sabato 1 aprile 2017

La solitudine delle donne



(Anna Foa) La solitudine delle donne è il tema di questo numero. Un tema vastissimo, perché può essere articolato in mille modi, avere mille sfaccettature. Non parliamo, infatti, della solitudine scelta e voluta come un modo di vivere bene con se stesse e di ascoltarsi senza che altre voci si sovrappongano. Una scelta che diventa quasi un lusso, spesso tacciata di egoismo e comunque vista come fuori dagli schemi della normalità.Parliamo della solitudine imposta, frutto delle circostanze, e soprattutto frutto del rapporto delle donne con il proprio corpo e con il ciclo della vita. Di questa solitudine il tema che emerge con maggiore gravità nei contributi di questo numero è quello della solitudine delle donne che hanno abortito. Una scelta drammatica che la società impone alla donna di fare da sola, come un suo diritto, senza che sia determinante il parere del proprio compagno, fatto che non fa che aumentare il peso della responsabilità femminile e la portata dell’irresponsabilità maschile. Ma anche la maternità, nonostante la retorica che la riveste nella società, è tanto spesso accompagnata dalla solitudine. Nella società e nei rapporti con gli altri, perché troppo poco tutelata sul lavoro e troppo poco sostenuta nei rapporti con il compagno, a causa della riluttanza e latitanza crescente degli uomini. E troppo poco ascoltata questa solitudine, anche quando nasce dalla difficoltà in sé di essere madre, dalle contraddizioni tra le proprie paure e il sentire comune. Quante depressioni dopo il parto derivano soprattutto dalla mancanza di ascolto! Parlare della donna e della solitudine ci accosta a un mondo in cui sembra che l’essere sola, anche in compagnia, anche in coppia, anche in famiglia, sia un destino comune alla metà del genere umano. E che, quando si tocca la solitudine che necessariamente deriva dal dolore, dalla malattia, dall’attesa della morte, si raggiunga soltanto l’acme di un destino sempre in agguato sulle donne.
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L'Osservatore Romano, aprile 2017