giovedì 18 giugno 2015

Dalla parte del buon senso



Laura Eduati, L'Huffington Post
Costanza Miriano, giornalista e scrittrice conosciuta anche per il libro "Sposati e sii sottomessa", è una delle anime della manifestazione che sabato porterà in piazza a Roma i cattolici contrari alle unioni civili e all'educazione sessuale nelle scuole, compresi i corsi bollati come "teoria del gender": "Il governo deve capire che la gente sta dalla nostra parte, che poi è la parte del buon senso".
Miriano ha promesso che, se dovesse passare la legge sulle unioni civili, si separerà dal marito per distanziarsi dal matrimonio omosessuale: "Non siamo noi a discriminare i gay sulla questione dei figli, è la natura".
La manifestazione, alla quale aderiscono parti di Comunione e Liberazione, le Sentinelle in Piedi, i neocatecumenali, la parte italiana di Manif pour tous e ambienti ultracattolici, non ha avuto l'aperta benedizione dei vescovi nonostante l'opposizione alla teoria "gender" sia venuta direttamente da Papa Francesco e da molti rappresentanti delle gerarchie ecclesiastiche.
Ha scritto che la discussione sulle unioni civili alla Camera è stato spostato a dopo la manifestazione "Difendiamo i nostri figli". Indizio che il governo vuole misurare la componente cattolica?
È una mia opinione, questo è un momento politico particolare per il governo e non mi stupirebbe che guardasse alla nostra piazza. In fondo siamo voti, credo saremo duecentomila persone convinte che per l'esempio l'utero in affitto sia una violenza inaudita nei confronti dei bambini e questa pratica sarebbe possibile qualora venisse approvato il ddl Cirinnà che sostanzialmente equipara le relazioni gay al matrimonio. Vorrei che il Partito democratico sapesse che la gente sta dalla nostra parte, che poi è la parte del buon senso.
Il ddl Cirinnà non prevede l'utero in affitto e la maggioranza degli italiani, nelle statistiche, è favorevole alle unioni civili. 
La legge sulle unioni civili aprirebbe certamente all'ipotesi dell'utero in affitto perché la Corte europea di Strasburgo ci obbligherebbe a legalizzarlo anche in Italia, così come le adozioni alle coppie gay. Questo per sanare la presunta discriminazione nei confronti delle coppie omosessuali, che in realtà sono discriminate dalla natura in quando non possono avere dei figli in maniera naturale. Anch'io vorrei essere alta e bionda ma non penso di essere stata vittima di una ingiustizia. Quanto alle statistiche, le persone non sanno che il disegno di legge prevede la step child adoption e cioè la adozione del figlio del partner. Se lo sapessero, risponderebbero diversamente ai sondaggi. Noi non ce l'abbiamo con le persone omosessuali che si amano, noi stiamo dalla parte dei bambini che sono la parte debole.
Ha scritto che se passa la legge sulle unioni civili, si separerà da suo marito. Terrà fede alla promessa?
Credo di sì. Se il nostro matrimonio venisse equiparato a quello omosessuale, allora mi converrà chiedere la separazione perché a quel punto quello che ci rimane saranno solo svantaggi fiscali. Lo Stato dovrebbe riconosconere che la tutela dei bambini da parte della famiglia è un bene da tutelare e non da svendere. Non sto parlando di amore, sto parlando di matrimonio, dove una coppia eterosessuale - l'unica a poter procreare secondo la natura - si rende disponibile ad accogliere dei bambini. Anche quando questi non verranno per problemi di infertilità. I bambini prodotti in laboratorio e frutto dell'utero in affitto sono invece una vera e propria violenza, anche quando provengono dalla fecondazione eterologa, perché i figli hanno diritto a conoscere le proprie origini: proprio oggi la Camera ha approvato una legge per gli adottati, ma ci dimentichiamo che Elton John ha detto "quando mio figlio Zac scoprirà di non avere una madre, gli si spezzerà il cuore".
Scendete in piazza anche per protestare contro la "teoria del gender" e i corsi a scuola contro l'omofobia. Perché temete l'educazione sessuale in classe?
La scuola deve dare cultura e non parlare di sesso perché sono le famiglie a doverlo fare. Si chiama libertà educativa e non penso che lo Stato debba indottrinare i nostri figli parlando di masturbazione, preservativi e pornografia a scuola. A 13 anni molti sono ancora bambini e non hanno la maturità per ricevere queste istruzioni in questo modo, per questo non vogliamo che siano applicate le linee guida dell'Oms e dell'Unione europea.
In realtà la furia maggiore è contro i corsi che parlano di identità di genere e identità sessuale. In questi giorni i genitori sono bombardati di messaggi terrorizzanti dove sembra che nelle scuole italiane si insegni a cambiare sesso, non è esagerato?
Sono d'accordo, a volte c'è esagerazione ma esiste purtroppo una insofferenza isterica alla differenza sessuale. Basti pensare agli appelli per togliere la pubblicità dei pannolini Huggies dove le bambine sono belle e i bambini giocano a palla. Lo trovo davvero insensato. Uomini e donne sono diversi, è un dato di realtà.
E la diversità consiste nel fatto che le bambine amano farsi belle e i bambini amano i giochi di azione?
Ho due maschi e due femmine, io quello che osservo è questo: le bimbe amano curarsi e farsi belle, sì. Ma questo non impedisce che un giorno possano diventare come Samantha Cristoforetti.
Quindi non c'è un problema culturale con le donne?
Secondo me il problema è stato superato. Le donne lavorano e sono ovunque, ma soprattutto fanno i figli e vogliono stare con loro: questa non è una ingiustizia, è un dato naturale. Poi naturalmente ci sono casi odiosi di discriminazione. 

Perché non volete che i bambini sappiano che esiste l'omosessualità?

Il vero obiettivo di quei corsi non è spiegare che esistono i gay, ma inculcare nei nostri figli l'idea che l'identità sessuale non è determinata dalla biologia ma dal proprio sentire. Per me è una follìa. Come ho detto prima, non ritengo possibile che sia lo Stato a parlare di questo ai bambini nelle scuole, e nello specifico appaltando il tema alle associazioni lgbt. Un bambino a sei anni come a 13 non si sente nulla, né gay né etero, e deve essere lasciato libero.