domenica 11 novembre 2012

Quarta Enciclica di Benedetto XVI in Quaresima

Il Papa teologo



Una riflessione sulla morte e resurrezione di Gesù come ragione centrale della fede cristiana. Cominciano a delinearsi i contorni della nuova enciclica scritta da Benedetto XVI, la quarta del suo Pontificato, dedicata al tema della fede e più in particolare, secondo fonti vaticane,  «incentrata sulla Pasqua». Un nuovo e decisivo passo, quindi, quanto mai caratteristico dell’attuale papato, nella volontà di Ratzinger di riportare la Chiesa dinanzi ai principi fondanti del Cristianesimo.
  

La stessa pubblicazione della nuova lettera enciclica, già completata da Benedetto XVI la scorsa estate a Castel Gandolfo ma alla quale si stanno apportando «gli ultimi ritocchi», sarà in qualche modo legata alla festa della Pasqua, la più solenne dell’anno liturgico. L’uscita, infatti, sarà uno dei momenti più importanti della Quaresima 2013: avverrà quindi nei primi mesi del prossimo anno, più precisamente tra febbraio e marzo, proprio in vista delle ricorrenze pasquali.
  

A questo si lega poi anche l’intento di non far “sovrapporre” la pubblicazione dell’enciclica sulla fede con quella del nuovo libro di Ratzinger, «L’infanzia di Gesù», terzo volume della trilogia su Gesù di Nazaret, in uscita nelle librerie nelle prossime settimane per i tipi Rizzoli-Lev e in procinto di diventare uno dei bestseller di Natale.
  

Il documento magisteriale sulla fede, inoltre, diverrà la scadenza cruciale dell’Anno dedicato da Benedetto XVI a questo tema, aperto lo scorso 11 ottobre nei cinquant’anni del Concilio Vaticano II e nei venti dal Catechismo della Chiesa cattolica. Il Papa-teologo, proprio in questo Anno della Fede, vuole offrire alla Chiesa la sua riflessione su cosa significa essere cristiani oggi, sul ruolo della fede nella vita dell’uomo e della società, sul valore delle verità cristiane, come quelle legate al «mistero» pasquale, in un mondo in crisi sotto molti profili. Un testo, quindi, da lasciare come coronamento di questo Anno per la meditazione anche delle generazioni a venire.
  

E chi ha già preso visione della nuova enciclica ne dà già valutazioni entusiastiche e che fanno aumentare l’attesa. «Il testo del Papa è bellissimo», ha commentato un alto prelato di Curia che lo ha letto. «Benedetto XVI - ha aggiunto - con il suo linguaggio semplice nel dover esprimere anche delle verità complesse e molto profonde riesce a raggiungere una diffusione oltre ogni immaginazione».
  

L’argomento della fede, tra l’altro, completa il trittico delle virtù teologali già trattate da papa Ratzinger con le precedenti encicliche sulla carità – “Deus Caritas est”, del 2006 - e sulla speranza – “Spe Salvi”, del 2007 -, cui indirettamente e con altri approfondimenti si collega anche la terza enciclica, quella «sociale», la “Caritas in Veritate” del 2009.
Fonte: Vatican Insider