sabato 9 maggio 2015

Veglia per i martiri cristiani a Pentecoste




Iniziativa della Cei a Pentecoste. Veglia per i martiri cristiani

La presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) ha proposto a tutte le comunità, non solo italiane, di dedicare la prossima veglia di Pentecoste (23 maggio) ai martiri contemporanei, alla tragedia di tanti cristiani e di tante persone i cui diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa vengono sistematicamente violati: «Questa situazione deve spingerci ad unirci in un grande gesto di preghiera a Dio e di vicinanza con questi fratelli». La Cei suggerisce anche l’hashtag #free2pray, attraverso il quale diffondere l’iniziativa sui social network. 
All’iniziativa hanno dato adesione Comunione e liberazione (Cl) e Azione cattolica. Quest’ultima chiede «che la libertà religiosa sia fatta oggetto di una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale» e richiama «il dovere di ogni Stato ad esercitare la massima vigilanza per prevenire violenze e persecuzioni ai danni di quanti hanno il solo torto di professare la propria fede», «singoli o intere comunità religiose spesso costrette all’emigrazione forzata dai propri Paesi d’origine». Aderendo all’iniziativa della Chiesa italiana, ha dichiarato invece don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl, «vogliamo unirci a tutti coloro che sentono le ferite dei martiri di oggi come inferte a se stessi, per mostrare quanto ci sentiamo vicini a questi nostri fratelli che soffrono. Come parte del corpo che è la Chiesa, vorremmo portare anche noi un po’ del peso di incomprensione, di intolleranza e di violenza che il mondo che rifiuta Cristo riversa sui nuovi martiri del ventunesimo secolo».
L'Osservatore Romano

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Azione Cattolica e Cl per la Veglia di pentecoste
Azione Cattolica e Cl aderiscono alla proposta, lanciata nei giorni scorsi dalla Presidenza Cei, di «dedicare, in Italia e in tutte le comunità del mondo che vorranno aderire, la prossima veglia di Pentecoste, sabato 23 maggio 2015, ai martiri nostri contemporanei».
L’Azione Cattolica – si legge in una nota dell’associazione – invita «i soci a partecipare alle iniziative che verranno proposte nelle diocesi e nelle parrocchie del Paese. Anche attraverso l'opera del Forum internazionale, siamo vicini ai tanti cristiani, alle tante persone, i cui diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa sono violati, costruendo e promuovendo percorsi di solidarietà, condivisione e dialogo».

Ac «chiede che la libertà religiosa sia fatta oggetto di una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale e richiama il dovere di ogni Stato a esercitare la massima vigilanza per prevenire violenze e persecuzioni ai danni di quanti hanno il solo torto di professare la propria fede. Singoli o intere comunità religiose spesso costrette all'emigrazione forzata dai propri Paesi d'origine. All'odium fidei che scatena crudeltà indicibili e che spesso è solo la maschera con cui si nascondono assurdi interessi, sete di potere, grandi macchinazioni e sconvolgimenti del panorama politico ed economico, siamo chiamati a rispondere alzando il livello della civiltà dell'amore, che è educazione e democrazia, giustizia e sviluppo, sconfitta di qualsiasi monopolio culturale».
Comunione e Liberazione si chiede «come si può rimanere indifferenti alle sofferenze dei nostri fratelli cristiani perseguitati in tante parti del mondo». E dunque, «come non raccogliere i ripetuti appelli di papa Francesco? "Ci sono più martiri oggi che nei primi secoli della Chiesa; più martiri! Fratelli e sorelle nostri. Soffrono! Loro portano la fede fino al martirio". Il Santo Padre ci ricorda che siamo di fronte a una nuova sfida, che si manifesta "in autentici attacchi alla libertà religiosa o in nuove situazioni di persecuzione dei cristiani, le quali, in alcuni Paesi, hanno raggiunto livelli allarmanti di odio e di violenza"». «Aderendo all'iniziativa della Chiesa italiana – afferma don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl – vogliamo unirci a tutti coloro che sentono le ferite dei martiri di oggi come inferte a se stessi, per mostrare quanto ci sentiamo vicini a questi nostri fratelli che soffrono. Come parte del corpo che è la Chiesa, vorremmo portare anche noi un po' del peso di incomprensione, di intolleranza e di violenza che il mondo che rifiuta Cristo riversa sui nuovi martiri del ventunesimo secolo. Ma proprio dai cristiani perseguitati giungono continue testimonianze di persone che trovano nella fede la ragione adeguata per vivere e per morire. La loro testimonianza risvegli la nostra fede dal torpore e dall'indifferenza». Carron invita dunque «tutte le comunità di Cl presenti in Italia e nel mondo al grande gesto di preghiera del 23 maggio, in unità con tutta la Chiesa, partecipando ai gesti organizzati dalle diocesi».
Avvenire

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Cristiani perseguitati: i movimenti aderiscono alla veglia di Pentecoste

Costalli (MCL): “Dov’è negata la libertà religiosa, sono negati anche i diritti umani”. Martinez (RnS): "Nell’ecumenismo della sofferenza è la prova della vera fede e della nostra unità”

La Chiesa italiana aderisce convintamente alla proposta della Conferenza Episcopale Italiana di dedicare la Veglia di Pentecoste, il prossimo 23 maggio, alla preghiera per i cristiani perseguitati nel mondo. Anche il Movimento Cristiano Lavoratori, il Rinnovamento nello Spirito Santo e la fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre hanno assicurato la loro partecipazione. 
“Mai come oggi il numero dei cristiani perseguitati è cresciuto in maniera così esponenziale e mai come oggi il martirio di tanti cristiani sembra essere diventato normalità, routine, abitudine”,  ha dichiarato oggi il presidente del MCL, Carlo Costalli. Ha quindi rimarcato la necessità di "mantenere alta l’attenzione sulla libertà religiosa perché dove viene negata, probabilmente lo saranno anche tutti gli altri diritti umani. Per questo, è necessaria una forte reazione da parte dei governi, della comunità internazionale e della comunità civile".
Con queste angustie nel cuore “il Movimento Cristiano Lavoratori parteciperà alla veglia di preghiera con tutti i suoi iscritti, che si uniranno alle iniziative organizzate nelle diocesi e nelle parrocchie”, ha poi concluso Costalli.
Dello stesso tono la nota diffusa dal Rinnovamento nello Spirito, in cui il movimento risponde all’appello dei vescovi italiani e alle numerose esortazioni del Santo Padre ad unirsi “in un grande gesto di preghiera a Dio e di vicinanza con questi nostri fratelli e sorelle”. 
"Di fronte alla tragedia di tanti cristiani perseguitati e di tante persone i cui diritti alla vita e alla libertà vengono quotidianamente violati, il Rinnovamento nello Spirito Santo esprime sostegno e piena adesione" all’iniziativa della CEI “per i martiri di oggi”.
Come da tradizione, il RnS, nel corso della Novena di Pentecoste, promuoverà iniziative di preghiera e di intercessione in tutte le Diocesi d’Italia attraverso il contributo di tutti i Gruppi e le Comunità del movimento. Quest’anno le molteplici iniziative in programma saranno dedicate alla causa dell’ecumenismo del sangue fortemente evocato da Papa Francesco, con particolare attenzione alla prossima Veglia di Pentecoste, sabato 23 maggio 2015.
"Siamo grati alla CEI - ha dichiarato il presidente Martinez - che ci invita ad unirci in preghiera in occasione della Solennità di Pentecoste, festa a cui il RnS è legato in special modo. L’umanità è bagnata dal sangue innocente di uomini e donne che soffrono violenza e subiscono ingiustizia nel silenzio immobile e colpevole delle nazioni. Per questo vogliamo sostenere la causa dell’ecumenismo del martirio, cara al nostro Pontefice, la cui cifra è eminentemente spirituale. Invitiamo tutti a dare ragione dell’unità della fede che ci raduna come un solo popolo, specie nel momento della prova, e a levare la voce al Cielo innalzando 'un muro di fuoco' di preghiere".
L'auspicio di Martinez è che "sia lo Spirito Santo, vero datore di concordia e di pace, a concedere al nostro tempo una nuova fraternità universale, nel rispetto della libertà religiosa di ogni credente nel vero e unico Dio, e a noi cristiani un amore di prossimità provvidente verso tutte le comunità d’Oriente e d’Occidente perseguitate a causa del Vangelo di Cristo".
Infine ACS, fondazione di diritto pontificio, ha detto di aderire con gratitudine alla proposta della CEI. Dagli anni '50 l'organizzazione è accanto ai cristiani perseguitati che oggi più che mai - si legge in un comunicato - "hanno bisogno anche delle nostre preghiere". In tal senso - si ricorda - Aiuto alla Chiesa che Soffre "ha organizzato numerose iniziative, come la giornata mondiale di preghiera per la pace in Iraq indetta assieme al patriarca caldeo, Raphael Luis I Sako, lo scorso 6 agosto".