martedì 10 gennaio 2017

Martedì della I settimana del Tempo Ordinario. Commento audio al Vangelo

Per riuscire a rubare i figli a Dio, il demonio sparge menzogne su di Lui e sulla storia per insinuare in essi il dubbio circa la sua autorità: "perché devi lasciare che sia un altro a decidere per te?". Già, perché qualcuno deve limitarmi o togliermi la libertà? E' uno spirito impuro che, prendendo spunto dalle situazioni difficili e dolorose, sporca lo sguardo inquinandolo alla fonte affinché non veda più l'amore di Dio, dimentichi le ragioni per lodarlo e quindi se ne separi. Se accolta, la menzogna del demonio ci seduce per possedere la mente e il cuore, e spingerci a giudicare tutti secondo la sua ispirazione, perché non possiamo continuare ad essere frustrati. Dai su, questo Dio non può volerlo... Per questo, quando Gesù di sabato entra nella sinagoga, quando cioè insegna con autorità durante le liturgie, con la predicazione e il Magistero, crediamo che venga a rovinarci e induriamo il cuore. Invece nella Chiesa la Parola di Gesù ha l'autorità per comandare agli spiriti impuri e questi gli obbediscono, compiendo l’esorcismo di cui abbiamo bisogno: la predicazione della sua Parola è l’unica in grado di smentire la menzogna del demonio, perché lo fa svelando l’amore di Dio seminato in ogni millimetro della storia dell’umanità, in ogni secondo della nostra vita. E' falso che non abbiamo niente a che fare con Dio. Apparteniamo a Lui e non a satana! Solo l'annuncio del Vangelo di Cristo che ha dato la vita per liberarci e ricondurci al Padre può gridare al demonio: “Taci! esci da quest'uomo”. Letteralmente "ti metto una museruola", quella della Verità che serra la bocca menzognera che parla nel nostro cuore. E questa sì che è una rovina, ma per l'uomo vecchio; strazio e grida dell’orgoglio che non vuole lasciare il suo posto. Per questo così spesso ci irrigidiamo e vorremmo dire e diciamo basta a Dio. Ma proprio tante ribellioni e crisi sono il segno che la Parola di Cristo ci ha raggiunti, colpiti e affondati. Si tratta solo di avere pazienza, con noi stessi e con chi ci è accanto, sino a che l'uomo vecchio non sia sepolto con Cristo e con Lui rinasca il nuovo, umile, obbediente, che ama gratuitamente e genera stupore nel mondo, il primo passo verso la salvezza.