venerdì 24 febbraio 2012

I tentacoli del Maligno

libro


Per gentile concessione di Piemme edizioni pubblico uno stralcio del libro Il ritorno di Cristo. La seconda venuta di Gesù e le profezie di Medjugorje(pp. 260, euro 15) di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti.

Nell’esaminare i segni degli ultimi tempi abbiamo dunque visto lo scatenamento del Male, cui si contrappone la presenza - oggi sempre più intensa - di Maria; accanto a quest’azione del Maligno nel mondo collochiamo l’impostura anticristica come elemento preparatorio di quel combattimento escatologico che si concluderà con il ritorno di Cristo. Dell’impostura anticristica parla Gesù nei suoi discorsi apocalittici, ma ancor più esplicito è San Giovanni apostolo: “Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora” (1Gv 2, 18). Di questa impostura abbiamo già trattato, presentandone i segni distintivi secondo le rappresentazioni che ci vengono offerte da Benson, Solovev e Maria Valtorta, i quali indicano l’Anticristo come colui che è omicida e menzognero, alla pari del demonio (cfr. Gv 8, 44). Lo stesso catechismo dice chiaramente che la falsa profezia degenererà fino alla “massima impostura anticristica”: “Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “Mistero d’Iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini la soluzione apparente ai loro problemi al prezzo della apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne” (CCC 675). Vorrei chiederti, Padre Livio, di precisare i caratteri di questa impostura mettendo in evidenza il modo in cui già oggi si possono intravedere i segni di una falsa ideologia che diventerà massima nel combattimento escatologico finale. 

Anzitutto bisogna premettere che l’Anticristo per eccellenza è Satana stesso, come hai evidenziato richiamando i caratteri che Gesù gli attribuisce indicandolo come “omicida fin dal principio” e “menzognero e padre della menzogna”. Abbiamo già visto come l’incarnazione di questi attributi diabolici siano le due bestie che nell’Apocalisse rappresentano appunto la manifestazione dell’Anticristo. Detto questo, aggiungo che fin dagli inizi della sua vita terrena Gesù deve affrontare Satana che scatena la persecuzione da parte di Erode, che conduce alla strage degli innocenti, e che si ripresenta poi direttamente al Messia quando questi sta per esordire nella sua vita pubblica, tentandolo invano per tre volte nel deserto. “Satana” indica l’accusatore, “Diavolo” significa invece colui che si mette di traverso: non stupisce dunque che il Demonio si ponga in contrapposizione a Gesù lungo tutto il corso dei tre anni in cui Egli andrà per la Palestina insegnando e operando miracoli, fino alla sua passione e morte in croce. Questo perché Lucifero non poteva accettare il meraviglioso piano di misericordia preparato per l’umanità e ha tentato di farlo fallire attaccando direttamente il Figlio di Dio. 

Ora, con la sua resurrezione, Gesù ha sconfitto il Diavolo, tuttavia la divina permissione lascia che ci sia una certa azione del Maligno nel corso della storia, fino alla fine dei tempi, affinché ogni uomo possa guadagnarsi la salvezza sostenendo il personale combattimento spirituale e partecipando così della vittoria di Cristo sul Male. Non stupisce dunque scorgere, in questi duemila anni di cristianesimo, diverse ondate di azione diabolica volta a strappare quante più anime possibili alla divina misericordia, in un crescendo di inganni e seduzioni operati tramite il veleno della menzogna e dell’impostura. Si tratta di ondate che, in una progressiva escalation, rappresentano ricorrenti – quanto vani - tentativi del Diavolo di costituire un proprio regno delle Tenebre da opporre al Regno di Dio che va germogliando nel mondo. 

Le imposture anticristiche sono dunque le armi di cui Satana, in quanto seduttore e menzognero, si serve per compiere la propria attività di omicida, conducendo cioè le anime alla morte eterna, alla dannazione. E tali imposture cercano di convincere l’uomo che Gesù Cristo non è Dio, che il Cristianesimo non è vero, che Cristo non ha salvato nessuno, che anche dopo la redenzione si soffre e si muore, che è l’uomo che deve salvare se stesso, etc. Un cumulo di menzogne originate dallo “spirito del mondo” ma anche all’interno della Chiesa stessa secondo San Giovanni che dice chiaramente che gli anticristi sono in mezzo a noi e sono coloro che, negando che Cristo sia Dio, rifiutano la dimensione soprannaturale della Chiesa, riducendola – come diceva il Card. Giacomo Biffi – a crocerossina del mondo, cioè a istituzione meramente umanitaria e filantropica. Ora, l’Anticristo rientra in una dimensione storica, e non solo come ideologia di una determinata epoca – ad esempio il Comunismo, denunciato dalla Madonna a Fatima come causa di perdita della fede per una moltitudine – bensì come figura concreta. Questo perché – nota acutamente San Tommaso – il Demonio è la “scimmia di Dio”, vuole cioè imitare l’Onnipotente e, visto che Dio si è fatto uomo, anche Satana vuole farsi uomo, assumendo appunto le fattezze di un personaggio alla Felsenburgh di Benson o come l’Anticristo di Solovev, per esempio. 

Parlando di impostura anticristica, ci si può riferire nell’ambito paolino alla seconda lettera ai Tessalonicesi per scorgere l’unione di impostura e falso profetismo: “Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità” (2Tess 2, 1-12). 

Questo è un brano straordinario! Anzitutto perché fa capire come l’anticristo è sia una ideologia – “pretese ispirazioni” e “apostasia” sono i termini chiave – sia una figura concreta – “il figlio della perdizione”, “l’empio”. Ma i due termini sono legati tra loro, perché una persona sola – cioè l’incarnazione del Demonio in un determinato Anticristo – non potrebbe avere forza sufficiente per tentare di sedurre al Male l’umanità intera se non ci fossero tutto in contesto globale e una ideologia atea, materialistica e relativistica d’appoggio. Sappiamo infatti che la Chiesa è destinata a essere messa alla prova, a rivivere la passione di Gesù, e che rimarrà solo un “piccolo gregge” a resistere contro quel “mondo nuovo senza Dio” che la Madonna dice stiamo già edificando. Dunque l’anticristo è sì un contesto storico, una situazione spirituale di negazione di Cristo, ma nel medesimo tempo è un personaggio che incarna tutto questo. Ora, che cosa “trattiene” lo scatenamento ultimo del Male, come dice San Paolo? 

A mio parere è la Chiesa
, come una diga che impedisce l’acqua inondi tutto, che si rompano gli argini. Ora, perché venga meno questo freno all’azione del Maligno la Chiesa deve essere ridotta ai minimi termini, tale cioè da non poter più contrastare il dilagare dell’azione diabolica; ma questo non è il momento presente, in cui la Chiesa non è ancora ridotta a “piccolo gregge”, per cui possiamo dire che quello odierno è sì il tempo dell’impostura ma non della massima impostura anticristica che prelude alla battaglia escatologica finale. D’altra parte, la Regina della Pace è qui da oltre trent’anni proprio per rafforzare e rinverdire la Chiesa, frenando così l’impostura antichistica, fino a che il mondo avrà un tempo di pace. Credo che solo successivamente si avrà quella grande apostasia, di cui parla San Paolo, che condurrà all’indebolimento della Chiesa, allo scatenamento ultimo del Male e alla fine del mondo. 
Fonte: La Bussola Quotidiana