domenica 22 ottobre 2017

La schizofrenia gnostica sulla pena di morte



Angela Pellicciari (
(Lanuovabq)
All’inizio del quinto secolo, nel primo libro de La città di Dio Agostino scrive: “L’autorità divina ha stabilito alcune eccezioni al divieto di uccidere”, “Non trasgrediscono perciò il comandamento non uccidere quelli che conducono guerre volute da Dio e, ricoprendo posti di pubblico potere, hanno condannato a morte conformemente alle leggi, cioè secondo i giusti dettami della ragione, delle persone colpevoli”.
Il Catechismo della chiesa cattolica, al numero 2266, chiarisce: “L’insegnamento tradizionale della Chiesa ha riconosciuto fondato il diritto e il dovere della legittima autorità pubblica di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto, senza escludere, in casi di estrema gravità, la pena di morte”. Il catechismo specifica: “La pena ha lo scopo di difendere l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone”. Il potere temporale cristiano e la stessa Chiesa, quando ha avuto potere temporale, si sono sempre attenuti a queste indicazioni.
Negli ultimi decenni il pensiero gnostico, radicale, e liberal massonico, ha aperto un fuoco di sbarramento contro la pena di morte, che non si dovrebbe applicare mai, in nessun caso, nemmeno in presenza di crimini efferati. Curiosamente l’avversione alla pena di morte inflitta ai malfattori si è affermata parallelamente all’esaltazione della pena di morte inflitta agli innocenti: ai milioni di bambini uccisi nel seno della propria madre, e, per ora, alle migliaia ma in un futuro prossimo ai milioni di persone uccise perché vecchie o malate o disabili. L’aborto è definito e propagandato come scelta di libertà e diritto umano, mentre la morte applicata ai malati e alle persone in difficoltà viene detta “buona”, “dolce”: eutanasia, per l’appunto. In definitiva una specie di morte tutta particolare che, in fondo, non sarebbe una morte.
L’alleanza con la morte che il pensiero dominante impone e vuole ratificato per legge si accompagna all’orrore per la morte inflitta ai colpevoli dei più gravi reati. Come spiegare una simile schizofrenia?
L’istituzione che genera, protegge e tutela - anche se, purtroppo, non sempre - la vita in tutte le sue fasi è la famiglia. In particolare è la famiglia che protegge la vita dei neonati, dei bambini e degli adolescenti. La vita di quanti sono il bersaglio privilegiato degli “orchi” che purtroppo esistono e non sono pochi.
Un violento attacco alla famiglia è sempre stato caratteristico del mondo gnostico, ma lo è in modo particolare del mondo gnostico sviluppatosi a partire dalla rivoluzione luterana, trionfante ovunque grazie alla dottrina dei “lumi”. 
E’ possibile che all’origine dell’opposta valutazione della morte (buona per gli innocenti, cattiva per i colpevoli) ci sia, anche, il desiderio degli orchi di sfuggire alle dure condanne in cui potrebbero incorrere? E’ possibile che si voglia smantellare la difesa dell’ordine pubblico e della “sicurezza delle persone” a partire dall’eliminazione del massimo deterrente (per estremo e terribile che possa essere) agli orrendi reati a sfondo sessuale?