mercoledì 1 dicembre 2010

Resto perchè la vita è meravigliosa!




La Chiesa afferma che la vita è un dono ricevuto che ha bisogno di essere a sua volta donato (Cfr. "Gaudium et Spes"). Come dire che se vuoi essere felice hai bisogno di trovare qualcuno a cui puoi donare la tua vita, il tuo tempo, le tue energie, tutto. Asserto questo che precede addirittura la stessa morale religiosa perchè è scritto nel nostro DNA, tante volte lo abbiamo sperimentato: più facciamo delle cose per gli altri, più siamo contenti noi stessi. Ciò non è ancora il Cristianesimo, è solo la nostra coscienza che ci grida dentro di fare del bene quando ne abbiamo la possibilità. Ecco perchè, come uomo prima che come cristiano, mi congratulo con Bruno Vespa per la puntata di "Porta a Porta" di ieri sera. Ognuna di quelle esperienze è come rugiada e darà tanta tanta speranza a tutti quelli (tantissimi, presumo, penso agli anziani, agli ammalati di Alzheimer, di Parkinson, a tutti i malati di mente...) che quotidianamente vivono a contatto con il dolore dei propri fratelli. Se sono cristiani, si preparano alla eterna felicità del Paradiso, se non lo sono...uguale!!! Non ci credete? Eppure è proprio così, dice il Vangelo:

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti(*), ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Poi dirà anche a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna". (Mt. 25,31-46)

(*): Dice proprio così: "TUTTE LE GENTI", proprio tutte, non dice "i cristiani", meno che mai "i cattolici", ma proprio tutti, da Adamo fino all'ultimo uomo che l'ultimo giorno Dio creerà! Come dire che "alla sera della vita saremo giudicati sull'amore" (s. Giovanni della Croce).