venerdì 10 febbraio 2017

Ricky Martin: Mi sposerò e *avrò* una bambina..

martin-trump
di Raffaella Frullone
“Mi sposerò e *avrò* una bambina”. Così titolava Rtl 102.5 divulgando l’intervista al superospite della prima serata del Festival. Ma guarda che combinazione, sono finiti a parlare di utero in affitto. Ovviamente non era preparato no, è stato semplicemente un caso. In effetti sono stati i conduttori a fargli la domanda“Come stanno i tuoi figli?”, la classica domanda che si fa in un’intervista di sei-minuti-sei, a un ospite internazionale prima di salire sul palco dell’Ariston, certamente la faranno anche a Robbie Williams e Keanu Reeves. Comunque i bambini stanno bene, ha detto Ricky Martin che poi ha aggiunto “Ne voglio di più, voglio una bambina”.
Una femminuccia. Che di maschietti ne *ha* già due. Comunque la notizia non c’è. Il re della vida loca – che oggi sembra più la versione pop di Salvo Sottile – lo aveva già annunciato nel 2014. Tra le diverse interviste ce ne è una in cui racconta che stava vivendo davvero un periodo impegnativo: “Eh, dobbiamo far un paio di chiamate per cercare la bambina”. Così. Tipo: “Devo proprio trovare ‘sti due minuti per chiamare zia Pinuccia, che non la sento da Natale”. Evidentemente i due minuti non deve averli trovati se l’anno dopo in un’intervista alla radio australiana di nuovo aveva detto: “Devo proprio iniziare a cercare di *avere* una mia bambina”. Ma come può esser certo Ricky Martin di avere una femminuccia? Compra una vocale? No, compra un utero, o meglio lo affitta e mette la crocetta sulla F di Female, lo dice lui stesso nella medesima intervista: “Grazie alla fecondazione in vitro ho potuto scegliere il sesso”. Basta un clic. Come con i due gemelli: “Dal momento in cui mi sono messo al computer e ho digitato “maternità surrogata” al momento in cui *ho avuto* i miei bambini in braccio, è trascorso un anno”. Che poi come mai nell’era del gender fluid, proprio Ricky Martin sia ancora lì inchiodato ai vecchi stereotipi del maschile e femminile, proprio non si spiega.
Resta la sorpresa di Trump. Che ovviamente non c’è. Il presidente americano infatti non c’entra nulla con questo post. Eppure c’è chi avrà letto fino a qui solo e unicamente perché ha visto Trump nel titolo. Persone che non avranno fatto manco l’ombra di una piega leggendo di bambini commissionati, prodotti in laboratorio, venduti con regolare contratto, strappati alla mamma e cresciuti da chi li ha comprati. Che non vedono nulla di male nel pagare coi soldi pubblici chi commette un reato a danni di un minore. No, qualcuno ha letto fino a qui solo per sapere di lui, quel cattivone di Donald Trump. Mi spiace deludervi.
E comunque, al posto vostro, mi farei qualche domanda.