lunedì 20 aprile 2015

Apertura della Biblioteca Romana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. Intervento di Christian Shaller



Apertura della Biblioteca Romana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, interamente dedicata alla vita e al pensiero di Ratzinger come studioso e come Papa. Intervento di Christian Shaller


Nel corso della presentazione del volume Benedetto XVI servo di Dio e degli uomini, pubblicato in italiano dalla Libreria Editrice Vaticana e in tedesco dall’editrice Schnell & Steiner per il decimo anniversario dell’elezione a Pontefice di Joseph Ratzinger, che si svolge dalle 18.30 di oggi presso il Campo Santo Teutonico, in Vaticano, è stato annunciata l'apertura della Biblioteca Romana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, interamente dedicata alla vita e al pensiero di Ratzinger come studioso e come Papa, all’interno della Biblioteca del Collegio Teutonico e dell’Istituto Romano della Società di Görres, in Vaticano. La Biblioteca intitolata al Papa emerito, che aprirà il prossimo settembre, disporrà in partenza di circa mille volumi nelle diverse lingue e si caratterizzerà come un luogo aperto a quanti sono interessati alle pubblicazioni di e su Joseph Ratzinger, per conoscere la sua vita e approfondire la sua teologia. Molti volumi sono stati donati dallo stesso Benedetto XVI, altri invece dalla Fondazione Vaticana che porta il suo nome e che ha sostenuto l’iniziativa. 

BENEDETTO XVI SERVO DI DIO E DEGLI UOMINI. NEL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA ELEZIONE A PONTEFICE
Presentazione: Roma, 20 aprile 2015, Campo Santo
 
Christian Shaller                    
I. L’istituto
Prima di passare alla presentazione dei contenuti di questo volume, vorrei spendere qualche parola per presentare l’Istituto Papa Benedetto XVI di Ratisbona.
Fondato nel 2008 dall’allora vescovo di Ratisbona, ora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Cardinal Gerhard Müller, ha come obiettivo la compilazione dell’“Opera Omnia” di Joseph Ratzinger in sedici volumi, che riunirà in maniera esaustiva l’opera teologica di Joseph Ratzinger, a partire dal suo primo grande lavoro, la dissertazione del 1951, fino ai suoi ultimi interventi e pubblicazioni, prediche e catechesi, dichiarazioni e prefazioni, precedenti all’elezione a pastore della Chiesa Universale, avvenuta nell’anno 2005. L’organizzazione dei contenuti è strutturata sia in maniera cronologica che sistematica, in modo da poter offrire al lettore una visione completa del pensiero di Joseph Ratzinger su un tema ben preciso. Data la mole del materiale raccolto, tre dei nove volumi pubblicati finora sono stati stampati in due tomi ciascuno.
All’origine di questo lavoro ci fu l’espressa richiesta da parte di Benedetto XVI presso il Cardinal Müller affinché curasse e realizzasse la sua Opera Omnia. Tuttavia, un tale progetto, soprattutto per quanto riguarda i compiti editoriali ad esso legati, non è realizzabile da parte di un vescovo diocesano. Così si decise di fondare questo istituto, inaugurato solennemente alla presenza dell’allora nunzio apostolico Jean-Claude Périsset nell’ottobre del 2008 e affidato alla sovrintendenza del professor Rudolf Voderholzer.
La concezione di ogni singolo volume avviene in stretta collaborazione con l’autore stesso, Benedetto XVI. Si tratta di una cosiddetta edizione “di ultima mano”, che permette quindi di apportare modifiche alla struttura dei testi. In occasione di una nuova edizione della propria opera, ogni autore ha la possibilità di effettuare degli aggiornamenti o delle precisazioni. Mi sento qui di poter affermare: il Papa emerito è il migliore dei miei collaboratori! Il suo compito è quello di redigere delle prefazioni sui temi trattati, fornendo così al lettore, su un argomento specifico, una chiave di lettura per la propria vasta opera, invitandolo quindi di volta in volta ad avvicinarsi benevolmente e senza pregiudizi al proprio pensiero.
Naturalmente, all’Opera Omnia abbiamo affiancato tutta una serie di conferenze, studi a lui dedicati, nonché un annuario del nostro istituto, offrendo così una piattaforma di discussione che permette il confronto con l’opera di questa grande figura di intellettuale. Negli statuti del nostro istituto non c’è quindi soltanto l’attività di documentazione, bensì anche il compito di favorire il dialogo affinché gli insegnamenti vengano recepiti.
Allo stesso tempo stiamo realizzando un grande archivio audio-video e stiamo istituendo una biblioteca specializzata, due attrazioni che hanno già portato a Ratisbona ospiti da tutto il mondo, nonché una collezione di opere d’arte, dipinti e sculture, che ritraggono Joseph Ratzinger o Benedetto XVI.
Ci tengo particolarmente a ricercare la cooperazione con tutte le iniziative e le istituzioni che, pur presentando profili e campi di attività diversissimi, sono accomunate dal profondo legame con la persona, la vita e soprattutto con gli insegnamenti di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI. Con la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger ¬¬– Benedetto XVI, presieduta dal mons. Scotti, c’è sempre stato uno strettissimo rapporto di amicizia. Lo stesso vale anche per il Benedict XVI Cultural Institute in Sri Lanka. I nostri progetti editoriali vengono organizzati in stretta collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana , e qui penso soprattutto al direttore Costa, e con le nostre case editrici in Germania. Entro la fine dell’anno avranno luogo in Polonia e a Roma due conferenze in cooperazione con i responsabili delle relative istituzioni.
Il pensiero di Joseph Ratzinger / Benedetto XVI non può essere rappresentato da una sola voce. Come teologo e come papa, le sue parole fanno capo al mondo intero e ad ogni singolo uomo; il compito che ci accomuna in un rapporto di profonda amicizia è quello di essere al servizio di una teologia che ha ancora in serbo molte novità da offrire al futuro e i cui tesori non sono ancora stati rivelati.
Anche se i riferimenti personali e biografici contribuiscono senza dubbio alla percezione della grandezza di una tale personalità, la sua vera portata emerge soprattutto quando, allontanandosi dal dettaglio, si mostra il filo conduttore che riunisce tutta l’opera nelle sue parti. A testimonianza di ciò ritroviamo anche tutte quelle correnti teologiche che hanno contribuito a dar forma al suo proprio pensiero e lo hanno caratterizzato, nonché le linee che ne seguono gli insegnamenti, che sono da intendersi come un’evoluzione della teologia all’insegna del pensiero di Ratzinger alla ricerca delle risposte alle sfide attuali. Non si tratta quindi di un lavoro di conservazione, bensì di un’impresa che porta buoni frutti per il futuro!
II. Il volume illustrato
La realizzazione di un volume illustrato avente come soggetto un papa è una sfida notevole. Non perché non si abbia a disposizione materiale a sufficienza, bensì perché sembra esserci una fonte inesauribile di fotografie che hanno colto ogni attimo delle apparizioni pubbliche del pontefice. Ci vuole molta cura nello scegliere e nel ricercare quell’immagine molto particolare che catturi un momento nella sua unicità, mostrando le caratteristiche tipiche della persona ritratta. Tale immagine va ad inserirsi nell’evento in cui essa è stata realizzata e va a documentare proprio quell’attimo particolare e unico di un incontro, di un gesto, di uno stato d’animo.
L’obiettivo del presente volume, intitolato “Benedetto XVI, servo di Dio e degli uomini” è tuttavia anche un altro. Nella storia della Chiesa, non è semplice trovare un pontefice che abbia saputo produrre un’opera teologica di paragonabili dimensioni. La sua “Opera Omnia” in 16 volumi testimonia i sessanta anni d’attività di questo papa, che si è dedicato non soltanto alla teologia, ma anche alle questioni sociali nonché alle sfide che gli uomini ed il mondo intero dovranno saper affrontare in futuro. Tutto ciò offre l’immagine di un professore universitario, un vescovo, un cardinale e, non da ultimo, di un papa che è soprattutto un predicatore che vede una divisione netta tra la cattedra universitaria ed il pulpito ecclesiastico e che guarda alla teologia come il presupposto di un messaggio orientato e indirizzato agli uomini,  un messaggio che è in grado di entusiasmarli e che ha l’obiettivo di rendere conto della speranza che è in tutti noi.
Così, a partire dall’idea di un volume illustrato, in sede di progettazione e di concreta realizzazione si è prodotto un libro che ricerca i punti chiave del pensiero e del messaggio del papa emerito, facendo riferimento, tramite un’ampia opera di carattere meno teologico, ai momenti salienti dei temi affrontati negli otto anni del suo pontificato.
È proprio questo il secondo problema che abbiamo dovuto affrontare oltre alla già citata abbondanza del materiale fotografico a disposizione: la ricchezza davvero inesauribile dei temi che Benedetto XIV ha saputo affrontare durante il suo pontificato. Il fatto di essere riusciti a coinvolgere autori di fama indiscussa affinché si occupassero ognuno del tema più prossimo a quello della propria specializzazione è motivo di grande soddisfazione per gli editori, Hartmut Constien, Franz Xaver Heibl ed il sottoscritto, ma lo sarà senza dubbio anche per il papa emerito che abbiamo voluto onorare così affettuosamente.
Ad esempio, un esegeta come Robert Vorholt affronta la Trilogia di Gesù offrendo così ai lettori la possibilità di riuscire a comprendere la lettura di un’opera che Papa Francesco ha saputo così definire: “[Benedetto XVI] ha fatto dono alla Chiesa, e a tutti gli uomini, di ciò che aveva di più prezioso: la sua conoscenza di Gesù, frutto di anni e anni di studio, di confronto teologico e di preghiera.“
Le parole di Papa Francesco sono senz’altro la definizione migliore della genesi e della grandezza della Trilogia di Gesù che si potessero trovare.
Sono invece dedicati all’attività di grande comunicatore di Benedetto i contributi di Martin Wolf sugli impulsi trasmessi alla gioventù da Benedetto in occasione delle Giornate mondiali della gioventù e dei viaggi pastorali, nel tentativo di aiutare questi ragazzi assetati di conoscenza e alla ricerca di Dio a dare un orientamento al proprio percorso di vita. 
Un ruolo centrale occupa anche la rilettura condotta da Stephan Otto Horn delle catechesi incentrate sui Padri della Chiesa, che a loro tempo hanno saputo offrire agli spettatori in Piazza San Pietro degli spunti interessanti per comprendere le forme e gli insegnamenti della teologia dei primi secoli della storia ecclesiastica e dei suoi esponenti. L’interpretazione teologica di Benedetto si basa anche su una conoscenza approfondita degli scritti e della storia della Chiesa e del mondo. Le catechesi erano un invito ad avvicinarsi allo studio dei Padri e a riscoprirne l’importanza. È quindi chiaro che Benedetto ha sviluppato il proprio pensiero proprio a partire dalla riscoperta della patristica, e che l’amore per la liturgia che, come mi sento di poter affermare, lo accompagna ancora oggi nella sua vita quotidiana è frutto dell’interesse per il rinnovamento liturgico propagato all’inizio del XX secolo da teologi come Romano Guardini. Di conseguenza anche il suo amore per la liturgia non poteva non essere affrontato all’interno di questo volume ed il Vescovo Voderholzer si è preso proprio cura di questo tema.
Joseph Ratzinger si è da sempre occupato di questioni fondamentali. Ciò si riflette anche nelle tematiche che sono state costantemente al centro della sua attività negli anni del suo pontificato, diventando così un sistema di coordinate che ci aiuta a capire i punti essenziali del suo pensiero. A ciò appartiene in maniera particolare lo sforzo alla ricerca di un equilibrio tra fede e ragione. Proprio in questo contesto, il cosiddetto discorso di Ratisbona è diventato una pietra miliare del suo pontificato in un percorso che era cominciato molto prima e che Benedetto ha voluto sottolineare concretamente ancora una volta nel discorso che avrebbe poi dovuto tenere all’università La Sapienza – un discorso che purtroppo non è mai stato recepito a sufficienza. Grazie al lavoro di Hanna Barbara Gerl-Falkovitz possiamo ripercorre le tappe di questo cammino.
Con San Giovanni Paolo II c’è sempre stato un forte legame, non solo perché hanno lavorato un quarto di secolo insieme, ma anche per l’amicizia che li ha contraddistinti. È per questo motivo che verrà dedicato al predecessore di Benedetto XVI un intero capitolo, curato da George Weigel, il grande biografo di Giovanni Paolo II. Christian Schaller, invece, ha curato il capitolo dedicato al suo successore, il Santo Padre, Papa Francesco, che in diverse occasioni si è espresso sull’operato del suo predecessore e lo ha citato. 
I cardinali Paul-Josef Cordes, Joachim Meisner, Kurt Koch e Reinhard Marx si sono occupati di presentare alcuni dei motivi centrali dell‘attività di Papa Benedetto quale Pastore della Chiesa Universale: la sua vicinanza ai “movimenti spirituali” e ai concetti che emergono dalle sue encicliche come “fede, speranza e carità”; la sua predilezione per la dottrina del Concilio Vaticano II, che già a partire dal proprio lavoro svolto in seno al Concilio stesso per la preparazione dei contenuti, la collaborazione al loro sviluppo,  e l’attività di commento affinché essi venissero recepiti, gli ha sempre dato la forza di impegnarsi affinché tale dottrina venisse attuata in maniera fedele al testo nello spirito della tradizione ecclesiastica; ed infine il suo senso per la responsabilità universale dei cristiani e della Chiesa, che lo ha portato a pronunciarsi in svariate occasioni sui grandi avvenimenti storici e politici del XX secolo.
Attraverso il dialogo con le comunità delle Chiese riformate e di tradizione Ortodossa si è rivelata la sua visione unitaria della cristianità. Wolfgang Thönissen, a tal proposito, traccia il profilo di un ecumenismo che potrà portare davvero all’unità solo se l’orientamento è dettato da Cristo.
Il dialogo con i “fratelli maggiori di fede” ha invece trovato la sua massima espressione durante la Giornata mondiale della gioventù di Colonia in occasione del discorso dell’allora rabbino Teitelbaum, che ha descritto in maniera molto personale l’incontro avuto con Benedetto XVI.
Con l’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia, ho potuto contare su uno dei collaboratori e compagni di viaggio più vicini al papa emerito negli ultimi anni della sua attività, affidandogli una prefazione introduttiva dal carattere molto personale da cui mi piacerebbe estrapolare una frase in particolare, che secondo me riassume e coglie alla perfezione gli otto anni di pontificato: “La folla voleva vedere Benedetto XVI, ma soprattutto voleva ascoltare le sue parole.” Se provo a immedesimarmi con il papa emerito, non posso che constatare che Joseph Ratzinger / Benedetto XVI non ha mai messo se stesso al centro delle proprie azioni, ma si è sempre considerato un messaggero della fede, il cui obiettivo è sempre stato quello di condurre gli uomini a Cristo con molta attenzione e delicatezza. Ciò tuttavia avviene appunto soltanto se si riesce a distogliere l’attenzione dalla propria persona, per fare risaltare le proprie azioni, una cosa che, come ben sappiamo tutti, gli è riuscita benissimo. – Eccellenza, La ringrazio di cuore per aver sostenuto il nostro progetto! 
Motivo di soddisfazione è anche il fatto che il Cardinal Gerhard Müller abbia partecipato al progetto con il suo contributo sul sacerdozio e sull’identità sacerdotale. Tramite una presentazione strutturata nella consueta maniera sistematica, Eminenza, Lei è riuscito a tracciare il profilo di un sacerdote al servizio della Parola e testimone di Dio ad imitazione di Cristo, e che partecipa alla realizzazione del Regno di Dio avvicinando gli uomini al Dio vivente. Per questo richiamo alla teologia del sacro ministero La ringrazio sentitamente, ma anche per la fedeltà all’Istituto di Ratisbona che Lei ha fondato e ancora oggi accompagna. 
Spero proprio che le immagini ed i temi da noi scelti riescano a fornire un “tour d’horizon” degli otto anni della missione pastorale universale di Benedetto XVI. 
Questo volume illustrato è quindi un invito ad avvicinarsi ancora di più all’eredità di questo pontificato così provvidenziale per la Chiesa, ad approfondirne gli insegnamenti e a riflettere.
Abbiamo sentito una grande responsabilità nel rendere omaggio allo spessore intellettuale di una figura così brillante come Joseph Ratzinger ed abbiamo voluto incoraggiare il dialogo tra il suo pensiero e le scienze, offrendo a queste ultime un luogo di discussione e confronto e gettando le basi affinché i suoi insegnamenti vengano recepiti anche in futuro. Ebbene, anche questo volume è nato dall’espressione di questo desiderio.
Non mi rimane che ringraziare l’editore, il dottor Albrecht Weiland, della casa editrice Schnell & Steiner. Insieme, stiamo lavorando alla realizzazione dell’Annuario dell’Istituto, le “Mitteilungen Institut Papst Benedikt XVI.”, e dei contributi monografici che vanno a completarne i contenuti. Un ringraziamento speciale per l’affetto, la pazienza e la simpatia dimostrati nei confronti dell’Istituto!
Naturalmente devo ringraziare anche gli autori. Per alcuni di loro non è stato facile limitarsi alle 3 o 4 pagine di manoscritto che avevamo richiesto. La gioia di poter partecipare a questo progetto su Benedetto e sul suo pontificato ha davvero messo le ali a qualche autore, ma purtroppo talvolta siamo stati costretti a tarpargliele.
Spero proprio che questo volume venga accolto positivamente dai lettori e che venga letto.
Un ultimo ringraziamento va al professor Heid per la calda accoglienza in questo venerando luogo e per aver compiuto il primo passo nella collaborazione tra Società Görres e l’Istituto Benedetto XVI. Congratulazioni per l’inaugurazione della biblioteca dedicata a Papa Benedetto XVI nei locali della Società Görres, vi auguro di ricevere tanti visitatori e soprattutto tanti ricercatori animati da una profonda curiosità intellettuale. 
“Benedetto XVI, servo di Dio e degli uomini”: non è stato affatto difficile trovare questo titolo poiché l’esperienza di questa figura e la sua attività a favore della Chiesa di Dio lo hanno in un certo senso sottinteso. Vi ringrazio!