venerdì 10 febbraio 2012
Confessa le tue ferite per essere curato.
Riporto come lettura spirituale per la notte un brano del "De poenitentia" I, 7, 30-32 in cui sant’Ambrogio riecheggia la parabola evangelica dell’invito alle nozze fatto a storpi, ciechi e zoppi agli angoli delle strade perché disatteso dagli invitati ufficiali (Lc 14, 16-24 e Mt 22, 1-14), e l’episodio della donna affetta da emorragia che tocca la frangia del mantello di Gesù per poter essere sanata (Mt 9, 20-22).
È la santa Chiesa del Signore che sant’Ambrogio vede raffigurata sia negli storpi, ciechi e zoppi che non declinano certo l’invito a nozze, a differenza degli invitati ufficiali, e si muniscono dell’abito nuziale della grazia e della carità; sia nella donna ammalata che non presume certo di poter fare a meno del medico, ma anzi desidera raggiungere in ogni modo Gesù. Per domani, nella Giornata Mondiale del Malato
Questa Chiesa confessa le sue ferite, questa Chiesa vuole essere curata.
Manda dunque agli sbocchi delle strade, raccogli buoni e cattivi
Fà entrare nella tua Chiesa storpi, ciechi e zoppi
Comanda di riempire la tua casa
fà entrare tutti alla tua Cena
perchè, se ti seguirà, ne renderai degno chi inviterai.
Viene naturalmente respinto chi non ha l'abito nuziale
cioè la veste della carità, il manto della grazia.
Manda, ripeto, ad invitare tutti. La tua Chiesa non declina l'invito alla tua Cena
La tua famiglia non dice: "Sono sana, non hio bisognodel medico"
ma dice: "Guariscimi, Signore, e sarò guarita, salvami e sarò salvata.
Perciò la figura della tua Chiesa si trova in quella donna
che ti accostò alle spalle e toccò la frangia della tua veste
dicendo tra sè: "Se riuscirò a toccare la Sua veste, sarò salva".
Questa Chiesa confessa le sue ferite. questa Chiesa vuole essere curata
Anche Tu. o Signore, desideri guarire tutti; ma non tutti vogliono essere curati.
Tu, Signore, dici di essere ammalato
e nel più piccolo sperimenti la nostra infermità, dicendo: "Ero ammalato, e mi avete visitato".