domenica 10 settembre 2017

Manifesto femminile delle donne cristiane



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– Come donne cristiane sentiamo urgente la necessità di ricostituire presto la grande alleanza tra uomini e donne ferita dall’inganno con cui il mondo ha promosso l’individualismo di questo tempo. Insieme vogliamo affermare che “maschio e femmina li creò” perché fossero immagine profusa di grazia e di quel Volto cui ci ha dato di somigliare.
– Come donne e cristiane rifiutiamo il falso mito femminista dell’emancipazione, della supremazia, della rivendicazione, dell’autonomia, del potere di abortire, del potere di distruggere la famiglia nel divorzio, del potere che il mondo trasforma in schiavitù e che ferisce ogni giorno il progetto originario di complicità con l’uomo, negando la profonda e meravigliosa ricchezza che trasuda dalle nostre differenze.
– Come madri saremo pronte a rifiutare il potere e i riconoscimenti professionali quando avranno il prezzo di una carriera che in cambio vuole i nostri figli cresciuti da “altri”, rivendichiamo il diritto a scegliere se stare a casa ad accudire i nostri figli come la più alta, appassionante e intelligente delle imprese anche intellettuali, oltre che affettive. Chiederemo, se sceglieremo di lavorare, o se vi saremo costrette, almeno il diritto a contratti che riconoscano che ogni madre è prima di tutto madre, ed essere costrette a trascurare pesantemente la famiglia è una forma di violenza sulle donne.
– Come mogli cristiane vogliamo proclamare l’eredità paolina che celebra nella mutua donazione degli sposi, la potenza della resurrezione di Cristo.Vogliamo affermare e diffondere la certezza che donarsi totalmente all’altro nel matrimonio, come consegna di sé stesse a Dio, è la vocazione più alta nella quale non siamo sole, è la chiave per far fiorire la vita dove il mondo dice di spegnerla per egoismo.
– Vogliamo che ogni donna in Dio senta restituito il proprio corpo alla missione straordinaria, cosmica, unica, di poterlo donare.Per questo ci impegniamo ad incoraggiare, sostenere, accompagnare ogni donna a resistere nel matrimonio ai combattimenti quotidiani, nell’apertura alla vita e nella sua difesa dal concepimento fino alla morte naturale.La maternità come chiamata alla santità è il prodigio più grande con il quale il cielo ha voluto rivestire l’essenza più profonda del nostro essere femmine, spose, madri.
– Come donne impegnate nella Chiesa e nel mondo vogliamo essere per i nostri figli testimoni credibili di cosa sia l’amore vissuto per il marito ogni giorno, offriremo un’azione di donazione seria all’altro dove si renda manifesto che si può dare la vita per Cristo facendo esperienza che solo morendo per l’altro si trova la vita, perché Lui è morto affinché nessuno viva più per sé stesso.
Non volendo più vivere per noi stesse, continueremo ad amare e curare la bellezza che è in noi, ci guarderemo con vigilante collaborazione da colui che sempre ha attentato la vita della donna dai tempi di Eva ad oggi, perché in essa è la fabbrica della vita, pregheremo dunque ogni giorno le une per le altre perché nessuna esca vinta dal combattimento del mondo, ma vincitrice con Cristo.
– Come spose e madri, immagine di Maria nella Santa Famiglia riconosciamo il valore del nostro essere “cavità” accoglienza che plasma, terreno che edifica dove gli uomini come pilastri custodiscono le fondamenta per edificare e collaborano per portare a compimento la costruzione della famiglia. Ci impegneremo, anche se ci costerà fatica, a fare silenzio accogliendo il loro spazio come dimensione preziosa del nostro crescere insieme.
– Daremo valore alle piccole cose, saremo fedeli nel poco per essere educate al “molto” di Dio, specchieremo il nostro volto nel riflesso dell’anima per essere belle nel corpo e nelle rughe con cui anche se spesso cadremo, guardando al “più bello dei figli dell’uomo” ci rialzeremo da risorte.
– Saremo l’ombra di tutte coloro che non riuscendo a rialzarsi troveranno in noi uno sguardo continuo di accoglienza, di amore e di amicizia per ritrovare il centro, l’oriente, la luce che forse questo mondo ha spento in loro. Per loro la nostra supplica e offerta quotidiana sarà il pensiero con cui chiuderemo le nostre giornate sperando di salvarne anche una sola per portarne alla luce un numero sempre più grande.
Giusy D’Amico, Costanza Miriano, Chiara Iannarelli, Raffaella Frullone, Francesca Centofanti, Emanuela Pongiluppi Eleuteri, Laura Terrana, Sabrina Bosu, Rosaria Sarnataro……
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MOVIMENTO FEMMINILE DELLE DONNE CRISTIANECarissime donne, femmine, spose , amiche, madri, donne sole, consacrate, persone impegnate nella ricerca di un argine di senso che possa opporsi al relativismo imperante di questo tempo, vorremmo invitarvi a condividere un progetto certamente degno di combattenti ostinate. Noi non siamo certo donne arrivate, o superiori a nessuna. Siamo solo profondamente coscienti della fragilità contenuta nei nostri vasi di creta, speranzose di essere in grado, al momento opportuno, di rivestirci luce perché avremo conservato l’olio per lo Sposo. Desiderose di fare dono ad altre donne di quella luce, affinché nessuna sia privata di questo incontro con Cristo, l’unico che può rispondere a tutte le nostre attese, che può saziare la nostra fame di pienezza, placare la nostra sete di essere guardate e riconosciute. Lui, l’Oriente fonte di luce, Lui la verità che risplende nella gratuità, Lui quel fruscio di passi nella mattina di Pasqua…
Stiamo cercando di capire se questo progetto è un’ispirazione buona, se è solo un’idea che rimarrà tale oppure un buon seme che potrebbe portare frutto per il Regno di Dio.
L’idea nasce da un immagine, un sogno, che ha avuto una di noi, Giusy D’Amico durante una lunga malattia e che ha rivisto a fasi alterne in una lunga fila di donne vestite di bianco che marciavano in silenzio con una candela accesa in mano….l’ha condivisa con noi pensando a un movimento di donne e che insieme abbiamo condiviso con il nome di “movimento femminile” .
Immaginato inizialmente con l’amica Costanza Miriano, lo abbiamo pensato tutte insieme successivamente come un’opportunità che offrisse luce sul senso e la missione oggi delle donne e delle cattoliche cristiane in una società scristianizzata, ferita dal femminismo, divisa e depressa perché ha profondamente apostatato smarrendo il sale della missione salvifica che la donna porta con sé dalla creazione ad oggi.
Crediamo che nelle donne vi sia una potenza inaudita che possiamo ancora mettere a servizio del bene, nella forma che pian piano si rivelerà più idonea e fattibile. Possiamo cercare di offrire una piccola segnaletica in più, nel buio della grande apostasia di questo secolo, a tutte le donne confuse dal pensiero unico dilagante sostenuto del demonio che è menzognero fin dal principio.
E’ un progetto che nel Manifesto da cui si evince il nucleo profondo a cui ci ispiriamo, vuole indicare un sentiero comune a molte di noi, di voi…di altre, che nel quotidiano crescere di progetti portati avanti nel silenzio con cui cresce una foresta, sono proprio quella forza che nasce da quel seme simile al chicco di grano che caduto in terra se non muore non porta frutto.
In questa pagina eviteremo di toccare temi politici, ma raccoglieremo scritti, testimonianze, vissuti e riflessioni di chi ha a cuore la missione della donna nell’ottica cristiana con cui tentiamo di viverla, con tutte le debolezze, i combattimenti, le cadute e le risalite, le paure, le incoerenze ma anche con la grande forza che contraddistingue il genio femminile.
Questo deve essere il grande atto di carità costruttiva per tutte le donne che si riconoscono in questi vissuti quotidiani ma orientati a Cristo e da Lui quotidianamente redenti.
Molte di noi seguono donne ferite, donne straordinarie e ordinarie, donne lontane e vicine, donne sostenute con la preghiera, con la nostra vicinanza, con la nostra testimonianza, annunciando loro di non abbattersi perché Cristo vince la condanna di vivere per se stesse. Se possiamo le invitiamo per un caffè, magari non le perdiamo solo di vista, alcune le ritroviamo dopo anni ma sentiamo di non averle mai perdute, di altre ancora cerchiamo di occuparci come possiamo, e quando cadono le spingiamo verso Dio…altre rispecchiano la nostra debolezza e sono il riflesso di come si apprende l’umiltà…cadendo e cadendo… ancora inciampando…ma volgendo una, mille volte, lo sguardo al “più bello dei figli dell’uomo”, e scorgendo nel suo sguardo quella luce che fu data alle donne “per prime..” alle prime luci dell’alba del primo giorno dopo il sabato…
La data nella quale è stato dato alla luce questo progetto è quella del 19 Luglio, il primo anniversario della nascita al cielo di Carmen Hernandez l’iniziatrice del Cammino Neocatecumenale che insieme a Kiko Arguello e Padre Mario Pezzi è stata il lievito, il seme nascosto che ha dato vita ad uno dei più grandi movimenti di rinnovamento profondo della Chiesa post conciliare.
È da lei che Giusy ha ricevuto l’ispirazione per questo progetto e chiediamo la sua intercessione su quanto di buono da questa strada vorrà il cielo compiere. Le affidiamo le donne, le figlie, le madri, le spose, e tutte coloro che pensiamo possano chiedere il suo aiuto, frutto possibile di un’amicizia tra donne, complici di sentirsi nel cuore dell’unico Amato.
E’ proprio a lei come donna nel suo ministero catechetico, che chiediamo sostegno, lei che sempre le ha incoraggiate e spinte verso Cristo, sposo e compagno di viaggio, invitandole senza sosta a offrirsi totalmente, nel matrimonio, nella vita consacrata, nella missione affidata da Dio a ciascuna di loro in modi diversi.
È sua l’ispirazione di chiamare le donne del cammino neocatecumenale a entrare nei monasteri di clausura, scoprendo un’adesione straordinaria alla vita consacrata, a conferma di quell’ispirazione che certamente ricevette da Dio.
La Vergine Maria sia l’anima in questo Movimento femminile che indegnamente rifletterà Colei che ha rivelato al mondo quanto di più alto e sublime vi sia mai stato nel genere femminile.
Certe che se tutto questo è un’opera buona, Lei ci guiderà in questo progetto per il bene più grande, attraverseremo strade sconosciute che sveleranno percorsi sconosciuti a tempo opportuno.
Qui siamo lo scarto redento da Cristo, la bellezza di Dio che mostra la sua potenza nelle nostre misere membra perché sia manifesto che la sublimità di quell’Amore che ci salva, viene da Dio e non da noi. Quindi questo è’ il luogo di chi ha iniziato a porsi delle domande, di chi vive di domande e non riesce a trovare risposte, di chi cammina e forse in una di queste righe si riconosce, di chi ha perso la speranza ma può sperare e chiedere che altre sperino ancora per lei, di chi si sente lontana e assente ma vuole ascoltare e vedere…e aspettare quando passa lo sposo…qualcuna di noi potrebbe insegnare come conservare l’olio …sarà la casa virtuale di chi sente grandi spinte e ci farà dono di un santo contagio, insomma deve poter essere la casa di tutte, dove nel buio troverà sempre una di noi che in preghiera perpetua si farà carico dell’altra come in un grande grappolo di anime unite e trasfigurate da una luce che il mondo non conosce.
Se pensi di voler condividere queste intenzioni, condividi il manifesto e invita altre donne a farlo, segui il movimento che nasce e vedremo insieme dove ci condurrà.
Fonte: Facebook