venerdì 23 febbraio 2018

Gli Esercizi del Papa. Ultima meditazione e ringraziamento del Santo Padre

Vatican News
(Michele Raviart) La periferia è nel Dna cristiano ed è un orizzonte nel quale la Chiesa deve riscoprirsi. Così don Josè Tolentino Mendonça nella meditazione di giovedì pomeriggio con il Papa e la Curia Romana, in corso ad Ariccia. “Dov’è nostro fratello?”. A partire dalla domanda di Dio nella Genesi scaturisce la nona meditazione degli esercizi spirituali per il Papa e i collaboratori della Curia Romana, in corso ad Ariccia, dedicata ad “ascoltare la sete delle periferie”. L’invito di don Josè Tolentino Mendonça, vicerettore (...)


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Parole di ringraziamento del Santo Padre Francesco a conclusione degli Esercizi Spirituali (Ariccia, 23 febbraio 2018) 
Sala stampa della Santa Sede 

Riportiamo di seguito le parole di ringraziamento che il Santo Padre Francesco ha rivolto questa mattina al Predicatore degli Esercizi Spirituali, il Rev. José Tolentino de Mendonça, Vice Rettore dell’Università Cattolica di Lisbona e Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura, a conclusione degli Esercizi Spirituali ad Ariccia
Parole del Santo Padre 
[Si rivolge al Predicatore] Padre, vorrei ringraziare, a nome di tutti, per questo accompagnamento in questi giorni, che oggi si prolungheranno con la giornata di digiuno e preghiera per il Sud Sudan, il Congo e anche la Siria. 
Grazie, Padre, per averci parlato della Chiesa, per averci fatto sentire la Chiesa, questo piccolo gregge. E anche per averci ammonito a non “rimpicciolirlo” con le nostre mondanità burocratiche! Grazie per averci ricordato che la Chiesa non è una gabbia per lo Spirito Santo, che lo Spirito vola anche fuori e lavora fuori. E con le citazioni e le cose che Lei ci ha detto ci ha fatto vedere come lavora nei non credenti, nei “pagani”, nelle persone di altre confessioni religiose: è universale, è lo Spirito di Dio, che è per tutti. Anche oggi ci sono dei “Cornelio”, dei “centurioni”, dei “guardiani del carcere di Pietro” che vivono una ricerca interiore o anche sanno distinguere quando c’è qualcosa che chiama. Grazie per questa chiamata ad aprirci senza paure, senza rigidità, per essere morbidi nello Spirito e non mummificati nelle nostre strutture che ci chiudono. Grazie, padre. E continui a pregare per noi. Come diceva la madre superiora alle suore: “Siamo uomini!”, peccatori, tutti. Grazie, padre. E che il Signore La benedica.