mercoledì 15 dicembre 2010

Buttati, è morbido!




Era il Natale del 1954 e lo scrittore "scandaloso" Curzio Malaparte - che sarebbe morto nel 1957 a 59 anni con il ritorno alla fede - lanciava questo attacco veemente che è opportuno riproporre per questo nostro Natale come una sferzata alla nostra sonnolenta cristianità:


"Tra pochi giorni è Natale e già gli uomini si preparano alla suprema ipocrisia. Perchè nessuno ha il coraggio di dirsi che il mondo non è mai stato così poco cristiano come in questi anni? Perchè nessuno di noi osa riconoscere che la magniloquenza degli uomini politici, la grande parata dei sentimenti evangelici, le processioni dei falsi devoti servono soltanto a nascondere questa terribile verità: che gli uomini non sono più cristiani,che Cristo è morto nella loro anima, che l'ipocrisia è discesa dalla politica fin nella vita sociale, familiare e individuale? Non ci importa nulla di chi soffre; non facciamo nulla per impedire la sofferenza, la miseria, il male, il delitto, la violenza, la strage... Vorrei che il giorno di Natale il panettone diventasse carne viva sotto il nostro coltello e il vino diventasse sangue e avessimo tutti per un istante l'orrore del mondo in bocca... Vorrei che a Natale i nostri bambini ci apparissero all'improvviso come saranno domani, fra alcuni anni, se non oseremo ribellarci contro il male che ci minaccia... Vorrei che la notte di Natale in tutte le chiese del mondo un povero prete si levasse gridando: Via da questa culla, ipocriti! Bugiardi, andate a casa vostra a piangere sulle culle dei vostri figli. Se il mondo soffre è per colpa vostra, che non osate difendere la giustizia e la bontà e avete paura di essere cristiani fino in fondo. Via da questa culla, ipocriti! Questo bambino, che è nato per salvare il mondo, ha schifo di voi".