Pregare significa invocare il Nome di Gesù.
Condizione
per la preghiera
La preghiera può trasformarsi per noi in condanna, ci può
condannare invece di salvarci, come il fariseo che diceva: “Signore, grazie
perché non sono come gli altri, perché faccio due ore di preghiera al giorno,
digiuno, non faccio sesso, non bevo, non faccio questo e quest’altro…”, il
signore detestò questa preghiera, mentre quella dell’altro, che era un ladrone,
un pubblicano, traditore della patria, traditore politico, una canaglia, uno
svergognato: si sarà fatto una casa al mare sulle spalle della gente rubando un
poco sulle imposte (Roma diceva di pagare una certa somma per le tasse e lui
esigeva un po’ di più), neanche aveva il coraggio di alzare gli occhi ma si
batteva il petto lì al fondo e diceva: “Signore, Signore, abbi pietà di me che
sono un peccatore, sii propizio a me, abbi compassione di me che sono una
canaglia, uno svergognato, un peccatore”. La Scrittura dice che Dio ascoltò
quella preghiera!
COME si
prega
Ora andiamo tutti a pregare in
silenzio. Non si prega camminando, non si prega fumando. Quando arriverete
nella vostra stanza, chiudete la porta, mettetevi in ginocchio (cercate un
luogo solitario), alzate le vostre mani al Signore e gridate: “Signore, abbi
pietà di me!”. Chiamalo, guardalo con gli occhi dello spirito; io ho degli
occhi che vedono il tetto, però il mio cuore ha altri occhi che vedono più in
là del tetto e con il mio cuore dico: “Signore, tu mi stai vedendo. Abbi pietà
di me che sono un peccatore, Signore, aiutami!”. Starete mezz’ora. Sono ora le
12.25, alla 1 e un quarto torneremo qui. Ora vi metterete in ginocchio, alzate
le vostre mani e gridate al Signore… passate in rassegna i vostri nemici e
perdonateli. Dopo nell’ abbraccio della pace, se avete qualcosa contro un
fratello, dovete dirglielo, dovete chiedergli perdono. Questa mattina dobbiamo
pulirci, fratelli, perché se no il Signore non ci ascolterà.
Ira..
Dice san Paolo che i cristiani
discutono ma si perdonano, “Non tramonti il sole sulla vostra ira!”. Quando un
cristiano non vuole perdonare fino al giorno dopo, ha peccato, ha dato
occasione al demonio; forse vuole perdonarlo domani e non può… La moglie
pensava di perdonare il marito all’indomani, ma il marito si è così tanto
arrabbiato che si è alzato alle 5 del mattino ed è partito… e da 5 giorni non
torna a casa. “Nell’ira non peccare”, dice la Scrittura. Vuol dire che se tu ti
irriti non pecchi, però irritato puoi peccare. Cioè: una cosa è irritarsi, che
è normale, che uno abbia uno scatto e gridi, questo non si può controllare, per
questo non succede nulla. Ma quando torni lucido, quando è passato lo scatto,
allora ritorni libero: vuoi continuare o cedi? Devi decidere tu. Se decidi di
continuare, dai occasione al demonio e viene fuori un macello… E quello che tu
pensavi sarebbe durato poco si trasforma in una cosa assurda: da 15 giorni non
parli più con tua moglie e già non riesci a controllare le sue reazioni. Perciò
dice san Paolo: “Se ti irriti, se hai un attacco d’ira, non peccare, stai
attento, non dare occasione al demonio”, perché poi la cosa va a finire male e
allora è inutile che piangi e dici “Io non volevo”. Già lo sapevi, il Signore
ti aveva avvertito.
Chiamata, Elezione, Obbedienza
Per me Gesù Cristo è stato una
salvezza. È una salvezza oggi. E’ l’unico luogo dove ho incontrato
misericordia, dove ho capito che cosa è l’amore, qualcosa che non ho incontrato
mai fuori di Lui. In Lui io posso vivere, senza di Lui la vita non mi
interessa. Posso dire: “Per me il vivere è Cristo”, fuori di Gesù Cristo la
vita non mi interessa, non mi interessa l’arte, non mi interessa niente,
assolutamente niente. Senza di Lui la natura non ha nessun senso, gli uomini
non hanno nessun senso, le comunità, il mondo. Io lo so perché ho sperimentato
questo non senso e pensavo di suicidarmi; se non fosse apparso Lui che cosa mi
sarebbe successo? La vita, tutto acquista il suo senso in Gesù Cristo, la
natura, acquista un senso la sofferenza, acquista un senso la libertà. Anche le
guerre acquistano un senso perché sono il prodotto del peccato degli uomini.
L’esistenza della guerra ci fa vedere come Dio rispetta e ama gente tanto
peccatrice come noi; per questo tutto, anche la tortura, al mostruosità, in
Gesù Cristo acquista una grandezza immensa, tutto in Gesù Cristo diventa
luminoso, inclusi i peccati più mostruosi che ci fanno vedere come Dio ci ama,
come ci rispetta e ha misericordia di noi, come non ci distrugge. Tutto in Gesù
Cristo acquista senso.
La preghiera è un incontro con
Gesù Cristo risuscitato che è vivo, che vi ama tantissimo e che desidera
manifestarsi a voi. Ora Lui vuole fare con voi un’opera ancora più profonda…
Qualcuno mi dirà: “Mah! A me non ha fatto niente”. Ed io che cosa ti posso
dire? Mi dispiace fratello. Io so che per me lo ha fatto ed anche per altri
fratelli. Guarda quello: era peggio di te ed ora guardalo: con quello ha fatto
meraviglie. Senza alcun dubbio sei stato chiamato, altrimenti non saresti qui.
Però molti sono i chiamati e pochi gli eletti. L ‘elezione dipende dal Signore
che costruisce in noi, che ci dona la fede sempre che da parte nostra ci sia un
atteggiamento di obbedienza…
Forse tu non hai mai obbedito,
forse di tutto questo non ti è mai importato nulla; forse hai vissuto il
cristianesimo in una forma adultera e perversa, pensando solo a risolvere i tuoi
problemi. Ossia hai fatto della religione una perversione, una idolatria di
Gesù Cristo, come Israele sempre ha fatto con Dio nel deserto. Ricordateci di
quell’uomo che si avvicina a Gesù Cristo con suo figlio epilettico e gli dice:
“Abbi pietà di me, guarda mio figlio!”. Che cosa gli risponde Gesù? “Oh
generazione perversa e incredula, fino a quando dovrò sopportarvi?”.
E’ interessante vedere perché Gesù
dice così: “Generazione incredula e perversa”, sono le stesse parole che disse
Dio contro Israele nel deserto. Che significano le parole “incredulo e
perverso”? Significano una cosa tremenda: stare con l’atteggiamento di pensiero
che Dio ha fatto male tutte le cose, le malattie, tutto; che la creazione che
Dio ha fatto gli è riuscita male e allora si strumentalizza il Figlio contro il
Padre per sanare tutte le cose che, secondo noi, vanno male.
Annuncio del Kerygma
Pregare significa invocare il Nome
di Gesù.
At. 4, 10-12 dice: “La cosa sia
nota a tutti voi e a tutto il popolo di Israele: nel Nome di Gesù Cristo il
Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha resuscitato dai morti, costui
vi sta innanzi sano e salvo. Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi
costruttori, è diventata la testata d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non
vi è infatti altro Nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito
che possiamo essere salvati”. Il
Sinedrio si sorprende della testimonianza di questa gente senza cultura, perché
il miracolo è potente, non potevano negarlo. Lì stava l’uomo che tutti conoscevano
come un paralitico… con le ossa completamente sane.
Bene fratelli, questa mattina
anche a voi annunceremo questo Kerygma. C’è qualcosa di impressionante: la fede
viene attraverso questo Kerygma, dall’annuncio, dall’udito, dall’ascoltare. Qui
dice molto chiaramente che Mosè aveva già annunciato: “Dio vi farà sorgere un
profeta”. Sapete perché e quando Mosè dice questo? Perché Dio una volta si
manifestò sul monte Sinai, apparve per salvare gli uomini. Si mostrò con potere
su una montagna in mezzo al deserto a un popolo di schiavi e no ai ricchi, non
ai re, non ai savi. Ha scelto uno dei popoli più oppressi della Terra, un
popolo che era schiavo da 400 anni in un’epoca nella quale l’uomo non valeva
niente, era peggio di una bestia, peggio di un cane. Dio per manifestarsi
scelse questo popolo che aveva quasi completamente dimenticato il Dio dei suoi
padri. Il vero Dio li ha strappati dalla schiavitù; qualcosa di mai visto: che
un gruppo di poveri riesca a liberarsi dalla mano dei ricchi. E’ prodigiosa
l’odissea di questo popolo che esce dall’Egitto, che scappa dalla mano dei
potenti, che va nel deserto. E’ un popolo di disgraziati, di pezzenti e Dio lo
ha eletto. Arrivati a metà del deserto Dio si manifesta a questo popolo sul
monte Sinai, in mezzo ai tuoni, e il popolo rimane atterrito perché è evidente
che l’alterità, il “totalmente altro”, provoca un terrore mostruoso. Il popolo al sentire che
lì c’era qualcosa di soprannaturale, immediatamente sperimenta questo
sentimento di terrore. Dicono a Mosè: “Guarda, non vogliamo più questo; fai con
noi quello che vuoi, però non appaia più Dio”. E’ preferibile la tortura,
l’infermità, la morte che sperimentare di nuovo questo terrore (perché si
tratta in effetti del terrore della morte in grado sommo, nel grado
dell’alterità).
Non so se qualche uomo sulla terra
ha sperimentato questo terrore, il terrore del “totalmente altro”. E’ un
terrore simile a quello di un uomo che si trova in una stanza buia, sente una
puntura e non sa se è stato un serpente o uno scorpione; non si può difendere
perché non sa che cosa è stato. Sentirebbe un terrore così grande che potrebbe
morire solo di paura. Il terrore lo provoca sempre ciò che è sconosciuto, per
l’uomo non c’è maggior terrore che questo. Se l’uomo sa che chi lo attacca è un
serpente o un altro uomo, se sa di che si tratta è diverso, perché può difendersi.
Però quando si tratta di qualcosa di completamente sconosciuto è molto peggio.
Dico questo perché possiate capire
un po’ perché il popolo dice a Mosè. “Non vogliamo che Dio torni a parlare a
noi in questo modo, è preferibile che ci parli tu, è meglio che vai tu a
parlare con Dio e che Lui ci parli attraverso di te, così non avremo paura”.
Allora Dio, comprendendo che il popolo ha ragione perché i poveretti hanno
avuto un terrore enorme, fa profetizzare Mosè: “Avete ragione, non tornerò a
parlare così al popolo. Susciterò un profeta in mezzo a voi (riferendosi a
Cristo). Voi ascolterete tutto quello che vi dirà; chi non ascolta questo
profeta sarà estirpato di mezzo al popolo”.
Questo profeta sta qui e parlerà
con voi, sta già parlando con voi questa mattina. Questo profeta è Gesù Cristo.
Perché sarete estirpati dal popolo? Perché non ascoltate, perchè non obbedite.
Dio non ha scelto una apparizione per manifestarsi agli uomini, sarebbe molto
semplice. Immaginate un assassino e Gesù Cristo gli appare di notte: non
tornerà più ad assassinare nessuno. Oppure un uomo che mena la moglie, la
tortura: Dio appare a quest’uomo di notte e quello non commette più del male.
Sarebbe stupendo, no? Gesù Cristo potrebbe apparire a qualcuno, correggerlo e
si finirebbe con il male, con il dolore e con la sofferenza sulla terra.
Fenomenale, no?
Perché Dio non fa così? Perché ha
creato l’uomo libero e non vuole distruggere quello che ha fatto, perché Dio è
l’unico Essere che non è fascista con l’uomo. Dio è l’unico che rispetta l’uomo
così com’è, che lo lascia libero, permette che l’uomo nella sua libertà possa
fare il male e peccare, anche sapendo che ogni peccato ricade sul più debole,
lo mette al muro e lo uccide. Dio ha scelto come unico mezzo per salvare l’uomo
la PREDICAZIONE, che un altro uomo gli parli. E forse si tratta di un uomo che
puzza, che è brutto e cattivo, che sempre ti lascia un margine di dubbio. Io ti
sto parlando oggi da parte di Dio, sto predicando e a te resta sempre un dubbio
rispetto a me; se io non ti lasciassi questo margine di dubbio non sarei un
buon catechista perché ti starei lavando il cervello. Se io facessi le cose
sempre perfette, se facessi qualche miracolo di questi che tu pensi, nel fondo
ruberei la tua libertà e farei di te un cretino che non ha capacità di pensare.
Se io attraverso la predicazione ti obbligassi a pensare che questa è la
verità, questo mezzo che Dio ha scelto non sarebbe buono.
Insisto su questo perché è
qualcosa di molto importante. Vi sembrerà che ripeto sempre le stesse cose,
però il fatto è che molti di voi vengono qui perché vi si lavi il cervello;
avete sbagliato porta. Venite qui cercando la felicità ad un livello molto umano,
a risolvere i vostri problemi. Il resto non vi interessa. Vi assicuro che
esistono gruppi politici, fascisti o comunisti o del segno che sia, dove si
lava il cervello molto bene alle persone e la gente è molto felice. Che
credete? Pensate che un ufficiale o un giovane hitleriano non erano felici?
Credete che le bande di fascisti che ci sono a Roma non sono felici? O che non
sono felici le bande di estrema sinistra? Chi ha detto di no? Lavare il
cervello significa annullare la capacità di autocritica su noi stessi. Se ti
convincono che sei un santo, che sei perfetto e che la colpa di tutti i mali è
degli altri (per esempio degli ebrei), non ragioni già più, non vedi più
niente. Operi un miscuglio di ragione e sensazione, un polpettone tra
intelligenza e sentimento e non ragioni più. Passi a vivere la vita ad un
livello sentimentale totale, ad un livello che si chiama fanatismo. Allora
cominci a vivere come in una continua estasi, come drogato; è la droga completa
della fantasia, dell’intelligenza. Diventi fanatico e sei felice, non hai
problemi.
Se diventiamo fanatici non siamo
cristiani, perché ogni fanatico è una persona sminuita, non è libero; per
questo l’unico vero è Gesù Cristo che fa sempre le cose senza annullare la tua
libertà. Non annullare la tua libertà significa che non ti si dà mai la
certezza totale, sempre ti resta un margine di dubbio, sempre ti resta la
libertà di accogliere o di rifiutare. Esattamente questo è quello che tu NON
vuoi perché a te piacerebbe che tutto fosse di colpo chiaro, che non ti
rimanesse nessuna possibilità di opzione, perché quello che tu non vuoi è
essere uomo, che significa essere libero, poter optare. Optare è molto molesto
e provoca molta sofferenza.
Essere uomo significa optare,
scegliere; però la libertà è optare tra bene e bene. Optare non è scegliere tra
bene e male come molti pensano, questo sarebbe molto semplice ma non è così.
Optare è scegliere tra un bene e un altro bene: il demonio mai ti presenta il
male come male, perché allora mai lo sceglieremmo. Ti presenta invece il male
come bene, ti presenta il peccato come un bene, come una possibilità di
realizzarti, come una possibilità di ottenere sapienza: E’ vero che nel tuo
interno capisci, intuisci che quello non è buono, però la forza della tua
avidità è superiore; tu non puoi vivere con la tensione di rinunciare a
qualcosa che ti si presenta come buona. E’ meglio provarlo, berlo, appurarlo; è
meglio soddisfare il tuo desiderio.
Il male ti si presenta come un
bene e l’uomo non sopporta il fatto di dovere tutti i giorni scegliere tra un
bene e un altro bene, perché non vuole rinunciare a nessun bene, li vuole
provare tutti. Dicono alcuni indù che il problema dell’uomo non è tanto che ha
paura della morte, ma che ha paura di perdere qualche bene, ha il problema di
dover lasciare le cose buone. L’avarizia, l’avidità di beni è un potere immenso
dentro di noi; vogliamo godere tutto, abbiamo avarizia di tutto il buono.
Oggi sta parlando con te questo
profeta a cui si riferisce la Parola. Se tu non lo ascolti morirai perché non
ti è stata data altra possibilità di salvezza che questo Gesù di Nazareth,
questo servo che è stato costituito Signore. Vedi come sempre appare la parola
Servo. Anche solo per ignoranza tu sempre hai rifiutato questo servo, ma questo
tipo di amore, questa attitudine che tu sempre hai rifiutato, Dio l’ha
riscattata, lo ha risuscitato. Dicono gli apostoli: “Noi siamo testimoni che è
vivo”. Anche io oggi sono testimone per te che Gesù Cristo è vivo. Come non
essere testimone che è vivo? L’ho visto vivo, con potere nella mia vita e nella
vita di altri. E’ la fede che nel Suo Nome quella che ha ristabilito e sanato
un paralitico.
C’è qui qualche paralitico? Bene,
io dico oggi che Gesù Cristo è vivo. La fede nel Nome di Gesù agisce proprio
adesso mentre sto parlando. Quando viene a voi la Fede? Quando ascoltate la
predicazione. Adesso, né prima né dopo, ora che state ascoltando. E che cosa
state ascoltando? Io sto dicendo nel Nome di Gesù che Lui è vivo ora, che ha
distrutto i tuoi peccati nella sua morte, che è risorto ed è seduto alla destra
del Padre e che intercede per te ora. Credi questo? No? Bene, stai morendo, sei
morto. Non lo credi? Ma ricordati bene che te l’ho detto, che il tuo sangue
ricada su di te; perché io te lo dico: GESU’ CRISTO E’ ORA VIVO PER TE. LUI E’
MORTO PER I TUOI PECCATI PERCHE’ POSSA AVERE LA VITA IN LUI. Lui è morto, ha
dato la Sua vita per te quando eri suo nemico. E’ morto, ha sofferto una morte
ignominiosa, morte di malfattore, di peccatore, la morte che tu dovresti avere
sofferto come paga della tua realtà. Lui ha sofferto per mostrarti l’amore che
ha per te. Dio lo ha risorto. QUESTO AMORE CHE HA GESU’ CRISTO PER TE E’ LA
VITA: OGGI TI VIENE OFFERTA.
Per questo ti dice oggi: “Pentiti
e convertiti a questo amore” e tu sei libero di dire: “Non mi interessa”. Però
guarda che te l’ho annunciato: Gesù Cristo è l’unica verità. Questo amore che
Gesù ti ha mostrato nella croce è la vita per te oggi, non esiste un’altra
vita: lo credi? Io sono un inviato da parte di Dio per dirti: convertiti, in
questo amore è la vita. Rallegrati, fratello, perché Dio si è ricordato delle
tue sofferenze, ha visto quanto soffri, ha visto i tuoi problemi e ha inviato
noi per dirti: Convertiti, rallegrati, Dio ti ama! Dio vuole toglierti dal
cerchio della morte, perché tu soffri perché sei chiuso dalla morte, perché hai
la morte dentro, hai il peccato che agisce con potere dentro il tuo cuore. Non
sei stato liberato dal potere del peccato. Gesù Cristo non è risorto dentro di
te, non è vivo nel tuo interno. Te lo dico io: dentro di te regna il peccato e
pertanto regna la morte. Per questo ti ammazza tua moglie quando non fa quello
che vuoi tu. Per questo ti uccide la storia, le persone, i figli, tutto quello
che non va come vuoi tu. Per te la vita sta nel peccato, in quello che il
peccato ti comanda e ti dice di fare: per questo vivi in balia della
concupiscenza.
Ti dico una cosa: tu stai in
questa realtà, sei circondato dalla morte e con il peccato che regna dentro di
te; e forse quando torni a casa ti investe una macchina e muori. Non dico
questo per spaventarti, ma perché è possibile, perché è la verità, perché
esiste questa possibilità per tutti noi.
Per questo ti dico: Convertiti! Io
non so se vivrò domani, né tu lo puoi dire: questo nessuno lo sa e la morte è
un fatto irreversibile; usciamo dalla vita e nessuno torna qui. Se pensiamo
seriamente a questo il nostro cervello corre il pericolo di rompersi. Però è
così, grazie a Dio! Perchè se questa vita fosse eterna, se dovessimo vivere
sempre qui sarebbe mostruoso. Se condannassimo un uomo a non morire,
piangerebbe, chiederebbe la morte, perché la via dell’uomo è stata creata per
un’altra cosa; la vita dell’uomo è stata creata perché questo cristianesimo,
che comincia ad essere seminato in noi come speranza, come un seme molto
piccolo, possa trasformarsi in gloria, possa arrivare alla sua meta, possa
sbocciare in quello che è veramente, perché questo nostro corpo possa
trasformarsi in glorioso.
Fratelli, io vi annuncio che un
Profeta è stato inviato in mezzo a voi: Gesù Risorto, presente e vivo nella
Chiesa, che è venuto a voi e che oggi ci chiama a conversione. Pentitevi e
convertitevi! Cambiate vita, perché Dio si è ricordato delle vostre iniquità e
ha visto come il peccato è dentro di voi, i vostri peccati comandano sopra di
voi. Tu con la tua ragione non puoi vincere il peccato. Cerca di vincere il
peccato con la tua ragione, vediamo che succede. E’ inutile! Il peccato ha più
forza di te; tu non hai vinto il peccato.
Per questo è stato necessario che
Cristo desse la vita per te, perché tu possa essere liberato dal potere del
peccato; se Cristo ha dato la vita è perché il peccato regna dentro di te,
domina in te, ti vince prendendoti in giro e ridendo della tua croce, del
sangue di Gesù Cristo. Il peccato ti domina, ti presenta una ragazza e tu
soccombi! Ti presenta un piccolo avvenimento di morte, qualcuno che ti fa
un’ingiustizia, che ti obbliga a fare qualcosa che non ti piace e tu
soccombi! Quando appare per un istante
la morte, nel momento in cui appare la croce simbolo di morte, immediatamente
ti riempi di tale paura che fai la volontà del demonio ossia dell’egoismo.
Allora cerchi di salvarti da
questa morte vendendoti ai poteri che ti offre il demonio: denaro, successo,
sesso, violenza. Ti chiedi: “Che devo fare per salvarmi da questa morte?”, e il
demonio ti risponde rapidamente: violenza, denaro, vizio, cinema, sesso. “Io ti
offro la possibilità – dice il demonio – di salvarti subito!”. E tu, anche se
sai che quello che ti offre è una alienazione, non puoi evitarlo. Sei già preda
del demonio, non puoi liberarti. Per questo una persona di fronte alla morte si
vende ad un vizio, a un idolo: per esempio si rifugia nel gioco e ammazza la
sua famiglia, distrugge sua moglie, perde tutti i soldi, porta la famiglia alla
rovina; non può evitarlo.
Abbiamo proclamato che Dio ci ha
mandato Gesù Cristo, Gesù risuscitato, per portarci la benedizione, perché
ciascuno si converta dalle sue iniquità. Quando Gesù vede il tuo egoismo, non
vede che tu sei cattivo in senso moralistico: vede che tu sei schiavo. Questo è
molto importante: noi siamo schiavi, il mondo è schiavo di questa realtà, non
possiamo fare nulla. E inoltre la schiavitù del peccato, la schiavitù
dell’egoismo, comporta sempre una sofferenza per gli altri e Dio sente le
sofferenze che i tuoi peccati provocano negli altri.
Per questo io vengo a dirti:
convertiti a questo Gesù Cristo perché tu possa lasciare di fare il male,
perché tu possa smettere di far soffrire gli altri. Se tu sei liberato dal
potere dell’egoismo, finirai di far danno agli altri. Io dico che è possibile
l’amore, sì, è possibile! E come è possibile? In Gesù. Però tu credi che Gesù è
vivo oggi, è risorto e a vinto il peccato e la morte?
Comincia a pensare che forse non
hai mai creduto nella nostra predicazione e che semplicemente stai
approfittando delle cose umane di questo cammino: l’appoggio di un gruppo
umano, amicizia, donne, un po’ di calore affettivo; questa è l’unica cosa che
ti interessa; però il contenuto vero, quello che significa veramente questo
cammino non ti importa assolutamente, per questo sarai cacciato fuori di qui.
Mai hai ascoltato, mai hai creduto nella nostra predicazione, stai in questa
carovana così, come uno in più. E senza dubbio tu hai una missione. Oggi il
Signore ti dice: convertiti! Guardate che san Piero vi dice chiaramente che
avete ammazzato il Giusto, avete detto: “Crocifiggilo!”, e avete chiesto la
grazia per un assassino, Barabba. E’ così fratelli: tutti i giorni neghiamo
Gesù Cristo e confessiamo che la vita ci viene da un assassino. Barabba è un
tipo che crede nella politica, ossia vuole fare giustizia, vuole liberare il
popolo oppresso. E’ uno zelota, un guerrigliero, un leader della liberazione
contro i romani, aveva anche partecipato ad un assassinio per la causa.
Come dice san Pietro, la giustizia
che fa l’uomo porta sempre con sé l’assassinio; questo è chiaro, perché sempre
l’egoismo ammazza l’altro. Voi avete detto che Gesù è stupido, che questa
attitudine, questo tipo di amore non serve. Per questo diciamo tutti i giorni:
Barabba è quello che salva. Quando diciamo questo? Te lo dico io. Domani esci
da qui: immagina che qualcuno, il tuo superiore, un prete, chiunque sia ti fa
una ingiustizia, immagina per esempio che qualcuno ha mormorato di te, ha detto
che sei un cretino, che ti stai alienando con la comunità, solo perché ti piace
una ragazze o ti dice che te ne vai a letto con tutte. Ti dicono questo e tu
sai che è falso, che non hanno diritto di dire questo di te perché non è vero.
Se sei sposata, immagina che ti fa una ingiustizia tuo marito o tuo figlio che
non viene in comunità. Come reagiamo noi?
Io ti dico quello che dice la
Parola: questo atteggiamento di Gesù salva. Ciò significa che l’ingiustizia che
ti fa il nemico devi assumerla, non resistere al male; lascia stare, lascia che
il male ricada su di te. “Non resistere al male”. “Non opporre resistenza al
malvagio”.
Dio ci presenta Gesù Cristo,
questo amore di Gesù Cristo, come la salvezza del mondo e ci presenta anche
Barabba. Ci dice Pilato: “Chi dei due volete?”. Questo è stato un simbolo
immenso per tutta l’umanità. Volete questa attitudine dell’agnello,
apparentemente assurda? Invece l’atteggiamento di Barabba sì: sperimenteranno i
nostri pugni, tutti uniti.
E tu cosa fai di fronte a tua
moglie, a tuo marito o a quell’amico? La stessa cosa: il pugno! Alziamo come
bandiera la giustizia, al nostra giustizia. Lasciarsi ammazzare per i peccati
dell’altro è assurdo, ci solleviamo e facciamo giustizia. Vediamo se si rende
conto che quello che fa non si può fare, bisogna dargli una buona lezione. Se
sei religioso, forse al refettorio qualcuno comincia a mettersi contro di te e
tu gli lanci una frecciata e lo metti in ridicolo davanti a tutti, così impara!
Se è la moglie o un figlio che ti fa una ingiustizia, quando tu entri a casa
gli farai un’altra cosa; o se è tuo marito gli metti il muso uno, due, tre
giorni perché si renda conto. Ossia tutti facciamo una violenza con la quale
fermiamo l’altro; diciamo: “Molto bene, se è la guerra che vuoi, che sia!”.
Allora, siccome sappiamo che anche l’altro è un vigliacco, ce ne approfittiamo
e facciamo guerra per non lottare, perché l’altro ci lasci in pace e non ci
faccia soffrire.
Bene, però è anche possibile che
voi oggi riconosciate che questo Gesù crocifisso, questo atteggiamento è la
verità (gli apostoli della Chiesa primitiva sempre presentano la croce; ancora
oggi i copti, gli africani, debbono portare una croce), però una cosa è
riconoscerlo e un’altra farlo. Che ci succede? Che ci riconosciamo impotenti.
Ossia u ammetti che Gesù è la verità, però quando ti si presenta l’ingiustizia,
fai giustizia con la tua propria mano.
Senza dubbio san Pietro dice:
“Schiavi, sottomettetevi ai padroni ingiusti, perché questo è gradito a Dio; a
questo siete stati chiamati, a soffrire l’ingiustizia”. E’ importante che voi
cominciate a capire che a questo siete stati chiamati. Però come è possibile
che il Signore ci chiami a questo se noi siamo impotenti ad assumere
l’ingiustizia? Perché per assumere l’ingiustizia è necessario avere la Vita
eterna, la vita di Gesù Cristo.
Per questo convertirsi significa
credere che questa è la verità, questo: che Gesù è morto per i tuoi peccati e
che è stato risuscitato per la tua giustificazione. Che ora è vivo e
risuscitato per te, che è vivo qui nella Chiesa, che ha inviato noi come
catechisti per chiamarvi a conversione e, invocando il Nome di Gesù, se tu
credi che Gesù è vivo, potrai ricevere lo Spirito di Gesù, questo Spirito che
ti dà la vita, questo Spirito che perdona i tuoi peccati.
Gesù, lasciandosi uccidere, solo
con questo atteggiamento già ti mostra che ti perdona e che ti ama; però non
solo con la sua morte, perché se Gesù ancora fosse morto, non sapremmo che ci
ha perdonato. E’ la sua risurrezione che ci giustifica: Gesù è vivo. Dove? E’
vivo qui, ora, nella Chiesa; sta parlando con te. La Chiesa è il suo corpo, per
questo nella confessione avete confessato Gesù Cristo vivo, qui nella Chiesa
che ti ha perdonato, che ti ha detto: Io ti assolvo, io ti perdono, tu mi hai
ucciso però io oggi sono vivo e ti perdono.
Tu credi veramente che Gesù Cristo
è morto per i tuoi peccati e che è vivo, che Dio lo ha risorto per te? Allora
invocalo, invoca il Suo Nome.
L’altro giorno ho avuto una esperienza
enorme… Mi trovavo in una posizione della quale parla sempre la Scrittura: "Tu mi stringi alle spalle, mi attacchi di fronte", e non c'è salvezza. Dice un midrash sulla Pasqua che Israele è come una colomba perseguitata da un falco che sta sul punto di prenderla; questo falco è l'Egitto. Quando non sa come scappare, perchè non c'è modo di scappare, trova un buco in una roccia per rifugiarsi e quando sta per mettersi nel buco per salvarsi, esce da lì un serpente (la morte). Allora, il falco sta per prenderla, il serpente esce dall'altra parte e non si sa come, appare Dio che salva la colomba!
L'altro giorno io ho fatto una esperienza simile... E' l'esperienza della fede. Dice la Scrittura: "Nessuno che invochi il Nome del Signore resterà confuso".
Invocatelo dal profondo del vostro cuore, se veramente non volete peccare. Se qualcuno si trova bene nel peccato, vi dico che il peccato ammazza Gesù Cristo, ammazza gli altri; se volete continuare nel peccato, se vi piace peccare, sappiate che il peccato ha ucciso l'Autore della vita e sta uccidendo te: stai uccidendo la vita dentro di te e stai uccidendo gli altri.
Convertirsi significa rinunciare al peccato e guardare Gesù Cristo che è vivo, al di sopra di ogni peccato come KYRIOS, come Signore di ogni potere, di ogni virtù e di ogni dominazione. Convertirsi è camminare nella sua luce, invocando il suo Nome. "Per la fede nel suo Nome - dice san Pietro - quest'uomo che era paralitico, è stato ristabilito, curato pienamente".
C'è una fede che corrisponde a te. Perchè resisti allo Spirito Santo? Lo Spirito Santo è dentro di te adesso, ti sta aiutando, ti sta chiamando. Perchè non lasci il peccato, perchè? Lascialo!
Guardate fratelli che se non lasciate il peccato, non potete essere iniziati alla preghiera: sarebbe una pantomima; ne avete già fatte tante nella vostra vita!
Lo dico a tutti: perdete la vostra vita questa mattina, perdete la vostra vita in Gesù Cristo. Impara a perdere la vita. Perdere la vita è la croce di Gesù Cristo: "Signore, si faccia la tua volontà". Io non so nulla di quello che sarà la mia vita domani, Tu mi marcherai la tua volontà nella storia, in quello che mi succederà. Questa è la mia esperienza: nelle baracche, per esempio, non capivo niente di quello che mi succedeva e me ne passavano di tutti i colori. Ogni giorno sembrava che dovessi morire perchè tutto mi superava ed io non potevo fare nulla: un ladrone, un drogato, uno che voleva ammazzare sua moglie, macelli enormi...Però non so come, sempre, quando sembrava che morivo, che tutto finiva, mi si apriva davanti una strada per scappare dalla morte, quasi in una maniera sorprendente.
Ora andate a pregare in silenzio, avete dalla Chiesa il potere di invocare il Nome di Gesù sui vostri peccati. "Signore Gesù abbi pietà di me! Signore Gesù, che vuoi che io faccia? Che vuoi da me?". Gridagli: "Tu sei vivo? Parla! Che vuoi da me? Signore Gesù, abbi pietà di me che sono un peccatore".
L'altro giorno io ho fatto una esperienza simile... E' l'esperienza della fede. Dice la Scrittura: "Nessuno che invochi il Nome del Signore resterà confuso".
Invocatelo dal profondo del vostro cuore, se veramente non volete peccare. Se qualcuno si trova bene nel peccato, vi dico che il peccato ammazza Gesù Cristo, ammazza gli altri; se volete continuare nel peccato, se vi piace peccare, sappiate che il peccato ha ucciso l'Autore della vita e sta uccidendo te: stai uccidendo la vita dentro di te e stai uccidendo gli altri.
Convertirsi significa rinunciare al peccato e guardare Gesù Cristo che è vivo, al di sopra di ogni peccato come KYRIOS, come Signore di ogni potere, di ogni virtù e di ogni dominazione. Convertirsi è camminare nella sua luce, invocando il suo Nome. "Per la fede nel suo Nome - dice san Pietro - quest'uomo che era paralitico, è stato ristabilito, curato pienamente".
C'è una fede che corrisponde a te. Perchè resisti allo Spirito Santo? Lo Spirito Santo è dentro di te adesso, ti sta aiutando, ti sta chiamando. Perchè non lasci il peccato, perchè? Lascialo!
Guardate fratelli che se non lasciate il peccato, non potete essere iniziati alla preghiera: sarebbe una pantomima; ne avete già fatte tante nella vostra vita!
Lo dico a tutti: perdete la vostra vita questa mattina, perdete la vostra vita in Gesù Cristo. Impara a perdere la vita. Perdere la vita è la croce di Gesù Cristo: "Signore, si faccia la tua volontà". Io non so nulla di quello che sarà la mia vita domani, Tu mi marcherai la tua volontà nella storia, in quello che mi succederà. Questa è la mia esperienza: nelle baracche, per esempio, non capivo niente di quello che mi succedeva e me ne passavano di tutti i colori. Ogni giorno sembrava che dovessi morire perchè tutto mi superava ed io non potevo fare nulla: un ladrone, un drogato, uno che voleva ammazzare sua moglie, macelli enormi...Però non so come, sempre, quando sembrava che morivo, che tutto finiva, mi si apriva davanti una strada per scappare dalla morte, quasi in una maniera sorprendente.
Ora andate a pregare in silenzio, avete dalla Chiesa il potere di invocare il Nome di Gesù sui vostri peccati. "Signore Gesù abbi pietà di me! Signore Gesù, che vuoi che io faccia? Che vuoi da me?". Gridagli: "Tu sei vivo? Parla! Che vuoi da me? Signore Gesù, abbi pietà di me che sono un peccatore".
(Tratto da: Kiko Arguello e Carmen Hernandez, Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale, cfr. Statuto,
art.2, 2°, Vol. V, "Iniziazione alla Preghiera").