venerdì 15 maggio 2015

Sorry, It's Over!

Sorry it's over

Il fidanzamento ai tempi della cultura dello scarto...

L'ex infermiera australiana Kristy Mazins ha creato il sito Sorry, It's Over (Scusa, ma è finita) per offrire un servizio piuttosto peculiare: mettere fine ai fidanzamenti mediante e-mail, sms, telefonate o perfino personalmente, a nome del partner che vuole uscire dalla relazione.

“Separarsi non è mai facile. Lasciaci allora fare il lavoro sporco al posto tuo”, annuncia il sito. 

Ecco un esempio di e-mail inviato dal sito in rappresentanza di una cliente al suo “futuro ex fidanzato”:


Salve, XXX.

Scrivo a nome di XXX. Anche se XXX tiene a te e ti rispetta, teme di affrontarti. XXX crede che il vostro rapporto sia giunto al termine.

È doloroso dire addio a qualcuno che non si vuole lasciar andare. È anche più difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato così tante cose da ricordare. Ad ogni modo, XXX dice di non essere pronta per il matrimonio, i figli e tutte le responsabilità che ne derivano.

È venuta a mancare anche la chimica, e XXX pensa che non si possa forzare. È un momento difficile e cinque anni insieme hanno lasciato molti ricordi.

Speriamo che capisca e che riusciate a rimanere amici.

Cordialmente,

sorryitsover.com.au a nome di XXX


Questo tipo di messaggio inviato per e-mail costa 5,50 dollari australiani (neanche 4 euro). Una lettera inviata via posta costa 13,50 dollari australiani (9,5 euro), una telefonata 12 dollari australiani (8,5 euro) e l'invio di un “esperto nel termine di relazioni” in carne e ossa per dare la notizia costa 66 dollari australiani (poco più di 45 euro). 

Kristy Mazins, la padrona del sito, ha dichiarato: “Sono molto brava a mediare nelle relazioni tra le persone. È un dono. Penso che derivi dal lavoro di infermiera”.

L'ex operatrice sanitaria ritiene che la cosiddetta Generazione Y, formata da giovani fino a 30 anni cresciuti a contatto con le nuove tecnologie, “abbia una paura particolare del confronto”.

Reazioni

Il portale del quotidiano britannico Daily Mail ha pubblicato un articolo su questo sito australiano e ha lasciato la porta aperta ai commenti degli internauti. Eccone alcuni:

"Penso che sia meglio pagare che vedere una pazza che getta le mie cose dalla finestra e fa una scenata imbarazzante" (sgjh, Regno Unito)

"Assolutamente patetico. Perché oggi tutti sono così stupidi?" (Nina, Francia)

"Si sta formando una generazione di codardi" (Just sayn, Stati Uniti)

"Hahaha, molto bene. Per me basterebbe un messaggio. Non voglio sentire tutti quei piagnistei" (Onesmartbird, Regno Unito)

"Cosa c'è che non va nelle persone? Questo è davvero crudele, freddo e per me molto molto strano" (Antony, Regno Unito)

"Se vuoi farla finita, cresci e fallo personalmente. Se non vuoi affrontare la fine, allora non scomodarti nemmeno a iniziare. Nessuno merita di essere lasciato per iscritto" (kcm, Regno Unito)

"Se ti senti sufficientemente maturo per iniziare una relazione, devi avere la certezza di essere sufficientemente maturo per porvi fine se non va bene" (Miriam, Regno Unito)


E voi, cari lettori, avete qualcosa da commentare?


*

Come essere creativi nel modo di amare.

di padre Carlos Padilla
Gesù ci chiama amici. Amico significa avere un rapporto da pari a pari. Questo mi commuove. È impossibile. Dio e l'uomo. Com'è possibile? Significa molto. Siamo amici di Gesù. Egli è nostro amico.

Condivide tutto con noi, confida in noi. Siamo liberi davanti a Lui, non siamo suoi schiavi. Sono libero di compiere ogni passo della mia vita senza Dio o dandogli la mano. Di amare o rifiutare l'amore.

Egli conta su di me, sul mio amore. E io conto su di Lui? Lo considero mio amico? Gli parlo con fiducia e senza paura? Come posso aver paura di un amico? L'amicizia è uno dei rapporti più disinteressati che esistano.

L'amico vero c'è sempre e non chiede nulla. Sopporta. Risponde sempre. Se non gli do attenzione in tempo non recrimina. Rispetta i miei tempi, il fatto che siamo diversi. Rendo grazie a Dio per i miei amici.

Mi commuove che Gesù mi chiami amico prima di morire. Mi mostra nuovamente il suo cuore umano che ha bisogno di riposo e che dà riposo.

Gesù ci chiede di amarci: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri”. Non dice di amare Lui. Non dice di fare miracoli, di convertire molti.

Ai suoi chiede solo di vivere fino all'estremo il mistero di ciò che hanno vissuto in quei tre anni: amarsi gli uni gli altri. Questo è ciò che hanno vissuto insieme. Semplice. Amare ed essere amati.

Vuole, però, che ci amiamo bene, come Egli stesso ci ha amati. Fino all'estremo, fino a dare la vita. Amando in modo creativo. Amando con tutta l'anima e con tutto il corpo.

Come imparare ad amare bene? Come si impara ad essere creativi? C'è tanta gente che si riconosce poco creativa nell'amore. Ha perso la capacità di sorprendere l'altro. Di cercare la sua felicità.

Non le vengono in mente forme nuove, vie originali. È semplicemente come se sopravvivesse sul campo di battaglia. Ma non ci sono progressi.

Nella vita ci sono persone che ci insegnano ad amare. Con il modo in cui ci amano, ci mostrano una via originale per crescere. L'amore si costruisce sulla fiducia e sull'ammirazione.

Come ci ricorda Joseph Zinker, “l'amore è la gioia per la mera esistenza della persona amata”. Non dobbiamo fare niente di speciale perché ci amino. Gli altri non devono fare niente di speciale per far sì che li amiamo. Amiamo in questo modo?

Dobbiamo rimanere nell'amore di Dio per poter poi rimanere nell'amore che doniamo. L'amore che doniamo non dipenda da come ci trattano, da ciò che ci danno in cambio. Il nostro amore resta fedele in mezzo alle difficoltà della vita?

Il nostro amore cresce quando è un amore che si rinnova ogni giorno. L'amore che non si reinnamora finisce per seccarsi.

Abbiamo bisogno di un amore che ricominci sempre. Che confidi pur avendo sperimentato molte volta la delusione. Un amore forte e saldo. Un amore profondo, che ami fin dalle viscere.

Un amore di gesti, creativo, che inventi forme nuove, che si reinventi ogni mattina. Un amore di risate e di lacrime. Di complicità e di pazienza. Un amore appassionato, perché l'amore freddo non è vero amore.

Un amore che rispetti e aspetti, che custodisca e taccia. Un amore che non esiga, ma accetti con gioia quello che riceve. Un amore paziente e servizievole. Un amore espresso in modi diversi. Tante forme quante le persone che esistono.

Un amore umano che tenda al divino, perché ogni amore finito sogna l'eternità. L'ideale sembra molto lontano e irraggiungibile, ma è quello che ci esorta a crescere ogni mattina.

Come poter amare con l'amore di Gesù nell'anima? Come poter amare con un amore infinito che spezzi i limiti della mia carne?

Diceva padre Josef Kentenich: “Dobbiamo avere davanti agli occhi mete elevate perché si risveglino in noi gli impulsi profondi e istintivi propri di chi deve raggiungere un obiettivo elevato. Santa Teresa dice che salire su una collinetta fatta da un topo non risveglia alcun impulso in me, ma se devo salire una montagna si ravvivano tutte le mie forze. Sparando, bisogna puntare più in alto per raggiungere un bersaglio che è più in basso”.

Gesù ci pone sempre ideali elevati, perché sogniamo le vette, perché non ci conformiamo a una vita mediocre.

Se le nostre aspirazioni sono a portata di mano, ci rilasseremo e ci lasceremo trascinare dalla vita. Se la meta sembra così lontana da sembrarci impossibile, quell'ideale accenderà il fuoco del cuore.

Gesù ci chiede di amarci gli uni gli altri con il suo amore. Sembra impossibile. Sogno un amore di questo tipo per la mia vita?

aleteia

[Traduzioni a cura di Roberta Sciamplicotti]