lunedì 20 dicembre 2010

Il Natale dei cristiani (2): Dietrich Bonhoeffer.




Riporto il testo bellissimo dell'antifona al Magnificat di oggi, "commentata" da qualcuno che ha vissuto la potenza di questa Parola. Preghiamo il Signore: apri il mio cuore e comprenderò che io sono il prigioniero che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte...



Antifona al Magnificat
O Chiave di Davide,
scettro della casa d'Israele,
che apri, e nessuno può chiudere,
chiudi, e nessuno può aprire:
vieni, libera l'uomo prigioniero,
che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.






Dalle "Lettere dal carcere" di Dietrich Bonhoeffer.


Da un punto di vista cristiano, non può essere un problema particolare trascorrere un Natale nella cella di una prigione. Molti in questo carcere celebreranno probabilmente un Natale più ricco di significato e più autentico di quanto non avvenga dove di questa festa non si conserva altro che il nome. Un prigioniero capisce meglio di chiunque altro che miseria, sofferenza, povertà, solitudine, mancanza di aiuto e colpa hanno agli occhi di Dio un significato completamente diverso che nel giudizio degli uomini; che Dio si volge proprio verso coloro da cui gli uomini sono soliti distogliersi; che Cristo nacque in una stalla perchè non aveva trovato posto nell'albergo; tutto questo per un prigioniero è veramente un lieto annuncio. Credendo questo, sa di essere inserito nella comunità dei cristiani che supera qualsiasi limite spaziale e temporale e LE MURA DELLA PRIGIONE PERDONO LA LORO IMPORTANZA.