sabato 2 luglio 2011

Onda su onda




Concludiamo la settimana ancora con un testo di Doroteo di Gaza, finissimo psicologo della tentazione.

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Come ha detto l'Apostolo, in ogni cosa dobbiamo rendere grazie alla bonta' di Dio, non dobbiamo scoraggiarci mai ne' perderci d'animo dinanzi a cio' che accade, ma accogliere gli eventi senza turbarci, con umilta' e speranza in Dio, fiduciosi che tutto quello che Dio fa con noi, lo fa perche' e' buono, ci ama e ci fa del bene... Nelle prove pecchiamo soltanto per il fatto che non vogliamo fare fatica, non vogliamo assoggettarci alla minima tribolazione o sopportare qualche contrarieta'. Dio infatti non permette che siamo provati al di la' delle nostre forze, come dice l'Apostolo. Ma siamo noi che non abbiamo pazienza, che non vogliamo sottometterci ad alcuna fatica, che non accogliamo umilmente le cose che ci accadono; per questo siamo scoraggiati e piu' cerchiamo di sfuggire le tentazioni, piu' ne siamo oppressi, ci perdiamo d'animo e non posssiamo uscirne fuori. Vi sono alcuni che per necessita' devono nuotare e, se conoscono l'arte del nuoto, quando un'onda viene su di loro, si immergono nell'acqua finche' essa sia passata e cosi', poi, continuano a nuotare senza danno. Se invece vogliono opporsi all'onda, questa li respinge e li rigetta lontano. E appena ricominciano a nuotare giunge su di loro un'altra onda; se di nuovo oppongono resistenza, di nuovo essa li respinge e li getta fuori e dunque non fanno altro che affaticarsi senza concludere nulla. Se invece, come dicevo, quelli si abbassano sotto l'onda e si umiliano sotto di essa, essa passa senza far loro del male e loro continuano a nuotare quanto vogliono e a compiere il loro lavoro. Cosi' e' anche per le tentazioni: se uno sopporta la tentazione con pazienza e umilta', essa gli passa sopra senza nuocergli, se invece continua ad affliggersi, a turbarsi, ad incolpare tutti, si tormenta, rende piu' pesante per se' la tentazione e non ne riceve alcun giovamento, anzi ne patisce danno. Le tentazioni sono di grande utilita' per chi le sopporta senza turbarsi.
Doroteo di Gaza, Insegnamenti, 13, 138-141