martedì 4 agosto 2015

Verità e splendore della differenza sessuale

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La battaglia contro la diffusione dell’ideologia del gender non può limitarsi alle manifestazioni pubbliche (che sono indispensabili e incoraggianti) né alla vigilanza su quanto avviene nelle scuole (che pure è necessaria) e nemmeno alla battaglia parlamentare (che è nelle mani di pochissimi coraggiosi che si oppongono a una larga maggioranza di parlamentari che ignorano il tema o che sono fautori dell’ideologia del gender).
La battaglia deve anzitutto trovare i propri fondamenti antropologici sia nello smascherare gli errori dell’ideologia proposta, sia soprattutto nel ribadire la verità e la bellezza del progetto di Dio sull’amore umano e di conseguenza sul matrimonio che fonda la famiglia, cellula fondamentale del corpo sociale.
Specificamente, dobbiamo provare a fare innamorare le persone, soprattutto i giovani che sono chiamati a sposarsi, dello splendore della differenza sessuale che il Creatore ha posto nella persona umana, creandola maschio e femmina.
E’ quello che si trova nel libro di don Etienne Roze, un sacerdote francese che fa il parroco nella diocesi di Albano laziale e che ha condotto la ricerca dottorale dalla quale è nato questo corposo testo presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia.
Il libro, prefato dal Card. Elio Sgreccia, un “campione” della lotta pro-life, inizia con una ricostruzione molto puntuale della gender theory, descrivendone la cause storiche e antropologiche, il suo innestarsi sul movimento femminista e i suoi legami metodologici con il marxismo.
Un secondo capitolo mette in luce la differenza sessuale nei suoi diversi aspetti, mentre il terzo mette a confronto il mito classico dell’androgino con il racconto biblico della Genesi.
Sono queste le premesse all’invito pressante che l’autore fa ai lettori a «ripartire dal corpo», dalla realtà e dunque dalla natura e dalla legge naturale, che sono le cose messe radicalmente in discussione dal diffondersi dell’ideologia del gender.
Il rifiuto della realtà della natura che si manifesta nel corpo sessuato comporta la nascita di una società narcisistica, che come Narciso appunto si invaghisce di se stessa e si perde, suicidandosi, perché cessa di riprodursi.
Per questo in un altro capitolo, il sesto, l’autore descrive, “canta” potremmo meglio dire, le “due voci” che si incontrano nell’amore umano, il padre e la madre, con le rispettive e diverse caratteristiche.
Questo canto rappresenta il “grande mistero”, “celebrato” nell’ultimo capitolo, il settimo, che introduce appunto alla prospettiva teologica della differenza sessuale, base necessaria per una adeguata “pastorale della differenza sessuale”.
L’autore, che si richiama espressamente all’insegnamento di san Giovanni Paolo II, del filosofo e teologo francese Xavier Lacroix e del sacerdote e psicanalista francese Tony Anatrella, mette a disposizione un libro importante, che può costituire la base per tenere conferenze e incontri pubblici, ma soprattutto per gruppi di studio di persone (poche) che volessero incontrarsi periodicamente per studiare non soltanto l’ideologia da contrastare, ma la ricchezza e bellezza della verità da trasmettere e delle modalità per farlo nel migliore dei modi possibili.
Marco Invernizzi