martedì 31 gennaio 2017

Pensieri pericolosi... riconoscerli per difendersi

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di Costanza Miriano
È qualche giorno che vorrei recensire il Dizionario elementare del pensiero pericoloso pubblicato da poco da IdA, Istituto di Apologetica, e in vendita anche sul sito de Il Timone: pensavo di aprirlo, farmi un’idea e scrivere velocemente qualcosa, ma niente. Ci sono sprofondata dentro. Voce dopo voce, pagina dopo pagina, non riesco a smettere di leggere, perché non c’è un argomento che non mi interessi.
Dopo il Dizionario di apologetica, l’IdA ha pubblicato questo altro prezioso strumento, scegliendo un campione del pensiero contemporaneo che è in contrasto con la dottrina cattolica, o anche che presenta solo alcuni aspetti problematici, pur avendo dei meriti culturali o anche teologici.
Da Theodor Adorno a Elemire Zolla, scorrere l’indice è un’avventura avvincente, e si attraversa  una lunga lista di voci, oltre duecento, una più interessante dell’altra. Giuseppe Alberigo, Allende, Augias, Tonino Bello, Enzo Bianchi, Bonhoeffer, Emma Bonino, Cacciari, Darwin, De Andrè, Dossetti, Dario Fo, Freud, Galimberti, Kant, Lacan, Levi Montalcini, Madonna (!), Martini, Marx, Melloni, Milani, Mishima, Odifreddi, ONU (sì, anche le organizzazioni, Save The children, Femen, Greenpeace, Unicef, WWF sono nella lista), Pasolini, Pivano, Quinzio, Saviano, Scalfari, Soros, Teilhard de Chardin, Vattimo, Veronesi e mi fermo qui, ma è solo un assaggio di un grande campione.
L’intento non è quello di demonizzarli – ci sono persone preziosissime per la Chiesa come Raniero Cantalamessa – ma dirisvegliare una capacità critica nell’ascoltare tutto, e nel giudicare, non le persone, ma le idee, è appena il caso di precisare. “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono”, dice San Paolo. Infatti di ogni personaggio vengono riportate alcune affermazioni critiche, viene evidenziato l’errore, e poi viene affermata la verità secondo la dottrina.
Ma la cosa più bella per me è leggere l’elenco degli autori, alcuni dei quali amici in carne ed ossa, altri amici solo di carta. La loro lucidità e intelligenza e capacità mi rende orgogliosa di pensarla come loro. È questa la bellezza del libro: sentirsi parte di una comunità che condivide un pensiero, un patrimonio, un deposito comune. È vero che abbiamo duemila anni di storia alle spalle, ma a volte è bello anche sapere che la comunione di pensiero, di cultura, di eredità, è con dei vivi, meglio ancora se sono persone a cui puoi telefonare o scrivere. E se sfogliando i giornali, guardando la tv, andando in libreria ci si sente dei pazzi che vanno contromano in autostrada, tra queste pagine si ritrova finalmente la piacevole sensazione di quelli che hanno imboccato la strada per il verso giusto. Ogni tanto ci si deve pur riposare…