mercoledì 14 settembre 2011

A poco a poco...



Come lettura della sera, mi pare che questo testo tratto dal "Liber Graduum" (*) possa andar bene...

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Se noi desideriamo abbuffarci di cibi, ci appelliamo alla parola che dice: "Non ciò che entra nel ventre contamina l'uomo, ma ciò che esce dalla bocca: questo contamina l'uomo!" (Mt. 15, 11). Se invece vogliamo trascurare la preghiera diciamo: "E' con il cuore che siamo graditi al Signore nostro" (2Cor. 5, 9). E se vogliamo astenerci dal frequentare la Chiesa, diciamo: "La chiesa vera è il nostro cuore". E se vogliamo adornarci, diciamo che è all'interno che bisogna spogliarsi, poichè Dio non desidera ciò che si vede. E se non abbiamo voglia di soccorrere qualcuno, sia esso un nudo o un povero, diciamo: "Noi diamo in elemosina noi stessi e visitiamo la nostra infermità".
Tutte queste idee sono ispirate dal maligno, perchè noi diventiamo negligenti e non ci curiamo più nè del nostro corpo nè della nostra anima. Così, facendoci credere che stiamo esercitando il nostro cuore, fa sì che non esercitiamo nè il nostro cuore nè il nostro corpo. Nessuno infatti può esercitare la giustizia nel suo cuore se non la esercita anche nel suo corpo, perchè è dall'abbondanza del cuore che parlano le labbra (cfr. Mt. 12, 34), e il corpo segue i pensieri del cuore; e come è umile il cuore, così sarà umile anche il corpo...
Tuttavia ci sia ben chiaro che non vi è alcun cibo che possa contaminare; e colui che mangia non viene assolutamente contaminato. Il suo corpo, tuttavia, si appesantisce, è attratto dal piacere, si insuperbisce e arresta la sua corsa verso la perfezione. Allo stesso modo, colui che si adorna, non ne viene contaminato, ma diventa vanitoso,si esalta e indietreggia nella sua corsa verso la perfezione. E in mezzo al piacere, la vanità, la superbia e l'esaltazione - realtà tutte che non provengono dall'amore - si insinua l'errore, l'uomo si appesantisce e recalcitra, come recalcitrarono i figli di Israele (cfr. Dt. 32,15)... Dopo che si è appesantito, dunque, nella ricchezza e nei piaceri, ecco che egli viene contaminato. Non viene contaminato immediatamente quando si insuperbisce e si dà ai piaceri, ma a poco a poco.

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(*): Il Liber Graduum è una collezione di trenta omelie, di autore sconosciuto, composte in Mesopotamia durante la seconda metà del IV secolo o agli inizi del V.

Liber graduum 10, 7-9