martedì 19 maggio 2015

Kiko: "Il Dottorato in Teologia è una grande consolazione che Dio ci dona"

“Si sono distinti per la loro dedizione verso i poveri, che ha portato così tanti alla comunione con Cristo e la fede cattolica”. Con questa motivazione la Catholic University of America ha deciso di conferire sabato scorso a Francisco Gómez de Argüello Wirtz detto Kiko e Maria del Carmen Hernández Barrera detta Carmen il titolo ad honoris causa di dottore in teologia. Entrambi sono iniziatori del Cammino Neocatecumenale e fanno parte dell’equipe responsabile con padre Mario Pezzi. Le lauree erano già state proposte alcuni anni fa e sono state decise recentemente dopo l’incontro del Papa con il Cammino Neocatecumenale il 6 marzo scorso, quando Papa Francesco – inviando 250 famiglie in missione - ha definìto il Cammino Neocatecumenale “un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi”.
Il Cammino è iniziato negli Usa nel 1974
Kiko e Carmen introdussero il Cammino negli Stati Uniti nel 1974, quando vennero invitati a New York dall’incaricato della liturgia per la diocesi di Brooklyn,  mons. James Donegan che, rimasto impressionato dai canti composti da Kiko, tra i quali “Resuscitò”, lo invitò a parlare all’università sulla musica sacra. Kiko approfittò di questo invito per proporre il Cammino Neocatecumenale nelle parrocchie e venne accolto dal card. Cooke che gli permise di visitare le parrocchie di New York. 
Negli Usa il Cammino è presente in 82 diocesi con 1.000 comunità
Attualmente negli Stati Uniti il Cammino è presente in 82 diocesi e in 350 parrocchie con circa 1.000 comunità.  I vescovi di 8 diocesi (Boston, Washington, Newark, Philadelphia, Denver, Dallas, Miami e Guam) seguendo l’esempio di San Giovanni Paolo II, hanno eretto dei Seminari diocesani missionari Redemptoris Mater dove stanno studiando circa 250 seminaristi. Fino ad oggi sono stati già ordinati 180 presbiteri preparati in questi seminari.
Per Kiko è la terza laurea honoris causa
Kiko ha ricevuto il dottorato honoris causa dall’Istituto Giovanni Paolo II di Roma nel 2009. Nella laudatio del prof. José Noriega, la decisione venne motivata soprattutto dal fatto che "in un momento di crisi e disorientamento da parte di molti, l’accoglienza senza riserve della enciclica profetica di Paolo VI Humanae Vitae da parte delle famiglie del Cammino è stata una autentica testimonianza per l’intera Chiesa"; il Cammino, inoltre, ha “aperto una via per reintrodurre nella famiglia una liturgia domestica per trasmettere la fede alle nuove generazioni” ed ha saputo "rendere presente Dio in un modo singolare attraverso la testimonianza delle famiglie in missione". Nel 2013 Kiko ha ricevuto anche il dottorato in Teologia dall’Università di Lublino, in Polonia, per aver “iniziato una formazione spirituale post battesimale che attraverso un'iniziazione cristiana, porta in tutto il mondo un’azione evangelizzatrice” .
A Carmen Hernandez si deve formazione della sintesi teologico-catechetica del Cammino
 Il conferimento della laurea honoris causa a Carmen sottolinea il suo contributo fondamentale alla formazione della sintesi teologico-catechetica del Cammino: la sua conoscenza esistenziale e profonda della Scrittura, del rinnovamento del Concilio Vaticano II e della storia della Chiesa, ha reso possibile questo itinerario di iniziazione cristiana. Il Cammino Neocatecumenale è diffuso oggi in tutto il mondo con circa un milione e mezzo di partecipanti in 125 nazioni.
(Radio Vaticana)

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L'iniziatore del Cammino Neocatecumenale commenta il riconoscimento conferito sabato scorso a lui e Carmen Hernandez dalla Catholic University of America

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Junno De Jesús Arocho Esteves


Lo scorso sabato 16 maggio, la Catholic University of America (CUA), ha conferito ai due iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernández, il Dottorato honoris causa in Teologia, "per la loro dedizione ai poveri, che ha portato così tanti alla comunione con Cristo e la fede Cattolica", come recitava la Laudatio. Un riconoscimento molto importante, soprattutto perché conferito dalla unica Università Pontificia negli Stati Uniti, che opera sotto la diretta supervisione della Conferenza Episcopale americana e della Santa Sede.
Dopo la cerimonia ZENIT ha raggiunto telefonicamente Kiko Argüello, che ha spiegato cosa per lui significa aver ricevuto questo Dottorato, ma anche il contributo del Cammino Neocatecumenale per la Chiesa statunitense e per le famiglie oggi sotto attacco. Un cenno anche al recente incontro in Israele con rabbini, vescovi e cardinali. Di seguito l'intervista.
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Cosa significa per lei e Carmen Hernandez questo riconoscimento della Catholic University of America?
Dopo tante sofferenze – abbiamo incontrato infatti molto spesso delle difficoltà, specialmente qui in America, perché è difficile accettare una carisma nato da laici - è una grande consolazione che Dio ci dona. Questo dottorato è come se il Signore ci dicesse: "Coraggio, sono con voi". Ed è molto importante perché è stata la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ad approvare che venisse conferito a me e Carmen.
Quale contributo può offrire il Cammino Neocatecumenale alla Chiesa degli Stati Uniti?
La battaglia più importante nel mondo di oggi è quella della famiglia! Il Cammino, quindi, aiuta a ricostrurire le famiglie: famiglie aperte alla vita, con tanti bambini. Ieri ho incontrato circa 10mila fratelli e sorelle e quasi 200 famiglie che si sono offerte per andare ad evangelizzare in Asia, in Cina, in ogni parte del mondo, con 8, 9, 10 figli ciascuna. C'è bisogno che nelle parrocchie venga aperto un itinerario di formazione cristiana per adulti. Noi abbiamo ricevuto questa chiamata a "formare comunità cristiane che vivano come la Santa Famiglia di Nazareth". Cosa significa? Che il Battesimo che abbiamo ricevuto non può creare dei bambini piccoli! Come Gesù Cristo ha avuto bisogno di 30 anni per diventare adulto, anche tutti noi necessitiamo di un cammino di 30 anni affinché Cristo cresca dentro di noi e diventi adulto. E, una volta cresciuto, può evangelizzare il mondo in virtù dello zelo che Dio ci dona. Questo è urgente nella Chiesa! È molto importante! Ed è il carisma che noi abbiamo ricevuto.
Alcune settimane fa, si è svolta una convivenza nella Domus Galilaeae, in Israele, con rabbini, vescovi e cardinali, a 50 anni dal documento conciliare Nostra Aetate. Qual è la sua impressione su questo importante incontro tra ebrei e cattolici? 
Hanno partecipato 120 importantissimi rabbini delle diverse confessioni ebraiche: ortodossi, riformisti ecc... E e per noi è stata davvero una 'Pentecoste' perché Dio ci ha inviato il Suo Spirito e siamo stati davvero felici. I rabbini ci hanno detto che era la prima volta, nella storia del giudaismo, che tutte le confessioni si incontravano insieme in comunione e con i cattolici! Dio si è reso presente in mezzo a noi, lo dimostrava l'amore che si vedeva tra tutti. Gli ebrei hanno capito che abbiamo una missione congiunta per la redenzione del mondo. Questo è quello che hanno scritto.
Nei prossimi mesi, lei visiterà diverse parti del mondo...
Vedremo. Il prossimo incontro che si terrà qui negli Stati Uniti sarà a Philadelphia con molti fratelli. La prossima domenica sarò invece in Italia, a Brescia, con 27mila persone e, la domenica successiva, a Catania con altri 30mila fratelli e sorelle. In questo incontro faremo una chiamata vocazionale per giovani uomini, donne, e famiglie.... un esercito di evangelizzatori. Perché il mondo ha bisogno di essere evangelizzato! 
Zenit