sabato 20 luglio 2019

Omelia p. Mario Pezzi per Carmen nel terzo anniversario della nascita al Cielo


Oggi padre Mario Pezzi nell’omelia della celebrazione quotidiana ha ricordato Carmen Hernandez, iniziatrice del Cammino Neocatecumenale insieme a Kiko Arguello, nel giorno anniversario della sua nascita al Cielo.
Parole molto intense quelle di padre Mario, frutto di un cammino comune durato quasi cinquanta anni a servizio della Chiesa e dell’evangelizzazione.
Nell’omelia ha ricordato il dono di Carmen ai fratelli del Cammino e alla Chiesa per aver plasmato l’annuncio del mistero pasquale, come ha voluto il Concilio Vaticano II, alla vita della comunità.

Trascrizione dell’omelia di P. Mario Pezzi

Ed ora, nella letteratura della liturgia di oggi, la prima sulla Pasqua. Perché tutti sapete che, grazie soprattutto a Carmen, che ha portato a Kiko il rinnovamento del Concilio Vaticano II, il cui centro liturgico è stata la riscoperta del Mistero Pasquale. Molti sentendo queste parole non capivano cosa fosse. Quasi sempre si parlava di Eucarestia, di Pasqua, ma non del Mistero Pasquale. Ed è stata lei, dopo Kiko, che ha preso questo frutto del Concilio e l’ha adeguato, plasmato, l’ha classificato nell’assemblea della comunità. Sapete che uno dei fondamenti del cammino è proprio la celebrazione della patroa, la celebrazione della Pasqua, dell’Eucaristia e della veglia pasquale. Papa Francesco ha detto, alla conferenza episcopale domenicana qualche anno fa, che la Chiesa è riconoscente al Cammino per aver recuperato la Veglia Pasquale che si era persa. Nonostante la riforma introdotta da Pio XII, però la Veglia Pasquale praticamente era ridotta ad una messa al sabato sera. Quindi non solo dobbiamo essere grati a Dio per Carmen che ci ha fatto questo grande dono, che è anche un mezzo efficace di trasmettere la fede ai nostri figli, così come è composta la Veglia Pasquale. Ma anche dobbiamo dare grazie che ha dato forza, a Kiko e Carmen, per combattere tutti quelli che volevano toglierla.
I primi anni è stato un periodo di siluri, siluri cominciando da Bellestrero Cardinale di Torino, che ha fatto un documento contro la Veglia Pasquale e l’Eucarestia in piccola comunità. Poi il cardinale Cé, a Venezia, un altro documento di 20 pagine e così molti. La difficoltà più grande di tanti preti e vescovi era accettare ecco questa… Non sapevano cosa fosse un catecumenato, che doveva essere per tappe e in piccola comunità, in comunità. Però grazie a questo, il Signore ha dato forza. L’ultimo tentativo è stato pochi anni fa quando siamo stati denunciati alla feria IV come eretici, perché celebravamo noi stessi, non la Pasqua del Signore.
Ma il Signore per vie dritte o traverse, grazie a Papa Francesco, siamo stati confermati anche se alcuni vescovi, alcuni preti non si adeguano a quanto la Chiesa ha riconosciuto. Questo è un giorno motivo di gratitudine per noi, per il dono di Carmen che il Signore ci ha fatto. La seconda lettura, che avevo concluso, dopo l’ho recuperata, sulla resurrezione dei morti. Qui S. Paolo parla che saremo trasformati. Voi sapete che Carmen era laureata in chimica, quindi abilitata alla ricerca scientifica e anche nella Scrittura, scrutava molto le scritture, cercava di comprendere anche alla luce degli sviluppi della fisica e della chimica odierna. Lei era impressionata da questo che S. Giovanni dice :”Dio è luce, Dio è luce”. Questo è stato un tema che ha impegnato molti, mi pare anche Pascal era…. cosa fosse questa luce.
S. Agostino parla di una luce che non è quella del sole. È una luce che risplende al di sopra della nostra anima, quando Dio entra in noi. E per questo era in contatto con alcuni fratelli e professori di chimica e professori di fisica; indagando su questa trasformazione.
Come sapete la materia ha potere di diventare, trasformarsi in energia, pura energia. Questi erano temi a lei molto cari. Secondo la teoria di vari fisici, la resurrezione di Cristo è stata come una esplosione, diciamo atomica. Adesso non so i termini esatti. Il fatto che sia rimasta impressa la figura di Cristo crocifisso, che è ancora inesplicabile, ma è una possibile conseguenza di questa esplosione. Tanto che hanno scoperto i fisici che in un granello di sabbia c’è la potenza (se a velocità della luce, adesso non so), questo granello provoca una esplosione nucleare dentro un piccolo anello. Quindi il nostro corpo viene sepolto per la sua debolezza, ma poi viene trasformato per la potenza di Dio. Questo era uno dei temi che la affascinava, su cui abbiamo anche discusso.
E poi questo dal vangelo di Lazzaro. Lei era sempre impressionata che quando Dio si vedeva sul monte Sinai con Mosè e Mosè chiede “Chi sei tu?”, Dio dice “Io sono”. Questo “Io sono”, che poi si può tradurre “Io sono colui che è”. Oppure anche “Io sono colui che si manifesterà nelle opere che faccio” (la liberazione dal popolo di Egitto, la resurrezione, etc.).
E quando Marta chiede a Gesù riguardo la resurrezione di Lazzaro, Gesù non risponde “resusciterà nella resurrezione dei morti”, ma dice “Io sono la resurrezione”.
Se Dio c’è, io sono, tutto ha significato: la creazione, la storia, la nostra vita. Per questo S. Teresa diceva quella frase “solo Dio basta”. Adesso non la ricordo tutta. La filastrocca “solo Dio basta”. Che è impressionante negli ultimi annunci, anche Kiko, che ormai siamo nella fase declinante (se si può anche dire così).
Declinante da una parte ed esuberante dall’altra, ecco insiste molto su questo, “essere uno con Dio”, l’unità con Dio.
Se leggerete un po’ il suo libro, forse un po’ duro da leggere, però lei racconta giorno per giorno questo trovar Dio. E come Kiko anche, nel suo libro, di essere stati investiti di una realtà così superiore alle nostre forze, per cui molte volte si sentono schiacciati, nascono dubbi, momenti di oscurità e momenti di luce. Vi ricordate quel sogno che ella fece nel tempo di crisi? Quando era stata mandata via dal suo istituto. Da Londra è stata mandata a Barcellona. Lì ha vissuto un anno di kenosi e ha avuto quel sogno famoso (che lo chiamiamo sogno). Ora non dice se nel corpo o non nel corpo, non lo so. Ha fatto questa esperienza di precipitare nell’abisso, sentirsi soffocare, sentirsi morire come se discendesse nelle profondità dell’abisso degli inferi. Poi ha sperimentato, sostenuta da Gesù Cristo, da Dio stesso, un’elevazione e una gioia… Dice che nessun piacere sessuale è paragonabile, perché è una gioia sicura, eterna, che nessuno può dimenticare nella sua vita. È sperimentare il Paradiso in anticipo.
Questo per lei è sempre stato un punto fermo della sua vita, ma anche il segreto di comprendere il Mistero Pasquale. Dopo aver sperimentato questa discesa, che Cristo stesso ha fatto lui nella realtà. Questa kenosis fino agli inferi
Lei andava al museo di Barcellona, dove erano esposti i Cristo crocefissi. Lei li guardava e piangeva.
Allora quando ha sentito esporre da padre Farnès il Mistero Pasquale come un passaggio, una liberazione dalla schiavitù, dall’interno della morte alla vita, ha compreso che, la celebrazione Eucarestia della Pasqua, è un essere attirati dalla forza di resurrezione di Cristo, dalla nostra morte alla vita. Alla comunione di vita con Dio stesso. Questo noi sperimentiamo nel Cammino, man mano andiamo avanti, la mia comunità lo sperimentiamo questa potenza dei sacramenti. Potenza della celebrazione della parola, fecondata costantemente dallo Spirito Santo.
Potenza dell’Eucaristia, per cui entriamo stanchi,morti, pieni di problemi e usciamo rinforzati nel luogo interiore. Potenza del sacramento della riconciliazione, potenza di tutti i sacramenti: il matrimonio (per i problemi di rapporto con il marito e la moglie), per i problemi dei figli.
Ogni passo della nostra vita rinforzato dalla potenza di Cristo risorto. Va bene. Vi ho detto qualcosa su Carmen. Preghiamo che il Signore le conceda di contemplare il suo volto in cielo e di assisterci. Assistere Kiko, anche me e Ascensiòn…, nel nostro servizio…
Come sapete la causa di beatificazione sta andando avanti. Già sono molte grazie e anche miracoli che devono essere verificati dai medici.
E moltissime visite al suo sepolcro a Madrid.
Allora oggi preghiamo per lei.
Ringraziamo il Signore per lei e che lei interceda per tutti noi. Amen.