martedì 17 marzo 2015

La sfida della misericordia




(Edizioni Qiqajon) Da tempo il cardinal Kasper si sta interrogando sul concetto di “misericordia”: in questo libro raccogliamo la sua lectio magistralis pronunciata in occasione del conferimento della laurea honoris causa all’Università San Raffaele di Milano.
La sua riflessione sulla misericordia parte dalla rivelazione biblica: già nell’Antico Testamento protagonista è sempre il Dio che desidera la vita e la felicità dell’uomo, un Dio che non abbandona mai la sua creatura e che gli offre sempre un’altra chance. Nel vangelo poi, in pagine molto appassionanti, Gesù stesso è la misericordia di Dio: il Crocifisso è l’immagine concreta della misericordia di Dio Padre.Credere in questo Dio della misericordia ha come conseguenza un cambiamento di tutta la vita del cristiano nel mondo, oggi. Gesù ci chiama ad essere imitatori di Dio (cf. Ef 5,1). Decisivi quindi nella nostra vita di uomini e donne sono l’amore e la misericordia, vissute in una società che cambia ma che continua a riproporre situazioni di povertà, di sofferenza, di violenza, ma anche una povertà spirituale, di relazione, di cultura: “La misericordia individuale non vuole e non può sostituire la giustizia sociale, ma può essere l’ispirazione e la motivazione a darsi da fare”, scrive il cardinale.
La misericordia poi ha una dimensione più propriamente ecclesiale: la chiesa deve rendere visibile, nella sua azione liturgica, pastorale, nelle sue istituzioni, il Cristo misericordioso. Il cardinal Kasper propone la misericordia come il filo rosso che lega questi 50 anni della chiesa cattolica a partire dal Vaticano II, fino all’attuale Sinodo ordinario: questa è la stessa interpretazione d’altronde data da papa Francesco.
Un’Appendice chiude il libretto con la raccolta dei brani più significativi sulla misericordia pronunciati dagli ultimi papi: testi quasi dimenticati, ma che oggi assumono un’attualità straordinaria.
(Prefazione: Massimo Cacciari)
Stralci del libro.
Non c’è nessun tempo in cui la chiesa non si sia opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati, e talvolta con la massima severità. Quanto al tempo presente, la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando (2). Con queste parole il papa diede inizio non solo al concilio, ma anche all’orientamento pastoralepostconciliare. Papa Paolo VI ha confermato questa scelta e ha continuato su questa scia. Nella sua ultima allocuzione al concilio ha detto che il comportamento del buon samaritano è la spiritualità del concilio. Papa Giovanni Paolo II ha pubblicato la sua seconda enciclica sulla misericordia, come abbiamo già visto. Così papa Francesco, con l’Evangelii gaudium, è in ottima continuità con il concilio e con i suoi predecespontificato. C’è una triplice missione della chiesa riguardo alla misericordia. La chiesa deve predicare la misericordia, deve celebrare la misericordia nella liturgia dei sacramenti, soprattutto nel sacramento della misericordia, nel sacramento della penitenza e nella liturgia eucaristica, e deve praticare la misericordia nella propria prassi pastorale. La pastorale misericordiosa non va confusa con una pseudo misericordia, cioè con una prassi pastorale di compiacimento e di un cristianesimo light e a buon mercato. (3) La stessa misericordia è la verità fondamentale della fede cristiana. Perciò, essa non può essere contrapposta alla testimonianza della verità. È teologicamente del tutto insensato metterla in contrapposizione alla verità, ovvero sospettare che essa indebolisca le altre verità e i comandamenti di Dio o dispensi dalla conversione. Anzi, in quanto verità fondamentale secondo la ge- Questo aspetto cristologico e mistico della misericordia è molto caro a papa Francesco. Il suo programma è profondamente radicato nella tradizione della Bibbia e nella tradizione agiografica. San Benedetto ammonisce i monaci di accogliere uno straniero come Cristo. (6) San Francesco d’Assisi, all’inizio del suo cammino spirituale, ha abbracciato e baciato un lebbroso. Madre Teresa ha ricevuto la sua vocazione originale quando sulle strade di Calcutta ha trovato un moribondo, lo ha portato nel suo monastero e ha avuto la sensazione di portare tra le sue mani Cristo in persona. L’ultimo concilio ha riscoperto questa dimensione nella costituzione dogmatica sulla chiesa. (7) Con il suo insegnamento papa Francesco segue un’antichissima tradizione e inizia una nuova fase della ricezione del concilio Vaticano II. D’altra parte, questo insegnamento corrisponde benissimo alla situazione attuale del mondo, dove più di due terzi degli uomini e anche dei cristiani vivono in povertà e miseria, mentre noi nel mondo occidentale viviamo in una società di abbondanza. Così aumenta l’abisso sociale fra benestanti e poveri, e soprattutto aumenta il deserto spirituale, nel quale molti si domandano: come posso, in questo mondo profondamente secolarizzato, trovare e incontrare Cristo? In questa situazione la misericordia e la sua spiritualità diventano chiave dell’esistenza cristiana. La sua mistica non è quella degli occhi chiusi, ma degli occhi aperti, occhi che ci portano ad avere cuori aperti, mani aperte, gambe veloci per venire incontro a coloro che sono nel bisogno e nella miseria. Così la misericordia diventa fondamentale per una spiritualità e una mistica non solo monastiche e clericali, ma per una mistica laica in mezzo al mondo. 
(2) Giovanni XXIII, Gaudet mater ecclesia 16. 
(3) Sulla “grazia a buon mercato” e “a caro prezzo”, cf. D. Bonhoeffer, 
(4) Cf. W. Kasper, Misericordia, pp. 258 ss. 
(5)  La III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi (dedicata al tema: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”) si è svolta a Roma dal 5 al 19 ottobre 2014. Nell’ottobre 2015 è prevista l’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (dal titolo: “Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia”) 
(6) Cf. Regola di Benedetto 53, in Regole monastiche d’Occidente, a cura di E. Bianchi e C. Falchini, Torino 2001, p. 246. 
(7) Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium 8. Sequela, Brescia 1997, pp. 27-41. 
Indice
7 Prefazione
17 La misericordia: ripresa di un tema trascurato
23 Primi approcci alla misericordia
27 Misericordia nell’Antico Testamento
33 Misericordia nel Nuovo Testamento
37 Misericordia, il nome del nostro Dio
43 Misericordia, chiave dell’esistenza cristiana
nella società
51 La chiesa, sacramento della misericordia
59 Appendice
61 La misericordia nelle parole degli ultimi papi
61 Papa Giovanni XXIII
63 Papa Paolo VI
69 Papa Giovanni Paolo II
77 Papa Benedetto XVI
80 Papa Francesco