domenica 24 marzo 2024

KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI PASQUA 2024 (Roma – Seminario Redemptoris Mater - 17 marzo 2024 ) - SECONDA PARTE

 


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KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI PASQUA 2024 (Roma – Seminario Redemptoris Mater - 17 marzo 2024 ).


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Kiko 

Fratelli, è una grande gioia per me sapere che questo incontro annuncia il grande evento dell'anno, si avvicina la festa delle feste: giunge la notte di Pasqua. È meraviglioso vedere cosa significava la notte pasquale per la Chiesa primitiva. Sant'Agostino dice: "Come non essere vigilanti in questa notte santa? Vigiliamo, fratelli, perché in questa notte Cristo rimase nel sepolcro e in questa stessa notte avvenne la risurrezione del suo corpo. Era necessario che risorgesse di notte per illuminare le nostre tenebre". Questa è una notte in cui non si può dormire. I Padri della Chiesa sono testimoni della forza con cui la Chiesa primitiva celebrava la Pasqua. Ma prima dei Padri della Chiesa e anche prima che Gesù Cristo venisse a compiere la Pasqua, c'è la Parola di Dio, che è viva e che la Chiesa custodisce. Il capitolo 12 dell'Esodo dice: "Sarà una festa per sempre, un memoriale di generazione in generazione... Una notte di veglia... In quella notte passerò per il paese d'Egitto e farò giustizia". Il popolo d'Israele si prepara per tutta la notte alla partenza, cinto ai fianchi, con un agnello, e poiché il faraone non aveva ancora dato il permesso, il popolo aspetta tutta la notte. Parte all'alba, come all'alba della risurrezione; è il sole che illumina la sua partenza. Dio ha compiuto quest'opera con Israele affinché noi comprendessimo la risurrezione. La morte passa in quella notte e gli ebrei sono preservati dalla morte grazie al sangue. E quando sono pronti, il Faraone ascolta il grido, a causa della morte dei primogeniti, e li lascia partire. Un midrash racconta che il Signore ha detto al suo popolo: "Non voglio farvi un solo dono, ma dieci. Non un solo miracolo, ma dieci volte indurirò il cuore del Faraone in modo che mi costringa a fare un altro miracolo. E dovranno vedere che io esisto. Non solamente una volta, ma dieci volte stenderò il mio braccio, la mia presenza, il mio amore verso di voi". Così queste difficoltà si trasformeranno in miracoli e prodigi. Il Faraone si reincarna in ogni generazione. È importante essere consapevoli dei tempi in cui viviamo. Milioni di bambini vengono uccisi dal faraone che continua a reincarnarsi in ogni generazione e uccide i bambini come al tempo di Gesù. Conoscete la triste notizia di questa settimana: l'aborto è stato inserito come diritto nella Costituzione francese; di conseguenza è molto possibile che l'obiezione di coscienza sia eliminata e qualsiasi manifestazione contro l'aborto diverrebbe un crimine. Questo è terribile non solo per la Francia, ma per tutta l'Europa, perché questo cosiddetto diritto sarà esteso al resto delle nazioni europee. Non sappiamo cosa succederà, ma ci sono segnali apocalittici: l'Europa si sta armando, c'è il pericolo di una guerra mondiale, ma soprattutto la strage degli innocenti che sta avvenendo oggi in tutto il mondo. Perché stanno accadendo cose molto gravi per chi sa ascoltare i gemiti di questa generazione. Il giorno dopo l'incendio di Valencia - poco tempo fa c’è stato un forte incendio, che ha distrutto in pochi minuti un intero edificio, con vari morti - un editorialista, prendendo occasione da questo ha scritto su il giornale ABC: "Ho visto l'incendio di Valencia e un uomo che diceva: ‘Mi è rimasto solo quello che indosso’. La mia vita è bruciata il giorno in cui i miei genitori si sono separati. Il giorno in cui me l’hanno detto è bruciato tutto intero il mio edificio. Quello che si perde in una casa quando brucia, i miei genitori se lo sono portato via per sempre il giorno in cui si sono separati. I miei genitori sono morti il giorno in cui si sono separati; sono morti in me come io sono morto in loro". Le statistiche mostrano un tasso di mortalità più alto quando le famiglie divorziano: le persone soffrono molto quando la famiglia viene distrutta. Quindi non possiamo pensare solo alla nostra famiglia, ai nostri problemi, ma a qualcosa di più serio. Siamo uomini della nostra generazione e dobbiamo pensare a ciò che sta accadendo oggi. C'è una Parola di Dio sulla storia, perché la Scrittura dice che Dio guida la storia. La nostra ragione giunge fino alla morte. Come possiamo sperimentare la risurrezione? Attraverso i sacramenti. Dove hanno riconosciuto gli Apostoli che Gesù Cristo è vivo e risorto? Nello spezzare il pane. Quindi, fratelli, la nostra fede cresce quando partecipiamo ai sacramenti, perché essi danno la salvezza, con tutta la potenza e la forza che significano. Il rinnovamento liturgico del Vaticano II dice che i sacramenti sono segni che danno la grazia che significano, e quanto più chiaro è questo significato, tanto meglio ci preparano a ricevere la grazia. Dio sta operando grandi prodigi con noi e ci ha chiamati a una missione nella sua Chiesa: portare avanti il Concilio. A cosa ci chiama Dio? Ci chiama ad aprire un cammino di salvezza per portare avanti questa generazione, perché il grido dei bambini uccisi nel grembo della madre è arrivato al cielo, perché la sofferenza dei matrimoni che si separano, perché l’affanno del denaro, le mafie, le droghe, le guerre... tutto sta gridando al cielo. Chi salverà questa generazione? Gesù Cristo. Egli è morto per tutti. Fratelli, Dio non si disgusta per la nostra realtà. Ha ascoltato le grida delle nostre sofferenze e ci ha mandato Gesù Cristo perché possiamo essere salvati e liberati dalla schiavitù del peccato; perché possiamo entrare in una nuova vita, in un nuovo rapporto con Lui. A causa della paura che tutti noi abbiamo della morte, siamo soggetti alla schiavitù del male, dell'egoismo, del demonio. Noi sappiamo che questa forma di amore, mostrata sulla croce, questo Cristo che porta i nostri peccati, che si offre in oblazione al Padre per tutti noi, questo amore è la verità; e non solo la verità, questo amore è la libertà.

Quando il Signore fa uscire il suo popolo dalla schiavitù dell'Egitto e lo porta sul Sinai, fa un’alleanza con lui e gli dà la Torah. Non dà loro un giogo, ma una rivelazione del suo amore. Alla fine, tutto annuncia Cristo, perché Lui è la Parola di Dio fatta carne: rivela loro suo Figlio. E questo amore che Cristo ha mostrato sulla croce si trova in tutta la creazione. Tutto ciò che ci circonda è pieno di questa luce, che è la croce gloriosa. Dio è questa luce, cioè è Colui che ci ama, perché Dio è amore. Così Dio si dona totalmente a noi. Oggi Dio ci ama infinitamente. Possiamo dire che Dio in Cristo è eternamente crocifisso per noi. Perché Dio è amore e la sua natura è amarci. San Paolo dice che i pagani, pur non avendo ricevuto la Torah, se la osservano, si salvano; perché la legge naturale è scritta nel cuore dell'uomo. L'amore di Dio è manifesto in tutte le sue creature, è scritto nei nostri cuori, perché siamo creati ad immagine di Dio. La Genesi dice: "Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza". E qual è l'immagine del Padre? Cristo è l'immagine del Padre! Dio ha creato l'uomo in questa immagine. E qual è questa immagine? È l'amore: l’amore al Padre e l’amore per i fratelli. Ma il demonio ha distrutto questa immagine e ha fatto sì che l'uomo uccidesse Dio dentro di sé e si facesse dio, diventando schiavo del peccato, perché il demonio gli fa sperimentare la morte, la morte dell'amore dentro di sé; perché Dio ha creato l’uomo libero: non c'è amore senza libertà. Dio ci ha creati liberi. Facendo uso di questa libertà, il demonio, prendendo occasione dalla legge - dice San Paolo - ci ha sedotti. Il demonio è molto intelligente e ci parla rivestito di luce. È difficile scoprire quando è il diavolo a parlarci e quando è Dio. Sant'Ignazio di Loyola dice che il discernimento è molto difficile, perché il demonio è molto astuto. La Scrittura dice che "il demonio ti adula sempre" e che "chi ti adula è tuo nemico". Che adulazione usa il demonio? Quale parola del demonio ci piace ascoltare? Ogni volta che il demonio ti parla ti porta a giudicare l’altro. Volete sapere quando è il demonio che ti parla? Ogni volta che hai giudicato gli altri: perché un incontro con Gesù Cristo non ti porta mai a giudicare gli altri. Perché il diavolo ti dice: - tu hai ragione: tua moglie non ti ama; hai ragione; qui nessuno ti obbedisce; il tuo viceparroco non ti obbedisce, nessuno ti fa caso; non ti amano, non ti pagano… Il Vescovo non ti tiene in considerazione, ecc. Renditi conto di come il demonio ti ha portato subito a giudicare la comunità, il Vescovo, il Viceparroco. Ti ha adulato, ti ha detto che hai ragione, che nessuno ti ama, che sei solo, che nessuno ti difende, che nessuno ti capisce. In fondo ti ha detto che tu sei dio e, dato che tu sei dio, ti debbono amare e non ti amano a sufficienza: ti si deve comprensione, non ti si comprende a sufficienza: mentre ti si deve rispetto… Non ti si rispetta a sufficienza, vero? Se tu o io accettiamo questa catechesi del demonio siamo perduti, distrutti. Ma come dice Sant’Ignazio di Loyola, quando ti parla il demonio ti provoca sempre inquietudine interiore. Ogni volta che Gesù Cristo ti parla, ti porta all'umiltà. E l'umiltà è riconoscere sempre che tu sei un peccatore, che gli altri sono superiori a voi. Cristo non ti adula mai. Cristo viene e ti dice che tu non sei Dio, che Dio è lui. È a Cristo che devo obbedienza, onore e amore. Io non gli dò l'amore che dovrei dargli come Dio, e non lo amo con tutto il cuore, né gli obbedisco, e questo non mi piace. Quando Gesù Cristo parla mi chiama a conversione, mi dice che sono un peccatore, e questo non mi piace e non lo voglio ascoltare. Ecco perché Gesù Cristo dice: “Non volete ascoltare me, che sono la Verità! Perché non ascoltate le mie parole? Voi volete uccidermi". Il diavolo ti dice di ucciderlo perché se ascolti Cristo devi obbedirgli, chiedere perdono e cambiare vita. San Paolo dice che dentro di me vivo questa dicotomia: sapendo nella mia mente che il bene è amare, sperimento nel mio corpo un'altra legge che mi impedisce di amare. Il Mistero Pasquale che viene a chiamarci ha una luce: Gesù Cristo è morto per noi. Nessuno può diventare cristiano se non muore nel battesimo al suo vecchio uomo per nascere di nuovo. Chi non perde la propria vita, non trova la vera Vita. Quale capacità abbiamo noi di farci peccato nell'altro? Di entrare nella croce senza mormorare? Che capacità abbiamo di essere ogni giorno agnelli condotti al macello? In modo che, come dice San Paolo, in noi attui la morte e in voi la vita. Questo è il mistero pasquale: portare ogni giorno nel nostro corpo il morire di Gesù. Come potremmo vivere senza la Pasqua? I martiri di Bitinia dicevano: "Non possiamo vivere senza l'Eucaristia". Cristo ha fatto la Pasqua nel suo Corpo. Prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: "Questo è il mio Corpo". Cristo si rompe, entra nella morte, si lascia uccidere per i nostri peccati. Ogni cristiano, che ha veramente incontrato Cristo, scopre la capacità di rompere il suo “io”. Cosa significa amare? Amare significa donarsi, donarsi all'altro, rompersi, morire a me stesso. Ma come posso morire a me stesso se ho paura della morte, se non ho vinto la morte? Lo diciamo sempre quando proclamiamo il Kerigma: gli uomini sono schiavi a causa della loro incapacità di superare la barriera della morte. Dio conosce questa profonda schiavitù che ci viene dal peccato, questa schiavitù al faraone che è il demonio. Cerchiamo di scappare a questa schiavitù diventando idolatri del denaro, della stima degli altri, del potere, del progresso… Dio ha avuto misericordia e ha aperto una strada con Israele: Cristo che viene a salvarci e che romperà la barriera della morte con la sua risurrezione. Cristo è risorto! Dio Padre lo ha risuscitato dai morti e lo ha fatto sedere alla sua destra. Con Lui siamo risorti, liberati dalla morte. Siamo uomini nuovi, risorti. La Pasqua viene per farci vivere più pienamente la risurrezione. Nella Pasqua il braccio potente di Dio viene steso di nuovo. Questo memoriale storico in cui Dio ha salvato Cristo dalla morte, ha spezzato la morte per noi; in modo che le tenebre che occupavano il mondo a causa del peccato, sono state dissipate da una nuova alba che sorge all'orizzonte, così che noi cristiani siamo uomini risorti, partecipiamo alla vittoria di Cristo sulla morte. Chi è risorto mostra la risurrezione nell'amore, in quanto può amare senza sforzo; è un'azione che parte dallo Spirito di Cristo che abita in noi. Con il battesimo siamo stati risuscitati con Cristo, che ci ha dato una nuova vita. Ma siamo liberi e questa vita nuova si dà in te? Ecco perché i Padri della Chiesa parlano della rinuncia a Satana nelle promesse battesimali. Le seduzioni di Satana sono i peccati di sessualità, la comodità, il potere…

Il peccato ha il potere di distruggere Dio in noi. Ci toglie l'amicizia con Dio, ci rende schiavi a livello profondo, ci toglie il gusto di sacrificarci per gli altri, ci toglie il rapporto con Dio, il dono dello Spirito Santo: il dono del Consiglio, che ti dà l'amore e ti illumina sulla volontà di Dio e su come devi obbedirgli; il dono della Pietà, che ti dà il gusto dell'amicizia con Dio, della preghiera, della Chiesa, e che scompare quando si pecca gravemente. Dio ha condotto Israele nel deserto perché conoscesse cosa c’era nel suo cuore. Il popolo deve vivere solo di Dio, cioè, della volontà del Padre. Egli lo conduce nel deserto e lo porta nella precarietà. Noi siamo il nuovo Israele. Volete essere cristiani? Non potete se non imparate a vivere nella precarietà. Il Signore deve condurvi nel deserto, per togliervi le sicurezze e darvi la manna giorno dopo giorno. Tutti vogliamo assicurarci; non sappiamo vivere nella precarietà spirituale, né nella materiale o economica... Nella Notte Santa rinunciamo al demonio, rinunciamo al peccato, ad accettare le umiliazioni quando nella vita ci vengono fallimenti. Fratelli, stiamo seguendo un fallito. San Paolo dice che si gloria solo della croce di Cristo, cioè che la sua gloria è Cristo e Cristo crocifisso. L'unica gloria che Paolo trova è quando si assomiglia un po’ a Cristo crocifisso, cioè quando è stato flagellato, umiliato, lo hanno gettato in prigione. Allora dice che comincia a essere un poco cristiano, quando si riproduce in lui l'immagine di Cristo crocifisso. Il cammino per amare il prossimo passa attraverso la croce. Rallegrati! Cristo è venuto a darti la possibilità di poterti crocifiggere per l'altro; di poterti spezzare come si spezza il suo Corpo e di farti pane che si spezza. Questa è la gioia che abbiamo: Cristo ci ha liberati perché possiamo donarci agli altri, morire per loro. Questa è la libertà più grande: servire il prossimo. In questa Veglia Pasquale il Signore passerà, ma non ti può portare con sé se sei legato ai demoni. San Giovanni della Croce dice che una catena è uguale a un filo: non puoi volare. Oggi, come in nessun’altra epoca, intere nazioni dicono che Dio non esiste e lo hanno sostituito con l'economia, con il capitalismo…, ora ci stanno provando con l'intelligenza artificiale, con l’agenda del 2030 per fare un mondo felice... C'è una terribile ossessione per il denaro e la sovrappopolazione, quando paradossalmente tante nazioni stanno vivendo un vero e proprio inverno demografico. Com’è possibile che apparteniamo a una generazione in cui intere nazioni si sono separate dalla Chiesa e i governi sono atei? Cosa vuole Dio da noi? Perché ci ha suscitati? Non possiamo rimanere impassibili di fronte a un mondo che sta soffrendo. Il Signore ci chiama ad aprire il cammino della Pasqua, il cammino della libertà. È necessario strappare le persone dalla schiavitù del demonio, che agisce imprigionandole nell’egoismo, che le costringe a sacrificare i propri figli, come il nuovo faraone che sorge in questa generazione e perseguita la donna. Tante volte lo ha ripetuto Carmen con coraggio: il serpente perseguita la donna. Mai come in questa generazione sono state attaccate le virtù della Vergine Maria: la verginità, la maternità.

Ogni donna è chiamata ad essere vergine, sposa e madre. Verginità, matrimonio e maternità sono tre realtà che oggi sono sotto attacco da parte della società. Com’è possibile che siamo tanto tranquilli? Come è possibile che non siamo pronti ad annunciare il Vangelo nel tempo di Pasqua? Per questo vi invitiamo, durante la cinquantina pasquale, ad annunciare il Vangelo nelle piazze per 3 domeniche. Tornate sempre contenti. Coraggio! Non abbiate paura! Se alla fine qualcuno è interessato, lo invitate a camminare con l'ultima comunità. Fratelli, annunciamo la Buona Notizia: Dio ha avuto misericordia, ha mandato Cristo che è morto per i tuoi peccati quando eri malvagio e lo ha risuscitato perché possa abitare in te per mezzo dello Spirito Santo. Questo kerigma lo celebra la Veglia Pasquale con tutta la sua forza, con un’intera notte di attesa che è immagine della vita umana che sta nelle tenebre; in attesa dell’alba escatologica; battezzando i nostri figli; distruggendo nell’acqua del battesimo il corpo del peccato; facendo sì che i nostri figli, per la grazia del battesimo, diventino figli di Dio; e noi con i nostri figli, rinunciando al demonio nella Notte Santa, per essere di nuovo attirati dalla risurrezione di Cristo; e con Cristo tutta la Chiesa viene attirata e passa dalla morte alla vita, dall'egoismo all'amore. In quella notte Dio ci fa crescere nella carità e nella grazia. Come possiamo portare questa festa alla gente? Cristo ha vinto la morte, quindi non possiamo essere tristi. Dio si è impegnato nella storia dell'uomo a passare la notte di Pasqua. Lo vediamo in Egitto, salvando un popolo dalla schiavitù. Quella notte Dio si è impegnato ed è un memoriale per l'eternità. Vedo la meraviglia del Concilio Vaticano II; il Cammino non potrebbe esistere senza di esso. Il Concilio ha voluto recuperare il valore dei sacramenti, lasciando che i sacramenti parlino con il loro linguaggio: un bagno nell’acqua non è la stessa cosa di qualche goccia d’acqua sulla testa; mangiare il pane non è la stessa cosa che mangiare un'ostia; bere il vino non è la stessa cosa che non berlo: il vino è essenziale; tanto è così che senza vino non ci può essere Eucaristia. Carmen, vedendo l'importanza del vino, una volta chiese a Giovanni Paolo II come si potesse dare il calice a tutta la Chiesa. Il pane è cominciare ad uscire dalla schiavitù. Ma il popolo di Israele, dopo la traversata del Mar Rosso, vive la teofania del Sinai, l'alleanza con il Signore che ha dato loro i comandamenti sigillati con il suo sangue. Dio ci ha lasciato i sacramenti. L’Alleanza, la festa che commemoriamo a Pentecoste, ha un segno, che è il vino. San Giovanni Crisostomo parla della grande ricchezza del vino per i neofiti nella lotta contro il demonio. Scrive: “Dio ha preparato per te un alimento più potente di qualsiasi armatura. Se il demonio ti vede tornare dal banchetto del Signore, fugge più velocemente del vento; e se tu gli mostri la tua lingua imporporata nel sangue, fuggirà come un misero animale". Più avanti dice che, come una donna nutre con il suo latte colui che ha generato, così Cristo nutre costantemente con il suo sangue coloro che ha generato.

Perché il Kerigma porti frutto in noi deve essere accompagnato dai sacramenti. Questa unità nutre il nostro battesimo e ci aiuta a morire gli uni agli altri, a crocifiggerci per gli altri, ad amare il nostro fratello, a non resistere al male. Il Giovedì Santo è importante il segno della "lavanda dei piedi", vivendo un momento di preghiera con il Sermone della Cena. Sant'Ambrogio poneva questo segno in riferimento al battesimo, al peccato originale che lascia una zavorra. Anche se siamo stati battezzati, abbiamo un tallone d'Achille; il demonio ci attacca al tallone: non accettiamo di essere umiliati dai nostri fratelli. Per questo è importante che non solo il presbitero, che è segno esplicito di Cristo che ci lava i peccati, si umilia, si fa servo, ma anche noi che ci mettiamo al servizio dei fratelli, lavando loro i piedi, crocifiggendoci per gli altri, prendendo su di noi i loro peccati. Il Venerdì Santo, un segno molto importante è l'adorazione della croce. Baciare la croce significa accettare che la croce è il cammino luminoso della nostra salvezza. Chi rifiuta la croce non è un cristiano. Dobbiamo imparare ad amare la Croce di Cristo perché in essa risiede la nostra salvezza e quella di tutti gli altri. Bene fratelli, che il Signore ci aiuti; abbiamo le nostre sofferenze. Con Lui possiamo soffrire un poco in questa Pasqua e convertirci tutti per davvero. Abbiamo vissuto Pasque meravigliose; speriamo che anche questa Pasqua 2024 lo sia e che vivremo una notte di festa. Anche i bambini la stanno desiderando, e per i nostri figli rimane un memoriale ed è un modo per catechizzarli. Coloro che hanno terminato l’itinerario neocatecumenale sono chiamati a vivere 50 giorni di festa. Buona Pasqua 2024!

 − Canto: “Inno a Cristo Luce”

Ascensión: 

Solo qualche annuncio: per ricordare il pellegrinaggio per i giovani, come vi abbiamo detto, organizzatelo come volete: una settimana o 10 giorni, più o meno. Questo dipende da voi, vedete come organizzarlo, lo potete fare quando va bene al parroco, quest’estate siamo liberi, la prossima estate, nel 2025, siamo già impegnati perché ci sarà il Giubileo dei giovani a Roma i primi giorni d’agosto, ma quest’anno siamo liberi di farlo quando vogliamo, il prossimo anno invece, nel 2025, dovremo fare il pellegrinaggio all’inizio di agosto. Se nel pellegrinaggio di questa estate, volete fare con i giovani l’esperienza di andare due a due ad annunciare il vangelo, potete farlo per 1, 2 o 3 giorni, come volete, ma con i maggiorenni. Intanto con i minori si organizza un pellegrinaggio a piedi o altre attività. Se qualche minore vuole fare l’esperienza del due in due, dovrà ottenere prima il permesso dei genitori e dovrete metterli poi insieme a qualcuno dei giovani più adulti, cioè due adulti e un minore, mai un minore e un adulto. Potete fare il pellegrinaggio in estate nella data che vi sembra più opportuna. Parlando dei pellegrini e dei pellegrinaggi vi invitiamo a non avere paura di andare in Israele, perché tutti ascoltiamo costantemente informazioni sulla guerra, però Rino egli altri fratelli, che stanno sul posto, ci hanno detto che la guerra è solamente a Gaza e le comunità che stanno andando per la fine del Cammino - già da Natale hanno ripreso - sono felicissime perché tutto è vuoto, non c’è bisogno di fare la fila, puoi stare al Santo Sepolcro tutto il tempo che vuoi e sono felicissimi in questo tempo senza tanti turisti e allora vi incoraggiamo a riprendere i pellegrinaggi in Israele senza paura. Un’altra cosa, vi incoraggiamo anche a fare battesimi la notte di Pasqua, la maggioranza lo fate, perché questa è la tradizione che abbiamo ricevuto, quello che ci hanno insegnato Kiko e Carmen: la notte di Pasqua si fanno i battesimi, ma è importante vivere la Pasqua con la tua comunità che è un sacramento, una notte di festa per viverla in comunità, questo è più importante che andare al battesimo di tuo nipote o di tuo cugino, perché qualcuno fa questo. Allora vi invitiamo a vivere la Pasqua con i vostri fratelli, il senso è viverla insieme con la comunità. Ma lo diciamo per aiutarvi, non come una legge, ma come un invito, perché sono cose molto importanti nella ricchezza della Pasqua: il battessimo e la comunità. A giugno ci sarà anche una convivenza di itineranti. A questa convivenza sono invitate le famiglie che si sono alzate quest’anno. Ma è importante che prima di mandarle alla convivenza di giugno le incontrino i loro catechisti e siano scrutate dai catechisti di zona o dagli itineranti. Le famiglie che verranno saranno inviate tutte, speriamo, perché ci sono molte richieste per completare le Missio ad Gentes. Invitiamo anche i catechisti a difendere i catecumeni: cioè se in qualche parrocchia o in qualche posto c’è qualche difficoltà per fare la Veglia Pasquale aiutateli, andate a dialogare con il parroco, con il Vescovo. Il Papa quando gli abbiamo detto che in qualche parte c’è difficoltà ha detto di parlare, di dialogare; allora, obbediamo al Papa, andiamo a presentare, a spiegare che noi non possiamo vivere senza la Veglia Pasquale, è proprio il nostro carisma: il fondamento di tutte le catechesi di Kiko e Carmen è la Veglia Pasquale e dobbiamo difenderla. Anche le comunità che sono in missione: non si tratta solo di aiutare il parroco, con buona intenzione, che ci dica: “ma facciamola in parrocchia tutti insieme”. E’ importante che i fratelli possano vivere la Veglia Pasquale. E’ vero che tanti non sono catechizzati e non capiscono il perché di passare tutta la notte in veglia, ma allora si può proporre quello che spesso si è fatto quando non c’è possibilità di fare un’unica veglia: si fanno due veglie, una più breve per tutti i parrocchiani, che saranno contenti, e dopo tutta la notte facciamo la Veglia, sempre aperta a tutti, per chi vuole restare, aspettando l’alba, pregando. Ma dobbiamo difendere la Veglia Pasquale così com’è, perché non basta dire: “Sì, ma anche noi facciamo tutte le letture”! Non si tratta di questo, si tratta di poter trasmettere la fede, di dare in questa notte gloria a Dio per quello che ha fatto nella nostra vita e passare la fede ai bambini. La comunione sotto le due specie, con il vino, i canti: tutto è un’opera d’arte e non è che puoi fare un mix… Questo era per incoraggiare i responsabili e i catechisti, perché dove ci sono problemi vadano a dialogare, a parlare con coraggio… 

Kiko: 

Signore, ti rendo grazie di quest’incontro, di questo tempo. Arriva la Veglia Pasquale invitandoci a lasciare nelle acque del battesimo l’uomo vecchio e a risorgere con tuo Figlio ad una vita immortale che tu ci vuoi donare attraverso il tuo Figlio, grazie alla potenza ed alla gloria dello Spirito Santo. Ispiraci la preghiera che tu vuoi esaudire. Ascoltaci, o Signore. 

− Preghiere spontanee 

− Padre Nostro 

− Benedizione 

− Canto: “Se siete risorti con Cristo” 

Kiko: 

Prima di andare via potete salutare don Claudiano che è nella Yeshivà. Don Claudiano è passato al Padre, ringraziamo Dio. Buona Pasqua a tutti. Pregate per noi!