Anche questa sera ci lasciamo istruire da sant'Antonio abate...
Antonio diceva ai suoi discepoli: "Nostro Signore Gesù Cristo, sebbene i demoni dicessero la verità (infatti essi dicevano: “Tu sei il Figlio di Dio” [Lc 4,41]), tappava loro la bocca, li costringeva al silenzio perché essi non seminassero con la verità la loro malizia e perché noi prendessimo la consuetudine di non prestare loro attenzione anche se quelli davano la parvenza di dire la verità . Sarebbe infatti vergognoso che noi che abbiamo le Sacre Scritture e che dal Salvatore abbiamo ricevuto la libertà , ci lasciassimo istruire dal diavolo, da colui che violò l’ordine per lui stabilito e passò da un pensiero all’altro. Perciò il Signore gli impedì di parlare quando egli si mise a recitare i brani delle Scritture, con queste parole: “Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza?” (Sal 49,16). Fanno tutte queste cose, ciarlano, rumoreggiano, simulano, per ingannare i semplici. Fanno strepito, ridono scioccamente, sibilano; se nessuno presta loro attenzione, piangono e si lamentano come se fossero sconfitti».
«Perciò il Signore, in quanto Dio, chiudeva la bocca ai demoni. E noi, istruiti dai santi, dobbiamo imitarli, emulare il loro coraggio. Vedendo queste cose, essi dicevano: “Porrò un freno alla mia bocca mentre l’empio mi sta dinanzi. Sono rimasto quieto in silenzio” (Sal 38,2-3); e ancora: “Io, come un sordo, non ascolto e come un muto non apro la bocca; sono come un uomo che non sente” (Sal 37,14-15). Noi non dobbiamo ascoltarli perché ci sono estranei, né dobbiamo obbedire loro quando ci invitano alla pratica ascetica che ci siamo proposta e non lasciamoci sedurre da coloro che agiscono con inganno. Non dobbiamo temerli neppure se sembra che ci aggrediscano, né se ci minacciano di morte. Sono dei deboli e perciò si limitano alle sole minacce».
«Bisogna perciò temere soltanto Dio. I demoni vanno disprezzati e per nulla temuti. Quando si comportano così, noi dobbiamo con più intenso zelo praticare l’ascesi contro di loro. La retta via e la fede in Dio sono una grande arma contro di loro. Essi temono degli asceti i digiuni, le veglie, le preghiere, la mitezza, la tranquillità , il disprezzo per il danaro e per la vanagloria, l’umiltà , l’amore per i poveri, le opere di misericordia, la mancanza d’ira, ma soprattutto l’amore per Cristo. Si comportano dunque così per non essere calpestati. Sanno infatti che il Salvatore concesse ai fedeli la grazia contro di loro quando disse: “Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico” (Lc 10,19)».Atanasio di Alessandria, Vita di Antonio, 26, 27, 30