martedì 16 giugno 2015

Specchio dell’amore di Dio




«Chi ama l’uomo rispetta anche l’ambiente»


Intervista sull'enciclica "Laudato si’" con il Padre Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti. E dal 25 al 27 settembre la città umbra ospiterà un momento di riflessione collettiva sul testo

GIACOMO GALEAZZIINVIATO AD ASSISI


"Per tutti San Francesco è un esempio bello e motivante nella difesa del creato: sa rivolgersi a ogni uomo, credente e non credente". L'enciclica sull'ambiente "Laudato si’" arriva ad Assisi come un ciclone. Le famiglie della comunità francescana lavorano già, coi vescovi umbri, ad un grande appuntamento sul "manifesto green" di papa Bergoglio. Dal 25 al 27 settembre Assisi ospiterà un momento di riflessione collettiva sull'enciclica e la lezione di Francesco "per farle diventare sempre più respiro di vita", mentre i frati raccolgono fondi per aiutare i cristiani perseguitati dall'Isis e le persone più colpite in Italia dalla crisi economica. Quando il Pontefice è venuto qui in visita, padre Mauro Gambetti, dal 2013 Custode del Sacro Convento di Assisi, lo ha accolto nella Basilica Superiore e lo ha accompagnato a pregare sulla tomba di San Francesco. 

Padre Custode, la difesa del creato è una caratteristica francescana del pontificato di papa Bergoglio. L'enciclica porta fin dal nome l'impronta di San Francesco…

"Questa è una caratteristica che si poteva evincere già dalla spiegazione del nome che il Papa ha scelto per sè. Subito dopo l'elezione il Pontefice indicò tra le tre motivazioni quella di ispirarsi a San Francesco che ama e custodisce il creato. Inoltre nella celebrazione della sua prima messa come vescovo di Roma, sottolineò diverse volte l'importanza e la necessità di amare e custodire il creato. Una missione che condividiamo profondamente e che appartiene alla nostra sensibilità di francescani".


In che modo si uniscono l'ecologia e la difesa della vita?

"Rispettare ogni forma di vita è lo spirito del Cantico delle Creature. Un testo che è un inno alla vita in tutte le sue espressioni da quella naturale a quella umana. Il rispetto di ogni creatura è significazione della presenza di Dio. Esprime l'amore divino per l'uomo".


Ci si aspetta che nell’enciclica il Pontefice esorti a un cambiamento radicale negli stili di consumo. Come si supera la cultura dello scarto?

"Attraverso una conversione integrale. Non ci può convertire part time. Tantomeno la conversione riguarda un singolo aspetto della vita: comprende e ingloba tutto l'uomo. In ogni sua decisione".


Il Papa indica in San Francesco il precursore della difesa dell'ambiente. Quali sono i documenti francescani che lo attestano?
"Il primo documento è lo stile della vita di San Francesco. La vita del santo è raccontata dalle biografie e in particolare il codice 338 ne costituisce una prova rilevante. Tutto ciò è testimoniato e attualizzato dai frati sparsi nel mondo che continuano a incarnare il suo carisma. E' questo il nostro sforzo quotidiano".


Quale sarà la vostra proposta per far conoscere "Laudato Si'"?

"Qui ad Assisi ci faremo portatori di questo appello di Papa Francesco cercando sempre di viverlo e di indicarlo nell'impegno di ogni giorno a difesa di nostra madre terra. Ad animarci è la coscienza condivisa che se si ama e si rispetta l'uomo, si ama e si rispetta anche l'ambiente e il creato".

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I testi di Benedetto XVI sull’ecologia dell’uomo. 

La creazione è uno dono affidato all’umanità non per la distruzione ma perché diventi «il giardino di Dio e così un giardino dell’uomo»: è l’esortazione formulata da Benedetto XVI in occasione della veglia di Pentecoste del 2006, a testimonianza della sua sempre vigile attenzione riguardo ai temi legati all’ecologia. Un’attenzione che costituisce il filo rosso del libro Per una ecologia dell’uomo. Antologia di testi, Joseph Ratzinger — Benedetto XVI, a cura di Maria Milvia Morciano, con prefazione di monsignor Jean-Louis Bruguès, segretario della Congregazione per l’educazione cattolica (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2012, pagine 227, euro 12). 
Nel raccogliere i diversi interventi sul rispetto e la salvaguardia del creato, il volume mette in evidenza la grande sensibilità di Ratzinger sulla questione di fondo, costituita dall’esigenza di promuovere e rafforzare — di fronte a una ridda di minacce, insidie e tentazioni — l’alleanza tra l’uomo e l’ambiente. Un’alleanza che è condizione ineludibile di civiltà e progresso autentici. Nel 2007, in occasione del ventesimo anniversario dell’adozione del Protocollo di Montreal, Benedetto XVI, nell’invitare la comunità internazionale a rinsaldare appunto l’alleanza tra l’uomo e l’ambiente, sottolineava che tale rapporto deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, «dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino». E sempre nel 2007, nella lettera al nuovo ambasciatore dell’Islanda presso la Santa Sede, Ratzinger ricordava che lo sfruttamento irresponsabile riflette un’idea disumana dello sviluppo e lamentava che troppo spesso era stato eluso il compito di realizzare politiche finalizzate alla prevenzione della «distruzione del capitale naturale».
L'Osservatore Romano