Il coraggio di un giovane prete francese
di Claudio Forti
Articolo redatto da François Billot de Lochner – 9 dicembre 2016
La scorsa domenica 4 dicembre, in una parrocchia della regione parigina, nella messa domenicale in una grande chiesa piena di fedeli, il giovane vicario ha destato grande stupore nell’assemblea. Il sacerdote ha infatti gridato la sua collera contro il dilagare
della pornografia e anche contro gli attentati alla vita. Le parole pronunciate hanno reso più drammatica la situazione, così come la potenza e il tono della sua omelia. I presenti ascoltavano in silenzio. Forse dicevano in cuor loro: finalmente! Era il minimo che ci si potesse aspettare … Perché è sempre più raro ascoltare simili sermoni su temi così essenziali. A questo punto ci chiediamo: non è che questo prete coraggioso sia un po’ troppo solo?
Diciamo le cose con chiarezza: troppo spesso nelle nostre battaglie in difesa dei valori ci sentiamo soli. Molto soli. Troppo soli. Terribilmente soli! Che si possa essere violentemente criticati da coloro che ci combattono, è nella logica delle cose, ma che si sia regolarmente attaccati e contrastati con forza da coloro che, secondo logica, dovrebbero formare un fronte comune e unito con noi resistenti, questo pone qualche problema.
Ecco qualche esempio fra molti:
Un ultimo esempio, come ciliegina sulla torta: quando il Tribunale Ecclesiale Popolare di Bayonne, composto di novanta preti, autoproclamatosi giudice, mette sotto accusa il vescovo del luogo, il coraggiosissimo Monsignor Marc Aillet, questo ritorno inatteso del vento cattivo del maggio del 68, o ancor peggio, del Tribunale rivoluzionario del 1793, non può che lasciarci allibiti.
Il sermone di quel giovane prete, che abbiamo citato all’inizio, ravviva in noi la fiamma della Speranza, perché ci ricorda l’eroica figura di padre Popieluszko, così da diventare suoi emuli. Perché lui, lottando solamente con il suo megafono contro le Forze del Male, che hanno insanguinato la Polonia, non ebbe timore dei se e dei ma o dei può essere, ma diceva la Verità, liberata da tutte le scorie che la coprivano. Così prendendo su di sé tutti i rischi, egli fustigava quotidianamente il tremendo regime comunista che tentava di soffocare il suo paese. Per questo fu torturato e poi ucciso in un modo atroce. Il suo sacrificio non è stato vano. Ha infatti contribuito in modo notevole al crollo di quella brutale dittatura.
Se il nostro paese continua nella sua caduta (Ma il paragone è utile anche per l’Italia e l’Europa. N d t), saranno necessari molti meno se, ma, può essere, e una maggior quantità di veri resistenti che sanno dire le cose con verità, a loro rischio e pericolo.
A questo riguardo, il sermone del 4 dicembre è come una bella luce che brilla nella notte in cui vive attualmente la Francia. Notte di sottomissione di gran parte delle elite al politicamente corretto, e dunque all’inevitabile declino del nostro paese.
François Billot de Lochner,
Presidente della Fondazione di Service politique, de Liberté politique e di France Audace
Fonte http://www.libertepolitique.com/Actualite/Editorial/Le-courage-d-un-jeune-pretre
Traduzione di Claudio Forti