giovedì 31 dicembre 2020

SEI VENUTO TRA NOI!

 COMMENTO SPIRITUALE AL VANGELO DI OGGI: GV. 1, 1-18. PREGHIERA DEL "TE DEUM".

mercoledì 30 dicembre 2020

LA PROFETESSA ANNA

 COMMENTO SPIRITUALE AI TESTI DELLA LITURGIA DEL GIORNO (Mercoledi 30 Dicembre 2020 - VI giorno fra l'Ottava di Natale). LA PROFETESSA Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser: UN MESSAGGIO PER NOI. RIF. A GEN. 32, LA NOTTE DELLO JABBOK E LE CARATTERISTICHE DEL COMBATTIMENTO CRISTIANO. LA PREGHIERA CRISTIANA: CONDIZIONI DI EFFICACIA. CENNI SU LINEE DI SPIRITUALITA' PER GLI ANZIANI.

martedì 29 dicembre 2020

ORA LASCIA O SIGNORE CHE IO VADA IN PACE...

 COMMENTO SPIRITUALE AL VANGELO DEL GIORNO: LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO. LA NOZIONE DI "TEMPO" NELLA SCRITTURA. IL COMPIMENTO DELL'ATTESA. LA FIGURA DI SIMEONE E IL CANTICO: IL NUNC DIMITTIS COME SENSO PIU' PROFONDO DELLA VITA DELL'UOMO SULLA TERRA. GESU' SEGNO DI CONTRADDIZIONE: LO SCANDALO, LA SPADA E LA PROFEZIA.

lunedì 28 dicembre 2020

LA FUGA IN EGITTO

 COMMENTO SPIRITUALE AL VANGELO ODIERNO: LA FUGA IN EGITTO DELLA SACRA FAMIGLIA. ESPERTA NEL SOFFRIRE.. IL SOGNO DI GIUSEPPE, L'ANGELO DI DIO E LA FUGA NELLA NOTTE. GESU' RIPERCORRE LA VICENDA DI ISRAELE CON LA SCHIAVITU' E LA DEPORTAZIONE. LA PRIMA LETTURA DELL'UFFICIO DI OGGI: TIPOLOGIA. ATTUALIZZAZIONE.

giovedì 24 dicembre 2020

IL POPOLO CHE CAMMINAVA NELLE TENEBRE HA VISTO UNA GRAN LUCE...

 COMMENTO ALLE LETTURE DELLA MESSA DELLA NOTTE DEL NATALE DEL SIGNORE. ESEGESI SPIRITUALE DI ISAIA 9, 1-6. LETTURA IMMEDIATA E STORICA; LETTURA MESSIANICA, NATALIZIA. I SIMBOLI: LA LUCE, LA GIOIA, LA LIBERAZIONE, LA PACE. IL TESTO DI MATTEO 4, 12-16. ATTUALIZZAZIONI.

mercoledì 23 dicembre 2020

LA VITA E' MERAVIGLIOSA!

 COMMENTO AL VANGELO DI OGGI, 23 DICEMBRE: LA NASCITA DI GIOVANNI BATTISTA. NOTE DI ANTROPOLOGIA DELLA RIVELAZIONE. LETTURA DEL SALMO 8. DON LUIGI GIUSSANI E JEAN PAUL SARTRE: DUE MODELLI DI UOMO A CONFRONTO.LA NASCITA DEL BATTISTA E LA IMPOSIZIONE DEL NOME. ATTUALIZZAZIONE.

martedì 22 dicembre 2020

PREDICARE E PRATICARE.....

 



"Sarebbe fraintendere completamente il "Magnificat" (il Vangelo di oggi, 22 dicembre 2020) se lo confinassimo solo nell’ambito delle cose che la Chiesa e il credente devono predicare al mondo. Qui non si tratta di qualcosa che si deve solo predicare, ma di qualcosa che si deve anzitutto praticare. Maria può proclamare la beatitudine degli umili e dei poveri perché è lei stessa tra gli umili e i poveri. Il rovesciamento da lei prospettato deve avvenire anzitutto nell’intimo di chi ripete il Magnificat e prega con esso. Dio – dice Maria – ha rovesciato i superbi “nei pensieri del loro cuore. Come ci raggiunge da vicino il cantico di Maria, come ci scruta a fondo e come mette davvero “la scure alla radice”! Che stoltezza e incoerenza sarebbe mai la mia, se ogni giorno, ai Vespri, ripetessi, con Maria, che Dio “ha rovesciato i potenti dai troni” e intanto continuassi a bramare il potere, un posto più alto, una promozione umana, un avanzamento di carriera e perdessi la pace se esso tarda ad arrivare; se ogni giorno proclamassi, con Maria, che Dio “ha rimandato i ricchi a mani vuote” e intanto bramassi senza posa di arricchire e di possedere sempre più cose e cose sempre più raffinate; se preferissi essere a mani vuote davanti a Dio, anziché a mani vuote davanti al mondo, vuote dei beni di Dio, piuttosto che vuote dei beni di questo mondo. Che stoltezza sarebbe la mia se continuassi a ripetere, con Maria, che Dio “guarda verso gli umili”, che si accosta a loro, mentre tiene a distanza i superbi e i ricchi di tutto, e poi fossi di quelli che fanno esattamente il contrario”.
Così padre Raniero Cantalamessa. Seguo dunque il suo consiglio e oggi non commento il Vangelo, ma prego perchè possa con l'aiuto della Grazia di Dio... metterlo in pratica; soprattutto chiedo perdono a Dio e ai fratelli per tutte le volte (almeno una volta al giorno, fino a questo momento...) che ho "pregato" il testo del Magnificat senza pensare affatto di doverlo fare mio. Una preghiera per me.

Pbr. Vito Luigi Valente

lunedì 21 dicembre 2020

MADRE DEL FIGLIO, FIGLIA DEL PADRE, SPOSA DELLO SPIRITO.

 COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO: LA VISITAZIONE. MARIA ILLUMINA LA MISSIONE DELLA CHIESA. IL "GRIDO" DI ELISABETTA, ISPIRATA DALLO SPIRITO SANTO. MARIA "BENEDETTA", "MADRE DEL MIO SIGNORE" E "BEATA" PERCHE' HA CREDUTO. ATTUALIZZAZIONI.

venerdì 18 dicembre 2020

IL MATRIMONIO DI YOSEF E MIRIAM (2)

 COMMENTO AL VANGELO DI OGGI: MATTEO. 1, 18-24. IL MATRIMONIO DI MARIA E GIUSEPPE. IL SOTTOFONDO EBRAICO (LETTURA DI BRANI DA: "ALLE SORGENTI DELLA FEDE IN TERRA SANTA" VOL. II: ATTESA, AVVENTO E NATALE DEL MESSIA, DI FRANCESCO GIOSUE' VOLTAGGIO, CANTAGALLI ED.). SCOPO DEL MATRIMONIO IN ISRAELE AL TEMPO DI GESU'. IL DRAMMA DEGLI SPOSI. LA PRIMA LETTURA: IL SIGNORE NOSTRA GIUSTIZIA. PAROLE CHIAVI DEL VANGELO E ATTUALIZZAZIONE.

IL MATRIMONIO DI YOSEF E MIRIAM (1)

 COMMENTO AL VANGELO DI OGGI: MATTEO. 1, 18-24. IL MATRIMONIO DI MARIA E GIUSEPPE. IL SOTTOFONDO EBRAICO (LETTURA DI BRANI DA: "ALLE SORGENTI DELLA FEDE IN TERRA SANTA" VOL. II: ATTESA, AVVENTO E NATALE DEL MESSIA, DI FRANCESCO GIOSUE' VOLTAGGIO, CANTAGALLI ED.). SCOPO DEL MATRIMONIO IN ISRAELE AL TEMPO DI GESU'. IL DRAMMA DEGLI SPOSI. LA PRIMA LETTURA: IL SIGNORE NOSTRA GIUSTIZIA. PAROLE CHIAVI DEL VANGELO E ATTUALIZZAZIONE.

giovedì 17 dicembre 2020

TU SCENDI DALLE STELLE?

 COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO: LA GENEALOGIA DI GESU' SECONDO MATTEO. DIFFERENZE COL TESTO LUCANO. LE GENERAZIONI CHE HANNO PREPARATO LA VENUTA DEL MESSIA. LA PRESENZA DELLE DONNE: TAMAR, RACAB, RUT E BETSABEA. LA STORIA TORTUOSA DELLA PREPARAZIONE E LA SUA SALVEZZA. ATTUALIZZAZIONI E SPUNTI PER UNA MEDITAZIONE. COMMENTO ALLA GRANDE ANTIFONA DI OGGI:

"O Sapienza dell’Altissimo,

che tutto disponi con forza e dolcezza:

vieni ad insegnarci la via della saggezza".

P.S.: TANTI AUGURI A PAPA FRANCESCO, CHE OGGI COMPIE 84 ANNI!

mercoledì 16 dicembre 2020

IL SEGNO DELLA BELLEZZA

 COMMENTO SPIRITUALE AL VANGELO DEL GIORNO: LUCA 7, 19-23. IL CRISTIANESIMO COME AFFERMAZIONE ANTI-UMANISTICA, INCARNATO NELLA FIGURA E NELLA MISSIONE DI GIOVANNI IL BATTISTA. IL MIDRASH DELLE 4 CHIAVI (TARGUM NEOFITI A GEN. 30, 22). L'ANNUNCIO A ZACCARIA DURANTE L'OFFERTA DELL'INCENSO. IL "NAZIREATO" (CONSACRAZIONE) DEL BATTISTA: PARALLELISMI CON SANSONE. ATTUALIZZAZIONE: I RISCHI DEL FONDAMENTALISMO E DELLA MONDANITA' NELLA CHIESA. LA MISSIONE DEI CRISTIANI, REPLICA DI QUELLA DEL BATTISTA. IL SEGNO DELLA BELLEZZA: DALL'ESODO ALLA VENUTA DEL MESSIA ALLA...... COMUNITA' CRISTIANA!

martedì 15 dicembre 2020

LA CARNE SI FA VERBO

 COMMENTO SPIRITUALE AL VANGELO DI OGGI, MATTEO 21. 28-32. L'INVITO A LAVORARE "OGGI" NELLA VIGNA DEL SIGNORE. GIOVANNI IL BATTISTA E IL PENTIMENTO. STRUMENTI UTILI: PREGHIERA NOTTURNA, VISITA AGLI ANZIANI E AGLI AMMALATI, PAROLA DI DIO, MUSICA SACRA, LIBRI, CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA, ROSARIO, PREGHIERA LITURGICA..... PREGHIERA PER OTTENERE L'UMILTA': LA SECONDA LETTURA DELL'UFFICIO DI OGGI.

lunedì 14 dicembre 2020

San Giovanni della Croce

 ANZICHE' COMMENTARE IL VANGELO, OGGI, 14 DICEMBRE, LASCIO IL POSTO AD UNA FIGURA GIGANTESCA DI SANTITA'. AFFIDIAMOCI A SAN GIOVANNI DELLA CROCE E CHIEDIAMOGLI DI AVERE LO STESSO INTENSO DESIDERIO DI DIO.

***

da "Ritratti di Santi" di Padre Antonio Sicari OCD



SE QUALCUNO VOLESSE APPROFONDIRE, HO PUBBLICATO 23 POST CON L'ETICHETTA: "GIOVANNI DELLA CROCE".



venerdì 11 dicembre 2020

A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

 COMMENTO ESEGETICO SPIRITUALE AL VANGELO DEL GIORNO: MATTEO 11, 16-19. IL CARISMA DEL DISCERNIMENTO. IL GIUDIZIO DI GESU' SU "QUESTA GENERAZIONE". GIOVANNI BATTISTA E LA DIAGNOSI DEL MALE. L'INVITO ALLA GIOIA DEL FIGLIO DELL'UOMO. IL DONO DELLA SAPIENZA. LA PREGHIERA DI INVOCAZIONE DEL DISCERNIMENTO, SAP. 2, 1SS. ATTUALITA': IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO EBRAICO DA PARTE DEL REGNO DEL MAROCCO. LA SECONDA PREDICA DI AVVENTO DEL CARD. CANTALAMESSA.

giovedì 10 dicembre 2020

NON TEMERE, IO SONO CON TE

 COMMENTO SPIRITUALE AI TESTI DELLA LITURGIA DEL GIORNO: ISAIA 41, 13-20 E MATTEO 11, 11-15. LA FIGURA DI GIOVANNI IL BATTISTA E LA VIOLENZA SOFFERTA DL REGNO DI DIO. BREVE LECTIO SULLA PRIMA LETTURA. LETTURA DELLA SECONDA LETTURA DELL'UFFICIO DI OGGI. LA MEMORIA DELLA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI LORETO.

 

mercoledì 9 dicembre 2020

AMICI DI MARIA...

 COMMENTO SPIRITUALE ALLE LETTURE DELLA LITURGIA DEL GIORNO: ISAIA 40, 25-31 E MATTEO 11, 28-30. BREVE LECTIO DEL TESTO DI ISAIA. LA MEMORIA LITURGICA DI SAN JUAN DIEGO , VEGGENTE DI GUADALUPE E SUO RUOLO NELLA EVANGELIZZAZIONE DELLE AMERICHE

KIKO ARGUELLO: ANUNCIO DE ADVIENTO 2020



…con todo esto de la coronavirus etcétera, pero veníamos contentos de haber recibido esta convivencia con Kiko, Ascensión y el padre Mario, y la hicimos en una situación mucho peor de lo que está aquí actualmente.

Muy bien, antes de empezar…

[Canto: Himno de Adviento]

Para empezar, después del himno, haremos una palabra del Evangelio, y espero que el Señor nos ayude, esta noche, a entrar en el tiempo de Adviento, un tiempo estupendo donde el Señor nos ayuda y nos invita a levantar la cabeza y ver adónde vamos, nuestro destino eterno, la vida eterna, la vida siempre con Él. Y por esto es importante, hermanos, que escuchemos esta noche.

No sé cómo has venido, cómo te encuentras aquí. Si después de la convivencia ya el Señor te robó lo que te ha dado, que te ha regalado. Espero que no, por lo menos no te haya robado el oído para escuchar.


Yo les confieso: vengo aquí sin ninguna gana, porque somos así. Soy pobrecito y soy como tú.



Tú, cuando tienes hacer una cosa, muchas veces no tienes ganas. El Señor dice: vete. Tú dices: ¡bah! No voy. Y después vas. Como el del Evangelio: “Que si voy”. Y después no va. “No voy a la viña”. Y después va. Estoy en esta situación esta noche y muchas veces, cuando tengo que hacer un anuncio, hablar…


A mí no me gusta hablar en público y el Señor me llamó, ¿me entiendes? Porque el Señor hace lo que Él quiere y llama a la persona que Él quiere; a Moisés, que era tartamudo. Tartamudo. No podía escoger a uno mejor y lo eligió a él. ¿No pudo escoger uno mejor, uno que sepa exponer bien, hablar bien…?, ¿por qué no?, ¿por qué me escoge? Y no me contesta, el astuto, y bueno, no me contesta y, de vez en cuando, me dice: Esto es tu orgullo. Tu orgullo.


Porque espero que tú tengas este diálogo, y que te diga el Señor, que hable, que hable en ti, que te diga, que te empuje, que vayas a escuchar. Y ahora, aunque nosotros hagamos una cosa pobre, el Señor te mande su Espíritu y venga a sellar en tu corazón la palabra que tú recibirás esta noche, porque la palabra no depende de quién la lleva. La palabra en sí tiene una fuerza enorme, una fuerza de vida enorme.



Pues nos ponemos de pie. Escuchamos el Evangelio.

Lc 21, 5-19


Decía al comienzo que estoy contento de ver vuestras caras, de vuestra presencia aquí, porque aquí están presentes las comunidades más antiguas de ኩዌንካ y han recibido un anuncio: el Señor ha elegido, ha elegido, te ha llamado, te ha llamado porque quiere -dice san Pablo- derramar en vuestros corazones el Espíritu Santo, derramarlo, darlo plenamente.


Para que ese Espíritu Santo le dé a cada uno el deseo de reunirse con los hermanos y amarlos.


Jesucristo ha dicho: amaos los unos a los otros como yo os he amado. Y tú tienes una maravilla, a ti te ha llamado en una comunidad donde este amor, este Espíritu Santo, que está en tu corazón, que has recibido en tu bautismo, este Espíritu Santo te ayude, se manifieste, amando los hermanos.


Hay muchas personas que van a la iglesia. Son católicos, cristianos, van a la iglesia, viven la liturgia, el sacramento… Están solos. No tienen oportunidad de manifestar este Espíritu Santo que tienen dentro amando al hermano.



a ti el Señor te ha dado una comunidad. Estupendo. Te ha dado el amor para poderlo dar exactamente como Dios. Dios… El amor de Dios es difusivo no… no… no se lo tiene para sí, tiene que darlo, tiene que entregarlo y lo entrega totalmente. Lo vemos en Cristo Jesús, Viendo a Cristo, vemos al Padre, podemos ver a Dios.


¿Cómo es Dios? En la cruz de Cristo se ve cómo es Dios, como este tipo de amor, un amor que se dona totalmente. Y aquí lo hemos experimentado: cómo te ha amado a ti, cómo me ha amado a mí, cuando éramos malvados y pecadores, cuando estamos sin fuerzas, cuando no teníamos la capacidad, cuando estamos en contra de Él -yo por lo menos-.

Yo, con 22 años, estaba en contra de la Iglesia. Había estudiado donde los curas y me lo sabía todo y no quería saber nada de esto. Y Dios ha venido con su misericordia. Él ha venido con un truco, con un truco…

Os cuento un momento. Yo estaba enamorado una chica. Ella estaba a 200 km de mi ciudad. Me trasladé a esta ciudad por esta chica, y resulta que mi futuro suegro era bastante… era un poco alemán, muy duro: Puedes ver a la chica solo lunes y jueves de 7 a 11 de la noche. Y resulta que estamos saliendo y un día me dice: “Mira el lunes y jueves voy a una charla que darán sobre cómo se renueva la Iglesia”. “Y ¿a qué hora empieza?”. “A las ocho y media y termina a las diez”. Dije: “¿Cómo? Si de siete a once estamos nosotros”. Dice: “Pero yo acompaño a mi mamá y voy”.

Bueno, yo las primeras tres veces estuve afuera, esperando. Y después dije: “¡Que cretino! Pasa adentro y por menos estás con ella, estúpido”. Y así entré yo a escuchar las catequesis. Quiso Dios que yo escuchara sin querer escuchar, porque lo que me interesaba a mí era estar con mi enamorada, no escuchar.


Por eso digo, Dios hace una elección. Te elige, te llama y te da el Espíritu Santo para poder amar. Y te da una comunidad para que tú puedas a amar a esta persona, amarla.


Entonces, la pregunta hoy dice: pero ¿tú amas a estos hermanos? Los amas si tienes dentro a Cristo, el Espíritu Santo dentro de ti que te da este amor hacia el otro. Amor difusivo, pues si tú recibes este amor de Dios, no puedes tenerlo para ti, no puedes guardártelo adentro, no puedes, porque el amor de Cristo es amar al otro, darse al otro, darse a tus hermanos de comunidad.


Y este amor que el Señor te ha dado, te pregunto: ¿tú amas a los hermanos? Porque muchas veces decimos: “No, yo no amo a nadie, yo…”. ¡Cuidado! Cuidado. Si tú ves que no amas: “Señor, dame tu espíritu para poder amar mis hermanos”. No te escandalices de ti; eres como eres. Yo soy como soy: débil, pobre. Muy bien, pero Dios te ha elegido para una misión: amar. Tu misión es amar a los hermanos. Ser un cuerpo solo tu comunidad.



Por eso, esta noche te digo: mira qué maravilla. No sé si lo has visto. Qué maravilla es que Dios te haya dado una comunidad, pero tú puedes verlo mal en los hermanos. Decía hoy con Mari Carmen: “¿Tú vas a la comunidad?” Dice: “Todo está mal”. Hay hermanos así: Todo está mal. ¿Sabes por qué dice esto? No entienden nada, no entiendes nada. No tienes a Cristo dentro de ti. Si tuvieras a Cristo, como dice san Pablo: “No soy yo quien vive, es Cristo quien vive en mí”.

Esta palabra la pueden decir todos los cristianos. Cristiano: quien ha sido revestido de Cristo, que tiene a Cristo dentro de sí. Y uno que va a la comunidad y es cristiano, ve a todos los hermanos estupendos. Una maravilla. Un don de Dios esta comunidad, un don de Dios estos hermanos y los peores, los que te insultan y que te tratan mal, un don de Dios. Un don de Dios.


Y Dios es más inteligente que tú. Pero ¿y si este camino no sirve? El inteligente sabe, tú eres más sabio que Dios que lo ha suscitado, Dios lo ha hecho entrar en la parroquia… Y tú: “No, esto no sirve o no importa”. Tú sabes más que Dios. Tú eres Dios.



Esto es el pecado gravísimo del hombre soberbio, y con esta soberbia claro que verás todo mal. Los hermanos los ves todo horrible: este que habla mucho, este que llega atrasado, este que no habla nunca. Hay una iglesia de silencio: este no habla nunca, nunca habla, no sé ni cómo se llama dentro de poco, porque no habla nunca, ningún eco, cuando le toca preparar no va. Siempre juicio con todos los hermanos.

Pero el Señor… Te anuncia esta noche el Señor que te ha hecho un regalo enorme. Es un regalo que Cristo habite en ti. Si habita en ti Cristo, automáticamente amas a los hermanos. Y si no tienes, pídele: “Señor, ayúdame, dame tu Espíritu Santo”. Es el Espíritu el que te empuja a ir a la comunidad y se alegra el Espíritu Santo, se alegra cuando nos reunimos, porque ¿cómo puedes amar a los hermanos sin ir ni reunirte con ellos? Y diría que es un pecado grave no ir a la comunidad, un pecado contra el Espíritu.


El Espíritu Santo te empuja y se oye solamente, y tú dices: “No”. San Pablo dice: el que deja… se ausenta de la comunidad, de la asamblea, lo dice muy claro.



Por eso, mira, el Señor te ha hecho un regalo, te ha hecho el regalo de la comunidad, de los catequistas, de la palabra, de la Eucaristía… ¡Cuántos regalos!


Pero uno dice: “Todo está mal, a mí no me gusta”. Esta actitud, el Señor viene en este Adviento, viene para ayudarte, viene en este anuncio para ayudarte, viene a decirte quién eres tú. Quién eres tú, siempre juzgando, siempre murmurando, siempre pensando mal del otro. Dice que el Señor te ha dado una comunidad para amar los hermanos, para perdonarlos, para aprender a hacer la voluntad de Dios y que no coincide con tu voluntad muchísimas veces.

La voluntad de Dios para su hijo Jesucristo ha sido la cruz. Eso dice: Oye, qué padre tan horrible, ¿verdad? Un padre que, para su hijo, la voluntad del padre es que suba a la cruz.


Por eso hay una sabiduría que no entendemos, que no entendemos. Muchas veces pensamos nosotros de ser sabios, y uno ve la comunidad: ese hermano así, este hermano asá… No lo perdonas. ¿La voluntad de Dios?… Tú haces tu voluntad.



Por eso viene el Adviento, viene a ayudarte; viene este anuncio, pobre, como soy, incapaz, lo que sea me inspire, porque no quería darlo.


Entonces, el Señor ilumine con la certeza que es Él, que selle en tu corazón una palabra, una palabra que llegué ahí de paso y se dé la importancia y la selle en el corazón. Es el Señor, el Espíritu Santo, y estamos agradecidos al Señor porque nos ha hecho entrar en la Iglesia y nos ha dado esto: el amor y la unidad, y si no lo tienes, pídeselo al Señor, pide al Señor: “Señor, dame comunión con mis hermanos, dame que pueda amar a mis hermanos así como son, así como son”.


Porque, mira, la misión grande que el Señor ha pensado para ti es que se vea. Porque Cristo dice: «Amaos los unos a los otros como yo os he amado». Y dices: ¿Por qué? Porque todos conocerán esto, de este signo, del amor, del tipo de amor con que se aman, la gente sabrá que tú eres cristiano, que esta comunidad es cristiana. Los cristianos son los que se aman. “Mirad cómo se aman” decían de la Iglesia primitiva: “Mirad cómo se aman”. Era un amor que se veía. La gente estaba admirada de este tipo de amor que tenían, de cómo se amaban, porque era el amor de Cristo. Se amaban cargando sobre sí el pecado del otro, se amaban así como eran. Como Cristo te ha amado así, así como eres te ha amado, te ha querido. Así poder amar al hermano.


Por eso te invito, esta noche, a pedirle al Señor, pide al Señor este amor y la unión: «Como tu Padre en mí y yo en ti, que ellos sean uno en nosotros». En nosotros. Si quieres, si tú estás unido a Cristo y tu hermano está unido a Cristo, los dos estáis unidos en Cristo y en el Padre y en el Espíritu Santo. Por eso, qué importante, es un misterio que el Señor nos permita entender o entrar o vivir este misterio de unión, de comunión, porque eso dice que si son uno, perfectamente uno, el mundo creerá que Tú me has enviado, es decir, el mundo creerá que Cristo, el enviado del Padre, es el salvador de toda la humanidad.


Por ello tienes una misión enorme, enorme en tu comunidad, que es que resplandezca este amor y esta unidad aquí,  que la gente vea. Es importante y mira, te ha escogido a ti, te ha escogido a ti, te ha elegido, te ha llamado a ti para esto, para esta misión. Pero hay un problema. Hay un problema. Nosotros, cuantas veces contristamos al Espíritu Santo, cuantas veces lo echamos.


Y ¿cómo se echa al Espíritu Santo? Cuando empiezas a no amar a tu hermano, cuando empiezas a odiarlo a no… a quitarle el habla, las divisiones, las separaciones no vienen del Espíritu Santo.


Y cuando tú escoges esta división, esta relación con el otro, el Espíritu Santo se va, contristas al Espíritu Santo cuando juzgas al hermano, porque Cristo ha dicho no juzgar, no juzgar, no condenar, perdonar. Por esto, tu comunidad es un lugar de no juicio, de no condena, de perdón, de perdón.


Y para de juzgar, hermano mío… ¿Sabes por qué juzgas?, ¿sabes por qué juzgamos? Porque pensamos que somos superior a los demás.

En este ambiente, el Señor quiere hacerte un regalo: no considerar al otro inferior que tú, al contrario, si tú… Decía santa Teresa de Calcuta, madre Teresa de Calcuta decía: Si estás juzgando el hermano, no tienes tiempo para amarlo. Si tú siempre continúas juzgándolo, no tienes tiempo de amarlo. El Señor a ti te ha elegido para amar al hermano, no para juzgarlo. Y dice san Pablo: llevando en nuestro cuerpo siempre y en todo lugar el morir de Jesús, para que se vea en nuestro cuerpo la resurrección de Cristo, la vida de Cristo.



¿Puedes tú cargar sobre ti el pecado del otro, de tu hermano? Sí con Cristo. Por eso en toda la convivencia estaba apuntado esto como un faro potente, un foco potente: unido a Cristo, mi vida es Cristo; mi vivir es Cristo, dice san Pablo.


Vivir es Cristo. Cuando tú te levantas, cuando comes, cuando vas al trabajo, siempre Cristo. Tú, Cristo. Contigo, Cristo. Dentro de ti, Cristo. Tú y Cristo una cosa sola. De manera que cuando uno ve a este hermano, ve a Cristo. Ve a Cristo. Va uno que camina, te lo encuentras por la calle, por ahí, ve a Cristo en ti. Y esto que dice pablo: mi vida es Cristo, no es para san Pablo, es para todo cristiano, para ti, para que tú puedas revestirte de Cristo, que significa que te quita el hombre viejo. Dios hace esto en el bautismo, ha hecho esto, ha muerto el hombre viejo y ha nacido un hombre nuevo.

Por eso, el Señor nos invita a esto. Mira qué maravilla, qué estupendo, qué elección ha hecho el Señor contigo, qué elección tan grande, entrar en la comunidad para que se vea en ti y en la comunidad a Cristo.


El amor entre los hermanos se ve en la resurrección de Cristo. San Juan dice: ¿Cómo sabemos que hemos pasado de la muerte a la vida? Porque amamos los hermanos. ¿Cómo sabemos que estamos resucitados? Porque amamos los hermanos. Es impresionante.



Y cuando tú mueres, el mundo recibe la vida; cuando yo muero, el mundo recibe la vida. Impresionante.


¿Cómo ve la gente que tú estás muriendo y que llevas dentro de ti la resurrección? Porque ve que te enfrentas a problemas, dificultades, contradicciones, insultos, gravísimos problemas en tu familia, y estás en paz, estás contento; puedes llevar todo esto y esto no te mata, no te destruye, dentro de ti hay la victoria de Cristo sobre la muerte. Y la gente ve esto. En tu trabajo: “Oye, yo tengo un problema con un hijo y estoy destruido; tú tienes el mismo problema y estás tranquilo, sereno”. Claro, estás sufriendo porque se sufre, ¿o no?  Claro que se sufre, pero esto no te mata. No te mata, estás alegre, vives alegre tú, con todo este problema, muchos problemas que tienes, vives alegre. ¿Cómo es posible? Se puede dar razón de tu esperanza, la razón: esta misión.


Y el Señor, en este tiempo, que te ha formado, te ha dado un tiempo largo de camino -aquí el que tenga menos, tendrá 20 años de camino, por lo menos-. Una historia de salvación ha hecho contigo, una misión de evangelizar.


Evangelizar significa primero tu vida, que la persona vea en ti a Cristo y Cristo resucitado, pero, decía, el problema es que nosotros juzgamos, contristamos al Espíritu Santo.


Por eso, esta noche, yo quiero darte una palabra sobre esto, porque, mira, todo lo que tú haces, todos los hechos de tu vida, están escritos en el cielo, todo el sufrimiento que tienes con este hijo, en el trabajo, cuando te persiguen cuando te insultan, todo está escrito en el cielo y cuando vayas al cielo… Esperemos ir pronto al cielo, porque san Pablo dice que morir es con mucho lo mejor. Ir con Cristo para siempre, estar con este amor, este amor que has experimentado aquí, quien lo tiene adentro lo podrá vivir para siempre.


Decía que está escrito allá en el cielo, se abrirá un libro y ahí se dirá: mira, ahí vas a descubrir todo lo que el Señor ha hecho, cómo te ha amado aquí. A mí me dirá que estaba tan necio que no quería ni entrar a escuchar. Y yo, a través de tu enamorada, te hice entrar y ahí te abrí el oído para escuchar. Te di una comunidad. En mi comunidad había un fascista, y yo era comunista, ¿entiendes? Tú Imagínate qué fantasía, y chocábamos siempre, siempre nos peleábamos. Muy bien, para que descubriera lo que había en mi corazón. Me interesaba más una ideología que el hermano, ¿entiendes? 


Y a ti también. Ha hecho una historia contigo y te ha dado una esposa, hijos, no sé qué historia estupenda y estará escrito todo en este libro. Ahí podrás descubrir el amor que Dios te ha tenido, el amor, si no lo ves ahora es malo y espero que lo veas, ahora, el amor que Dios te tiene, qué te hace estar agradecido, contento, alegre. Dios te ha amado, te ama, Dios te quiere. Este Cristo dentro de ti te dice todos los días: “Te quiero, te amo”. “Pero mira como estoy”. Te dice: “Yo ya te conozco hace rato y siempre te amo, siempre te he amado y te he amado así como eres, para mí está estupendo”. No te dice: “Vas mal”. No te dice esto. Dios dice: “Estupendo, a mis ojos eres precioso, eres magnífico”.


Y quería decir otra cosa como para terminar esta primera parte de anuncios. El problema más grave que tenemos todos… Por eso espero que el Señor os regalé una sabiduría grande. El camino está hecho… Es un camino donde se bajan siete escalones para que tú descubras que no eres mejor que nadie o, como decían los padres del desierto, que tú eres el último y el peor de todos. Esto es una iluminación profundísima: que tú eres el último y el peor de todos. Si el Espíritu Santo te ilumina, como un foco que te ilumina dentro, y te hace ver esto: el último y el peor de todos, que tú no te mereces estar aquí, que no tendrías que estar en la comunidad, no te mereces que los demás… “Mira, mira este hermano, mucho mejor que yo; el otro, mucho mejor que yo; el otro, muchísimo”. El otro es Cristo, el otro es Cristo. Es más bueno que tú, más santo que tú. Tú eres el último y el peor de todos. El Espíritu Santo te hace ver esto.


San Felipe Neri se levantaba por la mañana y decía “Señor tenme dos manos encima de la cabeza, si no hoy te la juego”.


Se conocía perfectamente. Se conocía que era un traidor en potencia, un asesino, un adúltero, un desgraciado, lo sabía muy bien.


Y espero que te haga el Señor este regalo, que después de tantos años de camino no te conoces. San Pedro no se conocía: “Yo daré mi vida por ti”. Y ha tenido que ver que no, que no, que era un traidor. Un traidor como tú y como yo, el último y el peor de todos, dicen los padres del desierto.


Esto es el cristiano que se mira y se ve como el último el peor de todos. Es una iluminación grandísima y si tú te lo creyeras, si tú te lo crees, porque esto es ser cristiano, hermano, ser el último, considerarse el último y el peor de todos, si tú te lo creyeras, tú imagínate cómo es la relación con los demás, con tus hermanos de comunidad. Tú eres el último, el peor de todos…

Hoy estaba en la cama y tenía un vaso de… de horchata, y desde la cama tumbado así veía este vaso que estaba casi lleno; cuando me levanté y lo miré, lo vi casi vacío. El vaso no había cambiado, era yo en mi posición. Yo estaba tumbado…


Si tienes dentro esta humildad, el último y el peor de todos, vas a la comunidad y ves a los hermanos todos estupendos, todo magnífico. Lo ves… “Este es más santo, el otro más santo, el otro es más bueno”.


Y ve que todo, las relaciones suyas con los demás es distinta. En relaciones de este lo bajo, el otro es más… El vaso lo ves lleno. Si te pones arriba, si te pones así con tu soberbia del vaso medio vacío, esta comunidad da pena.

Pero si vas como el último y el peor de todos empiezas a ver que los hermanos… Cuántos años te están soportando los hermanos, cuántos años te están llamando los hermanos, y te conocen. ¿Tú piensas que los hermanos después de 20 años no te conocen? ¿No te conocen? Sí que te conocen y te aman y te quieren. El último y el peor de todos. ¡Qué regalo! Todos los santos tenían este regalo profundísimo. Se conocían bien, sabían quién eran, que eran capaces de matar, de destruir, de hacer la más grande porquería o grandes pecados si Dios no tenía la mano.

Y aquí también, ojo. “No, yo no he adulterado, no he matado”. Ojo. Cuidado, cuidado. La soberbia: yo, yo, yo. ¿Qué es esto de ser último y el peor de todos? ¿qué es esto? ¿qué es? Yo no soy el último, yo no soy el peor que todos yo soy buena gente, yo… Cuidado, porque Dios te da que ayudarte. Dios que te ama, te ayudará, porque el cristiano es uno que se considera el último y el peor de todos, o como dice san Pablo: “considerando a los demás superiores a ti”, que es lo mismo. Viendo que el otro es superior a ti, entras en comunidad. “Ese es superior a mí, ese es superior a mí, ese es superior a mí”. Se terminaron las divisiones, las peleas, las murmuraciones y los juicios, ¿verdad? 


Se termina todo, porque tú ves que es por gracia de Dios que estás ahí, y cuando estás en esta actitud, empiezas a ver cómo ha sido Dios, qué bueno, tiene un discernimiento fantástico.


Empiezas a ver qué amor tan grande te ha tenido Dios, cómo te ha amado, cómo te ha querido, cómo te ha hecho muchísimos dones sin merecerlos tú. Gratuito, gratis, todo gratis, estos catequistas gratis, y el anterior también gratis, todo gratis, los hermanos de comunidad, tu comunidad gratis, la palabra gratis, personas que te sirven, que te ayudan.



 ¿Por qué no te entra ganas de servir, de amar al hermano? Claro, si tú eres superior a ellos, siempre buscarás, siempre murmurarás, siempre habrá divisiones, porque esto viene de quien se ensalzó y de que tú eres Dios.

Si tú sigues a Cristo, si entró bien dentro de ti el espíritu de Cristo… Quien no tiene el espíritu de Cristo no le pertenece, porque no es cristiano, dice san Pablo. Con el espíritu de Cristo, el último y el peor de todos. Míralo, el último, se hizo el último y el peor de todos, contado entre los malhechores, el que no tenía pecado, que era justo, él se hizo el último y el peor de todos.


Esto es el espíritu del cristiano. Esto el Señor… quiere regalarte este espíritu. Si lo quieres: “Yo quiero que Cristo viva en mí”. Muy bien. Este es Cristo que vive en ti, el último y el peor de todos. Va a la comunidad y desea servir, ocupar el último lugar, servir. Y cuando no te toman en cuenta… Nadie ha hecho ningún pecado, ¿verdad? Si soy el último y el peor de todos, si no me toman en cuenta es normal; si te insultan, tienen razón, tienen razón; si te hace un daño, soy el último y el peor de todos, me lo merezco.


Esto el Señor quiere hacer contigo y conmigo. El último y el peor de todos, el que sirve al otro en casa, con tu esposa, el último y el peor de todos, te ponen en la cocina a limpiar los platos, no sé, es un ejemplo. Y vas a lavar no sé qué sin que nadie te lo diga, sin que nadie te… El último y el peor, sirviendo al otro.

Es un misterio este grandísimo, el amor es un misterio. Por eso decía, ¿quieres que Cristo viva, habite en ti?, ¿quieres este espíritu? O quieres el espíritu de Barrabás, de justiciero, que tú eres más, tú sabes lo que es bueno y lo que es malo, tú lo sabes, esta comunidad está mal… Esta comunidad está muy bien. Dios la ha pensado a medida para ti, cretino; la ha medido para ti, estupenda. Por eso, el último y el peor de todos.


Te deseo, hermano, esto, en este anuncio que te quede ahí esto, esta inquietud: “Señor, dame este espíritu, este espíritu del último y el peor, del que se ha hecho el último”. Es que era Dios y se ha hecho el último y ha muerto crucificado como un malhechor, el peor de los malhechores, el peor, y Él ha entrado ahí, ha bajado, y nosotros no queremos bajar, no queremos. Yo quiero ser, yo quiero, yo quiero, yo soy catequista, yo soy responsable, yo soy ostiario, yo soy presbiterio, yo soy… 


Cuidado. Cuidado. El Señor, que te quiere, te humillará, porque quiere que seas pequeño. El cristiano es pequeño. Y no hay nada en la Iglesia sin la humildad. Y humildad viene de humus, de tierra. Está como tumbado en el suelo, tumbado en el suelo y así que eres así, el último y el peor de todos, empiezas a estar agradecido a Dios, te sale un agradecimiento enorme a Dios. ¿Por qué? Porque te ha llamado, porque te ha limpiado, te ha perdonado, te ha revestido de su amor, de su gracia, te ha dado una comunidad, te ha dado hermanos. Si tú eres el último y el peor de todos, toda la perspectiva es distinta, ya ves todo de otra manera, ya ves el vaso lleno del amor de Dios en todo. Ves el amor de Dios en todo y ves en todos los hermanos un amor hacia ti enorme. Enorme.


Y cuando te tratan mal, perdonas. El humilde perdona antes de que le pidan perdón. Por eso, te invito a mirar aquí, a esta cruz. Los orientales dicen: Santa humildad de Cristo quien te podría encontrar, quién te podrá encontrar. Esta humildad. Esta humildad en ti. Te lo deseo para este Adviento, para este nuevo año, te deseo, te profetizo que el Señor te va a regalar esto, te va a regalar, si tú lo quieres, si tú se lo pides: “Señor, dámelo, dame esta humildad, considerarme el último y el peor de todos. Yo donde tendría que estar ahora es en la cárcel”. No sé si sabéis, hace tres años, el Papa fue a la cárcel de Roma, y viendo los presos detrás de los barrotes decía: ¿por qué ustedes están allá y yo no? Yo tendría que estar allá. Yo soy un pecador. Tendría que estar en la cárcel. ¡Qué espíritu!, ¿verdad?



¿Tú tienes este espíritu de considerarte el último y el peor de todos? El último, decían los padres del desierto, esto es. Y cuando tú ves el amor que te ha tenido Cristo, la paciencia, la misericordia, te sale un amor a Cristo enorme, amar a Cristo es la única verdad. Quien no ama a Cristo, dice san Pablo, sea anatema. Quien no ama a Cristo es un maldito. ¡Cómo no amar a Cristo que te ha amado de esta forma! Dice: Ama a Cristo y haz lo que quieras. Ama a Cristo, amar a Él.

Hermano, te deseo esto. Te deseo en este Adviento, buen Adviento, te deseo este espíritu, espíritu de cristiano. No hay cristianismo, no hay Iglesia, no hay comunidad sin esta humildad. Sin esto: pensar de verdad y creerte que eres el último y el peor de todos. Esto es la base de tu comunidad, esto es la base del amor en tu comunidad. Si nadie piensa esto son 30, 40 y yo, que se enfrenta al otro, y siempre hay divisiones, juicios, murmuraciones. No soy yo quien vive, es Cristo. Y Cristo que vive en mí me da esta forma de considerarse. Considérate el último. Considerando los demás como superiores a ti, los demás, los hermanos, superiores a ti.


Espero que el Señor te lo conceda, hermano, que no los conceda a todos. Lo pedimos al Señor, en este Adviento, porque entonces la comunidad será estupenda, será el lugar de tu santidad. El Espíritu Santo quiere que seas bueno, santo, humilde. Lo desea. Está mandándote catequistas que te anuncien, personas que te anuncien, personas que te digan: “Animo, yo quiero esto contigo, tienes una misión enorme”. Cuando tienes dentro esta humildad, tú verás, tú verás qué maravilla tu comunidad, será estupenda. Cuando te dicen: prepara, tú contento de preparar; cuando te dicen: haz esto, tú contento de servir; cuando te dicen: haz lo otro, contentísimo; responsable, enseguida, enseguida. Contento, porque claro, me han tomado en cuenta, ¿me entiendes?, tú que no eres nadie, te toman en cuenta. Pero hoy,  nosotros somos siempre alguien, somos, somos, somos, somos… Por eso hay divisiones, hay juicios y ya no digo más. Que te ayude el Señor, que nos ayude el Señor en esto, que nos dé la santa humildad de Cristo a todos.

[Canto: Viene el Señor vestido de majestad]


Bien, hermanos, pues verdaderamente viene el Señor. Viene el Señor vestido de majestad, ceñido de poder; viene con poder: Me ha sido dado todo poder, dice Jesús en el Evangelio, al final del Evangelio de Mateo: «Me ha sido dado todo poder el cielo y la tierra. Id, pues, y hacer discípulos a todas las gentes, bautizándolas en el nombre del Padre y del Hijo y del Espíritu Santo». Es la despedida de Jesús, según el evangelista Mateo. Ese poder que le ha sido dado a Jesús, todo poder, todopoderoso, igual que el padre. Recitamos en el credo: «Creo en Dios Padre todopoderoso». Se lo ha dado a Jesús, y Jesús se lo ha dado a la Iglesia: el poder de perdonar pecados, el poder de perdonar pecados. Por eso dice este canto que acabamos de cantar: Aquel que nos amó, que nos libró de todos los pecados. Aquel que nos ha amado… Decía ሬናቶ ahora: aquel que no ame a Cristo, sea anatema. Cómo no amar a Cristo, si Él nos amó primero siendo nosotros pecadores. Estando nosotros alejados de Dios, Él tomó la iniciativa, nos amó. Nos ha hecho sacerdotes de su reino, dirá San Juan en el apocalipsis. Se ha elegido un reino, hombres de toda raza, lengua, pueblo y nación, y has hecho de ellos, para nuestro Dios, un reino de sacerdotes, un reino de sacerdotes, y reinan sobre la tierra.

Esta palabra de que quien no ame a Cristo sea anatema está dirigida a los cristianos. No está dirigida a todos. San Pablo escribe a los cristianos de Salónica, a los cristianos de Corinto, a los cristianos de Éfeso, de Galacia, de Roma. No escribe a los galos, o a los germanos, o a los aztecas -Todavía no se conocían en Europa-, o a los incas, o a los japoneses. No. Habla a los cristianos, porque que uno que no conoce a Jesucristo no ame a Jesucristo, no tiene culpa. No conoces a Jesucristo… No se puede amar lo que no se conoce, ¿no? No.



Está hablando a los que sí han conocido a Jesucristo, a los que han conocido el amor de Dios. El Espíritu Santo ha sido derramado en vuestros corazones, que también dice san Pablo, como una garantía de nuestra salvación.


Bien, hermanos, este Evangelio, hemos escuchado un Evangelio muy interesante que viene, espero, a nuestra ayuda en este anuncio.


Acaba el Evangelio, el fragmento que hemos proclamado, diciendo: con vuestra perseverancia salvaréis vuestras vidas.


El Señor nos invita hoy a perseverar, a mantenernos unidos, mantenernos. Mantener. La misma raíz latina que permanecer: manere.


Como lo dice san Juan, como los sarmientos en la vid, porque separados de mí no podéis hacer NADA. No es que podáis hacer menos y con el Señor se pueda hacer más. No podéis hacer NADA. Separados de mí no podéis hacer nada, porque yo soy la vid. Yo, dice Jesús, y vosotros los sarmientos. El que no está unido, el sarmiento que no está unido a la vid se seca, llegan los viñadores, lo podan, ¡crack! Yo he estado en la vendimia, en la Mancha. Dije a mi madre -yo era un muchacho-: “¿Cómo va esto?” “Los sarmientos estos secos se apilan, se secan y luego se hacen unas paellas estupendas”, o unas chuletas de cordero a la brasa. Saben riquísimas. El saborcillo ese de la vid.

Bien, igual nosotros sin el Señor. Si no estamos unidos, si no permanecemos en Él, no podemos hacer nada. Permaneced en mi amor. Es un consuelo… Tantas palabras del Evangelio donde Jesús… ¿Por qué quiere Jesús que permanezcamos en El? Porque Él quiere permanecer en nosotros, quiere permanecer en nosotros la esencia de Dios. Jesús es Dios hecho hombre, la palabra de Dios se hizo carne y acampo, puso su tienda de campaña -igual que hacía Israel en el desierto- entre nosotros. Ese Dios inaccesible que está en el cielo, que distan nuestros pensamientos como del cielo a la tierra, más. Ha querido hacerse uno con nosotros.


Primero ha tomado la condición de ser hombre. Se ha hecho hombre. No tenía por qué. Ninguna religión, en ninguna religión de las muchísimas que existen, sus dioses o diosas o diosecillos… ninguno se ha hecho hombre. Ninguno.


Nuestro Dios se ha abajado y se ha hecho hombre, dice San Pablo a los Filipenses. Y no contento con esto se hizo siervo, esclavo, servidor de todos. No he venido a que me sirvan, sino a servir. Y hecho siervo, obedeciendo en todo, en todo, a su Padre, hasta la muerte, y una muerte de cruz. Una muerte indigna, digamos, usando terminología actual. La muerte en cruz no era una muerte digna, era una muerte vil. Una muerte digna es la que tuvo san Pablo. Era un ciudadano romano, que le cortaron la cabeza. Sufres nada, es un instante. No me han cortado la cabeza, pero los médicos dicen que no sufres. A vosotros tampoco. Nos lo creeremos, que no se sufre. Pero lo que sí sabemos es que la muerte en cruz era un sufrimiento brutal, terrible, horas colgado por asfixia después de una paliza tremenda.

Bien, no estamos en Cuaresma, hermanos. De todas maneras os invito… La Iglesia siempre nos invita a mirar a Jesucristo crucificado, y aprovecho que digo que no estamos en Cuaresma, estamos… llegamos ya al Adviento, el domingo que viene, el sábado por la tarde con las primeras vísperas del domingo primero de Adviento, comienza este tiempo fantástico, un tiempo favorable, un kairós qué dicen los griegos.

¿Qué significa esto? Kairós significa el momento oportuno que no hay que desaprovechar, que viene en nuestra ayuda. 


Fijaos, la Cuaresma es una reparación para la Pascua. Está bien, nos preparamos con la propia palabra de Dios que nos va preparando, que nos invita a hacer oración, ayuno, penitencia, limosna, a mortificar nuestro cuerpo, entrar de esta manera con Jesucristo en la pasión, la pasión, en la muerte, para poder celebrar la resurrección. Es una preparación ciertamente de la Pascua.

El Adviento, muchos han dicho que es una preparación para la Navidad, pero no es verdad, no es cierto eso. No es ninguna preparación para la Navidad.


Va antes de la Navidad. Está la Navidad y luego el tiempo ordinario, y luego la Cuaresma, luego la Pascua, la segunda parte del tiempo ordinario y luego otra vez el Adviento… Es cierto que en las cuatro semanas que dura el Adviento, la última parte, la última semana y un poquito -la octava de Navidad- es un tiempo específico, desde el 17 de diciembre hasta el 24 - 25 de diciembre, en esta octava de Navidad, sí que se enfatiza, se hace más hincapié en la preparación Quiero decir, toda la liturgia. No es porque haya que hacer nada: la propia liturgia nos va preparando a la venida en carne de nuestro Señor Jesucristo, al nacimiento de nuestro salvador, a la primera venida, dirá san Bernardo Abad en una lectura que leeremos la primera semana de Adviento, como todos los años…


La lectura patrística -me parece que es el miércoles de la primera semana-, que Jesús vino, la primera vez, en carne, en la humildad, en la pequeñez de un niño pequeñito, la debilidad, acostado en un pesebre, signo de máximo rebajamiento. Él que era Hijo de Dios, que es Hijo de Dios, no había sitio para Él en la posada y fue a nacer entre pajas, donde comen los animales, las vacas, las mulas, los asnos... Imaginaros la escena: María, pobrecilla, dando a luz en medio de infecciones, excrementos. Bien, así ha querido manifestarse el Hijo de Dios.



Habla de una segunda venida, la parusía, cuando venga triunfante en la segunda venida y llene el mundo de espanto. Hemos cantado aquí en el himno de Adviento: «y llene el mundo de espanto, él nos proteja piadoso».


Piadosos. ¿Cómo que…? ¿Por qué esto de que llene el mundo de espanto? Hablaremos de esto, como dice aquí: todos los pueblos y reyes de la tierra se lamentarán. Será un espanto.


En el icono de la resurrección -lo conocéis, ¿no?-, según el Evangelio de san Mateo también. La escena dice que fueron las mujeres al sepulcro, el primer día de la semana antes de la salida del sol, pasado el sábado, y los soldados romanos -es el único que habla de soldados romanos- estaban ahí vigilando. Habían pedido los judíos a Pilato, para que no robaran el cadáver, etcétera. Y que no dijeran que había resucitado y tal. Estaban allí ellos, presentes, dos soldados, dice.


Cuando llegaron las mujeres, dice, hubo un terremoto, un movimiento de tierra, se rodó la piedra del sepulcro, redonda, el ángel, vino un ángel del cielo, se sentó encima de la piedra y, dirigiéndose a las mujeres, les dijo: Vosotras -les dijo a vosotras, no a los soldados, dice-. Dice expresamente el Evangelio que estaban temblando, estaban temblando los soldados -me imagino que no de frío-. Un terremoto, se mueve la puerta de…, llega un ángel… Vosotras, dice el ángel, no temáis. Os anunció una… Sé que estáis buscando a Jesús el crucificado. No está aquí, ha resucitado. Id y decirles a sus discípulos… No temáis. Vosotras no temáis.


Lo mismo que el ángel cuando se aparece a los pastores en los campos de Belén, que se apareció en una gran luz y se llenaron de temor los pastores que estaban cuidando las ovejas al raso, y les dijo: No temáis. Os anunció una gran alegría que lo será para todo el pueblo. Hoy en la ciudad de David os ha nacido un salvador, el Cristo Señor. Id y veréis que esto es cierto. Veréis, os doy dos señales, dos signos: encontraréis un niño acostado en un pesebre y envuelto entre pañales.

Y alguno dirá: Bueno a todos los niños los envuelven con pañales, ¿no? Por si se hace pis, que no manche. No se refiere a ese tipo de pañales. Los pañales que utilizaban en aquella época solamente los hacían a los príncipes, a los niños de la realeza, como un signo de realeza, ¿no? Les vendaban bien el vientre, el ombligo. Eso no se lo hacían al hijo de un carpintero. No.



Son dos signos contradictorios, dos signos contradictorios, uno de pobreza absoluta y otro es rey. Ya lo había profetizado el ángel a la virgen María, a la cual también la saluda diciendo no temas. Aparece muchísimas veces en el Evangelio esta frase: No temas, María, has hallado gracia delante de Dios. Dios se ha fijado en ti. Dios ha querido. Concebirás y darás a luz un hijo y le pondrás por nombre Jesús. Él heredará el trono de David, su padre, y su reino no tendrá fin. El rey que ha nacido, su reino no tendrá fin. O sea, que el Evangelio empieza y acaba así: Jesucristo es rey. Acabamos de celebrar, el domingo pasado, Jesucristo rey del universo. Desde el comienzo del Evangelio, todos los evangelistas hablan de que ha nacido un rey.


Van los magos y preguntan allí en Jerusalén: “¿Dónde está el rey de los judíos que ha nacido? Venimos a adorarlo”. “¿Judío? Será Herodes. Ahí está, en ese palacio de…”. ¿Como que ha nacido, que acaba de nacer, qué es eso? Ya están anunciando los evangelistas que este niño es rey y acabará el Evangelio poniendo un letrero encima de la cruz -Pilato mandará poner-: este es Jesús el de Nazaret, el nazareno, el rey de los judíos.


Bien, hermanos. Este grito de no temáis, espero que resuene fuerte hoy, en cada uno de vuestros corazones. No tengáis miedo. El papa Juan Pablo II, desde el mismo día en que fue elegido papa, ya lo decía: non abbiate paura. Lo repitió miles de veces a lo largo de su larguísimo, valga la redundancia, pontificado. No tengáis miedo.


Esto tiene hoy, cobra una actualidad impresionante, porque cuantísima gente en este momento está muerta de miedo, muerta de miedo por la pandemia, por la ruina económica que asola a todas las naciones, todas las naciones. Gente que se ha quedado sin trabajo, que han tenido que cerrar sus pequeños negocios, su empresita, que no ve un futuro halagüeño, que tienen enfermedad, que tantos tantos han muerto del coronavirus. Ahora se nos plantea la dicotomía, la incertidumbre de que la vacuna esta o la vacuna otra.

Cuando oigáis hablar de “ya está aquí el Mesías aquí y allá”. No vayáis. El ungido, el salvador, la salvación está en esta vacuna. No, no, está en esta otra, en la de los ingleses, en la de Pfizer o como se llame, en la…


Este es nuestro único salvador [señala la cruz].

Yo no digo a nadie que se ponga o se ponga la vacuna. Allá ellos. Cada uno haga lo que quiera. Hay gente que tiene miedo. ¿Qué nos van a meter ahí? ¿Ácido ribonucleico mensajero en las células? Un poquito complicado. Dice uno: “Se van a quedar estériles los varones”; otros que va a atacar al cerebro y se van a quedar medio tontos. Medio tontos están ya por el miedo que les están enchufando.


Levantad vuestras cabezas... «Como algunos hablaban del templo, de cómo estaba adornado de bellas piedras y ofrendas votivas, dijo: “De todo esto que veis llegarán días que no quedará piedra sobre piedra”» [es cita del Evangelio que se proclamó en el anuncio publicitario]. El nuevo orden mundial que nos promete y nos presenta un mundo nuevo, una nueva normalidad, donde todo estará bien y habrá justicia, habrá pan, comida para todos, para todos los que queden, claro, porque según las teorías económicas de Malthus, pretenden eliminar a dos tercios de la humanidad. Estos son los altruistas: Soros y el Bill Gates y su mujer. Son altruistas, aman la humanidad… la humanidad que quieren dejar. «No quedará piedra sobre piedra».



No os dejéis engañar, dice Jesús, porque vendrán muchos usurpando mi nombre y diciendo “yo soy”. Yo soy la salvación, aquí está la salvación, allí.


«Cuando oigáis hablar de guerras y revoluciones, no os aterréis». No tengáis miedo. Es necesario, dice Jesús, «es necesario que esto suceda primero, pero el fin no es inmediato. Se levantará nación contra nación y reino contra reino, habrá grandes terremotos, peste» -peste, epidemias, pandemias, enfermedades- «hambre en diversos lugares. Se verán cosas espantosas y grandes señales del cielo». Y hemos visto cosas, nosotros, en ጓያኪል, los primeros días de la pandemia, muertos por las calles a docenas, cubos de basura… «pero, antes de todo esto, os echarán mano y os perseguirán». Hermanos, viene la persecución.


Jesús no es como el comunismo que nos propugna… o el nuevo orden mundial que nos propugna un mundo donde todo será estupendo si sois obedientes y hacéis lo que el gobierno dice no habrá ningún problema. Vosotros obedeced que eso es lo que… y así no habrá ningún problema.



Jesucristo nos anuncia cosas terribles. Habrá grandes terremotos, peste, hambre, cosas espantosas, grandes calamidades. Os perseguirán, os entregarán a las comunidades a las sinagogas, os meterán en las cárceles, o nos conducirán ante reyes y gobernadores.


Pero no propongáis preparar vuestra defensa. De nuevo: no tengáis miedo. No tengáis miedo, porque yo os daré una elocuencia que no podrán resistir. «Seréis entregados por padres, hermanos, parientes y amigos y matarán a algunos de vosotros». Esto ya está ocurriendo también.


Muchos gobiernos han conseguido hacer de la población una sociedad delatora, la delación. Uno delata a otro.


Nosotros…, a nosotros, en Madrid, con Kiko, haciendo la convivencia… [Se refiere a la konvi de inicio de curso, que tiene lugar en una urbanización de El Escorial] La sala de convivencia está en una urbanización donde hay residencial y tal, y muchos vecinos llamaron a la policía para que vinieran a ver qué pasaba que había muchos carros allí. Vio la policía, vio que todo estaba en orden, que estaban los papeles, los permisos del ayuntamiento, que estábamos todos con las mascarillas, guardando las distancias… Ya hay que delatar al otro que no lleva mascarilla…



Pero no tengáis miedo. «Todos os odiarán por mi causa, pero ni un solo cabello de vuestra cabeza perecerá. Con vuestra perseverancia salvaréis vuestras» vidas, vuestras almas.


Bien, hermanos, el Adviento, decía antes, no es una reparación para la Navidad salvo en esos últimos días del Adviento. En toda la primera parte del Adviento, desde que comienza el primer domingo de Adviento hasta el 17 de diciembre, es un tiempo donde se enfatiza una característica propia del cristiano, de todo cristiano, qué es la espera, la esperanza, la vigilancia, estar vigilantes, estar en pie, ceñida vuestra cintura, vuestros lomos, porque si el dueño de la casa supiera cuando va a venir ladrón, no permitiría que le robaran; estaría vigilando toda la noche con una escopeta, ¿eh?… Así estad vosotros, porque el reino de Dios llega como un ladrón, dice el Señor.

 

El Señor vendrá. ¿Cuándo? No sabemos si a la medianoche, si al canto del gallo, si al amanecer… Distintas partes de la noche, las horas de la noche. ¿Cuándo vendrá el Señor? Hay una palabra que es lo que está revelado, yo digo lo que está revelado en la Escritura: Jesús dice que llegará pronto. Esa es la palabra: Vengo pronto. Alguno dirá: “Pero eso es muy ambiguo”. Pues estate preparado desde ya. ¿Cuándo es pronto? ¿Cuándo es pronto para ti? Nos vemos pronto, ¿qué significa? Mañana, quince días, seis meses… Estate preparado, porque en el momento en que menos lo esperéis, vendrá el hijo del hombre.



Por tanto, la iglesia nos invita en este tiempo a vivir como hijos de la luz, dirá también san Pablo, hijos de la luz. Vosotros no sois hijos de las tinieblas, para que la noche nos sorprenda.


Ya es hora de despertaros del sueño, la noche está avanzada, el día se echa encima, despojaos de las actividades de las tinieblas y revestíos con la luz. Comportaos como en pleno día, como si la vida fuera siempre a mediodía, con dignidad.


Vosotros sois la luz del mundo. ¿Por qué vosotros sois la luz del mundo y la sal de la tierra? ¿Por qué vosotros sois la luz del mundo? Porque yo soy la luz del mundo. Quién camina detrás de mí, quien vaya detrás de mí, no tropezará. Ya lo decía el Antiguo Testamento, en los salmos: tu palabra… -Esta es la palabra de Dios hecha carne, vino a los suyos, y los suyos no la recibieron. Pero a los que la recibieron, les dio el poder de ser hijos de Dios-. Tu palabra, Señor, es luz a mis pasos, lámpara en mi camino.


A los que recibieron a esta palabra hecha carne, les dio el poder ser hijos de Dios, decía antes ሬናቶ. Y abusamos muchas veces de esta expresión: “Bueno, es que todos somos hijos de Dios”. “Bueno, es que todos son hijos de Dios”. No es cierto, hermanos. 



Mis hijos son mis hijos, mis sobrinos no son mis hijos, y yo los querré muchísimo, los quiero muchísimo, y a mis alumnos, que he tenido muchísimos a lo largo de mi vida profesional docente, los he querido muchísimo. Pero no son mis hijos. Y ¿Dios quiere a todos los hombres? Sí, pero muchos no son Sus hijos. Los que se dejan llevar por el espíritu de Dios, esos son hijos de Dios, y el que no tiene el espíritu de Cristo, no le pertenece.

Hermanos, os invito en nombre del Señor a tomar en peso nuestro llamamiento y elección, que dirá san Pedro, nuestro llamamiento y elección.


Dios nos ha elegido y nos ha signado con un sphragis, dicen los griegos, con una señal indeleble, un carácter sacramental que recibimos en el bautismo y nos hace hijos suyos y nos da la gracia santificante el mismo Jesucristo, el Espíritu Santo, la gracia increada, el Espíritu Santo mismo, que es el amor. El Espíritu Santo es el amor de Dios, el amor que Dios Padre tiene al Hijo y el Hijo al Padre, ese es el Espíritu Santo, y ha sido derramado en vosotros, en vuestros corazones.



Esa gracia bautismal la podemos perder todos, en cualquier momento. ¿Podemos perder ese Espíritu Santo? Pues sí, podemos decirle que se vaya de nuestra vida, y el Espíritu Santo, Dios, es un caballero. No nos hace violencia. Tú expulsas al Espíritu Santo de tu corazón y el Espíritu Santo se va. No te obliga a nada. No te violenta. Podemos perder esta gracia, hermanos, podemos perder el Espíritu Santo. Y si no tenemos el espíritu de Dios, el espíritu de Cristo, no le pertenecemos.


Pidamos al Señor, por eso, estar en vela. Estemos en vela, estemos vigilantes, pidiéndole al Señor en toda ocasión, en todo momento. Rezar.

En la Cuaresma, se nos invitaba de una manera especial a intensificar estas tres actitudes del ayuno, de la oración, de la limosna. Estas tres armas que habéis recibido tantos y que recibiréis, son signos escatológicos, que es lo que subraya el Adviento.


Estamos esperando… ¡Ah! Os decía antes de san Bernardo, que entre la primera y la segunda venida, hay una venida intermedia, una parusía, una venida intermedia del Señor a nuestras vidas, pero no una, dos, tres, cuatro, cinco, cada día, en cada momento, en cada instante de nuestra historia el Señor viene. El Señor viene. Si estás preparado y puedes venir y escuchas su voz, pues estupendo, si no pasará el Señor y no te habrás enterado.


Por eso, de nuevo os invito a la vigilancia y a la esperanza, a la esperanza. Es un tiempo especialmente que subraya esta virtud teologal, la esperanza. Le gustaba decir mucho a nuestra catequista Carmen que el mejor icono pictórico plástico de la Iglesia es la virgen María embarazada, la virgen de la esperanza la llamamos, virgen de la espera. Está esperando, esperando a que nazca la primera venida de Jesucristo. Ella que lo ha llevado dentro, la morada terrestre del humilde, y que es figura de todo cristiano. Nosotros también estamos llamados a estar esperando a que Jesús nazca en nosotros.



Decía antes ሬናቶcitando a san Pablo: Vivo yo, pero no soy yo quien vive, sino que es Cristo quien vive en mí. Dar a luz al hijo de Dios nosotros también, cada uno de nosotros por nuestro bautismo.


Esta esperanza, nos decían en el anuncio los catequistas, es como uno que está esperando a alguien a quien quiere mucho, un familiar, un padre, su esposa, un hijo que viene del extranjero, que viene en avión, y tú vas a esperarlo al aeropuerto, ¿no? Estás esperando, pero estás esperando algo que estás absolutamente convencido de que va a ocurrir. O sea, es que va a llegar, ¿no? No es un idealismo. Uno no va todos los días al aeropuerto a ver si… “Hoy no ha venido. Mañana volveré”. Estás unas cuantas horas. Hoy tampoco. No, no, no, no, menuda tontería. Nosotros no esperamos una tontería. Esperamos cielos nuevos y tierra nueva, dice san Pedro, donde reine la justicia, la santidad. Es decir, que lo que os decía del nuevo orden mundial que promete una tierra nueva, san Pedro también, pero nuestros cielos nuevos y nuestra tierra nueva están en el cielo, está en el cielo.

En la escena de la ascensión de Jesús, cuenta san Lucas, que cuando Jesús ascendió, los apóstoles que estaban allí se quedaron así, mirando, un buen rato, como se iba al cielo. Tampoco os imaginéis la Ascensión como un sputnik, no es así, pero, bueno, una manera plástica… Es la última ocasión, el último encuentro que los apóstoles tuvieron, pero bueno, para explicar un poco esto, se quedaron mirando al cielo, y llegaron los ángeles y dijeron: Pero galileos ¿qué hacéis ahí con cara de tontos? -Eso no lo dicen, eso lo digo yo-, ¿qué hacéis ahí mirando al cielo? Eh, espabilad, despertad que os habéis quedado dormidos. El mismo que Jesús que habéis visto ascender, volverá. Volverá, retornará. Estad seguros de que volverá y nos llevará con él.

Os decía antes que Jesucristo quiere permanecer en nosotros, porque es la esencia de Dios: hacerse uno con nosotros, uno. Para eso nos ha creado y para eso ha hecho con nosotros una nueva creación en Jesucristo resucitado. Voy a prepararos un lugar, dice Jesús, porque quiero que donde yo esté… ¿Dónde estará? No lo sé. Me importa una higa dónde estará Jesús, a mí personalmente me importa un bledo. Lo único que quiero es estar con Él donde sea. Muchas veces nos comemos el tarro, el cerebro: ¿Cómo será el cielo y dónde será eso y allí donde…?  San Pablo a los tesalonicenses dice: Necios. Lo que sí es cierto es que estaremos con Él.



Siempre me gusta decir que el cielo no es un dónde, sino que es un con quién, como un enamorado. Le importa poco dónde ir esta tarde con su enamorada. ¿Adónde vamos, cariño?  Me da igual con tal de estar contigo. No es un dónde, sino un con quien. No es lo mismo estar contigo… ¡Ah! Efectivamente, por estar contigo me voy y me chupo aquí 16 catequesis.


Pues eso es porque quiero, dice el Señor, porque quiero, es mi voluntad. Es la voluntad de Dios, la voluntad de Jesucristo, porque quiero, dice, que donde yo esté -sea donde sea- estéis también vosotros. ¡Qué maravilla! Estar con el Señor. Bien, a esto nos invita el Adviento, hermanos. No quiero enrollarme más que... ¿Qué hora es? Menos cuarto. Son las diez menos cuarto. Bien esto es a lo que el Señor nos invita.


Ahora hablaremos de algunas cosas prácticas sobre la celebración de la Navidad, de la nochebuena, el día de Reyes, del fin de año. Nos levantaremos a rezar la primera semana, a pesar de nuestros achaques y a pesar de que “es que yo si me levanto a las 2 de la mañana a rezar el oficio de lectura y hacer un cuarto de hora de oración y tal, luego ya no me duermo”. Bueno, no pasa nada. Estate con el Señor un ratito, un ratito, tanto tiempo pierdes con otras cosas. María ha elegido la mejor parte, dice san Marcos, que es estar a los pies del Señor, escuchando su palabra. Estar a los pies del Señor escuchando su palabra.



Bien, hermanos, pues vamos a hacer un canto.

Nos ponemos de pie. Está tomado de la carta a los filipenses y dice san Pablo a estos hermanos de Filipos: vivid alegres, estad contentos. No estéis tristes, que vuestra cara exprese la alegría de la salvación. Uno que está con el Señor no puede estar triste. Vivid alegres, el Señor está cerca y nos salvará. Valor, no temáis. Aparece otra vez la expresión mágica: No temáis, porque el Señor está cerca. Vendrá. Viene, viene ya.


Cantamos todos.

[Canto: Vivid alegres]


Entonces, para terminar, vamos a avisar alguna cosa que ya sabéis pero yo la repito. Dos cosas antes del Adviento.

Hoy, 24 de noviembre, Carmen cumpliría 90 años, entonces, por agradecimiento a Carmen, le vamos a rezar, le vamos a pedir alguna gracia. Ya lo hicimos en la convivencia. Le podemos pedir.

Ella que ha sido con Kiko la que empezó este camino, le ha dado, digamos, un contenido teológico a todo el camino. Yo personalmente, bueno, era una mujer fantástica, de una ternura… Parecía muy ¿verdad? muy dura, pero sí tú tenías un problema, aún un pecado, era de una ternura, de una misericordia, de una paciencia, no te dejaba, no te soltaba. El amor grande a los pecadores. Pide al Señor que…, a ella por su intercesión, que te dé amor a los pecadores.



Siempre esto, en la Iglesia, todo esto de noche y todo lo que hacemos, todo lo que hacemos, dice, de la oración, del ayuno, de la limosna, hacerlo en secreto, en secreto. Interesante esto del secreto, porque quien ve en el secreto es Dios y Dios te recompensará. Esto es importante, porque cuando mueras, en este libro que decía antes, ahí está escrito todo lo que tú hiciste en el secreto. Cuando recibiste alabanza: “qué buen chico, que reza”. Eso no está escrito. Desaparecido, lo borraron.


Esta limosna que tú has dicho: “yo he hecho esta limosna”. Borrado.


Lo hecho en secreto, que nadie sabía, tesoro en el cielo. Es un signo escatológico que está diciendo yo creo, yo creo en la vida eterna, creo que el Señor en el cielo me tiene preparado una recompensa, aunque aparentemente aquí en la tierra no hay nada, yo creo esto.


Por eso, te invito a hacer cosas en secreto. Solo tú y Dios. El cristiano tiene un secreto, el secreto de rey, tiene algunas cosas que él hace que nadie se entera. Bueno, me alargo mucho.


Entonces, se levantan por la por la noche, la primera semana, del lunes al viernes, sábado, no. Les decía, lo que quieran. Tú verás que recibirás la recompensa de la misma oración, ahora. Y también todas las comunidades que han hecho el Padre Nuestro, por la mañana van a la parroquia a rezar laudes como comunidad, como comunidad. Todos los días rezas laudes, en casa, con tu esposa, con tu esposo, o solo si eres solo. Este tiempo, como decía ንጌልque es un tiempo de espera, un tiempo de levantar la cabeza, un tiempo de velar. Entonces, en la mañana temprano, con tu comunidad, vas a rezar laudes. Espero que se pueda, no sé cómo con la coronavirus, no sé. Preguntáis al párroco que va a venir gente para rezar. 


El 8 de diciembre, la vigilia a las 7 de la noche, normalmente se hace una Eucaristía. Sí se podrá hacer una Eucaristía, porque el 8 de diciembre es la fiesta del camino, porque en aquella fecha, a Kiko, María le dijo: Hay que hacer comunidades cristianas como la sagrada familia de Nazaret, que vivan en humildad, sencillez y alabanza. El otro es Cristo. Entonces, en todo el mundo se celebra una eucaristía de acción de gracias, de bendición al Señor por el camino, por esta inspiración que la virgen María ha hecho a Kiko.


Y así el día 25, pero todas las fiestas de Navidad, del 17, digamos, y hasta el Bautismo del Señor, el tiempo de Navidad, bueno, primera parte del Adviento preparación a la Navidad, y después todo este tiempo. Importante: en la casa hacer el nacimiento y hablar con los niños.


Aquí ya no tenemos hijos pequeños, pero tenemos nietos. También a los hijos mayores… [Interrumpen algunos presentes que sí tienen hijos pequeños] Muy bien. Hay todavía personas como la virgen María que están esperando. Muy bien, y niños pequeños. Es importante explicar al niño pequeño y dejar que haga preguntas y explicarle bien. Esta noche, ንጌል dijo alguna cosa que es interesantísimo explicar los signos: la virgen María, el rechazo, el cristiano lleva el rechazo sobre sí y contesta al rechazo con amor al otro. Que toda esta cosa explicada al niño y dejarle que haga preguntas. Yo era didáscalo y yo los llevaba a todos los niños a ver el nacimiento, los llevaba a la iglesia y los niños ¡cómo preguntaban! Hacían muchísimas preguntas porque esto le queda grabado al niño. Luego pensamos que la persona se convierte a los 20, 30, 40 años. Un niño de 5 o 6 años puede tener un encuentro personal bellísimo con Cristo que le marca toda vida. Bellísimo. Muchos santos han tenido esto a los cinco, seis años, siete años, porque son mucho más inocentes. Te creen, te creen lo que tú les dices, te creen. Bellísimo.


Bueno, esto ya lo han hecho. Espero que lo hagan bien, que pasar bien la Navidad es esto: ir a misa del gallo, si se puede. No sé cómo… Todas estas cosas, con la pandemia, hay que ver cómo se hacen. Ser creativos. Creatividad.

 Reyes. No sé si se celebra aquí reyes. Ha llegado un poco la tradición de hacer la cartita. No sé si se podrá hacer como siempre, con todos los niños, con esto de la pandemia. Probablemente tenemos que hacerlo es las casas. No lo sé. Cada uno vea cómo puede hacerlo, pero no lo dejes de hacer para los niños y para los adultos, porque el nacimiento te llama a ti a conversión, a la humildad, el último y el peor de todos, ¿verdad? El niño rechazado, etcétera. No sé si me olvido algo.


El fin de año también. Si se puede hay la tradición del camino de hacer, el 31, hacer una eucaristía por comunidad, si se puede, si hay presbíteros. Hacer una eucaristía para terminar el año bendiciendo al Señor, invocando al Señor en este año nuevo desde la humildad de Cristo, por ejemplo. Usted debe ser vigilante de perseverar, ser injertado en todo el año sin perderte de Cristo. Nada más.