lunedì 23 gennaio 2012

Viva gli sposi!


Oggi la Chiesa celebra lo sposalizio di Maria e Giuseppe, modello per gli sposi di ogni tempo


ROMA, lunedì, 23 gennaio 2012 - Il 23 gennaio 1961, nel corso del pontificato del beato Giovanni XXIII, la Santa Sede istituì la festa dello sposalizio della Vergine Maria e di San Giuseppe. Un’occasione questa, per tutti gli sposi, per rinnovare le promesse matrimoniali. Un’occasione, altresì, per ricordare l’importanza del matrimonio cristiano, unico nel suo genere.
Se pensiamo alla situazione della società all’avvento del cristianesimo, la posizione della Chiesa fu a dir poco innovativa, emancipata e in controtendenza per ciò che concerne il matrimonio. La Chiesa sosteneva, infatti, che tale sacramento doveva essere una libera scelta, e dunque, poteva avvenire solo ed esclusivamente previo consenso di entrambi gli sposi. La libertà di scelta da parte della donna sembra oggi una cosa scontata, ma in passato, ed in particolar modo prima del cristianesimo, la donna era considerata inferiore all’uomo e trattata alla stregua di una schiava e come oggetto di piacere.
Francesco Agnoli in una sua interessante pubblicazione del 2010, Indagine sul cristianesimo, analizza la storia dei cristiani e della Chiesa mettendo in evidenza il contributo apportato da quest’ultima allo sviluppo della civiltà occidentale. Nel capitolo terzo, intitolato Il cristianesimo e le donne, Agnoli descrive minuziosamente, attraverso un’analisi pressoché unica, come grazie alla Chiesa Cattolica la donna sia oggi libera da moltissimi vincoli e imposizioni, come quello, appunto, di non poter scegliere liberamente chi sposare o meno; nell’antichità, ad esempio, era il padre che decideva chi doveva sposare la figlia (cosa che succede tuttora nei paesi non cattolici come, ad esempio, l’India).
La Chiesa, secondo gli insegnamenti del Cristo, promosse con audacia e fermezza un’immagine della donna differente rispetto al pensiero corrente, secondo la quale uomo e donna non vanno distinti perché sono uno parte dell’altro, entrambi sono “esseri viventi” e quindi con gli stessi diritti. In tal senso, lo storico Jacques Le Goff ci ricorda che nel quarto Concilio Lateranense (1215) la Chiesa formalizzò definitivamente il matrimonio, dichiarando che tale atto “non può realizzarsi se non con il pieno accordo dei due adulti coinvolti”. Una posizione di gran lunga avanzata rispetto all’epoca. Il matrimonio diventa così impossibile senza il mutuo consenso, e perché questo si realizzi la Chiesa farà tutto il possibile, come istituire le cosiddette “pubblicazioni”, la presenza di “testimoni”, il “processetto matrimoniale”, usato dall’autorità ecclesiastica per verificare o meno l’autenticità della richiesta di matrimonio da parte dei futuri sposi, ed infine il consenso definitivo. Tutto ancor oggi in uso.
Si può dunque ben comprendere ora l’importanza e l’unicità del matrimonio cristiano, non solo da un punto di vista religioso, ma anche storico e sociale. Ecco allora che la festa dello sposalizio tra la vergine Maria e San Giuseppe assume una valenza fondamentale per i cristiani. Il carattere verginale, poi, testimonia la perfetta comunione degli spiriti tra i due santi sposi, nonostante l’assenza dell’atto sessuale. Con ciò si comprende che il matrimonio cristiano non si riduce all’atto fisico tra uomo e donna, seppur doveroso e momento bellissimo di comunione tra la coppia, ma che la vera unione passa solo e solamente attraverso Gesù Cristo; solamente con Cristo, infatti, è possibile accogliere pienamente l’altro, donarsi in piena libertà, e dunque, amarsi.
Nessuna coppia è chiamata al matrimonio esclusivamente per la propria soddisfazione. Ogni coppia sposata è un dono per la chiesa e per il  mondo, per essere icona vivente di Cristo che ama la sua sposa, la Chiesa, e che sacrifica se stesso per lei, fino sul talamo della croce”: nella Chiesa di San Carlo Borromeo a Londra è esposta un’icona moderna di rara bellezza e particolarmente interessante, intitolata Notre Dame dell’Alliance, la quale racchiude in sé tutta la teologia, il significato e il pensiero della Chiesa Cattolica sul mistero sponsale. L’icona raffigura due sposi entrambi abbracciati dalla Vergine Maria, con le mani appoggiate delicatamente sulle spalle, a simboleggiare la Chiesa che accoglie nel proprio “seno” i novelli sposi, proprio come una madre, accompagnandoli senza forzarli; al centro, invece, tra i due, c’è Cristo, “sempre presente nel cuore della sua Chiesa”, che tiene per mano i due sposi, come per calmare le loro paure e ansie, ed infine rafforzarli.
Nel matrimonio, infatti, gli sposi fanno un’alleanza con Dio valida per tutta la vita, della quale la Chiesa fa da tramite, testimone e garante, accompagnando e sostenendo, in quanto madre, gli sposi nel loro nuovo percorso ed offrendo loro i doni dell’eucarestia e della parola di Dio, senza i quali non è possibile vivere la vita cristiana (di conseguenza il cosiddetto “cristiano non praticante” non può sussistere) e tanto più il matrimonio. Germano Pattaro, sacerdote veneziano, diceva che “Dio fa visita agli sposi nel loro matrimonio, a questo appuntamento non vuole mancare, fa parte della comunione d’amore instaurata dal Signore con ogni cristiano già dal momento del battesimo”.
Tale sacramento in sostanza, per i cristiani, poggia “le proprie fondamenta sulla “roccia”, che è Gesù Cristo (“maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore”), e se c’è Gesù Cristo, roccia di salvezza, la morte non prevarrà, in quanto, diceva San Giovanni Crisostomo, “la sua debolezza è più forte della fortezza umana”. Ecco allora che la festa dello sposalizio della Vergine Maria e San Giuseppe, sposi e famiglia per antonomasia, immagine perfetta dell’amore di Dio, della Santissima Trinità e comunione di infinito amore, invita tutti a seguire il loro esempio, ossia, essere immagine del volto di Cristo attraverso la vita sponsale. (P. Barbini)
 Fonte: Zenit


 Di seguito i testi della liturgia della memoria.


SECONDA LETTURA
Dal «Commento al vangelo di Luca» di S. Ambrogio, vescovo, (Gip. 2,4-7e;CCL 14,32-33)
Maria sposata a Giuseppe, figura della Chiesa, sposa senza macchia.
Gli evangelisti si sono bene divisi i compiti tra loro: san Matteo ci mostra che Giuseppe fu avvertito dall'an­gelo di non ripudiare Maria, l'evangelista Luca testimo­nia che essi non erano uniti; e Maria stessa lo testimonia qui, quando dice all'angelo: « Come avverrà questo, poi­ché io non conosco uomo? » (Lc 1. 34), Lo stesso Luca proclama la sua verginità dicen­do: « e la vergine si chiamava Maria », mentre il pro­feta ce lo aveva detto con le parole: « Ecco, la vergi­ne concepisce » (Is 7, 14). Giuseppe a sua volta lo conferma, perché vedendo che era incinta la donna che non aveva posseduto, si apprestava a ripudiarla. San Matteo ci mostra chiaramente che cosa do­veva fare un uomo giusto che avesse constatata la colpa della sposa, per non commettere un omicidio, e per non contaminarsi con l'adulterio, dato che « chi si unisce ad una meretrice forma un solo corpo con lei » ( I Cor 6,16 ). Totalmente, dunque. Giuseppe con­serva il merito e la figura del giusto, ciò che da rilie­vo alla sua testimonianza: infatti la bocca del giusto non conosce menzogna, la sua lingua parla assenna­tamente, il suo giudizio è verità. Non ti stupire se la Scrittura chiama Maria fre­quentemente col nome di sposa: questa parola non esprime la perdita della verginità, ma attesta che vi è stato lo sposalizio e che le nozze sono state celebrate. E in verità, nessuno pensa di ripudiare colei che non ha preso in sposa: quindi, il fatto che Giuseppe vole­va ripudiarla, attesta che egli riconosceva di averla sposata. Nello stesso tempo, non dobbiamo stupirci quan­do l'evangelista dice: « Non la conobbe finché parto­rì il figlio » (Mt 1, 25). Si tratta qui o di una locuzio­ne scritturistica che si trova altrove, come ad esempio: «fino alla vostra vecchiaia, io sono » (Is 46, 4): for­se che dopo la vecchiaia Dio cessa di essere? E anco­ra, nel Salmo: «il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io farò dei tuoi nemici uno sgabello per i tuoi piedi » (Sal 109, 1): forse che dopo che i nemici saranno sconfitti, il Signore non starà più seduto alla destra del Padre? Oppure è il caso qui di chi difende una causa, il quale ritiene suf­ficiente dire ciò che ad essa concerne, senza aggiun­gere altro; gli basta infatti trattare la causa che si è proposta e passare oltre. Chi, dunque, si è proposto di mostrare che il mi­stero dell'incarnazione fu verginale, non ha ritenuto necessario insistere oltre sull'attenzione della vergi­nità di Maria, per non sembrare di difendere più la vergine che il mistero. Certo dichiarando che Giusep­pe era giusto, ha indicato a sufficienza che egli non ha potuto profanare il tempio dello Spirito Santo, la madre del Signore, il seno consacrato dal mistero. Conosciamo una successione di fatti veritieri, ne abbiamo compreso il disegno; cerchiamo di compren­dere il mistero. E significativo che essa sia stata spo­sata, ma vergine, perché essa raffigura la Chiesa che è senza macchia, ma è sposa: essendo vergine ci ha concepito dallo Spirito e, vergine, ci partorisce senza dolore. Può darsi perciò che Maria sia stata resa ma­dre da chi non era suo sposo, perché anche le singole chiese, fecondate dallo Spirito e dalla grazia, tuttavia sono unite alla figura di un pontefice mortale.

responsorio  Mt 1,  20-21
Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa,
* perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù.
Perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

orazione O Padre, che hai unito con vincolo verginale la Madre del tuo Figlio e l'uomo giusto san Giuseppe perché fossero fedeli collaboratori del mistero del Verbo incarnato, concedi a noi, legati a te col vincolo battesimale, di vivere più intensamente la nostra unione con Cristo e di camminare gioiosamente nella via dell'amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.


LODI


II Verbo generato dal Padre,
Luce vera del mondo,
per liberarci dal male
discende dal cielo.

Lo Spirito, potenza divina,
effonde un soffio vitale,
riempie con fuoco d'amore
il grembo della Vergine.

Avvolta da mistica Nube
Maria custodisce il mistero.
Giuseppe, suo sposo fedele,
la protegge dal male.

Sia lode al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.


LETTURA BREVE (Sof 3, 14, 15b. 17b-18b)
Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, Figlia di Gerusalemme! Il re d'Israele è il Signore in mezzo a te, è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, come nei giorni di festa.

RESPONSORIO BREVE
Cristo, Figlio del Dio vivo, * abbi pietà di noi.
Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi,
Tu che sei stato sottomesso a Maria e Giuseppe.
Abbi pietà di noi.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi.

Ant. al Ben. L'angelo Gabriele fu mandato da Dio a una vergine, chiamata Maria,
                     sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe,

INVOCAZIONI
Preghiamo Gesù, nostro Salvatore, che si degnò di nascere da Maria Vergine e volle essere chiamato figlio di Giuseppe: Intercedano per noi, Signore, la Beata Vergine Maria e il suo Sposo Giuseppe

Salvatore del mondo, che in virtù della Redenzione hai preservato tua madre da ogni macchia di colpa: conserva anche noi liberi dal peccato.

Redentore nostro, che fosti sottomesso a Maria e Giuseppe:
insegnaci la virtù dell'obbedienza.

Verbo eterno, che hai trascorso la tua vita nella povertà assieme a Maria e Giuseppe: insegnaci l'amore della povertà.

Gesù, che hai pregato il Padre per l'unità di coloro che credono in te concedi a tutti i membri delle nostre Comunità il dono del tuo ineffabile amore.

Padre nostro

orazione O Padre, che hai unito con vincolo verginale la Madre del tuo Figlio e l'uomo giusto San Giuseppe perché fossero fedeli collaboratori del mistero del Verbo incarnato, concedi a noi, legati a te col vincolo battesimale, di vivere più intensamente la nostra unione con Cristo e di camminare gioiosamente nella via dell'amore. Per il nostro Signore.

ORA MEDIA

INNO

lo vorrei tanto parlare con te di quel figlio che amavi:
io vorrei tanto ascoltare da te quello che pensavi
quando hai udito che tu non saresti più stata tua
e questo figlio che non aspettavi non era per te...
Ave, Maria... (4 volte)

lo vorrei tanto sapere da te se quand'era bambino
tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di lui
e quante volte anche tu di nascosto piangevi, Madre,
quando sentivi che presto l'avrebbero ucciso, per noi.
Ave, Maria... (4 volte)

lo ti ringrazio per questo silenzio che resta tra noi,
io benedico il coraggio di vivere sola, con lui;
ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi;
per ogni figlio dell'uomo che muore ti prego cosi:
Ave, Maria... (4 volte)



Terza
Ant. Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:
        « Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto ».

LETTURA BREVE  Prov 2, 7-8
Dio riserva ai giusti la sua protezione, è scudo per coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e custodendo le vie dei suoi amici.

Potente sulla terra sarà la sua stirpe.
La discendenza dei giusti sarà benedetta.

Sesta
Ant.   Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore.

LETTURA EREVE  Sir 2, 15-16
Coloro che temono il Signore non disobbediscono alle sue parole; e coloro che lo amano seguono le sue vie. Coloro che temono il Signore cercano di piacergli; e coloro che lo amano si saziano della sua legge.

Ricchezza e gloria nella casa del giusto.
La sua giustizia rimane per sempre.

Nona
Ant.  Giuseppe prese con sé il bambino e sua madre, e si ritirò a Nazaret,
         perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: « Sarà chiamato Nazareno ».

LETTURA BREVE Is 11, I-3a
Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore.

Il padre e la madre di Gesù
si stupivano delle cose che si dicevano di lui.

ORAZIONE
O Padre, che hai unito con vincolo verginale la Madre del tuo Figlio e l'uomo giusto san Giuseppe perché fossero fedeli collaboratori del mistero del Verbo incarnato, concedi a noi, legati a te col vincolo battesimale, di vivere più intensamente la nostra unione con Cristo e di camminare gioiosamente nella via dell'amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell' unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


Vespri
inno


Ave, o Vergine Sposa,
Regina del cielo, Maria;
salve, prescelto da Dio
castissimo sposo, Giuseppe.

Candidi gigli del cielo,
modelli di vita perfetta
sotto quest'unica ombra
il fanciullo Gesù si riposa.

Lode perenne a Dio Padre,
al Figlio e allo Spirito Santo:
per questi celesti Patroni
conceda la pace per sempre. Amen.


LETTURA BREVE Ap 21,2-4
Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: « Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno il suo popolo ed egli sarà il 'Dio con loro'».

RESPONSORIO RREVE Is 62, 11
Dite alla figlia di Sion: * Ecco, arriva il tuo salvatore.
Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore.
Ecco, ha con sé la sua mercede, la sua ricompensa è davanti a lui.
Ecco, arriva il tuo salvatore.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore.

Ant. al Magn. Gesù partì con Maria e Giuseppe e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso.
                       Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

INTERCESSIONI Rendiamo grazie a Cristo Redentore che visse sottomesso a Maria e Giuseppe, e diciamogli: Per intercessione dei Santi Sposi, ascolta la nostra preghiera.

Maestro divino, donaci di ascoltare la tua parola e di custodirla con cuore puro e generoso, come Maria tua Madre l'accolse e la meditò nel suo cuore.

Cristo, artefice dell'universo, che fosti chiamato figlio del falegname,
fa' che affrontiamo con generoso impegno il nostro lavoro quotidiano.

Gesù, che nella famiglia di Nazaret sei cresciuto in sapienza, età e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini, donaci di progredire sul tuo esempio in tutte le virtù.

Gesù Redentore, che scegliesti Maria e Giuseppe come tuoi custodi, custodisci le nostre Comunità.

Gesù, che hai unito a te nella gloria del cielo Maria e Giuseppe, accogli i nostri fratelli defunti nella famiglia dei beati.

Padre nostro.

ORAZIONE
O Padre, che hai unito con vincolo verginale la Madre del tuo Figlio e l'uomo giusto san Giuseppe perché fossero fedeli collaboratori del mistero del Verbo incarnato, concedi a noi, legati a te col vincolo battesimale, di vivere più intensamente la nostra unione con Cristo e di camminare gioiosamente nella via dell'amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell' unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.