venerdì 31 marzo 2017

Meditare la Via Crucis



di Silvia Lucchetti

14 invocazioni con cui Costanza Miriano ci invita a prepararci alla Pasqua

“Via Crucis. Dall’epifania della violenza all’epifania dell’amore” (San Paolo edizioni) è un libro per pregare durante la Via Crucis, scritto da Costanza Miriano. Le riflessioni, una per ciascuna delle quattordici stazioni, che la giornalista propone, sono brevi ma molto intense, piccole preghiere da innalzare al cielo come mendicanti bisognosi di Spirito Santo.
Stiamo vivendo il tempo quaresimale, quel momento speciale dell’anno liturgico che ci conduce alla Pasqua del Signore. Ogni venerdì, memoria del venerdì santo, riviviamo nella via crucis la passione e morte di Gesù, meditando le offese e le sofferenze recate al Signore. La Quaresima è un tempo di silenzio che si fa preghiera per poi divenire grido di giubilo, perché – dopo i quaranta giorni nel deserto e le tentazioni del demonio – il Salvatore testimonia il Suo amore per noi patendo e morendo in croce, per regalarci la salvezza e la gioia della resurrezione.
“DALL’EPIFANIA DELLA VIOLENZA ALL’EPIFANIA DELL’AMORE”
Nella prefazione don Alessandro Amapani chiarisce ai lettori il senso del titolo:
«Ma se è vero che la Via della croce è epifania della violenza, è anche vero che è testimonianza di come Gesù ha vissuto questa violenza, dunque è epifania di amore».
Abbiamo scelto per voi lettori sei delle quattordici meditazioni scritte da Costanza Miriano, sperando che possano aiutarvi nel vostro cammino quaresimale per giungere a vivere pienamente la veglia pasquale.
PRIMA STAZIONE: GESÙ CONDANNATO A MORTE
Insegnaci a vivere secondo lo Spirito e non secondo la carne
«Nostro Signore, ti benediciamo perché sei stato mite, sottomesso, non ti sei ribellato, non hai giudicato da solo, ma hai ascoltato il Padre. Hai resistito alla tentazione di mostrare il tuo valore agli occhi del mondo, secondo la sua logica. Benediciamo la tua obbedienza che ha sconfitto la morte e ci ha aperto le porte della vita eterna. Insegna anche a noi a vivere secondo lo Spirito e non secondo la carne».
 TERZA STAZIONE: GESÙ CADE LA PRIMA VOLTA
Nelle mani di Cristo nulla andrà perduto
«La vita cristiana è un combattimento, non può non saperlo chi prende il suo battesimo sul serio. Ma la risurrezione, quel fatto che duemila anni fa ha cambiato la storia dell’umanità, ha fatto entrare nel mondo la certezza che neanche una goccia del nostro sudore, nessuna lacrima andrà perduta se messa nelle tue mani, Signore».
QUARTA STAZIONE: GESÙ INCONTRA LA MADRE
Gesù abbi pietà della nostra infedeltà
«Gesù, noi cerchiamo e desideriamo solo il tuo volto, e inseguiamo te, che sei più intimo a noi di noi stessi. Vogliamo davvero esserti sorella e fratello, essere una madre che porta te, suo figlio, stretto sotto al cuore e poi lo offre agli altri. Abbi pietà della nostra infedeltà, di quando siamo tentati di sovrapporre a te la nostra idea di Dio, non ti stancare di noi quando usciamo da questa intimità che tu incarnandoti ci hai spalancato».
SESTA STAZIONE: LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ
Innamorarsi di Gesù
«Gesù, che ci hai promesso di essere figlio, fratello, sposo nostro, dacci la grazia di contemplare il tuo viso sfigurato dal dolore, facci innamorare di te in modo struggente, perché il nostro cuore sia rapito dal tuo volto. Solo così tutta la nostra fame e la sete e il desiderio saranno saziati, e piano piano cominceremo a somigliarti».
NONA STAZIONE: GESÙ CADE LA TERZA VOLTA
Gesù cade sotto il peso dei nostri peccati
«Tu cadi sotto il peso dei nostri peccati, per prenderli su di te. Per questo possiamo contemplare la tua caduta, la terza, e osare chiederti, supplicarti di sostenerci quando anche noi cadiamo, più e più volte, ogni giorno, sempre con la stessa debolezza, sempre con la stessa fragilità, nella stessa tentazione di sfuggire alla realtà che ci è stato chiesto di vivere. Rivelati, o Signore, quando ci sembra di non farcela più».
QUATTORDICESIMA STAZIONE: GESÙ DEPOSTO NEL SEPOLCRO
Gesù confido in te
«Comincia nel sepolcro l’attesa dell’evento che ha cambiato la storia dell’umanità intera. Aiutaci, o Signore, a mettere anche noi nell’attesa di quello che l’obbedienza e la conversione compirà nella nostra vita, grazie al tuo amore incondizionato, grazie alla tua onnipotenza. Insegnaci ad affidarti tutto il nostro cuore, e a dirti davvero: Gesù, confido in te».  
LASCIAMOCI GUARDARE DA CRISTO CROCIFISSO
Don Alessandro Amapani, autore della prefazione, scrive a conclusione del suo intervento:
“È questo il tempo per lasciarsi guardare dallo sguardo di Cristo crocifisso, che ci converte e che apre il nostro cuore ad accoglierlo nella totalità della sua umanità, ferita e sanante per tutti i “discepoli amati” della vita cristiana, che seguono Gesù dalla cattura nel Getsemani fino alla crocifissione”.
La Quaresima è “l’occasione propizia di una profonda revisione di vita” (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Quaresima 2001), quel tempo di penitenza e preghiera in cui la Chiesa ci incoraggia “a pensare e ad operare nel segno di una carità autentica”.
E così conclude il Santo pontefice:
«Ecco perché, in questa Quaresima, desidero invitare tutti i credenti ad un’ardente e fiduciosa preghiera al Signore, perché conceda a ciascuno di fare una rinnovata esperienza della sua misericordia. Solo questo dono ci aiuterà ad accogliere e vivere in modo sempre più gioioso e generoso la carità di Cristo, che “non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità” (1 Cor 13, 5-6)».