È morta nel 1998 e presto sarà canonizzata: la religiosa spagnola Maria dell'Immacolata Concezione subito dietro a Giovanni Paolo II nella rapidità del processo verso la santità
GIORGIO BERNARDELLIROMA
Più veloce di madre Teresa di Calcutta, che per il momento resta ancora tra i beati. E anche di Josémaria Escrivà de Balaguer, il fondatore dell'Opus Dei, morto nel 1975 e salutato nel 2002 - in occasione della sua canonizzazione - come un santo del nostro tempo. Tra gli ultimi decreti della Congregazione per le Cause dei Santi firmati da papa Francesco qualche giorno fa, ce n'è uno che segna un piccolo record: con il riconoscimento del miracolo attribuito all'intercessione della beata Maria dell'Immacolata Concezione (al secolo Maria Isabella Salvat Romero) si aprono le porte della canonizzazione per questa suora spagnola morta il 31 ottobre 1998, cioè appena diciassette anni fa.
Non è un primato assoluto, dal momento che tra i suoi santi dall'anno scorso la Chiesa cattolica venera anche Giovanni Paolo II, scomparso nel 2005. Ma subito dopo di lui - una volta che sarà avvenuta la cerimonia di canonizzazione - tra i santi più vicini a noi nel tempo si collocherà proprio questa religiosa, che a Siviglia per 22 anni ha guidato la Congregazione delle Suore della Compagnia della Croce. E lo resterà anche nel caso - probabile - che presto anche madre Teresa di Calcutta venga proclamata santa (anche per lei c'è già da tempo un secondo miracolo all'esame della Congregazione): la fondatrice delle Missionarie della Carità morì infatti il 5 settembre 1997, cioè un anno prima della suora spagnola. Certo, andando indietro nella storia si ritrovano casi di santi proclamati in tempi ancora più rapidi (per esempio sant'Antonio da Padova, canonizzato appena un anno dopo la sua morte), ma risalgono a un tempo in cui l'iter della beatificazioni e canonizzazioni non era quello di oggi.
A rendere la notizia ancora più sorprendente è il profilo di questa nuova santa: a differenza di Giovanni Paolo II, Escrivà de Balaguer o madre Teresa di Calcutta, si tratta infatti di un personaggio semisconosciuto al di fuori del suo Ordine religioso, che non ha lasciato dietro di sé opere clamorose. La sua è la storia di una santità ordinaria vissuta nei conventi di oggi e che arriva al traguardo della canonizzazione proprio mentre la Chiesa - per volontà di papa Francesco - sta celebrando un Anno dedicato alla Vita consacrata, alle prese in Europa con il calo delle vocazioni.
Maria Isabella Salvat Romero era nata nel 1926 nel quartiere di Salamanca a Madrid. Figlia di una famiglia agiata - rifugiatasi in Portogallo durante la tempesta della «Guerra civile» e poi rientrata nella capitale spagnola nel 1939 - entrò a diciott'anni tra le Suore della Compagnia della Croce, una Congregazione fondata a Siviglia nel 1875 da Angela de la Cruz (anche lei già proclamata santa nel 2003). Un Istituto di suore dedito al servizio ai poveri e agli anziani infermi oltre che all'educazione delle ragazze, all'interno del quale questa ragazza dell'alta società di Madrid diventò Maria dell'Immacolata Concezione. Delle Suore della Compagnia della Croce - presenti oggi in Spagna, Argentina e Italia - fu eletta superiora generale nel 1977 e poi confermata per ben tre volte, rimanendo alla guida di questa Congregazione per ventidue anni. Questa responsabilità non le impedì, comunque, di continuare a vivere in prima persona con grande umiltà il servizio agli ultimi, con un'attenzione particolare ai figli dei poveri e agli ammalati.
Alla sua morte - avvenuta il 31 ottobre 1998 - sono stati in molti a sollecitare l'apertura della causa di beatificazione. Che - ricevuto il «nulla osta» dalla Congregazione per le Cause dei Santi nel 2004 - è arrivata rapidamente alla sua celebrazione nel 2010, con un rito presieduto dal cardinale Angelo Amato nello stadio di Siviglia davanti a 45mila persone. Ora, in tempi ancora una volta rapidissimi, c'è anche il nuovo miracolo - avvenuto come richiedono le norme canoniche dopo la beatificazione. E dunque - grazie al decreto firmato da papa Francesco - tante persone che l'hanno conosciuta in vita potranno venerarla presto come santa a tutti gli effetti.