sabato 11 giugno 2011

Mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano...

Di seguito i testi della Liturgia di Pentecoste, con due tracce omiletiche.





DOMENICA DI PENTECOSTE 

Anno A - Solennità
Messa Vespertina nella Vigilia.

MESSALE
Antifona d'Ingresso Rm 5,5; 8,11
L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito,
che ha stabilito in noi la sua dimora. Alleluia.
 
Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste: f
a' che i popoli dispersi si raccolgono insieme e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio ...

Oppure:

Rifulga su di noi, Padre onnipotente, Cristo, luce da luce, splendore della tua gloria, e il dono del tuo Santo Spirito confermi nell'amore i tuoi fedeli, rigenerati a vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio ...


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
Gn 11,1-9
La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra.

Dal libro della Gènesi
Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.
Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Su tutti i popoli regna il Signore.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.


Oppure:
Dal  Salmo 103

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.


Orazione. Scenda su di noi, o Padre, i tuo Santo Spirito, perché tutti gli uomini cerchino sempre l'unità nell'armonia e, abbattuti gli orgogli di razza e di cultura, la terra diventi una sola famiglia, e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli.


Altri brani, a scelta, come prima lettura e relativo salmo responsoriale:

Prima Lettura Es 19,3-8a,16-20bIl Signore scese sul monte monte Sinai davanti a tutto il popolo.
Dal libro dell'Esodo
In quei giorni, Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: "Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa". Queste parole dirai agli Israeliti».
Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Si­gnore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore.
Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco, e ne saliva il fumo come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono del corno diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 102
La grazia del Signore è su quanti lo temono.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d'Israele.
Ma l'amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza
e ricordano i suoi precetti per osservarli.

Oppure: Dal Salmo 103

OrazioneO Dio dell'alleanza antica e nuova, che ti sei rivelato nel fuoco della santa montagna e nella Pentecoste del tuo Spirito, fa' un rogo solo dei nostri orgogli, e distruggi gli odi e le armi di morte; accendi in noi la fiamma della tua carità, perché il nuovo Israele radunato da tutti i popoli accolga con gioia la legge eterna del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.
 
Oppure:
Prima Lettura Ez 37,1-14
Ossa inaridite, infonderò in voi il mio spirito e rivìvrete.

Dal libro del profeta Ezechiele
In quei giorni, la mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto ad esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite.
Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivi vere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai».
Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro.
Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell'uomo, e annuncia allo spirito: Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Perciò profetizza e annuncia loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.


Salmo Responsoriale Dal Salmo 50
Rinnovami, Signore, con la tua grazia.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore m'insegni la sapienza.
Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro;
lavami e sarò più bianco della neve.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Oppure: Dal Salmo 103

Orazione. O Dio, creatore e Padre, infondi in noi il tuo alito di vita: lo Spirito che si librava sugli abissi delle origini torni a spirare nelle nostre menti e nei nostri cuori, come spirerà alla fine dei tempi per ridestare i nostri corpi alla vita senza fine. Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Prima Lettura Gl 3,1-5Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo.
Dal libro del profeta Gioèle
Così dice il Signore:
«Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo
e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;
i vostri anziani faranno sogni,
i vostri giovani avranno visioni.
Anche sopra gli schiavi e sulle schiave
in quei giorni effonderò il mio spirito.
Farò prodigi nel cielo e sulla terra,
sangue e fuoco e colonne di fumo.
Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue,
prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile.
Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato,
poiché sul monte Sion e in Gerusalemme
vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore,
anche per i superstiti che il Signore avrà chiamato».


Salmo Responsoriale:  Dal Salmo 103

OrazioneAscolta, o Dio, la tua Chiesa unita in concorde preghiera in questa santa veglia a compimento della Pasqua perenne; scenda sempre su di essa il tuo Spirito, perché illumini la mente dei fedeli e tutti i rinati nel Battesimo siano nel mondo testimoni e profeti. Per Cristo nostro Signore.


Seconda Lettura Rm 8,22-27
Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, sappiamo che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli,
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Alleluia.

Vangelo Gv 7,37-39
Sgorgheranno fiumi di acqua viva.


Dal vangelo secondo Giovanni

Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva».
Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato.
 

* * *

Messa del giorno.



MESSALE

Antifona d'Ingresso Sap 1,7
Lo Spirito del Signore ha riempito l'universo,
egli che tutto unisce,
conosce ogni linguaggio. Alleluia.


Oppure:
Rm 5,5; 8,11
L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito,
che ha stabilito in noi la sua dimora. Alleluia.

Colletta

O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per il
nostro Signore...


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura At 2, 1-11
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli atti degli apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».


Salmo Responsoriale Dal Salmo 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.


Seconda Lettura
1 Cor 12, 3b-7. 12-13
Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo

Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.
Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.

Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimæ,
dulce refrigérium.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.


Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Alleluia.

Vangelo Gv 20, 19-23
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi. .
Dal vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

* * *
Tracce di Omelia.

1 - Omelia congregazione per il Clero

Nel cinquantesimo giorno dopo la Pasqua, gli Apostoli si ritrovarono “tutti insieme” nel Cenacolo (Cfr. At 2,1) per la festività ebraica della Pentecoste, nella quale si faceva memoria del dono, fatto a Mosè sul monte Sinai, della Torah, la Legge di Dio. Nessuno di loro poteva prevedere che, proprio in quel giorno, il Signore avrebbe portato a compimento la promessa fatta tante volte dallo stesso Gesù riguardante il Paraclito, cioè lo Spirito Santo (Cfr. Gv 14,16).

Alla luce di quanto ora ricordato, ciò che richiama la nostra attenzione, oltre ai segni prodigiosi che si verificarono in quella stanza, è perciò il fatto che «Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo» poterono udirli parlare nelle proprie lingue «delle grandi opere di Dio» (At 2,5.11).

Lo Spirito Santo è, sostanzialmente, un nuovo grande dono, una nuova Legge, che Dio fece anzitutto a coloro che avevano perseverato sino alla fine: un dono di grazia che non è più destinato ad un gruppo etnico, ma che, al pari dell’aria, deve necessariamente essere comunicato a tutte le creature che sono nel mondo, perché se si “toglie loro il respiro: muoiono” (Cfr. Sal 103,29).

Si rende più chiaro, dopo questo cinquantesimo giorno, il significato del pressante invito che il Signore non ha mai smesso di rivolgere a ciascuno di noi: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» (Gv 20,21). Ma, ancor di più, si comprende come, per realizzare questo mandato, sia necessario “ricevere lo Spirito Santo” (Cfr. Gv 20,22) che, usando un’altra similitudine, come l’acqua, pur essendo la stessa, rende fertile la vita dei discepoli di Gesù, potenziandone la specificità, attraverso una «manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune» (1Cor 12,7).

L’aggettivo “particolare” ci riporta così di nuovo all’inizio della nostra riflessione odierna: cosa significa, per noi oggi, “parlare nelle diverse lingue” e in cosa consiste la nuova Legge che Dio ha consegnato alla Chiesa nascente?

È ancora la liturgia, grande canale educativo, tesoro di grazie nelle mani della stessa Chiesa, a chiarire questi interrogativi.

La nuova Legge che in questa domenica ci viene consegnata è la vita stessa di Dio, che è Amore: un amore che non ha barriere, nemmeno la morte, dopo che questa è stata sconfitta dal Crocifisso: «Mostrò loro le mani e i piedi» (Gv 20,20). È un dono che ci porta direttamente nel cuore di Dio e che, solo, ci può dare la forza necessaria affinché “il nostro cuore si accenda con il fuoco del suo amore” (Cfr. Acclamazione al Vangelo).

Siamo dunque chiamati a desiderare e ad accogliere il dono dello Spirito Santo, perché la nostra vita, ancor prima che le nostre parole, diventi una testimonianza comprensibile, e dunque credibile, agli occhi dei nostri tanti fratelli che ancora non hanno sperimentato la gioia di essere cristiani, perché nella rinnovata Pentecoste, anch’essi «stupiti e, fuori di sé per la meraviglia» possano arrivare a dire: «Li udiamo parlare delle grandi opere di Dio» (At 2,7.11).

* * *


2 - Omelia padre Raniero Cantalamessa

A tutti è capitato di osservare qualche volta la scena di un’auto in panne con dentro l’autista e dietro una o due persone che spingono faticosamente, cercando inutilmente di imprimere all’auto la velocità necessaria per partire. Ci si ferma, si asciuga il sudore, e ci si rimette a spingere…Poi improvvisamente, un rumore, il motore si mette in moto, l’auto va, e quelli che spingevano si rialzano con un sospiro di sollievo. È un’immagine di ciò che avviene nella vita cristiana. Si va avanti a forze di spinte, con fatica, senza grandi progressi. E pensare che abbiamo a disposizione un motore potentissimo (“la potenza dall’alto”!) che aspetta solo di essere messo in moto. La festa di Pentecoste dovrebbe aiutarci a scoprire questo motore e come si fa a metterlo in azione.

Il racconto degli Atti comincia dicendo: “Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo”. Da queste parole deduciamo che la Pentecoste preesisteva... alla Pentecoste. C’era già, in altre parole, una festa di Pentecoste nel giudaismo e fu durante tale festa che scese lo Spirito Santo. Non si capisce la Pentecoste cristiana, senza tener conto della Pentecoste ebraica che l’ha preparata. Nell’Antico Testamento sono esistite due interpretazioni della festa di Pentecoste. All’inizio era la festa delle sette settimane, la festa del raccolto, quando si offriva a Dio la primizia del grano, ma successivamente, e certamente al tempo di Gesù, la festa si era arricchita di un nuovo significato: era la festa del conferimento della legge sul monte Sinai e dell’alleanza.

Se lo Spirito Santo viene sulla Chiesa proprio il giorno in cui in Israele si celebrava la festa della legge e dell’alleanza, è per indicare che lo Spirito Santo è la legge nuova, la legge spirituale che suggella la nuova ed eterna alleanza. Una legge scritta non più su tavole di pietra, ma su tavole di carne, che sono i cuori degli uomini. Queste considerazioni fanno sorgere subito una domanda: noi viviamo sotto la legge vecchia o sotto la legge nuova? Compiamo i nostri doveri religiosi per costrizione, per timore e per abitudine, o invece per intima convinzione e quasi per attrazione? Sentiamo Dio come padre o come padrone?

Concludo con una storia. All’inizio del secolo una famiglia del sud Italia emigra negli Stati Uniti. Non avendo abbastanza denaro per pagarsi i pasti al ristorante, portano con sé il vitto per il viaggio, pane e formaggio. Col passare dei giorni e delle settimane il pane diventa raffermo e il formaggio ammuffito; il figlio a un certo punto non ne può più e non fa che piangere. I genitori tirano fuori allora i pochi spiccioli rimasti e glieli danno perché si goda un bel pasto al ristorante. Il figlio va, mangia e torna dai genitori tutto in lacrime. “Come, abbiamo speso tutto per pagarti un bel pranzo e tu ancora piangi?” “Piango perché ho scoperto che un pranzo al giorno al ristorante era compreso nel prezzo, e noi abbiamo mangiato tutto il tempo pane e formaggio!”. Molti cristiani fanno la traversata della vita a “pane e formaggio”, senza gioia, senza entusiasmo, quando potrebbero, spiritualmente parlando, godere ogni giorno di ogni “ben di Dio”, tutto “compreso nel prezzo” di essere cristiani.

Il segreto per sperimentare quella che Giovanni XXIII chiamava “una nuova Pentecoste” si chiama preghiera. È lì che scocca la “scintilla” che accende il motore! Gesù ha promesso che il Padre celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono (Lc 11, 13). Chiedere, dunque! La liturgia di Pentecoste ci offre espressioni magnifiche per farlo: “Vieni, Santo Spirito…Vieni, padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni luce dei cuori. Nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. Vieni , Santo Spirito!”