Il 30 novembre 2011, il Papa aprì un ampio e articolato ciclo dedicato alla Preghiera cristiana, che poi si è sviluppato con diverse accentuazioni, passaggi e narrazioni bibliche. In concomitanza con l'inizio del suo relativo periodo di vacanze pressi le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, le Catechesi (Udienze generali) di Benedetto XVI sono state sospese per l'intero mese di luglio. Benedetto XVI in queste settimane ha continuato ad affrontare i suoi impegni pastorali, in particlare la preparazione di 4 prossimi grandi eventi per la vita della Chiesa: il suo viaggio in Libano, dal 14 al 16 settembre; l'Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata all'Evangelizzazione; l'apertura dell'Anno della Fede e la proclamazione di due nuovi Dottori della Chiesa (Santa Ildegalda e San Giovanni d'Avila).
Domani mercoledì 1° agosto, il Papa riprende queste catechesi. Sarà la numero 24 del 2012. (I luoghi della Catechesi, San Pietro o Piazzale antistante il Palazzo apostolico di Castel Gandolfo sarà comunicato di volta in volta a seonda l'affluenza di fedeli e pellegrini)
Il 27 giugno scorso, ultimo appuntamento prima della sospensione, il Papa così presentò le sue riflessioni: "La nostra preghiera è fatta, come abbiamo visto nei mercoledì passati, di silenzi e di parola, di canto e di gesti che coinvolgono l’intera persona: dalla bocca alla mente, dal cuore all’intero corpo. E’ una caratteristica che ritroviamo nella preghiera ebraica, specialmente nei Salmi. Oggi vorrei parlare di uno dei canti o inni più antichi della tradizione cristiana, che san Paolo ci presenta in quello che è, in certo modo, il suo testamento spirituale: la Lettera ai Filippesi. Si tratta, infatti, di una Lettera che l’Apostolo detta mentre è in prigione, forse a Roma. Egli sente prossima la morte perché afferma che la sua vita sarà offerta in libagione (cfr Fil 2,17)". E' probabile che il Papa, domani, riprenda a partire da questo momento.
Il 30 novembre 2011, il Papa presentò il ciclo sulla "preghiera attraversa tutta la vita di Gesù" con queste parole: "Cari fratelli e sorelle, nelle ultime catechesi abbiamo riflettuto su alcuni esempi di preghiera nell’Antico Testamento, oggi vorrei iniziare a guardare a Gesù, alla sua preghiera, che attraversa tutta la sua vita, come un canale segreto che irriga l’esistenza, le relazioni, i gesti e che lo guida, con progressiva fermezza, al dono totale di sé, secondo il progetto di amore di Dio Padre. Gesù è il maestro anche delle nostre preghiere, anzi Egli è il sostegno attivo e fraterno di ogni nostro rivolgerci al Padre. Davvero, come sintetizza un titolo del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, «la preghiera è pienamente rivelata ed attuata in Gesù» (541-547). A Lui vogliamo guardare nelle prossime catechesi".
Dal 4 maggio al 17 agosto, in 10 incontri il Papa aveva già anticipato questo grande tema riflettendo "sull'uomo in preghiera". Il 4 maggio Benedetto XVI sottolineò: "Cari fratelli e sorelle, quest’oggi vorrei iniziare una nuova serie di catechesi. Dopo le catechesi sui Padri della Chiesa, sui grandi teologi del Medioevo, sulle grandi donne, vorrei adesso scegliere un tema che sta molto a cuore a tutti noi: è il tema della preghiera, in modo specifico di quella cristiana, la preghiera, cioè, che ci ha insegnato Gesù e che continua ad insegnarci la Chiesa. E’ in Gesù, infatti, che l’uomo diventa capace di accostarsi a Dio con la profondità e l’intimità del rapporto di paternità e di figliolanza. Insieme ai primi discepoli, con umile confidenza ci rivolgiamo allora al Maestro e Gli chiediamo: “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1)". (L. Badilla)
Fonte: Il Sismografo