Udienza di Papa Francesco ai Vescovi nominati nel corso dell’ultimo anno: "Vi invito a coltivare un atteggiamento di ascolto, crescendo nella libertà di rinunciare al proprio punto di vista (quando si mostra parziale e insufficiente), per assumere quello di Dio"
Sala stampa della Santa Sede
Alle ore 11.30 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Vescovi nominati nel corso dell’ultimo anno.
Discorso del Santo Padre
con grande gioia vi accolgo in questo momento quasi conclusivo del vostro pellegrinaggio romano, organizzato dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali.Ringrazio il Cardinale Marc Ouellet e il Cardinale Leonardo Sandri e i Dicasteri che rispettivamente presiedono, per il generoso impegno nel realizzare questo evento, che mi consente ora di conoscervi personalmente e di approfondire con voi, novelli Pastori della Chiesa, la grazia e la responsabilità del ministero che abbiamo ricevuto.
Infatti, non per nostro merito, ma per pura benevolenza divina ci è stata affidata «la testimonianza del Vangelo della grazia di Dio» (At 20,24; cfr Rm 15,16) e «il ministero dello Spirito» (2 Cor 3,8-9). Quest’anno, il programma delle vostre giornate romane ha cercato di penetrare il mistero dell’Episcopato mediante uno dei suoi compiti centrali, quello di offrire al «gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo [ci] ha costituiti come custodi» (At 20,28) quel discernimento spirituale e pastorale necessario perché esso raggiunga la conoscenza e la realizzazione della volontà di Dio, nella quale risiede ogni pienezza
Discorso del Santo Padre
con grande gioia vi accolgo in questo momento quasi conclusivo del vostro pellegrinaggio romano, organizzato dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali.Ringrazio il Cardinale Marc Ouellet e il Cardinale Leonardo Sandri e i Dicasteri che rispettivamente presiedono, per il generoso impegno nel realizzare questo evento, che mi consente ora di conoscervi personalmente e di approfondire con voi, novelli Pastori della Chiesa, la grazia e la responsabilità del ministero che abbiamo ricevuto.
Infatti, non per nostro merito, ma per pura benevolenza divina ci è stata affidata «la testimonianza del Vangelo della grazia di Dio» (At 20,24; cfr Rm 15,16) e «il ministero dello Spirito» (2 Cor 3,8-9). Quest’anno, il programma delle vostre giornate romane ha cercato di penetrare il mistero dell’Episcopato mediante uno dei suoi compiti centrali, quello di offrire al «gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo [ci] ha costituiti come custodi» (At 20,28) quel discernimento spirituale e pastorale necessario perché esso raggiunga la conoscenza e la realizzazione della volontà di Dio, nella quale risiede ogni pienezza