giovedì 17 settembre 2015

Fatti di terra, guardiamo le stelle...




Dalla mistica asiatica alla gentilezza occidentale

di Elena Masuelli

«Eppure l’hai fatto poco meno di un dio». È questo il punto da cui partire per marcare il confine fra natura terrena e divina, il verso del Salmo 8. Si mette in gioco con Il Dubbio Gherardo Colombo (il 25 al Gobetti alle 21); riflette sul senso de Lo stupore il filosofo Vito Mancuso (sabato 26, Teatro Carignano alle 15); affronta I fantasmi dell’infelicità Pietrangelo Buttafuoco (il 26 al Gobetti, ore 11,30); domenica 27 al Carignano si confronta con L’arte Alessandro Bergonzoni (ore 15) e il priore di BoseEnzo Bianchi si pone domande sul significato de L’umano (ore 11). 
Fra i protagonisti degli incontri l’ex frate domenicano, Mattew Fox, con le sue Confessioni di un cristiano ribelle (venerdì 25, Circolo dei Lettori, ore 18,30); i maestri buddisti Sogyal Rinpoche, con la lezione tra antica saggezza e modernità Scoprire la naturale libertà della mente ( il 25 alle 20,30 al Teatro Alfieri) e Khenpo Sodargye Rinpoce con Gli incontri fortuiti, ne basta uno per cambiare una vita (giovedì 24, Teatro Carignano, ore 18). Lo stesso giorno parlano i rabbini Rav Giuseppe Laras eRav Haim Fabrizio Cipriani (Circolo dei Lettori ore 16 e 21,30); padre Alberto Maggi ne I pranzi di Gesù racconta di un indigesto commensale (Chiesa di San Giuseppe, ore 21). Venerdì 25, la lezione diCorrado Augias, (Teatro Carignano, ore 18); sabato 26 incontri al Circolo dei Lettori col coreografo belga Alain Platel (ore 10), con Maurizio Zanolla, il pioniere dell’arrampicata libera noto come Manolo(ore 10,30) e lo psichiatra Giacomo Dacquino (ore 16). Al Teatro Gobetti alle 18 lo studioso statunitense Jonathan Gottschall autore di Il professore sul ring, racconta la sua insolita vita di accademico e combattente di arti marziali e il missionario comboniano Alex Zanotelli  dà voce alGrido della Terra (domenica 27, ore 16). 

I dialoghi aprono giovedì 24 con un incontro sulla capacità di convivere con Quello che mi manca fra gli scrittori Philippe ForestMauro Covacich e Giorgio Vasta (al Gobetti alle 18,30). Domenica 27Cristina Gabetti e Massimo Gramellini si confrontano su La gentilezza funziona? (Teatro Gobetti, ore 10,30); Armando Massarenti e Luca Bonfanti incrociano dati, speranze e paure in La scienza fa bene (Circolo dei Lettori, ore 11,30); Angela Volpini, testimone di oltre 80 apparizioni mariane, e il religioso Antonio Menegon dialogano sul confine tra mistica e cristianesimo (Chiesa di San Giuseppe, ore 16); Vito Mancuso e la storica delle religioni Maria Chiara Giorda, con gli studenti dell’Università di Torino, delineano il percorso della Logica della vita (Chiesa di San Filippo Neri, ore 18,30).  

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“Che cosa muove i migranti?” Lo spirito si nasconde nelle news

di Mario Baudino
C’è chi ritiene sia un impasto sapiente, e chi proprio non può riconoscere in esso una volontà esterna e metafisica: ma l’uomo, cioè noi, alla fin fine non è altro che il risultato di tante mani, talune misteriose, ivi compresa soprattutto la sua. Quando riflettiamo su questo, affrontiamo l’enigma dello spirito. Torino Spiritualità, alla sua undicesima edizione dal 23 al 27 settembre, lo farà come sempre in modo corale, raccogliendo e cercando di armonizzare le voci più diverse, le religioni e le esperienze mistiche, ma anche gli scetticismi razionali o ragionevoli dei laici, le seduzioni della musica e del teatro, gli atti concreti che per taluni sono assimilabili alla preghiera e per altri sono semplicemente i gesti della vita. 

Si comincia con gli aspetti più duri e inevitabili del nostro presente, quelli che ci interpellano senza mediazioni. L’incontro inaugurale, mercoledì 23 (alle 18 a San Filippo Neri), riguarda le grandi migrazioni; e sul tema «Che cosa muove gli uomini» si confrontano il direttore della Stampa Mario Calabresi e i giornalisti Domenico Quirico e Niccolò Zancan, oltre al fotografo Giulio Piscitelli, che hanno raccontato in questi mesi e anni il dramma dei popoli in fuga. Si prosegue con 120 appuntamenti per 150 ospiti, una lungo viaggio per la città e i suoi vari punti d’incontro che diventano una sorta di mappa del mondo. 

I viaggiatori sono sempre più numerosi: l’anno scorso si erano contate cinquantamila presenze, quest’anno potrebbero essere molte di più. Nata da un’esigenza di confronto tutta laica (l’idea venne a Antonella Parigi, allora direttrice del Circolo dei Lettori, dopo una serie di reading teatrali tenuti da Gabriele Vacis), cresciuta tra mille diffidenze e difficoltà, Torino Spiritualità gioca la carta non facile almeno in Italia che per quanto riguarda i temi più intimi sul senso della nostra vita, le domande ultime possono essere formulate benissimo anche dall’esterno rispetto alle fedi e alle organizzazioni religiose. E il grande successo dimostra come la spiritualità non sia monopolio di nessuno, semmai dialogo, incontro, comprensione reciproca. 

Fra le tante manifestazioni quest’anno, una produzione del Circolo dei Lettori, si avventura anche in territorio apparentemente estraneo: il Milan Kundera dell’Insostenibile leggerezza dell’essere cui Fabrizio Bentivoglio dedica un reading. Fu un libro di culto, forse un feticcio di alcuni decenni fa. Scopriremo probabilmente che, come tutti i classici, ha ancora qualcosa da dirci. Il responsabile del programma, Armando Bonaiuto, ha scelto una poesia di W. H. Auden per presentare la manifestazione, quella dove si parla di «una creatura bambina/su cui gli anni potevano imprimere ogni fattezza». Quella creatura siamo noi.


La Stampa


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Torino Spiritualità - L'Impasto Umano

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