mercoledì 3 giugno 2015

L’icona della misericordia




A Taizé per gli anniversari del 2015. 

Un anno in compagnia del Buon samaritano. È infatti l’icona della misericordia — che si richiama al noto passo evangelico narrato da san Luca — a fare da sfondo alle celebrazioni promosse dalla comunità di Taizé nel corso del 2015. Un anno, come è noto, ricco di ricorrenze per la comunità ecumenica della Borgogna che festeggia il suo settantacinquesimo anniversario e invita a ricordare il suo fondatore fratel Roger, nel centenario della nascita e nel decennale della morte, avvenuta proprio a Taizé il 16 agosto del 2005 per mano di uno squilibrato.
«Verso una nuova solidarietà», il tema scelto per le celebrazioni, che ben si associa all’immagine evangelica del Buon samaritano. Per l’occasione — rende noto il sito in rete della comunità ecumenica — una icona è stata realizzata dall’atelier francese d’arte sacra Saint-Jean-Damascène, secondo la tecnica tradizionale dell’iconografia bizantina. Anche se, viene osservato, l’arte dell’icona non è certo riservata al solo oriente cristiano. Per questo nell’icona sono stati introdotti elementi della tradizione artistica occidentale, e in particolare della stessa Borgogna, che in qualche modo ricordano la raffigurazione del Cristo in gloria nella cappella dei monaci a Berzé, o del Cristo rappresentato sul timpano della chiese romaniche, per esempio a Vézelay. 
Da un punto di vista artistico, l’interesse dell’icona risiede principalmente nel fatto che non si tratta della copia di un’immagine tradizionale, ma di una rappresentazione inedita. Al centro della scena è il Cristo trasfigurato, vestito di bianco, che con la sua presenza benedice e racconta la parabola del Buon samaritano. Gesù è circondato da sei cerchi, tre per lato, all’interno dei quali attraverso il susseguirsi delle scene è rappresentata appunto la storia del viandante che viene prima malmenato da due briganti, poi ignorato dal sacerdote e dal levita e, infine, curato e accolto dal samaritano. Da notare, che la posizione della vittima ricorda alcuni momenti della passione di Cristo, come la flagellazione e la deposizione dalla croce, mentre il Buon samaritano è vestito di colore verde, che simboleggia la presenza dello Spirito Santo. Infatti, è commento dei responsabili di Taizé, «è vero che non è facile aiutare chi è nel bisogno, ma se iniziamo a farlo lo Spirito Santo viene in nostro aiuto e opera attraverso di noi». Anche perché, come è ricordato nella scritta alla base dell’icona, «tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Matteo, 25, 40)
L'Osservatore Romano