martedì 29 agosto 2017

"Sapranno i nemici che son regina e che di un Dio la sposa sono!"


“Le mie armi”. 

Una poesia di Santa Teresa di Lisieux

“Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo”. S. Paolo
“La sposa del Re è terribile come un esercito schierato in battaglia, è simile a un coro di musica in un campo di armati”. Cantico dei Cantici

Dell’Onnipotente ho vestito l’armi.
La sua mano s’è degnata ornarmi
e ormai quaggiù nulla m’allarma più.
Dal suo amore chi mi separerà?
Lanciandomi al suo fianco nell’arena,
io né ferro né fuoco temerò.
Sapranno i nemici che son regina
e che di un Dio la sposa sono!
Gesù, sino alla sera della vita
porterò l’armatura che ho indossata 
sotto il tuo amato sguardo; e livrea bella
saranno i miei sacri Voti.
O Povertà, mio primo sacrificio,
ovunque mi seguirai finché io muoia,
perché, lo so, per vincere la gara
l’atleta deve in tutto distaccarsi.
O mondani, provate e pena e scrupolo,
amari frutti dell’orgoglio vostro!
Lieta nell’arena la palma colgo
di santa povertà.
Gesù ha detto: “È con la violenza 
che il regno dei Cieli va conquistato”.
Ecco: la Povertà sarà mia Lancia
e mio glorioso Elmo.
La Castità mi fa sorella agli Angeli,
che son Spiriti puri e vittoriosi.
Volerò fra le loro schiere un giorno,
ma lottar con loro in esilio devo;
devo lottare senza riposo e tregua
per il mio Sposo, Signor dei Signori.
La Castità è la mia celeste Spada
che i cuori a lui può conquistare.
Con essa sono vinti i miei nemici;
io con essa sono – gioia ineffabile! – 
la Sposa di Gesù!
D‘in mezzo alla luce l’altero Angelo
ha gridato: “Io mai obbedirò!”.
Nella notte del mondo io grido invece:
“Sempre io voglio obbedir quaggiù”.
In me un’audacia santa sento nascere,
dell’intero inferno il furore sfido:
l’Obbedienza è la mia Corazza forte
e lo Scudo del mio cuore.
Per me sola gloria, Dio degli Eserciti,
è la volontà in tutto sottomettere,
perché l’Obbediente vittoria canta
tutta l’eternità.
Se ho l’armi potenti del Guerriero
e l’imito gagliarda combattendo
come la Vergine di grazie adorna,
voglio anche combattere e cantare.
Della tua lira fai vibrar le corde,
Gesù; e quella lira è il cuore mio.
Io cantar potrò la dolcezza e forza
delle tue Misericordie.
Io sfido sorridente la mitraglia
e fra le braccia tue, divino Sposo,
cantando morire vorrò sul campo,
con l’Armi in pugno. 

(Traduzione tratta dalle “Opere complete” di una poesia composta da santa Teresina di Gesù Bambino e del Volto Santo il giorno di una professione)