venerdì 17 novembre 2017

Notte dell'anima e fede solida... Estratti dai "Diari" di Carmen Hernandez.




Pensieri estratti dal libro...

28. Come poveretti sepolti… Signore, credo in Te, anche se sono abbattuta, triste. Fai bene tutte le cose. Grandezza nella tua creazione. Misterioso nelle tue opere. Tragica la vita dell’uomo. I problemi terribili nella Chiesa. Resta come unica risposta il tuo Regno sulla Croce. Gesù, Amore mio, misterioso, grande, unico, rallegra la mia vita. Vieni, Signore, vieni!
(Puebla de los Ángeles, 9 febbraio 1979)

90. Si smuovono tutte le fondamenta, Gesù mio, dentro di me. Resti Tu, solo Tu, Roccia imperitura, unica. Amore mio, sospiro la tua presenza, il tuo amore, la tua santità. Vieni, Amore mio. Tu conosci tutte le cose. Ti attendo, Spirito Santissimo, buono, consolatore. Ti amo. Vieni a me. Trasformami. Vieni, Gesù.
(14 maggio 1979)

113. Gesù, come potrò renderti grazie? Mi riempi di fortezza, di amore, di consolazione, di energia. Ti amo, Gesù mio. Mi circondi di beni. Grande, incommensurabile sei, Signore, unico, meraviglioso. Che allegria, Gesù. Mi rialzi, mi ridai vita, Gesù mio, mia Roccia, Amore mio. Ti amo.
(Santa Marinella, 8 agosto 1979)

115. Il tempo vola e non mi importa, perché mi ami e sento rinnovarsi la vita eternamente. Tu, Eterno, invincibile. Signore, Ti amo.
(Santa Marinella, 10 agosto 1979)


154. Mi duole il risveglio, la vita, il letto. Un profondo lamento ti chiama, ti cerca. Mi perseguita l’accusatore uccidendo in me ogni speranza, ogni futuro, e amareggiandomi il passato. Gesù, Gesù, Gesù, consolatore, difensore, perdonatore, gratuito, Ti voglio bene, Ti cerco, Ti amo. Strappami da questa tenebra. Vieni, Gesù. Vieni, Tu, Spirito Santo. E’ già notte. Dopo l’Eucaristia serenità. Gesu mio, quanto sto imparando dalla solitudine, sofferenza, fantasmi terribili. La verità e l’Altro, l’Amore. Gesù, Signore, vieni ad illuminare il risveglio. Tu, sei Tu l’Altro e mi ami. Grazie, Signore. Chi mi accuserà?
(12 gennaio 1980)

467. (…) Gesù mio, perdo tanto tempo a fumare e poco a stare con Te. Tu sempre sei con me. Gesù, poiché a Te tutto è possibile, liberami dal fumo! Ti amo (…) (Madrid, 21 gennaio 1981)

474. Gesù, mi sveglio cercandoti. Solo in Te c’è la ricostituzione, la serenità, il futuro. Tu solo sei. Aiutami, rallegra la mia vita. Insegnami a perdonare e a riconoscere il mio corpo di schiavitù e di peccato. Ti amo. Tu, “sopportatore” delle mie infedeltà, Tu sempre fedele, Ti amo. Aiutami. Incontro a San Martino con la terza comunità di Firenze. Gesù mio.
(Firenze, 28 gennaio 1981)

521. Riposo. Gesù mio, ho riletto l’anno passato, il 1979, per tutta la notte, e il 1980 uguale… è  malattia o ci sei Tu in tutta questa sofferenza? Lampi di sollievo in mezzo a questa oscurità. Gesù mio, libera il mio cuore! Gesù! Gesù, Gesù mio, sulle acque trafigga la tua voce il mio cuore. Tu, vittorioso sulle acque, invincibile, parlami! Vieni, fa’ splendere il tuo volto su questa notte della mia vita. Slegami. Gesù, giorno sereno, incredibile. Non lasciarmi tornare a ricreare attorno fantasmi. Mi ha fatto bene la quiete di questa mattina, Gesù mio. Breve è la vita dell’uomo. A pochi passi dalla morte e mi preoccupo ancora delle cose di quaggiù. Come sono stupida. Aiutami. Tu sei, Signore. Risuoni la tua voce nel mio cuore. Aiutami!
(Roma, 16 marzo 1981)

527. Preghiera nella notte oscura. Signore, “dal nemico maligno difendimi”. Tu sei, Signore, sveglia il mio orecchio alla tua voce: “Io Sono, Io sono. Non temere”. Tu sei, Signore. Io Ti ho visto. Ricordami la storia, la tua presenza, le tue apparizioni, la tua Parola incarnata tante volte in tutta la sua ricchezza e potenza. Se Tu non sei qui, tutto allora è menzogna. Mi si paralizzi la mano destra, se di te mi dimentico, Gerusalemme!. Difendi Kiko, Gesù mio.
(Arcinazzo, 22 marzo 1981)

***

 di Alessandro De Carolis (Radio Vaticana)
“Quando tutto svanisce nel nulla e la notte nell’oscurità, l’anima si nutre del nulla. Signore dove? Come? Chi sei?”. Si apre con queste parole di profonda lacerazione interiore la prima pagina dei “Diari 1979-1981” di Carmen Hernandez Barrera, co-iniziatrice del Cammino Neocatecumenale, editi da Cantagalli e presentati ieri a Roma. Ma sono molte, tra le circa 800 annotazioni che seguono, a essere intrise di questi sentimenti in cui l’anelito all’onnipotenza di Dio, alla sua vicinanza che consola e sostiene, si scontra con la quotidiana impotenza personale, con l’umana debolezza propria e altrui.
“È come se Gesù Cristo le avesse fatto un deserto intorno”, spiega Kiko Argüello, il cui sodalizio con Carmen Hernandez ha permesso al Cammino di svilupparsi e diffondersi in 130 Paesi del mondo. Nel dialogo che l’autrice dei Diari tesse con Cristo si coglie quell’“amore sconfinato” che le ha permesso di condividere 50 anni di missione con l’iniziatore del Cammino senza mostrare “a nessuno – dice Kiko – la sua grande sofferenza interna”.
Ascolta e scarica in podcast l'intervista a Kiko Arguello:
 
I Diari, custoditi gelosamente da Carmen, sono stati rinvenuti dopo la sua morte, avvenuta il 19 luglio 2016. “Ti amo aiutami, non lasciare che la notte mi mangi l’anima”, scrive, quasi come un gemito, nel luglio del 1980. E due giorni dopo, uno squarcio di sereno: “Al ritorno dalla preghiera in montagna, mi viene un’idea di collaborazione e di rinnovamento”. Morte intima e risurrezione, così scorrono le giornate della massima corresponsabile del Cammino. Che quasi invariabilmente conclude i suoi pensieri con un ardente “Gesù mio ti amo”, nel quale è evidente un senso di affidamento ogni volta più forte della sofferenza che pure la tormenta.
Questo alternarsi di ombre e luci sono le due note su cui si snoda l’armonia di una innamorata di Cristo, spiega il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, intervenuto alla presentazione del volume. Una notte dell’anima che ricorda quella di Madre Teresa di Calcutta, osserva il porporato, colpito da una “sofferenza portata eroicamente attraverso un “amore stupendo a Gesù”.
***
di Salvatore Cernuzio (La Stampa)
Era giusto pubblicare i diari di Carmen Hernández? Era giusto, cioè, mostrare così palesemente al mondo i limiti, le debolezze, le «lotte interiori ed esteriori» di una donna che è stata un punto di riferimento per centinaia di migliaia di persone? Questa domanda di fondo ha aperto ieri sera, all’Auditorium della Cei, a Roma, la presentazione del libro “Diari. 1979-1981”, il volume edito da Cantagalli che raccoglie 800 tra pensieri, annotazioni, commenti e appunti di viaggio della co-iniziatrice, insieme a Kiko Argüello, del Cammino neocatecumenale. 

La risposta è arrivata dall’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, che ha detto: «Si, era giusto». E il motivo lo spiega Papa Francesco nella lettera inviata a Kiko dopo aver ricevuto il volume, ora pubblicata in apertura del libro: «Attraverso queste pagine si rende tangibile la testimonianza di un grande amore a Gesù, la cui luce trasforma la sofferenza in offerta, la stanchezza in allegria, la vita in un tempo per evangelizzare». 

Schönborn ha perciò voluto dire «grazie» a Carmen, scomparsa il 19 luglio del 2016, «per averci lasciato vedere un po’ il suo cuore, per averci mostrato le sue lotte interiori ed esteriori». Lotte che la Hernández affidava tutte a Gesù, suo «amico» e suo «sposo», in un dialogo incessante che proseguiva ad ogni ora del giorno e della notte. Lotte più banali come la pigrizia o la dipendenza dalle sigarette: «Tutto il giorno a fumare stupidamente», scriveva in un passaggio riletto dal cardinale. O le lotte con Kiko, che per circa cinquant’anni è stato suo compagno di evangelizzazione senza sosta in tutto il mondo, con cui a volte faticava a relazionarsi: «Questo Kiko tutto il giorno in azione…. è un terremoto di installazione… io vorrei solo sedermi con te in pace», si legge. Fino ad arrivare ai più profondi travagli interiori, ad una sofferenza dell’anima che l’ha accompagnata per decenni e che ora affiora in numerose varianti: incertezze, frustrazioni, complessi, sconforto, dubbi. 

Un vuoto che però Carmen ha saputo colmare con «l’amore incondizionato» al Signore, ha sottolineato Schönborn, e con una vita spesa per la missione. Per il porporato austriaco questi «schizzi», questi frammenti di vita messi nero su bianco che rammentano la «notte oscura» attraversata da tanti Santi - da San Giovanni della Croce a Madre Teresa - e che delineano un nuovo volto della co-iniziatrice dell’itinerario neocatecumenale, sono «perle» che «aiutano a capire profondamente come sia cresciuto il Cammino, cosa ha ispirato questo che da seme di senape è divenuto un tale grande albero». 

In particolare, ha aggiunto, «mi commuove quando parla del popolo di Dio. Carmen vede ciò che il Concilio ha detto. “Vedo un popolo che cammina verso la libertà”, scriveva. Non è questa la grande visione del Concilio?». Schõnborn ha perciò concluso: «Carmen ha contribuito in maniera decisiva al fatto che in tutto il mondo un popolo cammini verso la libertà, verso Gesù. Come non essere riconoscenti a Dio per questo dono?»
Mentre la scrittrice Costanza Miriano ha ricordato l’incoraggiamento di Carmen Hernández a sviluppare il “genio” di migliaia di donne, ricordando l’importanza del loro ruolo di custodi della «matrice della vita», da parte sua Kiko, messa da parte la visibile emozione, ha lasciato il posto ai ricordi personali. Ha quindi spiegato al folto pubblico - che vista la scarsa capienza dell’Auditorium si è sistemato in piedi, a terra, o in alcune salette con la diretta streaming - che «mai Carmen avrebbe accettato» di veder pubblicati i suoi diari. «È stata in un certo senso una violenza che ho fatto per amore ai fratelli del Cammino», perché - e ha ripetuto le parole della sua prefazione - «avete diritto di conoscere il cuore di Carmen, il suo immenso amore a Gesù Cristo. Nessuno di noi merita una sorella come lei». 

Nemmeno lui stesso: «È sorprendente che Dio abbia unito a una donna così eccezionale ad uno come me. A volte le chiedevo: “Carmen, chi sono io?”. “Un idota”, mi rispondeva”». «Leggere queste pagine - ha aggiunto Kiko - è stata per me una bomba, a volte anche una bastonata in testa. Ho detto: ma chi è questa donna? Cinquant’anni di sofferenza costante che mi ha tenuto nascosta. È come se Dio le avesse fatto una sorta di deserto intorno per avere amore solo a Lui. È emozionante». 

Argüello ha concluso condividendo alcuni ricordi del suo recente viaggio in Cina e in India, dove ha raccontato di aver «visto miracoli» e «incontrato persone felici». In particolare in Cina, ha annunciato, «siamo pronti per iniziare un neocatecumenato con la Chiesa ufficiale. L’ho detto a tanti vescovi e sacerdoti che ho incontrato e che erano entusiasti del Cammino: stiamo preparando 20mila sacerdoti per la missione. E al più presto cominceremo le catechesi nelle chiese di Pechino».  

L’incontro è terminato con una preghiera del “Padre Nostro” su richiesta di Kiko. Tutte le copie dei “Diari” venduti durante la presentazione sono andate esaurite; il ricavato sarà destinato al sostegno delle famiglie in missione nei cinque continenti.