mercoledì 25 ottobre 2017

Sopravvivere senza averlo visto..

L'immagine può contenere: 10 persone, persone che sorridono, sMS

Prendiamoci la libertà di dire che è un film orrendo a prescindere, quel film che intende scherzare e ridere su un tema tanto delicato e tanto violento, come quello dell'utero in affitto, del mercato dell'umano, della nuova tratta degli schiavi.
Che non fa ridere nessuno, soprattutto i bambini.
Teniamoci stretti la libertà di dire che non è giusto che una pratica tanto disumana possa essere raccontata sorridendo in una commedia.
Che "il tema è il DONO" - parole della regista -, quando il "Dono" è un neonato "regalato" come fosse un pacco è quanto di più incivile si possa dire per giustificare il proprio film.
Incivile tanto quanto dire che "donare l'utero è come donare un rene" dimenticandosi che il bambino che abita l'utero non è di proprietà della donna, dimenticandosi che i bambini non si possiedono come un orologio, che i bambini sono soggetto di diritto e non oggetto, che sono individui con ik diritto di non essere venduti, regalati o ceduti, che quella che lei difende è la tratta degli essere umani.
Aggrappiamoci al diritto di dire che non apprezziamo un prodotto culturale che neanche intende aprire un dibattito, ma tranciarlo di netto, visto che ridicolizza l'altra parte.
Soprattutto nel momento storico che stiamo vivendo, dove genta (no, non è il t9) come Monica Cirinnà chiede di battagliare perchè diventi legale la poasibilità di decidere di far diventare orfano un bambino, pur di realizzare un proprio capriccio.
Non credete a chi vi dice "Vada prima a vederlo e poi discutiamone" (Sotto il post di FIlippo la regista e il marito lo avranno scritto mille volte. Diciamo che nessuno mi toglie il dubbio che siano accorsi solo per poter invitare ogni due commenti le persone a vedere il film. Anche perchè non hanno segnato di risposta neanche chi l'ha visto)
Ci spiace. Ci sforzeremo e non andremo riempire le sale di risate sulla pelle dei bambini.
Perché ci vergogneremo di farlo.
E continueremo lo stesso a dire che reputiamo folle e incivile un film che scherza su un tema tanto violento come quello di negare la mamma (o il papà) ad un bambino pur di realizzare un prorpio desiderio.
Presteremo la voce a quei bambini, e anche a quelle donne.
Poi quando uscirà su netflix o su Sky inviterò tutti a giro a casa mia a scoprire se avevamo ragione o meno. Fidatevi di noi. E se doveste poi scoprire che non ho ragione, pagherò. La pizza.
Questo film bisogna vederlo gratis, se proprio bisogna vederlo.
Senza dargli soldi solo perché possano darci il "diritto" di commentare negativamente.
Nessuno ha bisogno del loro permesso per fidarsi o meno di noi.
Se loro hanno il permesso di provare a far diventare simpatica la tratta degli schiavi, non ci teniamo stretti il permesso di commentare che questa operazione economica/culturale è vergognosa.
Fidatevi.
Potete sopravvivere senza averlo visto.
Fidatevi che quello che vi racconta chi l'ha visto corrisponde alla realtà: basterebbe leggersi qualche commento della regista sotto il post di Filippo Savarese per averne la certezza.
Oppure, basterebbe questa foto qua.
Fidatevi, che una risata fatta sulla pelle dei bambini è amara.
Anche questa è battaglia culturale

Maria Rachele Ruiu