sabato 25 febbraio 2017

Corrompere per dominare



La pornografia come sistema di controllo mentale (individuale e sociale)

di Alessandro Benigni (Silvana De Mari Vommunity)

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«Noi aspiriamo a corrompere per poter dominare»
Giuseppe Mazzini (massone, 1805-1872)

Parte prima: un quadro generale


E’ questo, quello che ci serve, prima di tutto: un quadro generale di riferimento, in cui tanti fenomeni, apparentemente isolati fra loro, possano essere collegati insieme e spiegati in relazione al controllo: dalle “comunità degli uomini-cane“, all’aborto, alla legalizzazione delle droghe, all’eutanasia, alla “teoria svedese dell’amore“, al divorzio, alla diffusione del consumo di psicofarmaci, aumento dei suicidi, depotenziamento cognitivo in ambito scolastico, e tanto altro ancora: non da ultimo, l’incredibile disegno di legge n. 2688, di cui ha dato chiarissima illustrazione Enzo Pennetta su Critica Scientifica. Un quadro, insomma, in cui collocare la pornografia contemporanea, per poter capire che cos’è in realtà.
Anticipo così la tesi che andrò a sostenere in questa e nelle prossime puntate:
La pornografia è un micidiale sistema di controllo sociale.
Ma come agisce?
Tramite l’instupidimento, la distrazione di massa (era Noam Chomsky a spiegare questa tecnica), con la deprivazione sensoriale e mentale, con una progressiva e impressionante atrofizzazione del cervello e delle facoltà mentali superiori (linguaggio, significazione, quindi intelligenza latu sensu), ed in particolare attraverso un immane ed inevitabile processo di svirilizzazione del maschio e di trascinamento (nota n. 1) condizionamento (nota n. 2) della femmina allo stato degradante di addetta a masturbazioni assistite, quando non di prostituta de facto.
Sì, svirilizzazione. Avete letto bene: la pornografia – come vedremo – si basa sull’effetto Coolidge e conduce a problemi di erezione, anche nei più giovani (deficit erettile) e mancanza del desiderio. Ma del versante biochimico andremo a parlare nella prossima puntata. Come andrò a mostrare, infatti, la pornografia si iscrive perfettamente tra le tecniche di controllo mentale, quindi di controllo sociale, non solo per la sua drammatica forza simbolica ma, come vedremo, per il suo effetto fisiologico misurabile, sul cervello. E quindi sul comportamento.
Per quello che ho visto, la normalizzazione (che è la premessa logica del controllo) indotta dal consumo di pornografia agisce su due livelli:
– un primo livello, in cui ci si abitua a considerare il rapporto unitivo tra uomo e donna come prestazione e consumo, nella riduzione dell’altro (prima immaginato e fantasticato, poi eventualmente anche realizzato) come dipendente rispetto all’io-spettatore rinchiuso in sé, incapace di un’autentica relazione. Una specie di monade, come avevo già indicato (vedi nota n. 3 a piè di pagina).
– un secondo livello deriva dall’assuefazione e dall’abitudine. L’abbruttimento del Sacro non è mai senza conseguenze. In questa fase,  esattamente per come avviene nelle droghe (ecco emergere l’aspetto fisiologico, di cui tratteremo nella seconda parte) il cervello si abitua e non si eccita più normalmente, con gli input naturali: una volta assuefatto, per stimolarlo c’è bisogno di qualcosa di più: ovvero di oggetti fantasticati sempre più fuori norma, più giovani per esempio, oltre che passare via via a pratiche sempre più estreme, fino alla sottomissione o alla tortura o alla violenza più bestiale, che col sesso non hanno più niente a che fare.

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Il mio discorso introduttivo, quindi, è semplice.
E breve:
anche la pornografia è un’arma dell’Impero.
Anche se la giustificazione di questa tesi sarà chiara solo alla fine di queste micro riflessioni sul tema, posso già anticipare che come tutte le armi dell’Impero, questo metodo di controllo si presenta con la maschera del suo contrario: promette una maggiore libertà di espressione, una immediata realizzazione di sé stessi, al di là di dogmi e tabù. Mentre invece rende sudditi. Anzi: schiavi. E a due livelli: uno psichico, l’altro psichico. Nel seguito indicherò esattamente cos’ho trovato in merito.
Andiamo invece a marcare ancora solo un paio di cose sul quadro generale della faccenda.
Il mio assunto è che siamo nel mezzo di una morsa a tenaglia, di livello planetario, che sta giungendo alla fine. Molti sono i segni indicativi: l’uscita allo scoperto delle intenzioni mortifere, su tutto il pianeta, delle varie forze politiche che agiscono sul campo da un pezzo. L’accelerazione legislativa per restringere le libertà individuali. Gaffes clamorose, dei massoni, che finiscono per invitare Jovanotti ad una delle loro riunioni, e tanto altro ancora che per brevità voglio qui tralasciare.
Una gigantesca operazione di ingegneria sociale, insomma, che ha avuto probabilmente inizio nel ’68 e si è via via perfezionata ed allargata negli anni seguenti. Il suo scopo è la completa riduzione dell’umanità a monadi-isolate (nota n. 3), ad esseri dall’intelligenza ridotta, dalla capacità di critica sempre più  atrofizzata, preferibilmente asessuati, sempre meno capaci di stringere rapporti reali, sempre più dipendenti, in particolare dalla Tecnica e dal Mercato.
Questa premessa potrebbe durare pagine e pagine (credo di aver già scritto fin troppo in merito): andiamo anche qui al punto.
Come ci co-stringe, questa morsa a tenaglia?
Ovvero:
Come agisce, in concreto, questa immane operazione di ingegneria sociale?
La pornografia, infatti, è un potentissimo mezzo di condizionamento, ma non è certo il solo.
Per chi riesce ancora a vedere, oltre che guardare, è chiaro: il controllo agisce nella scuola, tramite il depotenziamento cognitivo (nota n. 4). Come lo si ottiene? Direi che anche intuitivamente ci si può arrivare: attraverso una progressiva riduzione del potenziale formativo dei programmi, dei metodi, delle qualità e dell’autorità (oltre che autorevolezza socialmente percepita) del corpo docente. Ogni giorno abbiamo una nuova notizia sull’impoverimento culturale e cognitivo dei nostri ragazzi. Non credo sia il caso di soffermarsi molto a lungo su questo punto. Tutti avete visto il problemino di terza elementare di qualche lustro fa che gli studenti universitari oggi non sono più in grado di rispondere, vero? Cercatelo. Ha fatto il giro del web.
La morsa agisce poi con il depotenziamento della famiglia. Dal ’68 la famiglia è stata sistematicamente oggetto di un violentissimo attacco destrutturante: aborto, divorzio,  in tempi più recenti la “lotta per i diritti degli omosessuali” (che ha portato alla sostanziale equiparazione di qualsiasi tipologia di coppia allo status di “famiglia”, mentre altrove già si parla di terna, quaterna, etc.), costituiscono i tratti più vistosi di questa evoluzione drammatica. Non dobbiamo certo stupirci se perfino l’Accademia della Crusca cade nel trucco della dipendenza dalle neo-lingue, così com’è chiaro quando ci riferisce che “siccome la lingua cambia”, anche  anche il concetto di matrimonio deve cambiare. Pazzesco, vero: è la lingua che dà senso alle cose e non viceversa. Eppure siamo a questo punto, come avevamo già osservato (vedi nota 5). E’ tutto il nostro mondo culturale che si trova ormai impastato nelle paludi del relativismo e della “post verità“.
Ed è quindi chiaro come mai oggi siamo qui ad usare termini impossibili, che non hanno alcun legame con la realtà: è la famosa neo-lingua, progettata a tavolino e metodicamente inculcata nel linguaggio comune, fino ad impossessarsi dei cervelli. Perché è così che funziona:
chi stabilisce le regole della sintassi e della semantica, ha già vinto il gioco del controllo sociale.
E lo ha già fatto in partenza.
Ora, concludendo questa sommaria introduzione, non posso evitare un accenno rapidissimo al lavoro instancabile, coordinato, delle cause farmaceutiche e di chi oggi detiene il potere enorme di stabilire che cosa sia malattia e di che cosa no. Non ci deve stupire se il consumo e la dipendenza da psicofarmaci ha raggiunto oggi livelli spaventosi. E nemmeno dobbiamo meravigliarci per la correlazione col tasso dei suicidi (vedi nota 6). E neppure, logicamente, per la planetaria campagna per convincerci a morire: morire, e farlo alla svelta, se possibile, soprattutto quando si è diventati un inutile costo, nella società dominata da chi regola l’azione sulla base del profitto e non certo sulla base della difesa della dignità umana.
Abbiamo visto cliniche dove i piccoli d’uomo vengono macellati da “operatori tanatologici“, per usare l’azzeccata espressione di Enzo Pennetta, che hanno il coraggio di farsi chiamare mediciPer poi essere rivenduti, a pezzi. Siamo attoniti, incapaci di rispondere alla pretesa di legalizzazione delle droghe. Anche se tutti sanno quanto siano dannose. Passando poi per la teoria svedese dell’amore ci dice com’è bello vivere soli. Morire soli. Come monadi, appunto. Siamo nell’epoca in cui i spopolano i bambini transgender e le bambole transgenderSiamo nell’epoca della “comunità” di “uomini – cane” 
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.. e degli accessori che servono per leccare i propri cani o i propri gatti:
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La prima reazione, di fronte a questa carrellata (minima, vi assicuro), potrebbe essere quella di dedurre che il numero dei matti è in aumento. Deduzione corretta, ma incompleta. Proprio in base al mio assunto iniziale: dietro c’è un’immane operazione di ingegneria sociale. Ne avevo già cominciato a parlare qui (link).
Direi che come quadro iniziale, sia pure largamente incompleto, può bastare per farsi un’idea di cosa ci aspetta.
Nella prossima riflessione: come la pornografia agisce sul cervello. Elementi di biochimica del cervello e le basi neurofisiologiche della dipendenza.

Alessandro Benigni