«Papa
Francesco ha generato in tutta la comunità argentina, non solo tra
cattolici o credenti, un senso di comunione e speranza, inedito nella
nostra storia recente». Lo affermano María Rosa Barbarán e Rómulo
Alejandro Scarano, che in occasione dell’elezione del nuovo Pontefice
hanno voluto offrire la loro testimonianza sul rinnovato sito internet
del Pontificio Consiglio per la Famiglia.Quello
dei due coniugi argentini è uno degli omaggi tributati online dal
dicastero che nel consiglio di presidenza annoverava l’arcivescovo di
Buenos Aires divenuto Pontefice. Il sito www.familia.va riporta infatti
anche stralci di omelie dedicate al tema della famiglia durante il suo
ministero pastorale nella sede primaziale del Paese latinoamericano.Il
Pontificio Consiglio presieduto dall’arcivescovo Vincenzo Paglia ha
inoltre attivato di recente un servizio di newsletter in quattro lingue,
ricco di informazioni sulle tematiche di maggiore attualità e
interesse, soprattutto in vista dei due grandi appuntamenti che
maggiormente coinvolgono le realtà familiari cattoliche: il
pellegrinaggio alla tomba di San Pietro per l’Anno della fede, in
programma il 26 e 27 ottobre prossimi; e l’Incontro mondiale delle
famiglie fissato per il 2015 a Philadelphia, negli Stati Uniti
d’America.Tra
i relatori al recente Incontro mondiale svoltosi a Milano con la
partecipazione di Benedetto XVI, i coniugi Scarano sono una coppia molto
impegnata nel loro Paese: lei è decano della facoltà di scienze
dell’educazione dell’Universidad Católica de Santiago del Estero, lui è
avvocato e docente di dottrina sociale della Chiesa. Nella loro
testimonianza esprimono i sentimenti di «incredulità, sorpresa, gioia»,
che ha suscitato nel loro Paese l’elezione del cardinale Bergoglio,
senza nascondere anche «un certo timore per la complessità delle
circostanze che deve affrontare il successore di Pietro». E rivelano
come «settori politici caratterizzati dall’intolleranza e dal confronto
non riconciliabile, hanno avuto gesti di rispetto e perfino di
autocritica».Del
resto negli ultimi decenni il cardinale Bergoglio «ha costituito un
punto di riferimento morale», oltre che pastorale, per tutta la comunità
argentina. Un uomo — ricordano — «venuto da una generazione di giovani
sacerdoti latinoamericani segnata dai grandi ideali di rinnovamento
religioso e sociale degli anni ‘60 e ‘70, illuminati dal Vaticano II».
In particolare «il popolo argentino non dimentica la sua forza e la sua
coerenza nella dura crisi economica, politica e morale, che nel dicembre
2001 produsse il collasso del governo nazionale e di tutto il sistema
di indebitamento consumista». E in quel drammatico contesto, «un popolo
ferito e sconcertato di fronte allo spettacolo della migrazione di
migliaia di giovani alla ricerca di una possibilità di vita», ha
ricevuto l’incoraggiamento della parola e dei gesti del futuro
Pontefice, «come un padre che corregge, annuncia e avverte».Per
Maria Rosa e Romulo Alejandro «la sua immagine è stata una luce che
accende la speranza in mezzo al naufragio». E citano in proposito la sua
omelia sulla parabola del buon samaritano del 25 maggio 2003, alla
presenza delle massime autorità politiche della nazione.
«I
briganti della strada — disse in quella circostanza — hanno avuto come
alleati coloro che passano per la strada guardando dall’altra parte. Si
chiude il cerchio tra coloro che usano e ingannano la nostra società per
derubarla e quanti si suppone mantengano la purezza nella loro funzione
critica, ma vivono di questo sistema e delle nostre risorse per
sfruttarle fuori o mantengono la possibilità del caos per guadagnare
terreno. Non dobbiamo ingannarci, l’impunità del delitto, dell’uso delle
istituzioni della comunità per il profitto personale o corporativo e
altri mali che non riusciamo a sradicare, hanno come risvolto la
permanente disinformazione e il discredito di tutto».
In
quell’occasione il porporato mise in guardia dall’atteggiamento di chi
semina costantemente il sospetto, «che fa diffondere la sfiducia e la
perplessità» e «alimenta il disincanto e la disperazione».
Quando
«si fa sprofondare un popolo nello scoraggiamento — affermò — si chiude
perfettamente un circolo perverso: la dittatura invisibile degli
interessi veri, quegli interessi occulti che si sono impadroniti delle
risorse e della nostre capacità di giudizio e di pensiero».
Attraverso questo stile pastorale padre Bergoglio ha generato in Argentina un debito di gratitudine; e poiché «ha sempre chiesto e chiede che preghiamo per lui — spiegano i due coniugi — siamo migliaia che abbiamo preso quest’impegno di sostenerlo con la preghiera».
Si tratta di «una sfida — concludono — alla speranza di tempi migliori che verranno in tutta la Chiesa. Francesco alimenta in ognuno dei suoi gesti il sogno di una Chiesa povera e solidale, al servizio della vita minacciata, la cui gloria e forza emana dalla croce. Gli vogliamo molto bene. E ci sentiamo molto impegnati con tutta la Chiesa attraverso il suo ministero».
L'Osservatore Romano, 5 aprile marzo 2013.
Attraverso questo stile pastorale padre Bergoglio ha generato in Argentina un debito di gratitudine; e poiché «ha sempre chiesto e chiede che preghiamo per lui — spiegano i due coniugi — siamo migliaia che abbiamo preso quest’impegno di sostenerlo con la preghiera».
Si tratta di «una sfida — concludono — alla speranza di tempi migliori che verranno in tutta la Chiesa. Francesco alimenta in ognuno dei suoi gesti il sogno di una Chiesa povera e solidale, al servizio della vita minacciata, la cui gloria e forza emana dalla croce. Gli vogliamo molto bene. E ci sentiamo molto impegnati con tutta la Chiesa attraverso il suo ministero».
L'Osservatore Romano, 5 aprile marzo 2013.