mercoledì 9 novembre 2016

Donald Trump: il programma



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Meno tasse, no all'eutanasia e mano tesa a Putin

Elena Molinari mercoledì 9 novembre 2016

Ecco il programma del neopresidente Donald Trump, così come emerso durante la lunga campagna elettorale.

VITA

ll miliardario repubblicano ha difeso per almeno tre decenni il diritto all’aborto, organizzando anche cene per la raccolta fondi dei principali gruppi abortivi degli Stati Uniti. A chi gli chiedeva perché, Trump rispondeva: «Sono cresciuto a New York, non nel Sud retrogrado». Negli ultimi anni il tycoon ha cambiato idea, schierandosi nel campo pro-vita e sostenendo che l’aborto dovrebbe essere dichiarato illegale dalla Corte suprema Usa. Quest’anno il candidato repubblicano ha suscitato polemiche quando ha affermato che bisognerebbe «punire le donne che interrompono la loro gravidanza» ma non gli uomini coinvolti. Più di recente ha però dichiarato che la legalità o meno dell’aborto dovrebbe essere decisa a livello statale e non a livello federale. Trump si oppone alla legalizzazione sia dell’eutanasia che del suicidio assistito.

ARMI

«Il diritto di auto-difesa degli americani non deve fermarsi quando questi escono di casa. Ecco perché ho un permesso per il trasporto di armi nascoste e perché difendo il diritto degli americani di averlo. Questo deve valere in tutti i 50 Stati», ha detto Donald Trump. Il miliardario ha accusato Clinton di voler eliminare il secondo emendamento alla Costituzione Usa che garantisce il diritto di difendersi. Il tycoon ha detto però che le persone sospettate di legami con il terrorismo o quelle alle quali è stato proibito di imbarcarsi su un aereo per motivi di sicurezza non dovrebbero poter acquistare armi. Ha anche sostenuto che i venditori di armi hanno il dovere di informare le forze dell’ordine quando qualcuno fa grossi acquisti di armi e di munizioni.

MIGRANTI

Donald Trump sostiene che «grandi quantità di reati sono commessi dagli immigrati» e ha per questo promesso di costruire un muro al confine meridionale degli Stati Uniti e di «farlo pagare al Messico». «Costruiremo un muro – ha detto – e ci metteremo una grossa, grassa, bellissima porta. Chi vuole entrare dovrà farlo legalmente». Il candidato repubblicano accusa l’America latina di «esportare illegalmente crimine e povertà» e assicura che rimpatrierà la maggior parte degli 11 milioni di immigrati senza permesso di soggiorno presenti negli Usa. Intende inoltre mettere fine ai programmi che permettono di assumere lavoratori stranieri qualificati, istituendo l’obbligo di assumere lavoratori americani prima di ogni straniero, senza alcuna eccezione.

ESTERI

Donald Trump ha avvertito la Nato e altri Stati alleati degli Usa che corrono il rischio di doversi difendere da soli se non iniziano a contribuire di più al costo del mantenimento della rete militare globale degli Stati Uniti. Ha detto più volte che la Cina sta «prendendo in giro» gli Stati Uniti e che come presidente la considererebbe alla stregua di un nemico, mentre vede con simpatia Vladimir Putin e, se eletto, riallaccerebbe rapporti più stretti con la Russia. Sulla lotta al terrorismo, ha affermato che distruggerebbe il Daesh, e farebbe «brillare di bombe il deserto in Medio Oriente». Ma non invierebbe più soldati in Siria o Iraq. Si oppone con forza all'accordo sul nucleare con l’Iran voluto dall’amministrazione Obama e ha promesso di cancellarlo.

ECONOMIA

Donald Trump sostiene che gli Usa stanno attraversando un periodo di forte declino economico. Il repubblicano considera responsabili in parte i patti commerciali internazionali, sui quali tiene una linea dura. Si oppone non solo all’accordo con il Pacifico, ma promette anche di «rottamare» il Nafta, l’accordo di libero scambio nordamericano negoziato nel 1990 da Bill Clinton. Non crede che lo stipendio minimo orario debba essere aumentato e propone tagli alle tasse per tutti che avvantaggerebbero soprattutto i più abbienti. Il magnate vorrebbe aumentare le tasse solo sugli hedge funds di Wall Street. Propone inoltre una riduzione dei controlli governativi sulle imprese. Trump promette però di «riportare in America» le centinaia di migliaia di posti di lavoro che le aziende hanno trasferito all’estero.
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