venerdì 10 maggio 2013

Giovanni Stirati: "L'embrione è già uomo"



 Saranno in tremila i pro life che indosseranno la pettorina gialla con l’invito a firmare per la iniziativa europea “Uno di noi” (https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012-000005/public/signup.do) nella Marcia per la Vita che si svolgerà, domenica 12 maggio, a Roma. Partenza alle 9.00 dal Colosseo, per arrivare a Castel Sant’Angelo.

Alla Marcia parteciperanno numerosissime realtà pro-life di tutta Italia: istituti religiosi, parrocchie, associazioni laicali. Sono oltre quaranta le città italiane da cui partiranno pullman alla volta di Roma per ribadire un chiaro e gioioso “sì alla vita”. Il Movimento per la Vita sarà rappresentato dal suo Presidente Carlo Casini insieme alla giunta esecutiva.
Significativa la presenza delle delegazioni straniere. In particolare, interverranno alla Marcia, Jeanne Monahan, presidente della March for Life di Washington, che a gennaio ha portato nella capitale statunitense ben 650mila persone, e Lila Rose, presidente del movimento Live Action. Tra le personalità di rilievo anche Nicholas Windsor, figlio della duchessa di Kent e nipote della regina Elisabetta, e Gianna Emanuela Molla, figlia di Santa Gianna Beretta Molla. Ha assicurato la sua presenza anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Numerose le adesioni e i messaggi di sostegno e incoraggiamento di varie personalità ecclesiastiche. Tra gli ultimi calorosi e auguranti messaggi inviati al Comitato organizzativo della Marcia si segnalano mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; mons. Luigi Negri, vescovo di Ferrara; mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona e il card. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita. A marciare vi sarà poi il card. Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
Un convegno per preparare la Marcia si svolgerà sabato 11 maggio all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Alla giornata di studi parteciperanno tra gli altri il card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna e mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste. Incoraggiamenti all’iniziativa sono giunti inoltre da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; mons. Adriano Bernardini, nunzio apostolico in Italia; mons. Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia.
Tutti i messaggi citatii sottolineano l’importanza di mobilitarsi a favore della vita, valore supremo che va difeso dal concepimento alla fine naturale. A questo proposito è interessante rilevare che la Marcia si muove nel contesto dell’iniziativa dei cittadini europei “Uno di noi” le cui firme chiedono appunto il riconoscimento della vita fina dal concepimento, il divieto per l’Europa di destinare fondi alle associazioni che promuovono l’aborto e il rifiuto di sostenere programmi si ricerca che vanno a ledere la dignità dei nascituri.
Il card. Sgreccia ha assicurato che sosterrà l’iniziativa con la preghiera, ed ha invitato il “popolo della vita” a compiere ogni sforzo “per ridurre il male dell’aborto e per promuovere una radicale modifica della legge”. Mons. Zenti, ha rimarcato che “ogni società che non rispetta la vita come valore fondativo della convivenza umana è destinata al declino”.
Monsignor Paglia ha, invece, indicato la Marcia come “un gesto per risvegliare le coscienze, per testimoniare la propria convinzione di fede, ma anche per mobilitare gli uomini di buona volontà in difesa della vita e mantenere vivo nella società il rifiuto dell’aborto”.
Gli organizzatori hanno comunicato che, sabato 11 maggio, alle 20.30, si terrà presso la Basilica dei SS. Apostoli, una veglia di preghiera, presieduta dal card. Burke, in riparazione delle vittime dell’aborto, con adorazione eucaristica e recita del santo Rosario.

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Il 12 maggio insieme a Roma migliaia di persone sfileranno nella Marcia per la Vita e in tutte le parrocchie italiane si raccoglieranno le firme per l'iniziativa europea «Uno di noi», che punta a raccogliere un milione di adesioni per chiedere all'Unione Europea di fermare ogni tipo di manipolazione e soppressione degli embrioni umani.
«Con il raccordo e la collaborazione tra le due iniziative - afferma il sociologo torinese Massimo Introvigne, nella sua veste di reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, un’associazione che partecipa sia alla Marcia per la Vita sia a «Uno di noi» - nasce finalmente un movimento pro life unitario anche in Italia, superando vecchie contrapposizioni fra diverse sensibilità».
«Le sensibilità differenti rimangono, ma sono meno importanti dell’obiettivo condiviso di dare un forte segnale che mostri a tutti come in Italia, a somiglianza di quanto avviene in altri Paesi - si pensi alle grandi iniziative negli Stati Uniti e in Francia - esiste un unico, grande movimento pro life che dice no all’aborto, alla manipolazione degli embrioni e all'eutanasia, e di cui le forze politiche non potranno non tenere conto».

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«La scienza ha dimostrato che l’embrione non è ‘un semplice ammasso di cellule’ o un ‘progetto di uomo’, ma è già un individuo che deve solo avere a disposizione un ambiente adeguato e un tempo definito per il suo sviluppo, fino ad una riconoscibile forma umana”afferma Giovanni Stirati, medico, docente universitario e bioeticista, ed esponente di spicco del Cammino Neocatecumenale.
«Una semplice constatazione di fatto che non riguarda solo i credenti. Credo che negli scopi della campagna UnoDiNoi possano ritrovarsi anche persone non cristiane, di diverso orientamento culturale e religioso, che riconoscano con onestà intellettuale, priva di componenti ideologiche, gli aspetti antropologici ed etici dell’embrione umano».
Ma nell’occasione della Giornata di mobilitazione che percorrerà le strade d’Italia domenica 12 maggio l’invito ad aderire alla campagna viene indirizzato anzitutto ai credenti. «Noi faremo la nostra parte in questa grande mobilitazione. Nelle parrocchie dove siamo presenti in ogni angolo della Penisola ci siamo già messi al servizio della comunità locale per proporre l’adesione e per far crescere la sensibilità per il diritto alla vita»

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L’Azione Cattolica invita tutti gli italiani e i nostri concittadini europei a difendere la vita e a sottoscrivere e sostenere la Campagna “UnoDiNoi”, l’iniziativa che chiede alla Commissione Europea di promuovere la tutela del concepito e la ricerca scientifica a favore della vita, della salute pubblica e dello sviluppo, “perché l’embrione umano è già uno di noi”.

Domenica 12 maggio, nelle parrocchie e nelle diocesi del nostro Paese, l’Azione Cattolica sarà presente e darà il suo contributo alla raccolta delle firme attraverso le modalità previste: il modulo cartaceo e la firma online (andando sul sito www.firmaunodinoi.it). Non solo per raggiungere, ma per superare il milione di firme richiesto: sarà questo il segno importante di una mobilitazione generale a sostegno del concepito, non ancora nato, ma già essere umano.
La firma per la Campagna “UnoDiNoi” è un importante passo, sottolinea Franco Miano, presidente dell’Ac, «affinché la cultura della vita trovi uno spazio e un sostegno certo e stabile, non solo nel nostro Paese ma in tutta l’Europa. Nessuno deve dunque tirarsi indietro di fronte a un’iniziativa che ci interroga come uomini e come cattolici e pone di nuovo al centro della riflessione il rispetto e il sostegno della vita umana».
Tante sono le iniziative che in questi ultimi mesi l’Azione Cattolica ha organizzato a sostegno della Campagna “UnoDiNoi” e in vista della giornata di mobilitazione del 12 maggio. Sempre sottolineando che si tratta di un momento privilegiato, nell’opera educativa dell’uomo per l’uomo, che chiama tutta la Chiesa a ribadire l’impegno a difesa della vita. Noi ci siamo, noi firmiamo.