mercoledì 1 febbraio 2017

Salvatore Martinez al 65° National Prayer Breakfast con Donald Trump

Salvatore Martinez interviene al 65° National Prayer Breakfast con Donald Trump

Salvatore Martinez incontra il presidente Trump: “Nessun popolo può fare a meno degli altri: la soluzione ai mali sociali è nella cultura dell’incontro e in modelli di leadership condivisa”
Il presidente della Fondazione Vaticana “Centro internazionale Famiglia di Nazareth” e del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, è a Washington dal 31 gennaio al 2 febbraio, per partecipare alla 65a edizione del National Prayer Breakfast, che si terrà come da tradizione presso l’Hilton Hotel della Capitale degli Stati Uniti d’America.
Da oltre 16 anni il presidente Martinez partecipa alla tradizionale “Colazione di Preghiera” organizzata da una speciale commissione composta da Senatori e Congressisti degli Stati Uniti. Come negli anni passati, all’incontro parteciperà il presidente degli Stati Uniti. Per il neopresidente Donald Trump, il National Prayer Breakfast è tra i primi appuntamenti internazionali dalla sua elezione alla Casa Bianca. Assieme a Trump saranno presenti il Vice presidente, i principali rappresentanti dell’Esecutivo sia giudiziario che legislativo degli USA ed esponenti della comunità diplomatica internazionale.
2.500 invitati, provenienti da tutto il mondo con oltre 160 delegazioni, si ritroveranno per confrontarsi su temi di attualità mondiale, perfezionando collaborazioni internazionali su progetti di solidarietà, sviluppo e promozione umana. In special modo, il presidente Martinez sarà impegnato in incontri con delegazioni di Paesi mediorientali.
L’obiettivo dell’Incontro è quello di continuare a sviluppare l’ideale della fraternità universale ispirata ai principi contenuti nel Vangelo e alla persona e alla vita di Gesù.
«Ci ritroviamo annualmente a Washington – ha dichiarato il presidente Martinez – per coltivare una “diplomazia dell’amicizia”, quella “cultura dell’incontro” caldeggiata da Papa Francesco e fondata sui valori alti del Vangelo per la costruzione di modelli di leadership condivisi al servizio del bene comune. L’elezione del Presidente Trump sta suscitando aspettative e perplessità nella comunità internazionale. I grandi drammi del nostro tempo meritano di essere affrontati intensificando il dialogo e non chiusure autoreferenziali e sconfessanti. Nessun popolo può fare a meno degli altri. Le donne e gli uomini del nostro tempo e di ogni latitudine invocano dignità, libertà dal male, pace e giustizia sociale. Noi sappiamo che l'umanesimo integrale e trascendente d’ispirazione cristiana rimane il più imponente agente di progresso e patrimonio di cultura solidale e fraterna a disposizione dei sistemi di governo. Ecco perché incontri come quelli di Washington possono regalare importanti inversioni di rotta. L’annuale appuntamento del National Prayer Breakfast, fuori da schemi autoreferenziali e nazionalistici, alimenta questa opportunità in modo assai concreto e originale». 

***

Trump: "Adesso più che mai ho bisogno di affidarmi a Dio..."

Donald Trump ha riconosciuto che ha un maggiore bisogno di affidamento a Dio come presidente degli Stati Uniti, perché è ora di prendere decisioni in materia di “vita e di morte”.
“Direi che la responsabilità è così potente che avete bisogno di Dio ancora di più,  ho intenzione di costruire un edificio di New York, o ho intenzione di farlo”, ha detto Trump in un intervista con CBN di “File Il Brody” Venerdì.
“Queste sono domande di vita e di morte , anche per quanto riguarda l’assistenza sanitaria. Lo sai che stiamo lavorando molto duramente per l’assistenza sanitaria”, ha aggiunto.
Il presidente ha evidenziato ulteriormente l’impatto delle sue decisioni sulle vite americane.
Trump raramente ha parlato della sua fede in pubblico ma chi lo conosce bene, afferma che Donald Trump vive la sua fede in maniera molto seria.
Pastor Paula White, che è stato uno dei primi sostenitori del presidente, ha sostenuto che lei e Trump hanno avuto numerose conversazioni sulla Bibbia negli ultimi 15 anni. Ha dichiarato in un’intervista con The Christian Post , che ha incontrato l’uomo d’affari dopo averlo rintracciato perché era mosso da uno dei suoi sermoni.
http://www.cristianitoday.it