampa della Santa Sede
[Text: Italiano, English, Español]
In data 4 luglio 2016 il Santo Padre ha approvato un Motu Proprioche implementa la riforma degli organismi che si occupano del controllo e vigilanza e dell’amministrazione dei beni della Santa Sede. Il nuovo documento legislativo intende continuare il cammino già intrapreso con il motu proprio “Fidelis dispensator et prudens” del 24 febbraio 2014, con il quale Papa Francesco aveva istituito tre nuovi organismi: il Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Economia e l’Ufficio del Revisore Generale.