giovedì 30 ottobre 2014
Una nuova pagina da scrivere insieme
Incontro fra Cirillo e Tawadros II.
Una speciale commissione bilaterale si occuperà di favorire la collaborazione spirituale e pastorale tra la Chiesa ortodossa copta e quella ortodossa russa. È quanto è stato stabilito nel corso dell’incontro che le guide spirituali delle due Chiese, Tawadros II e Cirillo, hanno avuto ieri, mercoledì 29, nella sede del patriarcato di Mosca. Incontro che ha rappresentato il momento focale della storica visita che il leader copto sta compiendo in queste ore nella Federazione Russa.
«La collaborazione tra le nostre Chiese sarà di grande importanza per il nostro popolo, sia in Egitto che in Russia, e un segno di unità per il mondo intero», ha detto Tawadros, il quale — secondo quanto riferito da fonti copte — durante l’incontro tra le due delegazioni si è soffermato sull’importanza del grande patrimonio della tradizione spirituale e monastica della Chiesa ortodossa russa. Per il vescovo Angaelos, membro della delegazione copta, si è trattato di «un incontro molto positivo», segnato da un «desiderio di collaborazione e di approfondimento delle relazioni. Abbiamo visto i capi delle nostre due antiche Chiese parlare con quasi identiche parole di speranza, di unità e di collaborazione. Questo è solo l’inizio di quello che sono sicuro si rivelerà un rapporto ancora più profondo, più forte e più efficace tra le nostre Chiese. Preghiamo che questo spirito possa essere trasmesso ai nostri fedeli e che possa essere replicato in tutti i nostri rapporti ecumenici e interecclesiali».
Anche il patriarca Cirillo ha sottolineato l’importanza di scrivere una nuova pagina nelle relazioni tra le due Chiese. Relazioni che soprattutto negli ultimi trenta-quaranta anni sono state sempre segnate da un clima di cordialità nell’ambito dei lavori delle organizzazioni ecumeniche. Cirillo ha poi ricordato il dialogo teologico bilaterale avviato nel 1985 che ha dato l’opportunità di comprendere meglio le posizioni delle due Chiese. Tuttavia, negli ultimi tempi, ha notato ancora il patriarca di Mosca, «nulla è accaduto in primo luogo a causa della grave situazione in Medio oriente». In questo senso, Cirillo ha anche colto l’occasione per affrontare il tema delle persecuzioni dei cristiani in Medio oriente e nel Nord Africa, argomento al centro anche dei colloqui che in precedenza la delegazione copta ha avuto con il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di Mosca. In particolare, il leader ortodosso russo ha sottolineato come quella che era stata definita come la «primavera araba» si è spesso tramutata in un inferno per la popolazione cristiana, ed ha ricordato come la Chiesa ortodossa russa abbia levato più volte la sua voce a difesa della popolazione cristiana dell’Iraq, della Siria, della Libia e degli altri Paesi dove i credenti in Cristo sono ora minacciati. Quanto all’Egitto, si è augurato che il nuovo regime attui la promessa di ricostruire le chiese distrutte e di proteggere i cristiani.
L'Osservatore Romano