martedì 27 febbraio 2024

LA INTELLIGENZA ARTIFICIALE. PARTE TERZA: "COME FUNZIONA LA IA?" 2. (Autori: Marco Mirra e Giorgio Ricci).

 


KIKO ARGUELLO: KERYGMA DI QUARESIMA 2024 (Integrale)

 


Roma – Seminario Redemptoris Mater


31 gennaio 2024


Siamo qui per prepararci durante questa Quaresima: a che cosa? Alla conversione perché viene la Pasqua 2024: il Signore ha fissato un appuntamento con la storia, in ogni Pasqua ha detto che sarà presente, passerà di nuovo trasformando la nostra vita. La chiesa ci dice che dobbiamo prepararci, perché viene la notte della Pasqua: Dio passerà  in mezzo a noi distruggendo il faraone, risuscitandoci dalla morte, realizzando più perfettamente quello che ha iniziato con noi nel giorno che ci ha chiamato alla fede. Rischiamo veramente di non salvarci, se trascuriamo la nostra salvezza eterna, perché c'è l'inferno, c'è il demonio. Con le leggi per il divorzio erano tutti convinti che stavano facendo un bene e oggi vediamo come è distrutta la famiglia. E vedremo le conseguenze terribili nella società dell’ideologia di genere. Il demonio è un angelo, il più bello, è intelligentissimo, fa dei sofismi. Come potremo scappare ai suoi inganni? Come potremo scappare al grande peccato, alla superbia, all'orgoglio? Il Cammino Neocatecumenale è una pianta come il seme di senape, piccolissimo, ha il potere di diventare un albero grande, dove gli uccelli del cielo fanno i loro nidi. Perché possa crescere bene ha bisogno di una cosa: la persecuzione. Se non ha persecuzione è soggetto ad una malattia molto grave, un virus, che entrando in questa pianta la distrugge totalmente: il virus si chiama la discomunione. Distrugge totalmente la pianta, tutti i suoi frutti. Per questo il Signore che ci ama suscita un vicario, o della gente, o gruppi della parrocchia che sono grazie del Signore. Se si ritirasse tutto questo e avessimo successo entrerebbe quel virus che si chiama la discomunione e distruggerebbe tutto il Cammino. Perché la chiesa è una comunione. Grazie a Dio abbiamo comunione, come un miracolo: le comunità, i fratelli ci obbediscono. Grazia tutti quelli che ci attaccano il Cammino è forte. Questo lo dico in rapporto al combattimento che abbiamo con il demonio. I Padri della chiesa si domandano: “Che cosa si addice ad un cristiano?”. Uno risponde: l'umiltà. Dicono i Padri: No, nonostante si dica che senza umiltà non c'è nulla nel cristianesimo. Un altro risponde l'obbedienza. No, nonostante che senza obbedienza non si può andare al cielo. La santità? Nonostante che siamo tutti chiamati ad essa. Allora, che cosa si addice ad un cristiano? Il discernimento. Che cosa dobbiamo discernere? L'azione del demonio nella nostra vita, e questo è molto difficile. L'azione del demonio, il combattimento tra il demonio e la volontà di Dio. È l'azione del demonio che ci impedisce di vedere la volontà di Dio. Tutto il percorso del Cammino ci porta a questo: Discernere il bene e il male. Che cosa impedisce di avere discernimento? I soldi. Perché i soldi impediscono ad avere discernimento? Perché i soldi sono idolatria. Dice S. Paolo che chi ama i soldi è idolatra. Per questo dice: “Prostrandoti mi adorerai”. Il denaro ha relazione con l’adorazione al demonio e Cristo risponde. “Vattene satana! Sta scritto: adorerai il Signore tuo Dio, solo a lui renderai culto”. Salomone per avere chiesto a Dio non ricchezze, ma discernimento, sapienza, perché non sapeva come governare il popolo, è piaciuto al Signore e Dio gli ha detto che gli avrebbe dato sapienza per discernere e anche soldi. Dice il salmo: “L’uomo nella ricchezza - col denaro - diventa come l’animale irrazionale, perde il giudizio, perde il discernimento”. E per avere discernimento bisogna avere la povertà.

La povertà totale. Dice Cristo: “Chi non odia suo padre, sua madre, suo figlio, sua figlia, non può essere mio discepolo”. Di più: non solamente povertà di amore a tutto, ma chi non odia la sua stessa vita non può essere mio discepolo. Ma non solamente la vita, anche l’anima. Chi non odia la sua anima non può essere mio discepolo. Avere discernimento significa avere lo Spirito di Cristo e Cristo non può venire a noi se noi siamo adulteri. Durante la Quaresima la Chiesa ci invita alla conversione e ci mette davanti una cosa fantastica, questo che amava tanto Carmen: la trasfigurazione. Se questa notte Dio ti desse una parola, e ti illuminasse, quella parola ha il potere e la forza di trasfigurarci, cioè di dar forza alla nostra volontà malata, alla nostra tiepidezza. Siamo dentro a un mistero, migliaia di comunità, evangelizzando, i vostri figli, aperti alla vita. Tanti anni e siamo ancora forti, siamo ancora contenti, desiderosi di evangelizzare, ci siamo fatti vecchi insieme. In questo mistero in cui ci troviamo noi sappiamo che Dio, che ha creato l’universo con la sua parola, e questa parola ha preso carne dalla Vergine Maria: è Cristo che è il contenuto essenziale di tutto il creato, Cristo e Cristo crocifisso. Guardando Cristo crocifisso sappiamo perché esistono gli alberi, le montagne, l’Everest, gli uccelli e i meravigliosi prodigi della natura. Sembra che Dio voglia sorprenderci, farci innamorare. Questo è un segreto profondissimo: Dio sposo innamorato di te, fidanzato con te e si vuol far ammirare come un ragazzo che salta dal trampolino perché a una ragazza piace. Nella natura tutto è sorprendente: vedere gli uccelli, gli alberi, il fondo del mare, le galassie, l’universo e capire che tutto quello che Dio ha fatto è in funzione dell’amore che ha per te. Dio ti ama. Ci ama! Ascoltate questo: Dio parla alla storia; si prende un gruppo di schiavi in Egitto che erano condannati a fare quelle piramidi che noi vediamo ancora. Non solo Dio fa bello il mondo con la natura, ma con il corpo umano… Qualunque scienziato che studi il corpo umano resta meravigliato. E perché Dio ha fatto le cose così? E perché tanti animali? E perché tanti fiori? Tu ascoltami. Io parlo per quelli che il Signore ha deciso che questa notte ricevano qualcosa. Pensi ai aver sentito mille volte le catechesi in preparazione alla quaresima, e ti sbagli. Discernimento! Si può perdere il discernimento? Sì! Con i soldi. Guardate come dietro tutte le guerre che adesso ci sono nel mondo sta il denaro! Discernimento! Si può perdere il discernimento? Sì! Con i soldi. Guardate come dietro tutte le guerre che adesso ci sono nel mondo sta il denaro! Perché dico questo dei soldi? Perché i soldi sono idolatria. l’uomo appoggia il suo io, noi appoggiamo noi stessi, sul nostro baal. La parola baal significa appoggio, sposo, ha la stessa radice della parola sposo che significa appoggio. Nell’uomo che si appoggia nei soldi, si sposa con i soldi, allora lo Spirito Santo non può venire perché se vuoi seguire Cristo: “Va’, vendi tutti i tuoi beni e seguimi”. E non solo beni, i soldi, ma anche l’affetto, tutto anche la propria vita. Perché? Devi essere disposto anche a essere l’ultimo, a essere il portinaio per guadagnare Lui. Perché questo? Perché Dio ha preso un gruppo di schiavi in Egitto per

 parlare alle nazioni. Ha preso un uomo che si chiamava Mosè, gli ha parlato dal roveto ardente, ha fatto segni e prodigi in suo favore. Ogni uomo che Dio sceglie deve fare segni e prodigi e Dio sta facendo segni e prodigi con voi e con noi. Dio accompagna noi poveracci che siamo niente, viene e opera miracoli nell’anima delle persone. Dio apre il mare. Lotta a favore di Mosè, sono segni che va facendo. Li lascia partire dopo che ha ucciso tutti i primogeniti d’Egitto, apre il mare, affoga cavallo e cavaliere del faraone, li porta nel deserto e lì Dio si manifesta. Non gli è bastato questo operare con il popolo, dove in questa azione divina con il popolo Dio stesso si rivela. Così che basta leggere in questo libro come Dio ha operato, perché questa Parola di Dio torni ad attuare. La storia diventa parola. Questa azione di Dio nella storia che diventa rivelazione di salvezza, diventa Parola, Parola che è Cristo, Parola che prenderà carne nella Vergine Maria e diventerà Cristo, la Parola. Con questa azione Dio dove porta il popolo? Al monte Sinai. Lì Dio scende e la montagna, Dio parla, e dice? “Shemà, Israel, Adonai elohenu, Adonai echad. Ascolta, Israele!” Quando Cristo è portato al monte della trasfigurazione appare una voce dal cielo che dice: “Questo è il mio figlio diletto, ascoltatelo”. Adesso è Lui lo Shemà, è lui che arriva, ascoltatelo. Dio dice “Shemà, ascolta Israele”. Che cosa dice Dio quando appare nel monte Sinai? “Ascolta, Israele, io sono l’unico Dio, non c’è nessun altro, io solo”. Prima rivelazione impressionante, non ci sono altri dei, solamente c’è un Dio in mezzo a tutti i popoli che sono politeisti. Ma ascolta la seconda parte: “E amerai Dio che ti ha creato con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.” Ossia che appare Dio e apre questo cammino davanti alla storia dell’umanità e dice perché ha creato l’uomo, per amore, perché lo ama, per amarlo e per essere amato. Dio del quale è sacramento il matrimonio, lo sposo e la sposa, l’amore. Potrei domandarvi: Amate, amiamo Dio? Unico contenuto della nostra esistenza. Dio ha creato questo universo. E se io ti dicessi che questo universo intero Dio lo ha fatto per te? Che sei stato pensato in eterno, che sei coesistente in Dio, diciamo così, Dio ha pensato a te da sempre. Per che cosa? Per farsi tuo sposo. Dice S. Paolo che “Chi si unisce a Cristo si fa un solo spirito con lui”. Allora ecco qui un segreto, siamo stati creati per essere un solo spirito con Cristo, ecco il discernimento. Ma se tu ami i soldi lo Spirito Santo non viene, tu non sei un solo spirito con Cristo. “Chi non odia suo padre, sua madre, suo figlio, sua figlia, se stesso, chi non odia la sua propria vita, chi non odia la sua anima, non può essere mio discepolo”. Io sono qui un servitore di Dio che dice: Convertiti. Allora ti dico una cosa: “Chi si unisce a Cristo si fa un solo spirito con Cristo”. Perché dice S. Paolo, un solo spirito con Cristo? Perché è la verità: due in una sola carne, dice S. Paolo, riferendosi al matrimonio, ma questo io lo dico riferendomi a Cristo e alla Chiesa. Cristo e tu siete due in una sola carne, cioè in uno solo spirito. Cristiano è colui che è “uno con Cristo”. “Padre, io in loro e tu in me perché siano uno come tu sei in me, io in loro perché siamo uno”. Tre persone distinte e perfettamente uguali. Tre persone e un solo Dio. Come il Padre sta nel Figlio e nello Spirito Santo, questo Spirito viene a noi.

Fratelli, io vi annunzio questa grande notizia: Dio ha parlato. Si è mostrato ad un popolo e attraverso questo popolo, che è il popolo ebraico, ha voluto parlare a tutte le nazioni. A questo popolo ha dato queste “Dieci Parole”, questo cammino di vita che è l’amore a Dio e l’amore al prossimo: “Ascolta, Israele, io sono l’unico Dio. Amerai Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze e il prossimo come te stesso”. Ha portato questo popolo in una terra di libertà e da questo popolo, è sorto un germoglio che è il Cristo, nostro Salvatore. Questo Salvatore ha dato un appuntamento alla storia, è venuto a fare un’opera buona, Che opera? Divinizzarti, fare di noi un solo spirito con Cristo. Dice il Talmud: dallo zelo nasce l’innocenza; dall’innocenza nasce il sacrificio rituale. Lo zelo, che cosa è lo zelo? E Cristo che dà la vita con un amore immenso per tutti gli uomini e perfino per i nemici. Ci amò e ha dato la sua vita per noi quando eravamo malvagi. Questo è zelo! Dice: “Devo subire un battesimo e come sono angustiato fino che non si adempia”. Questo battesimo di sangue che va a subire, questo entrare nella morte. Dice Filippo: “Maestro, i greci ti cercano”. E dice Cristo: “È arrivata la mia ora, l’ora di passare da questo mondo al Padre”. Perché gli uomini possano essere attirati a lui veramente, perché gli uomini possano farsi uno con Cristo, deve distruggere la morte, deve rigenerare l’umanità con il suo sangue. Dice S. Teresa di Lisieux che basta una goccia di sangue perché tutti i peccati di tutti gli uomini della terra siano annegati. Allora, fratelli, che cosa vuole Dio da noi? Una cosa sola viene a fare Cristo: farti uno in Dio, partecipare al mistero della Santa Trinità che è un mistero di amore. Siamo stati creati per l’eternità, per essere uno con Dio. E come è possibile che Dio possa penetrare in noi e darci il suo spirito, come è possibile se siamo tutti peccatori, se amiamo i soldi, il sesso o altre cose? Allora Gesù Cristo ha dovuto subire un battesimo di sangue, ha offerto se stesso come vittima di espiazione al Padre per tutti i nostri peccati, lui stesso si è fatto peccato per noi perché noi potessimo essere adesso purificati da ogni peccato, perché adesso possa scendere lo Spirito Santo su di noi. Diceva un padre del deserto ad un giovane: “Figlio mio, amare Cristo è l’unica verità, il resto è vanità”. Dice San Paolo: “Chi è sposato come se non lo fosse”. Allora alla luce di questo discernimento, che siamo stati creati per essere un solo spirito con Cristo, ha senso tutto. Amare Cristo! Allora vedi che perdere la salute non ti toglie l’amore a Cristo; è una grazia perché ti mette nella realtà che non sei stato creato per questo mondo, ma per Cristo. La vecchiaia è una grazia, sono una grazia i problemi che troviamo nella vita: tutto è fatto in funzione della nostra conversione, che vuole dire la nostra salvezza eterna.

Allora le tre tentazioni dello Shemà. “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore”. Che significa amare Dio con il cuore? Significa amare Cristo più del nostro corpo… E allora quelli che brontolano costantemente perché invecchiano, perché hanno malattie? Non capisci, stai dando calci contro il tuo pungiglione, quello Dio lo ha permesso, te lo ha mandato, perché è salvezza per te, anche quel cancro. E tu stai brontolando come il popolo nel deserto, perché faceva caldo, perché si mangiava male! L’importante è trovare Cristo che è vita e vita eterna. La vera povertà non è quella dei soldi, è quella della vecchiaia che va verso la morte, e la morte è la povertà. Cristo dà speranza ad un vecchio, gli dà gioia di morire, perché ha vinto la morte per lui. Quello sì che è amare, quella è la vera rivoluzione, quello è vero amore all’uomo. Come è possibile che il demonio ci abbia ingannato in tal modo che tante nazioni pensano che l’eutanasia sia un progresso? “Amerai Dio con tutto il tuo cuore”. Che significa? Non mormorare nel cuore. Allora oggi io ti dico, nel nome del Signore: Convertiti. Dio ti invita ad amarlo con tutto il cuore, più della tua stessa vita, con la tua salute, amarlo, non brontolare contro di lui: perché tuo figlio non ti obbedisce e non vuole andare in comunità, perché hai una moglie insopportabile che non ti ama e che brontola, perché hai un marito che passa la vita guardando la televisione e non gli importa niente di te, né dei figli, né di nessuno. È inutile che brontoli, questo vivilo in un’altra maniera, vivi questa realtà esistenziale in cui Dio ti ha messo, perché tutto concorre a farti trovare Cristo. S. Paolo dice che tutto è spazzatura di fronte al fatto di guadagnare Cristo. Guarda che se Dio vede che tu ti stai alienando col tuo essere prete o nel lavoro, Dio interverrà per salvarti, perché stai abbandonando Cristo. Per questo nella tua preghiera non viene il Signore. Devi saper avere discernimento. Sei stato creato per Cristo, per amare Cristo. Dice il Talmud: dallo zelo nasce l’innocenza. Perché chi ha amore dentro, questo amore, questo fuoco lo fa innocente. E dall’innocenza nasce il sacrificio rituale. Dio ascolta la preghiera di colui che è innocente, sacrum facere, compiere un’azione sacra. S. Agostino ha riassunto così: “Ama e fa’ quello che vuoi”. Per questo, se tu hai zelo, hai amore agli uomini, tutto è possibile per te, perché Cristo ti ha dato il suo spirito. Per questo ti ha chiamato al Cammino: per farti uno con Lui, per farti amare l’uomo, per darti del suo amore. Che cosa è lo spirito Santo? L’amore divino. Siamo tiepidi! Coraggio, fratelli. Che ricchezza questa: Cristo distrugge il tuo faraone, vince la morte per te, ti fa uno con lui, viene nella Pasqua del 2024 con pienezza. Sai quello che succederà? Se noi non ci prepariamo durante la Quaresima, la Pasqua si svuota, diventa niente, e di Pasqua in Pasqua la tua vita non va prendendo niente! E Cristo ha dato la sua vita per noi. Per questo Dio ha designato la quantità di Pasque che dobbiamo vivere per crescere in santità. Allora fratelli, viene questa Quaresima e il Signore ci invita ad amare Dio con tutto il cuore, cioè, accettare che invecchiamo senza mormorare, accettare che tuo marito, che tua moglie ti tratti male, perché è una grazia.

 Ascoltatemi, dal momento che Cristo si è lasciato schiaffeggiare, insultare, sputare in faccia, anche i cristiani considerano l’essere insultati, come una grazia. I figli del demonio no, non tollerano di essere insultati, né di essere messi da parte. Cristo è il cammino, lo ha detto lui: “Io sono il cammino”. Ha detto S. Pietro che ci ha lasciato delle orme luminose di santità. Queste orme dicono così: “Insultato non rispose con insulti”. Questa è un’orma. “Schiaffeggiato non rispose con un pugno”, un’altra orma, “ma rimise al Padre la giustizia”. Questo lo fece per noi, per lasciarci delle orme perché noi le seguissimo. Guarda quali sono le orme. Anche se il mondo non ti lascia amare così, ma ti dicono che devi denunziare tuo marito se ti insulta. Perché il mondo che sta in mano al demonio non ci permetterà di amare cristianamente. Io vivo con P. Mario e se io lo maltratto o lui mi maltratta, il discernimento dello Spirito del Signore mi dice: “Consideralo una grazia, Kiko, non combattere”. Perché tutto è grazia, l’essere umiliati. Cristo è il cammino. Essendo Dio si umiliò. Chi non vuole seguire il cammino di Cristo che se ne vada, la porta è aperta, qui con noi non può stare. Se uno non vuole subire umiliazioni dovrà lasciare rapidamente di essere rettore di un seminario, parroco, catechista. Se io non accetto l’umiliazione vuol dire che a me non importa niente dello Spirito di Cristo, mi importa di me. Bene, spero in questa Quaresima di poter uccidere un po’ il mio io. Perché dobbiamo sempre cominciare di nuovo, costantemente possiamo perdere il discernimento amando il denaro, amando il nostro progetto. Per questo: Amare Cristo al di sopra di ogni cosa, amare Lui. Fratelli, coraggio, Cristo sta desiderando di entrare dentro di noi: “Guarda che sono alla porta e busso”. Ma perché Cristo possa entrare devi essere disposto a vendere tutti i tuoi beni, lasciare tutto per lui, amare lui: lascia tutto per lui. Il regno dei cieli è simile ad uomo che trafficava in perle e in gioielli. Un giorno trovando una perla che valeva milioni e milioni, che l’avrebbe fatto ricco per sempre, lui che era molto intelligente che fa? Per l’allegria che gli dà vende tutto, e si compra quella perla. Allora Cristo ci invita ad amare lui al di sopra di ogni cosa. “Shemà, Israel, amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”, che vuol dire con tutto il tuo denaro. Possiamo amare Cristo perché Cristo è Dio, amando Cristo amiamo Dio con tutto il cuore. È lui che ha compiuto lo Shemà, è Lui che ha amato il Padre con tutto il suo cuore: guarda il cuore trafitto. Con tutta la sua intelligenza: si è lasciato coronare di spine, e con tutte le sue forze. Anche noi possiamo amarlo perché amiamo Cristo, uniti a lui. E chi si fa uno spirito con Cristo, sapete che succede? Che ha vinto la morte, la morte non può rompere questa unione, questa è la buona notizia. Se tu ti fai uno spirito con Cristo, anche se muori in un ospedale, solo, in un ricovero, tu hai Cristo. 

Questo amore, questo essere uno con Cristo, è la vittoria di Cristo sulla morte: ha vinto la morte lavando tutti i peccati perché noi possiamo essere uno con Cristo. Il mistero della Trinità! Nell’ultimo sermone della Cena, Gesù dice siate uno e il mondo crederà. “Come si fa Kiko? È impossibile che io ami Cristo più di tutto, se io non lo amo per niente!”. Ascolta Origene: dice che l’anima è come un pozzo che emanava acqua pulita e limpida e i peccati vi hanno buttato terra. Arriva un momento che sparisce e non esce più acqua. Se vuoi di nuovo che esca acqua devi cominciare a togliere la terra. Come si toglie via la terra? Con la preghiera e con l’ascesi. Cioè, uccidendo in te quelle cose che ti separano da Cristo. Non disperare. In questa Quaresima cominciamo a pregare, offriamo a Gesù Cristo l’umiliazione, offriamo di uccidere in noi quello che ci separa da Cristo e vedrai che a poco a poco, improvvisamente, comincia ad uscire un pochino di acqua. Un giorno ti metti a pregare la preghiera silenziosa e senti Dio, lo senti dentro, senti dentro come se si muove qualcosa. Continui e comincia a uscire un’acqua pulitissima di amore a Cristo. Perché le tenebre e l’aridità non sono quelle che Dio vuole per noi, lui vorrebbe l’amore! Sentire amore a Cristo, la compunzione: l’uomo che sente dolore per amore a Cristo per averlo tradito, per avere peccato. Compunzione, questo è un amore dolcissimo, uno sente dolore per i propri peccati e, allo stesso tempo, sente una dolcezza immensa di amore a Cristo. Ma questa compunzione, dicono i Padri, è come una fiammella, basta un soffio perché si spenga. Basta giudicare un fratello come negligente perché sparisca, basta sparlare di un fratello perché sparisca e Dio ti ritira immediatamente la compunzione. Amare la compunzione, amare Cristo, avere amore a Cristo. Lo ami di più del denaro, del sesso, di te stesso, della vanagloria? Che orrore la vanagloria, la gloria che non vale nulla! Dicevano i Padri del deserto che, quando un monaco faceva una virtù e si veniva a sapere, già aveva ricevuto la sua ricompensa, doveva cambiare posto, quella non valeva nulla, lo sapevano tutti. Interessante questo, avere una virtù nascosta che nessuno conosce. Amiamo poco Cristo. Allora ecco la Quaresima. Per amare Cristo. Dice alla Samaritana: “Ah, se conoscessi il dono di Dio e chi è che ti chiede dammi da bere, tu gliene chiederesti e lui ti darebbe un'acqua che zampilla per la vita eterna”. Dice S. Teresa di Gesù che quando andava in estasi era tanto il piacere, che ritornando in se stessa, voleva morire. “Vivo senza vivere in me e tan alta vita attendo che muoio dal desiderio di morire”. È la verità: amare Cristo. In questa Quaresima la Chiesa, con le ceneri, comincia a dirti: tu sei cenere, morirai. È meraviglioso sapere che è vero, siamo cenere, Cristo mi ha fatto immortale con lui, ha guadagnato il mio spirito, e anche la mia carne resusciterà un giorno. Intanto, in quel periodo, che chiamiamo intermedio, nessuno mi potrà separare da Cristo. Quelli che si sono addormentati nel Signore sono con il Signore, perché è Dio dei vivi e non dei morti. Noi abbiamo questa garanzia, questa speranza. Cristo ti dà il suo spirito di amore.

Come è possibile che siamo tranquilli se sappiamo che tanti ancora non conoscono Cristo: “Caritas Christi urget nos”, l'amore di Cristo ci spinge, ci brucia al pensare che, se Cristo è morto per tutti, tutti sono morti, tutti gli uomini hanno accesso gratuito, gratis. Come possibile che lavori con un compagno, che è un ateo, e non gli dici che ha ricevuto in eredità 5 milioni di dollari? “Kiko, se glielo dico non lo crede!”. Beh, provaci, forse lo crede! Va in Banca e glieli danno. Forse lo crede e viene alle catechesi e riceve lo Spirito di Cristo risorto dalla morte, la vita eterna, l'amore divino. Se Cristo è morto per tutti, dice S. Paolo, tutti sono morti, tutti gli uomini hanno accesso alla vita eterna gratuitamente. Dice: Guai a me se non evangelizzassi. È morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Io spero che qui tutti viviamo per Cristo. Chi vive per se stesso è di nuovo ritornato in Egitto, il Faraone l'ha preso di nuovo e lo sta condannando a fare la volontà del Faraone che è sempre la stessa cosa: soldi, sesso, ricerca di se stesso. Sempre insoddisfatto. Perché per molta lussuria che cerchi, per molto che beva, non può amare. Dio è amore, Deus caritas est, l'amore divino è la felicità, l'amore divino in noi è la felicità. Hai preferito un piatto di lenticchie all'amore divino? Questa è la libertà umana, un mistero immenso. La fede non è di tutti, dice S. Paolo, e questa è la cosa che ci mette in ginocchio: la libertà umana, che l'uomo veramente possa dire no alla grazia. Per questo dobbiamo avere grandissimo timore di Dio, dire: “Signore, io non sono meglio di quello, io non posso giudicare”. Ma sii contento che ancora senti l'amore di Cristo in te; domani ti può essere ritirato. Non sappiamo niente. Perché la sapienza, dice la Scrittura, viene dal timore di Dio. Senza timore non c'è sapienza. Aver timore significa stare nella verità e la verità è l'umiltà. Amare Cristo è l'unica verità, il resto è vanità. Io dico al Signore: dammi del tuo amore; fa' che io rinunzi a tutto per te, che ti ami al di sopra di ogni cosa. Perché Cristo è molto geloso, Amare Cristo, questa è la verità. Come possiamo fare per amare Cristo? Il Cammino è un grande dono e la comunità, e soprattutto evangelizzare. Pregare per amare Cristo. Allora in questa Quaresima la preghiera in comunità. Quando noi eravamo peccatori, Dio ha dato il suo Unico alla morte, perché nessuna cosa ci possa separare dal suo amore. È chiaro che il demonio, che è l'accusatore, ci attacca, ma c’è il discernimento. Per avere discernimento lascia i soldi, cioè l'amore ai soldi, e Cristo verrà a te. Per questo: l’elemosina. Questa Quaresima è il momento di vincere l’amore ai soldi, di pregare, di accettare di soffrire umiliazioni e rinunciare a un pochino di sonno per andare alle lodi al mattino. Ogni piccola o grande umiliazione che ricevi dalla famiglia o dalla comunità o dal lavoro considerala una grazia. 

venerdì 9 febbraio 2024

KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI QUARESIMA 2024 (ESTRATTI)





 ANNUNCIO DI QUARESIMA

Roma – Seminario Redemptoris Mater


31 gennaio 2024


Kiko:

Buona sera a tutti, buona sera. Alla battaglia! Saluto tutti.

Coraggio, che la vita è un passaggio! Preghiamo

− Preghiera iniziale (Kiko)

Grazie Signore per la tua bontà, misericordia e amore, per questo incontro:

aiutaci Tu, manda il tuo Santo Spirito che dia testimonianza al nostro spirito

della Tua presenza, del Tuo amore e della Tua volontà che vuoi che compiamo

tutti. A Te la gloria per i secoli dei secoli. Amen.

Coraggio, sedetevi.

Sapete che sabato scorso Papa Francesco ci ha ricevuto in udienza privata.

L'incontro è stato bellissimo, ci ha accolto con tanto amore ed era molto contento.

Volevamo informarlo della Convivenza Mondiale degli Itineranti che abbiamo

appena concluso a Porto San Giorgio con i responsabili delle 136 nazioni in cui è

presente il Cammino Neocatecumenale e i formatori dei 120 seminari Redemptoris

Mater. Il Papa è stato contento delle notizie che gli abbiamo comunicato.

In alcuni Paesi dell’Africa il Cammino non è ancora aperto. In questa Convivenza

abbiamo inviato diverse équipe per cercare di aprirlo in Zimbabwe, Botswana e Ciad.

Abbiamo vissuto alcuni giorni di profonda comunione e abbiamo visto, attraverso

le esperienze degli itineranti, la forza dello Spirito Santo all'opera in tanti fratelli e

sorelle che erano lontani dalla Chiesa e che sono felici di aver trovato l'amore di Dio in

Gesù Cristo.

Il Signore ci aveva già ispirato che è impossibile portare avanti il Cammino

Neocatecumenale se non abbiamo una spiritualità forte con gli itineranti. Abbiamo

sempre chiesto loro una sola cosa: siete disposti ad andare dovunque, in qualunque

parte? Abbiamo visto anche in questa Convivenza una disponibilità meravigliosa in tutti.

Amare Cristo al di sopra di ogni cosa, amare Lui. Questo non solo per gli itineranti, ma

anche per tutti noi.

Il Papa ci ha ricordato Carmen e ci ha raccontato qualche aneddoto con lei. Era

molto contento. Ci ha ringraziato per l’opera che stiamo facendo e ci ha incoraggiato a

proseguire con l’evangelizzazione che stiamo realizzando, e anche di andare avanti con

i SRM.

Bene. Cominciamo con le presentazioni.

(...)

P. Mario:

Bene, chiedo al Signore che mi aiuti in questo intervento in preparazione della

Quaresima. Quest’anno abbiamo pensato di parlare della sofferenza, dato che viviamo

in una, epoca nuova, in cui la sofferenza è di tutti i giorni: tutti i disastri, le guerre, i

morti, le sopraffazioni, gli abusi, a livello sociale, e anche all’interno della Chiesa c’è

questa divisione, soprattutto nella conferenza episcopale tedesca, la minaccia della

separazione, e sofferenze anche a livello personale. Anche se sono presenti i ragazzi e

le ragazze dei centri vocazionali, spero che non si spaventino, ma quanto ascolteranno

servirà loro per quando saranno più cresciuti.

Per introdurre – farò una breve introduzione, anche se sono tutte cose che già

sappiamo, ma per contestualizzare le riflessioni che farò - premetto che Dio ci ha creati

tutti per Amore, per essere felici, in un bellissimo giardino pieno di alberi, di fiumi, di

frutti, di animali, in armonia piena di Adamo ed Eva con il Signore, e anche dotati di

doni chiamati preternaturali, cioè che vanno al di là della natura umana: impossibilità di

soffrire ecc. Ma sappiamo che, per la tentazione del serpente, Adamo ed Eva non si sono

fidati di Dio, che aveva loro proibito di mangiare i frutti dell'albero della conoscenza del

bene e del male, per cui Dio, per impedire loro di accedere all’albero della vita e 

condannarsi eternamente, li ha cacciati dal Paradiso. E che conosciamole conseguenze,

e vediamo davanti ai nostri occhi ogni giorno, i frutti di questa cacciata dal Paradiso.

Ma sappiamo che prima di espellere Adamo ed Eva dal Paradiso ha promesso un

Salvatore, un Riscattatore, Figlio della donna che avrebbe schiacciato la testa del

serpente. Per realizzare questo, ha pensato di mandare il Suo Figlio che si fa uomo per

noi, per assumere su se stesso le conseguenze del peccato, tutti gli orrori, i terrori ecc.,

li assume lui per Amore nostro. Vorrei sottolineare che non per caso si dice “la passione

di Cristo”, che richiama la passione di due innamorati, di un marito e una moglie che

nella loro comunione vivono la bellezza dell’Amore di Dio.

Per aiutarci a una breve riflessione su questo tema mi sono rifatto a una Lettera

Apostolica sul valore della sofferenza, Salvifici Doloris di Papa Giovanni Paolo II, che

egli ha pubblicato l’11 febbraio 1984, dopo che nell’attentato del 13 maggio 1981, fu

ferito gravemente, portato in ospedale e dopo una lunga degenza e aver sofferto nella

propria carne la durezza del dolore, ci ha donato questa bellissima Lettera Apostolica,

in cui cerca di approfondire il valore della sofferenza, cercando di spiegare perché per

Gesù Cristo l’unica possibilità di salvarci era – così come è avvenuto – attraverso la

Croce, i dolori subiti nella sua Passione e sulla Croce.

Dopo questa presentazione alcune riflessioni tratti della sua Lettera Apostolica:

riguardo alle sofferenze di Cristo, nel Getsemani, sul Golgota e nel Mistero Pasquale.

Citerò alcuni testi anche in forma un po’ parafrasata, per cui avete come riferimento la

Catechesi di Inizio Corso del 2006 sulla “Salvifici Doloris”, in cui ho parlato della

sofferenza, oppure il testo stesso della Lettera, per orientarvi.

(...)

Allora che questa Quaresima ci aiuti a vivere un poco questa realtà che ci prepara

alla Pasqua.

Kiko:

Bene, fratelli, coraggio che la vita è una corsa, la vita è un passaggio. Facciamo

un canto, in piedi.

− Canto: “Shemà Israel”

Ascensión:

Proprio della Quaresima, come dirà Kiko, è amare Cristo e per amare Cristo

un’immagine che sempre ci aiuta tanto è quella del Servo di Jahvè. Abbiamo preso un

brano della lettera di S. Pietro che parla del Servo di Jahvè alle prime comunità del

primo secolo che vivevano una situazione pagana più di noi. Per questo invitava i fratelli

a seguire le orme di Cristo come un cammino di felicità per un cristiano. Oggi noi

vediamo che siamo in un mondo pagano, ogni volta di più e ci troviamo in tante

difficoltà. Tanti lavori sono difficili se sei cristiano. Vediamo tante difficoltà con la

scuola, con l’educazione dei figli con tutte le ideologie che ci mettono paura e che stanno

facendo tanto male alla società. Ma questo il Signore lo sa. E’ il Signore che lo permette,

Lui sa tutte le situazioni che noi viviamo nel lavoro, nella famiglia. Lui sa e ci invita in

questa quaresima a seguire le orme di Cristo.

− 1 Pt 2, 11 – 25

Kiko:

Siamo qui per prepararci durante questa Quaresima: a che cosa? Alla conversione

perché viene la Pasqua 2024: il Signore ha fissato un appuntamento con la storia, in ogni

Pasqua ha detto che sarà presente, passerà di nuovo trasformando la nostra vita. La

chiesa ci dice che dobbiamo prepararci, perché viene la notte della Pasqua: Dio passerà

in mezzo a noi distruggendo il faraone, risuscitandoci dalla morte, realizzando più

perfettamente quello che ha iniziato con noi nel giorno che ci ha chiamato alla fede.

Rischiamo veramente di non salvarci, se trascuriamo la nostra salvezza eterna, perché

c'è l'inferno, c'è il demonio.

(...)

Quando noi eravamo peccatori,

 Dio ha dato il suo Unico alla morte, perché nessuna cosa ci possa separare dal

suo amore. È chiaro che il demonio, che è l'accusatore, ci attacca, ma c’è il

discernimento. Per avere discernimento lascia i soldi, cioè l'amore ai soldi, e Cristo verrà

a te. Per questo: l’elemosina. Questa Quaresima è il momento di vincere l’amore ai soldi,

di pregare, di accettare di soffrire umiliazioni e rinunciare a un pochino di sonno per

andare alle lodi al mattino. Ogni piccola o grande umiliazione che ricevi dalla famiglia

o dalla comunità o dal lavoro considerala una grazia.

Un applauso


Allora, facciamo un canto, in piedi.

− Canto: “Ho steso le mie mani”

Ascensión:

Kiko non ha parlato del digiuno del Mercoledì delle Ceneri e di ogni venerdì del

tempo di quaresima. Volevo solo ricordarvelo. Questo amore grande che hanno avuto

Kiko e Carmen per le famiglie, per poter passare la fede ai figli, di portare i figli alla

Pasqua, di prepararli per la Pasqua. In tutto questo hanno avuto idee geniali, come l’idea

geniale di invitare la famiglia a mangiare solo pane e acqua il venerdì, mentre si parla

di una figura della scrittura o di un santo. Questo è molto importante per preparare i

bambini per la Pasqua. Non perdete questo regalo, incoraggiate le famiglie a fare questo

digiuno familiare.

Voi didascali cominciate a preparare la Pasqua. Quest’anno arriva molto presto,

dopo il Natale in cui avete lavorato così tanto. Tante parrocchie ci hanno raccontato ciò

che avete fatto. Continuate a lavorare. Vogliamo incoraggiare i didascali a non stancarsi

di avere zelo e amore per i nostri figli che sono il futuro della chiesa.

Per i giovani abbiamo detto nell’annuncio di Avvento che il Papa aveva preparato

un messaggio molto bello per loro nella festa di Cristo Re. L’abbiamo preparato, diviso

in varie parti, in modo che nelle scrutatio della domenica si possa utilizzare come

schema. Oggi Letizia ve lo ha inviato e lo riceverete in tutte le parrocchie. Anche per le

ragazze abbiamo inviato qualche catechesi da utilizzare nei Centri Vocazionali.

Molti ci hanno chiesto cosa fare quest’anno per i giovani. Non dimentichiamoli!

È molto importante stare con loro qualche giorno durante l’estate, fare un

pellegrinaggio più breve, di più o meno 5 giorni, , i catechisti decidano loro. I genitori

hanno fatto un grande sforzo per Lisbona, quest’anno invitiamo i catechisti a fare una

cosa più moderata, una cosa più semplice, dove possano andare tutti, che non sia troppo

caro, portateli ad un santuario e in questi giorni si possono fare un paio di giorni con

l’invio due a due (su questo nell’annuncio di Pasqua vi diremo qualcosa di più) o per

esempio un giorno un pellegrinaggio a piedi... In modo che possano andare tutti, siamo

pieni di famiglie numerose e già l’anno prossimo dovremo venire a Roma per il

Giubileo. Per questo vi invitiamo a fare qualcosa di più semplice, magari portarli in posti

dove si dorme per terra. Invitiamo i catechisti giovani a fare questo perché non tutti lo

possono fare. Fare un pellegrinaggio vocazionale e alla fine fate una chiamata. Se lo fate

per parrocchie... le parrocchie grandi come i Canadesi, dove hanno giovani, possono

farlo da soli, ma per le parrocchie più piccole non ha senso fare un pellegrinaggio con

20 ragazzi. I giovani hanno bisogno di conoscere altri giovani: unitevi con altre

parrocchie! In modo che si possano conoscere con altri. Questo è difficile per i catechisti

ma dobbiamo pensare al bene dei giovani.

Dato che Kiko ha già parlato dei soldi, vi invitiamo a fare una colletta per

comunità per aiutare all’evangelizzazione e per aiutare le convivenze che faremo con i

preti dell’Africa e dell’Asia sia alla Domus che a Porto S. Giorgio. Vi invitiamo ad

aiutarci.

Kiko:

Molto bene. Vi auguro, fratelli, una buona Quaresima e una buona Pasqua:

coraggio! Stiamo uniti per questa veglia pasquale del 2024. Il Signore passerà in mezzo

alle nostre comunità con i suoi doni meravigliosi di amore. Vi ricordo le lodi al mattino

nel tempo quaresimale: è importante preparaci per la Veglia Pasquale. Preghiamo:

Signore, ti ringrazio per questo incontro, del tuo amore, bontà e misericordia,

ispiraci la preghiera che vuoi ascoltare da noi. Ascoltaci o Signore

− Preghiere spontanee

Ti supplichiamo per le tante catechesi che si stanno facendo a Roma in tante

parrocchie, in Spagna, in Europa. Tutti stanno facendo catechesi annunciando

Gesù Cristo. Signore aiuta i catechisti e coloro che ascoltano ad accogliere

questa notizia dell’amore che hai per gli uomini e per tutti noi. Ti preghiamo per

il Papa Francesco, per tutte le nostre comunità, per il tuo amore.

− Padre Nostro

Kiko:

La benedizione, Padre Mario.

− Benedizione

Kiko:

Ricordatevi di pregare per noi. Siamo i vostri catechisti ed il demonio proverà a

distruggerlo.

− Canto: “La Salve”

Kiko:

Abbiamo già ricevuto la benedizione. Ragazzi, buona Quaresima a tutti!

venerdì 1 dicembre 2023

KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI AVVENTO 2023 - TERZA ED ULTIMA PARTE

 



Kiko:

(...)

L'Avvento, fratelli, ci viene a ricordare di essere vigilanti, di tornare a

pregare. Così, durante la prima settimana di Avvento, tutti i fratelli che hanno

fatto l'Iniziazione alla Preghiera ci alzeremo durante la notte per fare l'Ufficio

delle Letture: tre ore dopo essere andati a letto. Perché l'Ufficio delle Letture

parla in questo tempo di escatologia, della seconda venuta del Signore, della

morte e della risurrezione di Cristo; ciò che un tempo si chiamavano “I

Novissimi”: cioè, morte, giudizio, inferno e paradiso. Ci alzeremo dalla

prima domenica fino all'Immacolata Concezione.


Nella prima parte dell'Avvento abbiamo una celebrazione

penitenziale. L'Avvento è un tempo di conversione. Chi di voi ha fatto il

Padre Nostro, oltre ad alzarsi a mezzanotte, si riunisce in comunità prima di

andare al lavoro per cantare insieme le Lodi. Noi del Cammino stiamo

recuperando l'assemblea liturgica, che ha la missione di rendere Dio presente

in mezzo alla gente. Ed è una missione ecclesiale, non solo personale.

Allora, ci riuniamo come comunità. Non potete mancare, fratelli, è una

salvezza per tutta l'umanità! Quindi non puoi dire: vado o non vado, ne ho

voglia o non ne ho voglia! No. L'Avvento ti insegna ad accettare la

sofferenza nella carne. Non puoi pensare che la comunità ti debba rendere

felice e nient'altro e se non ti rende felice, non ci vai. Convertiti! Perché viene

il Signore. Egli porta con sé la Sua giustizia. Viene il Signore, vestito di

maestà. E ti farà vedere le tue opere. Dice la Scrittura che i cristiani sono

seguiti dalle loro opere; noi tutti siamo seguiti dalle nostre opere. Quindi,

tutto ciò che il tuo corpo soffre in Gesù Cristo è molto importante. Il nostro

corpo è santo e sarà glorioso.


Potete portare anche i vostri figli, se sono un po’ grandicelli, o

svegliarli qualche volta a mezzanotte. Vi chiederanno: “Perché ci svegliamo

in questo tempo?” E risponderete: “Perché l’Avvento è un tempo

escatologico e ci ricorda che tutti dobbiamo morire, ci fa pensare a questa

nostra vita e ci mette in una situazione di vigilanza, di allerta, di vigilia, di

conversione, di attendere il Signore.”


Il 17 dicembre inizia la novena di Natale, che ci ricorda la prima

venuta del Figlio di Dio. È quindi molto importante vivere il Natale in

famiglia, trasmettendo i valori in un'autentica liturgia domestica. Fate la

natività a casa. Dovete passare la fede ai vostri figli con grande tenerezza.

La Vigilia di Natale con una cena speciale. E prima della cena di quel giorno

si mette Gesù Bambino nella mangiatoia e si canta un canto con i propri figli,

si legge il Vangelo a tavola, con le candele accese, con solennità. Quella sera

è molto importante, si commemora la nascita del nostro Salvatore. Che i tuoi

figli vedano che davvero credi in Dio.


Poi andiamo a partecipare alla Messa di mezzanotte in parrocchia. I

didascali, con i bambini più grandi e con i giovani, aiutati da un salmista,

possono formare un coro e cantare alla Messa di mezzanotte; contribuire a

rendere la Messa più partecipata, con monizioni, con canti, con tamburelli,

con nacchere... e dopo la Messa, se possibile, si può mangiare del torrone, il

panettone.


Il giorno di Natale, le Lodi dovrebbero essere più solenni, abiti da

festa, e non solo in un modo qualsiasi. I dettagli, i segni, il rispetto per la

tavola: è un altare; C'è un altare nella tua famiglia che presiede la tua

famiglia, con una tovaglia bianca, con dei fiori. C'è una nuova civiltà. Si

cantano le lodi, si legge la Scrittura e il padre fa domande ai figli. Spiega a

tuo figlio perché Gesù Cristo è venuto, spiegaglielo. Digli come ha salvato

suo padre, approfitta di questa opportunità.


La famiglia ha tre altari:

- L’altare della mensa dell'Eucaristia, dove il Signore celebra con noi

la vittoria di Cristo sulla morte.

- L'altare della famiglia, la tavola dove mangiamo e benediciamo il

Signore. Se sei il padre della casa, rispetta quell'altare, non essere superbo,

sii umile; che i tuoi figli vedano che sai soffrire, che non un tipo a cui, appena

qualcosa va storto, si arrabbia!

- E poi il talamo nuziale, fratelli, un altare meraviglioso, dove si prega

prima di fare l'amore; non si fa l'amore in un modo qualsiasi. Fare l'amore

significa fare un sacramento che è santo, dove si fa presente lo Spirito Santo

e dove si dà la vita, la vita a un essere umano. È la cosa più grande che Dio

potesse fare a un uomo: dargli la possibilità di dare la vita a un essere umano.

Ci sono anche tempi di continenza; c’è una castità anche nel matrimonio.

Abbiate in grande onore il matrimonio, rispettando vostra moglie, che è

immagine della Vergine Maria, che è immagine della Chiesa; e tu, marito, lo

sposo, sei Cristo.


Noi portiamo una nuova civiltà, per questo non viviamo il Capodanno

come i pagani, ma entriamo nel nuovo anno celebrando l'Eucaristia con la

comunità. Poi c’è la festa dei Re Magi, l'Epifania, la manifestazione di Gesù

ai pagani, ai gentili. I didascali dei bambini, aiutati da alcuni giovani, la

preparano e quel pomeriggio i bambini si divertono un mondo.


Coraggio! Il Signore ci chiama a una grande missione: creare una

nuova civiltà, un'autentica civiltà cristiana. Il diavolo vorrà opporsi a noi, ma

noi abbiamo una missione. Finché il Signore ci dà il tempo di realizzarla,

nessuno potrà opporsi. Quando arriverà il nostro momento, se Dio vorrà,

daremo la vita per Lui.

Pregate per noi.


Canto: Rivestitevi dell’armatura di Dio


ASCENSIÓN:

Un momento, devo dire ancora una cosa, solo un minuto.

La festa della Sacra Famiglia, che è la domenica dopo il Natale:

sempre Kiko e Carmen ci hanno detto di celebrarla, è una festa della

comunità ricordando il messaggio della Vergine Maria a Kiko: “Bisogna fare

comunità come la santa Famiglia di Nazaret”. Ricordate che ci hanno detto:

Fate un’Eucarestia, un’agape, che sia un giorno più festoso questo giorno

della Santa Famiglia. Qualche comunità continua a farlo, ma altre lo hanno

perso un po’. Vi invitiamo a recuperare questa festa della comunità, della

Santa Famiglia.

Anche per l’Immacolata facciamo festa come sempre.

Nella domenica di Cristo Re, il Papa ha istituito la Giornata Mondiale

della Gioventù diocesana, da vivere in diocesi. Stavamo aspettando questa

lettera: “Lieti nella speranza” (Rm 12,12), che è uscita qualche giorno fa, per

la scrutatio dei giovani perché piano piano possano conoscerla. È molto

bella. Lo faremo, ma mentre noi la prepariamo, faremo la scrutatio come


sempre con il Vangelo della domenica. Appena l’avremo preparata la

invieremo ai Centri Vocazionali e agli Itineranti.

Per quelli di Roma che siete qua: invieremo una mail a tutti perché il

Cardinale invita i giovani nella prossima domenica Solennità di Cristo Re,

alle 8 del mattino, nella Basilica di S. Croce in Gerusalemme, farete anche

una colazione e dopo si farà una processione fino a S. Giovanni in Laterano,

dove ci sarà l’Eucarestia, presieduta dal Cardinale, con i Vescovi ed i

giovani. Chi vuole può portare il pranzo al sacco. Questo per i giovani di

Roma; per le altre diocesi non sappiamo se il Vescovo organizza qualcosa.

In caso affermativo invitate i giovani a partecipare.


KIKO:

Bene, fratelli, sono felice di vedervi e di augurare a tutti “Buona

Pasqua”, “Buon Natale.” Dopo più di 50 anni qui, siamo tutti uniti, che belli

che siete! Che possiate passare un buon Natale, con la vostra famiglia, con i

vostri figli, che possiate dare solennità cristiana al Natale, alla cena di Natale.

Le famiglie del Cammino sono meravigliose, i bambini, i giovani...; andate

alla Messa di mezzanotte in parrocchia. Il didascalo può preparare i bambini

e insegnare loro a cantare canti di Natale.

Passate un buon Natale pregando gli uni per gli altri. Ricordatevi di

noi che siamo in una grande battaglia. Coraggio!

Preghiamo:

“Signore, ti ringraziamo per questo incontro: ispiraci tu la preghiera

che vuoi esaudite, ascoltaci, Signore”.

Se volete fare una preghiera la potete fare con voce forte e breve.

− Preghiere spontanee

KIKO:

“Ti preghiamo per tutte le comunità neocatecumenali di Roma,

benedici le parrocchie, benedici i fratelli. Aiutaci tu, Padre, mandaci

il tuo Santo Spirito che renda testimonianza al nostro spirito della tua

presenza, del tuo amore per Roma e per tanti fratelli che chiamerai a

noi: dacci forza per accoglierli e portarli a te. Ascoltaci, Signore”.

− Padre nostro

− Benedizione

Canto: “Vivete allegri”

Buon Natale! Buon Natate a tutti!