giovedì 4 agosto 2011

Il Kerygma 17 - GMG Colonia -Bonn, 22 agosto 2005

Quella di Colonia è stata la prima GMG di Benedetto XVI, nella sua terra, la Germania. In totale continuità con lo spirito che fin dall'inizio ha animato questo evento, Papa Ratzinger ha confermato la intuizione profetica del suo predecessore. All'incontro vocazionale di Bonn del 22 agosto, al quale hanno preso parte 90.000 giovani, ben 2000 hanno dato la loro disponibilità per il presbiterato e 1100 ragazze si sono alzate per consacrare la vita allo Sposo più bello, nella clausura, aiutando così nella preghiera umile e silenziosa la nuova evangelizzazione.
Ecenario del Encuentro en Bonn - Caminayven.com

Incontro vocazionale con i giovani

del cammino neocatecumenale


Bonn, 22 AGOSTO 2005



BOZZA NON CORRETTA


Kiko:

Siamo veramente grati al Signore ché presiede questo nostro incontro il Cardinale di Colonia, Cardinale Meisner. Diamo un applauso, Meisner! Cardinale Meisner!



Che ha voluto essere con noi; lui che ha aperto la G.M.G e ha accolto il Papa, il Santo Padre in questo evento impressionante per la Germania e per tutto il mondo.


Coraggio! Sedetevi! Adesso vi dico un po’ il programma che abbiamo. Sedetevi. Coraggio, animo a tutti! E spero che questo incontro di Colonia sia un evento grande dal Signore per la nuova evangelizzazione dell’Europa e del Mondo. Animo, coraggio! Anche se avete offerto tutte le scomodità, le difficoltà dell’evangelizzazione al Signore per l’Europa, per il mondo e per questo incontro; e siamo veramente orgogliosi di voi che non avete mormorato, avete camminato di notte, avete passato un freddo cane… ma non importa siete stati magnifici. Grazie al Signore buono!

Anche i vescovi hanno sofferto con noi tutte le scomodità! Diamo un applauso ai vescovi che ci accompagnano: sono stati bravi, bravi! Anche loro hanno dovuto aspettare, hanno preso freddo per ore e ore. Questo perché Dio ha voluto una piccola sofferenza; ha bisogno della nostra collaborazione, con Lui, per la nuova evangelizzazione.


Prima vorrei presentare i vescovi cardinali, che han voluto essere con voi. C’è con noi il Cardinale di Vienna Cardinal Schönborn! Una parolina brevissima un saluto…



Cardinale Christoph Schönborn:

Grazie al Cardinale Meisner di avere avuto il coraggio di invitare i giovani del mondo con l’appoggio del Santo Padre, proprio in questa Germania a Colonia. È il suo coraggio che ci ha dato questo evento. Grazie al Cardinal Meisner.


Kiko:

Grazie, grazie Padre! È con noi l’Arcivescovo di Madrid, Mons. Rouco, che è il nostro, il mio vescovo, una parola.

Cardinale Antonio Maria Rouco Varela:

(Brevissimo discorso in spagnolo un saluto a tutti e un ringraziamento al Cardinale Meisner)


Kiko:

È con noi il Patriarca di Venezia, Mons. Angelo SCOLA. Venga Padre, una parola breve. Una parola, avanti.


Cardinale Angelo SCOLA:

Ciao, ciao a tutti. Sono molto… (Kiko mostra dove sono quelli di Venezia)… Bene San Marco! Bene San Marco! Sono contento che voi siete il primo segno del grande dono che il coraggio del Cardinal Meisner ha offerto a tutta la Chiesa. Perché voi avete già qui messo in atto la verità della G.M.G. La forza del pellegrino è il ritorno, è come rientra nella vita e nel mondo. Deve, come ci ha detto il Santo Padre molto bene, deve accettare di cambiar strada, di sentir l’urto del cambiamento ma di dire la bellezza dell’incontro fatto. Grazie siete dei veri pellegrini.


Kiko:

Grazie Padre! Allora c’è anche con noi il Cardinale di Washington, Mons. McCarrick, coraggio! Washington capitale degli Stati Uniti. Che ha aperto un seminario Redemptoris Mater che è stato sempre al nostro fianco aiutandoci e battagliando.


Cardinale Theodore McCarrick: Molto bene, vedo anche molti americani e inglesi dei molti paesi del mondo, 3000 mi dicono. Io voglio anche congratularmi con il Cardinale Meisner per il suo coraggio e voglio congratularmi con Kiko, Carmen e Padre Mario per questa visione che si osserva da qui. (Esortazione in inglese ai giovani a seguire la loro chiamata)


Kiko:

C’è anche il Cardinale Primate delle Americhe, il Cardinal Nicolás de Jesus López di Santo Domingo, una parola breve Padre. Dove sono i Domenicani? Eccoli lì, Padre.


Cardinale Nicolás de Jesus López Rodriguez:

(Un saluto brevissimo in spagnolo e un ringraziamento al Cardinale Meisner per l’accoglienza di Colonia)

Kiko:

C’è anche il Cardinal di Kinshasa che ci accompagna dall’Africa. Cardinal Etsou Arcivescovo di Kinshasa. L’Africa è un continente che ci attende. Il Santo Padre Giovanni Paolo II, quando abbiamo avuto l’incontro con i vescovi dell’Africa mi ha detto: “Kiko l’Africa è la Chiesa del futuro!”

Cardinale Frederic Etsou: (Discorso in lingua francese dove esprime la felicità di essere presente in mezzo ai giovani così numerosi e invita loro al ritorno a portare il messaggio di Cristo dell’amarsi gli uni gli altri)


Kiko:

C’è anche Mons. Castrillon Hoyos, Cardinale Prefetto della Congregazione per il Clero, che vuole vedere quanti giovani si alzeranno per seguire Cristo come presbiteri, brevissimo Padre, un saluto a questi giovani.

Cardinale Dario Castrillon Hoyos:

(Esortazione in spagnolo a seguire Cristo che è il Cammino). Io vorrei abbracciare ognuno di voi perché voi siete anche il cammino per tutti i giovani del mondo. Ma io sono un uomo molto interessato. Io sono appena arrivato da Roma e tra poco ritorno a Roma con un altro aereo. Ma volevo venire qui per vedere la gioia e la vita della Chiesa in voi. E siccome sono interessato sono venuto anche perché qui sono presenti tantissimi preti, i giovani che diranno si a Cristo. Adesso ringrazio il mio carissimo fratello, il Cardinale Meisner che ha lavorato così bene per questa G.M.G. per tutti questi giorni. E voglio abbracciare di fronte a voi Kiko perché lui è un pazzo per Cristo.

(Abbraccio affettuoso tra Kiko e il Cardinale Castrillon Hoyos, Cardinale Prefetto della Congregazione per il Clero)

Kiko:

Grazie, Padre. Grazie. Ci onora con la sua presenza… una sorpresa, Mons. Levada Prefetto della Congregazione per la Fede, una parolina Padre. Siamo contentissimi che ha preso il posto del Cardinale Ratzinger,.

Assemblea: Benedetto! Benedetto! Benedetto!

Kiko:

Salutano al Papa in lei.

Cardinale Levada:

Grazie, grazie. Non sono Benedetto! Non sono Benedetto evidentemente

Kiko: dice che lui non è Benedetto! –


Cardinale Levada:

Sono un successore del Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, con mia grande sorpresa e vengo da San Francisco in California, chiedo per tutti voi l’ispirazione e l’intercessione del grande San Francesco d’Assisi. Il suo amore per Gesù Cristo, il suo amore per la Chiesa. Con questo unico amore, Gesù Cristo e la Chiesa, voi potete. Noi potremmo fare grandi cose per il Signore, grazie.

Kiko:

Grazie Padre, molto bene. È anche qui con noi, Mons. Rylko, Prefetto del del Pontificio Consiglio per i Laici. Avanti Rylko! Mons. Rylko, organizzatore. Coraggio, dica una parola ai giovani.

Mons. Stanislaw Rylko:

Cari ragazzi sono qui per dirvi grazie. Grazie ché siete venuti a Colonia. Grazie ché siete venuti cosi numerosi. Sapevo che siete tanti, ma così tanti non mi passava nemmeno per la testa. Grazie per la testimonianza di fede che avete dato.

Stamattina sono stato nel Duomo di Colonia ed ho visto che i giovani del Cammino hanno proprio conquistato questa città e sono sicuro che tutti voi da questa grande assemblea volete oggi mandare al Santo Padre, Benedetto XVI, un importante messaggio, quale messaggio? Che sui giovani del Cammino il Papa può contare sempre!

Kiko:

Bene, per ultimo vorrei che dica una brevissima parola Mons. Cordes, che è stato uno degli iniziatori delle G.M.G: e che è sempre stato vicino a noi e che oggi è con noi. Una parolina breve! Cordes! Un tedesco leale e coraggioso! Lui ci ha aiutato sempre; ha combattuto al nostro fianco e ha ottenuto la lettera di riconoscimento del Cammino.


Mons. Paul Josef Cordes:

Mi rallegro soprattutto che questa volta la Giornata dei giovani si passa in Germania e che anche questo incontro, incontro dei giovani del Cammino, è uno spettacolo per i tedeschi. La Chiesa di Germania e la Chiesa del mondo ha tanto bisogno di missionari, ha bisogno di voi, gente convinta nella fede, convinta di Gesù Cristo. E io sono gratissimo che qui può iniziare una nuova strada di evangelizzazione. Il Papa ai vescovi tedeschi ha detto:”Forse la parola Nuova Evangelizzazione non basta più, dobbiamo parlare della prima evangelizzazione”. Sono tanti, tanti in Europa (quelli) che non hanno mai saputo qualcosa di Gesù Cristo. Tutti questi vi aspettano!

Kiko:

Bravo! Allora vorrei concludere queste presentazioni, alla fine daremo la parola al Cardinale di Sidney che è con noi, e al termine di questo incontro vi faccia un invito a tutti ad andare a Sidney. Sapete che il Cardinale P di Sidney, dove ci sarà la nuova G.M.G. ha aperto un seminario Redemptoris Mater è a fianco a noi.


Cardinale Pell:

Voglio dire soltanto una parola di ringraziamento, non soltanto a tutti voi per la vostra presenza, ma per i vostri parenti tutte le vostre comunità per il contributo che il Cammino dà alla vita della Chiesa e voglio ringraziare specialmente tutti i vostri missionari : preti missionari, seminaristi, famiglie intere che sono andate dappertutto nel mondo, per mostrare il disagio di Cristo stesso. Mille grazie!

Kiko:

Grazie Padre! Molto bene. Per ultimo il Cardinal Meisner che vuole fare un saluto adesso, dopo terrà l’omelia.


Cardinale Meisner:

Cari sorelle e fratelli, devo un poco protestare. Il miracolo di questi giorni a Colonia non è il risultato del Cardinal Meisner, ma è il risultato di grande concelebrazione di molti cardinali, vescovi, preti e moltissimi giovani. Il Papa ha detto ieri: “per me la Chiesa è giovane”. Si è visto in questi giorni a Colonia. Molte, molte grazie a tutti i giovani.

Kiko:

Molto bene Padre. Allora abbiamo con noi tantissimi vescovi e non è possibile dare la parola a tutti ma vorrei solo presentarveli.


- Presentazione dei vescovi presenti.

Kiko Argüello habla a los jóvenes - Caminayven.com


Bene adesso facciamo un canto. Come in tutte le G.M.G. facciamo il canto “Io vengo a riunir tutte le nazioni, verranno e vedranno la mia gloria.”

- Canto: Io vengo a riunir

- Presentazioni:

Australia 250 fratelli;

Singapore, Malesia, Tailandia 100 fratelli;

Sri Lanka, Pakistan

Giappone

India

Cina, Taiwan

Cina continentale, per la prima volta!

Core 200 fratelli;

Filippine

Hong Kong

Iraq, per la prima volta fratelli dell’Iraq!

Libano

Gabon

Isole Seychelles

Ruanda

Angola

Zambia

Marocco, per la prima volta

Venezuela

Cile 300 fratelli

Ecuador 600 fratelli

Paraguay

Uruguay

Argentina

Brasile

Perù

Bolivia

Guatemala

El Salvador

Santo Domingo

Honduras

Nicaragua

Panama

Portorico 300 fratelli;

Haiti

Costarica

Antille Olandesi

Usa

Canada

Messico

Colombia

Turchia

Cipro, per la prima volta

Slovacchia

Russia

Georgia

Estonia

Albania

Lituania

Lettonia

Ucraina

Kazakistan

Bielorussia

Romania

Ungheria

Serbia, Montenegro, Bosnia

Slovenia

Croazia 1500 fratelli

Polonia 6000 fratelli

Malta

Svizzera

Austria

Scandinavia

Danimarca

Svezia

Finlandia

Belgio

Olanda

Francia

Irlanda

Portogallo

Germania

Israele, da Betlemme la terra del Signore

Spagna 14.000 fratelli

Italia 20.000 fratelli


Kiko:

In totale mi dicono siamo 90.000 circa.

Miles de jóvenes en el Encuentro - Caminayven.com

Cominciamo, vi devo dire una notizia, prima cosa che vi devo dire e che abbiamo fatto 100 missioni in Europa; venendo a colonia abbiamo passato 100 città e non vi dico la quantità di miracoli. In Germania, in Francia, in Belgio, dappertutto anche in Spagna. Alcuni fratelli sono stati in San Sebastian, hanno predicato per la strada è stato impressionante: gente che piangeva, gente che vuole veramente conoscere Gesù Cristo che è rimasta impressionata. Anche a Monaco più di 1000 giovani hanno voluto venire a questo incontro a questo incontro.

Allora dobbiamo capire un momento che cosa succede. Chi siamo noi? Chi siamo? Che cosa vuole Dio da noi? Che cosa sta succedendo? Abbiamo sentito che il Papa Benedetto XVI nell’omelia della domenica, ci ha, diciamo così, nominato quando ha detto: “bisogna fare comunità basate sulla fede”. Comunità di fede. Dove viviamo la fede in comunione. Cioè ha detto quello che ha detto la Madonna: “Fate comunità come la Santa Famiglia di Nazareth”. Un luogo dove come il Signore Gesù ha avuto bisogno di una famiglia per essere adulto; dove è stato sottomesso a Giuseppe e alla Santa Vergine durante 30 anni. Così anche noi stiamo facendo comunità in tutto il mondo. È una cosa impressionante che dietro a voi, dietro a questi 80.000 giovani, dietro a ciascuno di voi, ci sia una comunità cristiana. Ossia che non siete venuti così ad una scampagnata o a qualcosa del genere, ma dietro di voi c’è un cammino, una comunità cristiana.


Bene! Noi, fratelli, siamo convinti che Dio ci ha suscitato per una nuova evangelizzazione del mondo e dell’Europa. Ma vi dico una cosa, questa nuova evangelizzazione non si può fare senza che nasca un nuovo clero. Abbiamo bisogno di un nuovo clero. Abbiamo bisogno di un nuovo clero, nuovi presbiteri che siano umili, santi e missionari.

Ascoltatemi bene perché e in questo la salvezza di questa generazione. Ecco io sono un laico, sono un cristiano, non sono un sacerdote nel senso ministeriale, ma il Signore mi ispira, mi suscita e mi fa vedere l’importanza di questo momento storico della Chiesa. Dobbiamo comprendere la situazione attuale della Chiesa in Europa e nel mondo intero è una situazione critica. C’è un cambio d’Epoca, c’è tutta la globalizzazione, tutta la secolarizzazione, la gente non è più religiosa, in quel senso. C’è una apostasia progressiva dell’Europa e c’è un clero che dovremmo ammirare e dovremmo pregare per loro e sostenerlo che sta, sulle proprie spalle, subendo questa transizione vedendo le chiese vuote, la gente che non si confessa e moltissimi sono in depressione perché è una situazione difficile. Nel frattempo che sorreggono questa Chiesa arriviamo noi.

Allora, sono sicuro che qui oggi il Signore susciterà e chiamerà molti giovani. Ripeto quello che diceva San Giovanni Bosco, che Dio chiama quasi il 70 % dei giovani a seguirlo nella vita consacrata. Ma la situazione del mondo con l’impurezza, le masturbazioni, le ragazze e il terrore di entrare in un seminario chiuso, il demonio con queste cose, li blocca. Loro pensano che proprio quelle sensazioni che sentono, la voglia delle ragazze, impedisca loro di avere vocazioni. Non è vero! Per essere presbiteri oggi, bisogna essere un uomo. Non uno a cui non piacciono le ragazze, veramente.


Noi pensiamo che per questa missione che avete fatto per le strade Dio vi ha dato un carisma, un dono un coraggio; Dio ci sta dando dei doni a tutti immensi. Questo vi ha pulito dentro e siete qui oggi dopo aver sentito il Papa, dopo aver sofferto, la notte scorsa, il freddo, l’umidità. L’aver camminato. La sofferenza è molto importante ha un senso, come la morte del Signore in croce, di redenzione per tutti noi, di purificazione. Siete forse impreparati qui a Colonia?

Dico questo dei presbiteri, dell’importanza dei presbiteri nella Chiesa, della necessità che ha la Chiesa di tanti giovani che Dio chiamerà oggi. Quando Israele esce dall’Egitto, si apre il mare, entrano nel deserto, passano per il deserto e hanno un incontro con il Signore sul monte Sinai e quando arrivano alla terra promessa c’è il fiume Giordano che è in piena e chiude il passaggio per entrare nella terra promessa.

Allora il Signore dice a Giosuè (non hanno più Mosè, hanno Giosuè, figura di Cristo) di ordinare ai sacerdoti di portare l’arca, di entrare nel fiume e nel momento che i sacerdoti toccheranno l’acqua il fiume si fermerà. Ascoltate bene questo. E dice che i sacerdoti (dodici), portano l’arca come una protezione, dodici colonne come le tribù (d’Israele). I sacerdoti che portano l’arca come mettono piede al limite delle acque (il Giordano in quel periodo è gonfio di acque perché il monte Ermon incomincia a disgelarsi e le acque fluiscono verso il Mar Morto), come mettono piede si formano come due dighe e i sacerdoti passano al centro all’asciutto. Tutta l’altra parte del fiume va verso il Mar Morto e i sacerdoti al centro del fiume, all’asciutto fermano con l’arca le acque della morte e intanto Giosuè fa passare il popolo, con tutti i figli, le famiglie… Questo è un segno importantissimo. Io nel Cammino non potrei fare nulla senza Padre Mario che porta l’arca. Noi tutti qua abbiamo i nostri presbiteri della Chiesa, siamo uniti in un corpo in comunità dove la testa è il presbitero.


Allora, adesso faremo una processione. Invito a tutti i presbiteri che hanno accompagnato queste comunità di andare alla sacrestia che sta qui dietro, e faremo una processione portando la Madonna. Oggi Dio ha voluto che si festeggi la festa della Vergine, Maria Regina e la Madonna, la Madonna è l’arca, è un immagine dell’arca dell’alleanza. Allora invito i preti ad andare lì poiché porterete in processione la statua della Madonna Regina, coraggio!


Noi accompagneremo tutti i presbiteri, migliaia, che accompagneranno la Madonna, porteranno la Madonna, con un canto. Io ad Amsterdam vi ho insegnato un canto: “Sola a Solo” molti non lo conoscono. Questo canto della Madonna dice così:

“Sola a Solo, sotto la croce, Maria.” È un momento molto importante quando la Vergine si trova sotto la croce e suo figlio era morto. È un momento tragico nel quale lei accompagna suo figlio in questa opera di redenzione, della quale noi tutti, oggi, qua, siamo frutto. Ci sarà un momento nel quale noi ci troveremo sotto la croce di Cristo, saremo come Maria, “Sola a Solo”. La scrittura dice che alla Vergine una spada ha trapassato l’anima.


- Prova del Canto: “Sola a Solo”

Kiko:

I nostri presbiteri sono pronti, vedete è una cosa meravigliosa. Adesso faremo una processione sul serio. I presbiteri verranno portando l’arca. Quei presbiteri che fermeranno l’acqua, quella acqua che è simbolo del male, della morte, perché noi possiamo, aiutando i preti, portare questa generazione alla terra promessa. Ma sono loro che quando entrano nell’acqua fanno ritirare l’acqua. Non siamo noi, dice la scrittura. Per questo noi siamo uniti. Padre Mario, noi e tutti i sacerdoti che ci hanno aiutato uniti! Non ci è stato nessun clericalismo; è una cosa bellissima, siamo un solo spirito, un solo corpo, ciascuno nel suo dono, nella sua missione. Uno è la testa e gli altri sono le mani, altri sono i piedi, altri il cuore. Siamo un corpo e questa è tutta la teologia del Concilio, una teologia della comunione molto più meno clericalista e molto più d’accordo con la tradizione, con gli Atti degli apostoli.


La processione è pronta, bene! Vedremo ora uno spettacolo, un nuovo clero che appare, che porta l’arca dell’alleanza, la Vergine Maria, la madonna. Oggi non sapevamo che era la festa di Maria Regina. Porteremo qua la statua che presiederà questo incontro . Vedrete che in questa processione prima viene la croce astile e l’incensiere, e dopo vedrete che portiamo uno scrigno con le reliquie dei martiri. Guardate che miracolo ha fatto Dio. Il seminario Redemptoris Mater di Colonia sta fatto su una abbazia, un monastero benedettino dove si conserva la cappella dei martiri, patroni di Bonn, Cassio e Florenzio. Due martiri che hanno dato la vita di fronte ai pagani e sono stati martirizzati perché non volevano obbedire al paganesimo. Sono i patroni della città di Bon che è stata capitale della Germania. Dio ha voluto che in questo posto oggi ci sia il Redemptoris Mater.

Allora queste reliquie precederanno la Madonna. Vedete due statue piccole che abbiamo preso dalla cappella con le reliquie e presiederanno il nostro incontro e dietro la processione dei preti con la Madonna. Ma li precedono le reliquie dei martiri. Questi preti che accompagnano la Madonna, vi dico una cosa, la accompagnate perché siete disposti a versare il sangue. Siamo tutti noi martiri. Non si può evangelizzare il mondo con Cristo che sparge il nostro sangue. Guardate che è molto serio ciò che faremo adesso. Un giorno, quando andremo in prigione e quando molti di noi verseranno il loro sangue, vi ricorderete di questo incontro, di questa processione dei martiri che ci stanno accompagnando dal cielo con tanti santi, santi dell’Europa che ci hanno preceduto e vedete che la Madonna che portiamo porta un bastone, il bastone di S. Benedetto e S. Benedetto è stato il patrono dell’Europa; il nome che ha preso il Papa Ratzinger, Benedetto, facendo con questo un gesto, dicendo con questo gesto che bisogna fare quello che ha fatto S. Benedetto, rievangelizzare il mondo, rievangelizzare l’Europa.

Noi stiamo portando famiglie in missione, però queste famiglie in una implantatio ecclesiae (le abbiamo portate a Stoccolma, Danimarca, Finlandia, a nord della Germania…) avevano bisogno di presbiteri che le accompagnassero. È stato meraviglioso: i preti, i presbiteri dei Redemptoris Mater con le famiglie. Appare una nuova evangelizzazione veramente, ma non senza persecuzione. Perché noi siamo convinti che non si tratta, fratelli, di un successo, di una conquista, noi sappiamo che il mondo si salva attraverso la croce gloriosa di Cristo. Accogliamo questi martiri e questi presbiteri cantando alla Madonna.

- Processione della Madonna accompagnata dal canto: “Sola a Solo”

Kiko:

Un applauso a questi sacerdoti, migliaia, che hanno accompagnato a Maria Regina in questa marcia per la nuova evangelizzazione. I sacerdoti vadano ora ai loro posti con le loro comunità e noi cominciamo questa celebrazione. Faremo una celebrazione della

Parola. Io farò una breve lettura, un piccolo kerigma, un vangelo di Maria Regina, festa di oggi e dopo faremo la chiamata, coraggio! Ascoltiamo ora una parola di Gesù Cristo risorto, vincitore della morte che è qui con noi per preparare un popolo per la nuova evangelizzazione..

Aspettiamo che i preti raggiungano… guardate che spettacolo, quante migliaia di preti che stanno accompagnando in tutto il mondo la nuova evangelizzazione.


Cardinal Meisner:

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Assemblea:

Amen.

Cardinale Meisner:

La pace sia con voi.

Assemblea:

E con il tuo spirito.


- Preghiera del Cardinale Meisner


Kiko:

Sedetevi, adesso ascoltiamo una Parola. Sedetevi adesso, sedetevi tutti, fratelli. Facciamo ora la celebrazione. Ascoltiamo la parola di Cristo. Silenzio, sedetevi. Anche quelli del servizio, sedetevi.

Adesso fratelli ascolteremo una parola dall’Epistola di San Paolo ai Romani. Sentite? È importante sentire. Coraggio! Dopo io farò un piccolo kerigma, vi faremo ascoltare il vangelo cantato, poi il Cardinal Meisner farà l’omelia e poi faremo la chiamata.

- Lettura della Lettera di S. Paolo ai Romani (Rm 1, 1-32. 5, 1-11)


Kiko:

Ho voluto leggervi questo pezzo dell’Epistola ai Romani, l’inizio. Roma era la capitale dell’impero, Roma è Babilonia, come oggi potrebbe esserlo New York, potrebbe esserlo Parigi o una città immensa. Babilonia significa una grande città. E lui, S. Paolo, descrive in che cosa consiste il paganesimo. È stato importante leggerlo perché questo lo troviamo ogni giorno in mezzo a noi.

Vedete come scrive dell’omosessualità? “Commettendo atti ignominiosi, uomini con uomini”, dice: “gli uomini lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione”. Già era una cosa dilagante nella Roma di allora; l’omosessualità dappertutto, gli omicidi, la quantità di furti, la maldicenza, i ladri e continua: “maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni”. Tutto il paganesimo che ci attornia e che attorniava allora, dove San Paolo va ad annunziare il Vangelo di Cristo.

Noi oggi ci troviamo con il fatto che Dio sta suscitando noi nelle parrocchie, sta preparando una Chiesa missionaria, dandovi dei doni. Questa estate sono stato alcuni giorni nel sud della Spagna in una casa che stava vicino ad una spiaggia e rimasi impressionato. Il giorno della Madonna, la notte che era domenica, il giorno dopo lunedì era il 15 agosto, festa, e tutti il sabato sera sulla spiaggia, tutta la spiaggia era piena di giovani tutta la notte, piena di giovani con fuocherelli, tutti che bevevano e fumavano droga, tutti! E quando mi sono alzato alle 7.30 del mattino stavano dormendo in spiaggia ragazze e un ragazzetto vicino a me stava preparando un “canuto”, diciamo così in Spagna (canna o spinello nel gergo italiano n.d.t.), un “porro”, un’erba e dopo che si era fatto, aveva una ragazzina di tredici anni vicina, che stava dormendo, l’ha svegliata e per colazione le ha dato il canuto. Per colazione la droga. E questo per dire la quantità di erba di cui tutte le spiagge sono piene, piene di giovani.


Mi domando ma i genitori che fanno? Lasciano i figli fuori per tutta la notte e questi arrivano a casa alle 10.00, tutti così stanchi, le ragazze di 14, 15 anni che dormono fino alle 15.00?

In quel momento mi sono ricordato di questo incontro con voi. Noi del Cammino non accettiamo la droga; se qualcuno fuma diremo di mandarlo via dal Cammino. Che smettano di fare il Cammino. Mi hanno detto che venendo qui, su un pullman hanno trovato due ragazzi che avevano… gli hanno mandati a casa. Non gli hanno permesso di venire qua. I catechisti che hanno trovato qualcuno con droga lo hanno portato a casa. È inutile non c’è bisogno di molti! Ascoltate: Amare è correggere, chi non vi corregge non vi ama. Cercate di capire questo. Chi non vi corregge non vi ama, ama se stesso. È chiaro che correggere è difficile, è difficile dire a un giovane, a un tuo figlio dirgli: No! Tu non puoi venire qui alle sei del mattino. Tu non puoi fare quello che ti pare. Tu o stai con noi altrimenti devi lasciare la casa.

Capisco che è difficile perché una madre pensa dove starà mio figlio? Starà dormendo per strada? No! No! Ragazzi, Dio ci affida il compito di fare passare questa generazione da una parte all’altra, da una riva all’altra e i preti con i piedi nell’acqua e con l’arca in mezzo a loro, fermano la morte, perché facciamo questo esodo, questo fiume vero e in ciò c’è la salvezza di tanti e tanti milioni di persone, non si scherza. E il demonio va in cerca di tu Io mi trovo tutto il giorno attorniato dal demonio. Un giorno ero stanchissimo di questa di questa lotta costante e ho aperto un libro dei Padri del deserto e ho letto una cosa che mi è piaciuta. Dice che un padre del deserto sentendosi tentatissimo e attaccatissimo dal demonio dice un giorno al demonio: “Ma perché mi attacchi tanto? Lasciami in pace!” E il demonio gli dice: “Io ti attacco? Sei tu che mi stai distruggendo”. Allora, ciò vuole dire che quando il demonio si scatena contro di noi, stiamo toccando il tasto giusto, lo stiamo distruggendo. Per questo si dibatte come una belva. Perciò qui, in questa missione con il Papa Benedetto, ha fatto di tutto per boicottare l’incontro, per creare il caos nell’organizzazione, perché non si trovassero camere, per tutto. Ha fatto di tutto e non ci è riuscito. Il demonio non è riuscito a rovinare l’incontro con Benedetto XVI. Non è riuscito. Hanno umiliato i vescovi che hanno dovuto aspettare non so quanto. Alcuni fratelli sono stati tutta la notte lì, e non si trovava modo di uscire.

Come era possibile che non ci fosse nessun cartello? A me mi ha portato il Capo dei pompieri, poveraccio si è perduto. Siamo anche andati dalla Polizia e anche questi ci hanno detto: “MI dispiace ma anche noi non sappiamo dove stiamo”. Ma noi credevamo che i tedeschi fossero dei super organizzati, ma vi dico una cosa: i tedeschi sono super organizzati ma è stato il demonio che voleva creare il caos, pieno di collera per questo incontro. Pieno di collera! Pieno! Ma non è riuscito, voi non vi siete ribellati. Se avete subito il freddo, se non avete visto nulla, nonostante tutto, è stato fantastico! Mi ha detto la Polizia: “Siamo meravigliati, non abbiamo trovato una siringa di droga, un preservativo, non abbiamo trovato un ragazzo ubriaco, non abbiamo visto una rissa, non siamo abituati. Da dove vengono questi giovani?” Lo ha detto il Capo della Polizia.


Loro pensavano come quelle cose che hanno negli stadi che fanno un macello, che vi piace il jazz, far cagnara e ballare, tutte queste cose…

“Noi pensavamo – ha detto il Capo della Polizia – che finito l’incontro del Papa, continuavano a ballare e invece sono andati via tutti e ci hanno creato un macello, perché non avevamo previsto questo. Pensano che voi siete stupidi, pensano… È stato fantastico. Il Papa è stato fantastico, tutto fantastico. Possiamo dire è fantastico soffrire, è stato meraviglioso che avete offerto le scomodità e altre cose.

Anche i vescovi hanno dovuto offrire le loro scomodità. È bellissimo. “Sola a Solo, Maria sotto la croce, con Cristo.


Noi sappiamo fratelli che in questo mondo (il principe di questo mondo è il demonio) non dobbiamo lasciarci illudere dal successo. Perché sappiamo che nel mondo Cristo è sempre crocifisso. È crocifisso in noi e quando ci perseguiteranno, non sanno che ci stanno aiutando… aiutando. Perché Cristo ha salvato il mondo attraverso l’essere rifiutato. Anche noi li salveremo se ci rifiutano. Questo è un mistero profondissimo. Per questo non abbiamo paura di nulla, se i mass media sono in mano alla sinistra come in mano alla destra, è uguale. Che facciano quello che vogliono. Noi non abbiamo altro vanto che Cristo e Cristo crocifisso! Noi non ci aspettiamo altro che persecuzioni, calunnie, diffamazioni, quello che volete, noi non ci aspettiamo altro. Perché Cristo è Dio ed è stato deriso, calunniato, insultato, schiaffeggiato. È il mistero della croce nel mondo. Non ci fidiamo dei media, delle televisioni, del successo, della politica… Sappiamo dove sta il segreto della salvezza dell’uomo. Qui (mostra il crocifisso) in Cristo e Cristo crocifisso. E noi con lui.

Ragazzi non si tratta di un discorso di quaresima, devo parlare poco, ma sul serio è il mistero profondo della croce di Cristo.


Sola a Solo. La Vergine ha sentito trafitto il suo cuore. Sotto la croce di Cristo stava con lui offrendosi per la salvezza dell’umanità. Le suore di clausura, in un monastero sperduto del mondo stanno salvando il mondo. Lo dicevo ad Amsterdam, quando i comunisti credevano di aver vinto e annientato la Chiesa e facevano cortei immensi pieni di bandiere rosse, cantando la vittoria del socialismo reale e avevano messo nei gulag 250.000 sacerdoti e credevano di aver vinto… senza odiare nessuno, Cristo stava crocifisso nei gulag in quella suora, in quel prete ortodosso, in quel cristiano e che stava offrendo il freddo, come il mangiare di merda, per la Russia. Ossia che la missione che ti affida Cristo, non la missione del momento, è quella di salvare non soltanto l’umanità di questa generazione, ma l’universo.


Siamo collegati con i cristiani di sette secoli fa e saremo collegati con quelli del futuro. Dice una donna: “ma mio figlio…” Ma che figlio! Tu sei cristiana, sono tutti figli del mondo i tuoi figli. Dio ti ha dato il suo cuore. Guardate fratelli vi dico una cosa, che Dio mi ispiri. Ascoltatemi, Dio vuole che io vi chiami a conversione. Profeticamente vi dico una parola, ascoltatela è brevissima, ma è fantastica e sono contento che qui al mio fianco ci siano le reliquie dei patroni Cassio e Florenzio, che ci accompagnano. Sentitemi bene. Quando San Giovanni Battista che sta predicando, poveraccio, vede venire verso di lui Cristo… voi sapete che in quell’uomo era presente la rivelazione di Cristo? A Dio nessuno lo ha visto e che cosa ci è stata rivelata veramente in quel povero uomo che veniva là ad essere battezzato dalle acque del Giordano? A seppellirsi in quell’acqua che significa la morte, sapete che Dio va a rivelare il suo figlio, la sua natura, la sua essenza, il perché di questa creazione, il segreto profondo degli alberi, dei fiori, delle nubi, delle montagne, del perché esistono animali rari, del perché esistono le iguane, i pappagalli, degli abissi dove ogni giorno scoprono animali diversi, nuovi, con le forme meravigliose… Dio va a rivelare in Cristo un mistero. Che mistero? Perché a questo mistero Dio ti chiama. Sapete qual è questo mistero? Dio rivela se stesso con che cosa? Con lui che ti ama, che si dona, che si dona! Guardate che si dona totalmente a noi. Come potrei esprimerlo, sarebbe meglio che lo facessi con un gesto, un sacramento: prendete un pane e lo date. Come potrei esplicare in che consiste l’essenza divina. Donarsi, darsi totalmente fino a morire. Quelle rose rosse che significa sangue (indica i fiori sul palco).


Abbiamo sentito nell’Epistola ai Romani, lo Spirito che è stato riversato su di noi. E come sappiano che Dio ci ha dato il cielo per partecipare della sua natura? Perché la nostra vita è cambiata. Ci possiamo dare, ci possiamo donare gratis, e quando vediamo i pagani non si possono donare, ma non perché sono cattivi, dice San Paolo che neanche possono, poiché Dio non è nella carne, il peccato abita nella carne. Dice San Paolo: “Caritas Christi urget nos! L’amore di Cristo ci spinge al pensiero che se Cristo è morto per tutti, tutti sono morti”. E dice San Paolo: “e perché è morto?” E lo spiega benissimo:” è morto perché gli uomini non vivano più per se stessi”. Osservate l’antropologia di San Paolo. Antropos vuol dire concetto di uomo. Per San Paolo gli uomini sono come schiavi condannati a offrirsi tutto a se stessi. Ossia se un ragazzo pagano sta con una ragazza e perché sta pensando alla sua felicità, fondamentalmente a passarsela bene lui. Studia per lui, fa arte per lui, , tutto per lui. Vive la vita in una cosmogonia, in un axis il cui centro è il suo io e la sua felicità.

Ma questo anche se è intelligentissimo, ha successo, fa scoperte in campo scientifico, guadagna molti soldi e si sposa, in fondo è un insoddisfatto perché il peccato che abita nella carne gli impedisce, che cosa? Questo (mostra il crocifisso). Donarsi così! Ecco la felicità fratelli! Ecco il vessillo della libertà umana, ecco Cristo Crocifisso. Sentitelo.

Guardate fratelli a me non piace fare questi show, sinceramente . Mi piace umanamente stare qua, ma Dio mi spinge perché ho ricevuto di questo Spirito come te. Dice San Paolo “È morto per tutti… e tutti sono morti. Perché quelli che vivono non vivano più per se stessi ma per colui che è morto ed è risorto per loro. Ossia che un cristiano non vive per se, vive per Cristo che è morto ed è risuscitato per lui.


E perciò fratelli, se Dio vi ha chiamato è per riversare su di voi il suo Spirito, lo Spirito Santo in modo da venire liberati dal peccato della carne e vivere liberi e con lo Spirito Santo poter vincere le passioni della carne. Prima eravate schiavi, adesso siamo liberati e possiamo donarci e possiamo accettare di essere umiliati. Anzi, ci vantiamo nelle tribolazioni, ma no per i nostri meriti, ma per i meriti di Cristo che ci ha data la sua natura e la sua grazia; la grazia dello Spirito Santo è stata riversata su di noi nel battesimo e noi stiamo riscoprendo queste ricchezze immense in un cammino ed abbiamo i frutti. Quante famiglie sono in missione! Abbiamo avuto l’incontro delle famiglie in missione e abbiamo visto la fede in grado eroico: Le famiglie che sono in Africa, le famiglie che sono nei paesi post-comunisti a trenta gradi sotto zero con sette bambini piccoli e non sono tornati a casa. Ma perché? E hanno detto che nonostante tutto hanno avuto felicità profonda. Allora fratelli, questo dono che è Cristo vi ha chiamato, vocazione ha detto San Paolo nell’apostolato, chiamata.

Dio vi sta chiamando ad annunziare il Vangelo con la vita e non c’è cosa più grande di versare il sangue per Cristo e lo spirito Cristiano è il martirio. Non c’è cosa più profonda, più meravigliosa, più testimoniante di quella di assomigliare a Cristo e a Cristo crocifisso. Ma io so che in questo incontro, qui a Colonia, Cristo che vi sta guardando ha una natura che è donarsi a voi. Sta desiderando di abitare in noi, nel nostro cuore, farsi uno con il nostro spirito come uno sposo con una sposa. Dice San Paolo: “Chi va a letto con una donna, con una prostituta, sono una sola carne ma io vi dico se uno ha lo Spirito di Cristo formano uno Spirito solo”. Uno spirito solo con Cristo e questo la morte non lo può distruggere.


Se io sono uno con Cristo, veramente uno, Cristo abita in me per la forza della sua resurrezione, perché lui ha dato la vita per me. Perché io possa avere una vita nuova, perché possa essere liberato dalla schiavitù dell’egoismo, del peccato.

È risorto! È stato risuscitato dal Padre per la mia giustificazione. È salito al cielo ed ora intercede per me e per tutti noi. Perché intercede per me in un ufficio sacerdotale immenso, perenne e meraviglioso? Perché la natura divina è vivere in te! Il kerigma fortifica la fede e abita in noi per la fede.

Allora vi dico in nome di Cristo: convertitevi e credete alla buona novella! Credetelo! Credetelo! Credete che Dio vi ama! Che ora, adesso, vi vuole dare il suo Spirito Santo.

Cristo è Risorto! È veramente risorto! Cristo è risorto!


Assemblea: È veramente risorto!


Kiko: Cristo è Risorto!


Assemblea: È veramente risorto!


Kiko: Cristo è Risorto!


Assemblea: È veramente risorto!


Kiko: Christos voiskres! Vaistinu voiskres! Cristo è risorto !


Assemblea: È veramente risorto!


Kiko:

Coraggio fratelli! Oh quante volte dovremo annunziare Cristo in tutta Europa, invitando gli uomini, i giovani delle università, dappertutto. Dite: “Guarda che io ti annunzio in nome di Cristo. Cristo sta ora intercedendo per te. Credi alla buona notizia che ti sto dicendo. Dà i tuoi peccati a Cristo. Dacceli a lui, non ha paura di soffrire per i tuoi peccati, perché ti ama e riceverai il dono dello Spirito santo”.

Tutti siamo chiamati all’annunzio del Vangelo, della buona notizia. Ti sta aspettando un mondo che non si tratta di avviare, un mondo da amare e non c’è cosa più grande che possiamo dare agli uomini che è la buona notizia. Perché la fede viene dall’udito, per l’orecchio. Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della predicazione. Non si tratta di cambiare strutture, niente di queste cose in cui molti credono. Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della predicazione. È chiaro che la predicazione deve essere credibile, credibile per la nostra umiltà. Che cosa annunzi se non sei capace di lasciarti crocifiggere da nessuno? Ti chiami cristiano e non ti si può umiliare, ti chiami cristiano ed hai un orrore in tutto quello che ti crocifigge, nella famiglia, con i genitori, con il marito. Bene, diremo alla sorella. “Tu non hai ricevuto lo Spirito di Cristo, chi non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene, basta! Non devi stare con noi, allontanati un poco, quando vuoi convertirti ritorna. Ma tu non sei cristiana, non hai ricevuto la fede. La fede è un dono gratuito, non ti facciamo nessun giudizio”. Noi dobbiamo servire al Signore e a quelli che Dio ha scelto e gli ha dato la fede.

La fede è una virtù teologale, una virtù soprannaturale, un dono e io posso dirvi, sul fatto che vi ha chiamato alla fede: congratulations! Enhorabuena! Dio vi ha chiamato al cristianesimo, alla vita eterna, alla vita immortale. Non sono parole cretine. Io sono stato ateo, diciamo così, esistenzialista, avevo orrore per l’ipocrisia della Chiesa o per l’ipocrisia dei cristiani o per la gente che si diceva cristiana di tutto rispetto, balle! E mi rendo canto che non possiamo fare un cristianesimo di parole se veramente abbiamo ricevuto la vita immortale, se abbiamo dentro vita eterna. Dio ci ha dato la sua vittoria sulla morte. È vero! È vero! E come si dimostra che abbiamo dentro vita eterna, perché possiamo amare la moglie, al di là della morte, quando la moglie ti è nemico e non ti separi, non rompi il matrimonio. “Amate i vostri nemici”. Ma tuo nemico è il marito, ma tuo nemico sono tante volti i figli. “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano”. Cristo ha vinto la morte per noi . La morte è stata vinta, la Chiesa annunzia: “Cristi è risorto!”

Guardate che questo è profondo e immenso: Cristo ha vinto la morte! Tutti gli uomini sono attorniati dalla morte. Ascoltate profondamente, ci ha donato della sua vita immortale e ti dà come caparra lo Spirito Santo. E che cosa fa lo Spirito Santo? Ci fa santi, amici di Dio, ti fa donare agli altri. Per questo qui, oggi, si alzeranno molti giovani che si doneranno totalmente a Cristo. Abbiamo bisogno di migliaia di presbiteri, un nuovo clero; sacerdoti umili, santi e missionari, ma sul serio. Va detto seriamente questo.


Prima di essere prete sei cristiano. I primi con noi in nobiltà, perché Cristo essendo Dio si umiliò. Non bisogna fare del clericalismo un potere ma bisogna donarsi dandoci esempio come i nostri santi sacerdoti, in tutto: nella castità, nella vendita dei beni… la nobiltà! Prima sei cristiano. E stiamo vedendo come tanti preti che sono usciti dal Redemptoris Mater sono contentissimi, veramente contentissimi.

Avete visto queste migliaia, questo fiume di preti con i quali stiamo portando avanti una nuova evangelizzazione. Bene fratelli, allora io vi dico animo! Qui a Colonia io vi dico sinceramente Dio mi ha dato amore per la Germania, amore per la Germania e tutti noi possiamo dirlo. Dio ci ha dato amore per i tedeschi, per la Germania. Perché Dio ci dà del suo cuore. Noi abbiamo il pensiero di Cristo, il cuore di Cristo, perciò amiamo gli animali, i tedeschi, i cinesi, anche i mussulmani. Dio ci dà amore. Io sono stato in Germania e ho sentito amore per la Germania e sono disposto a versare anche il sangue per la Germania, anche per la Cina, per l’uomo, per gli uomini, perché gli uomini siano salvati dall’inferno eterno. Perché esiste veramente la possibilità di condannarsi, perché esiste il demonio, esiste nel nostro cuore il demonio, il più terribile nemico, perché si annida nel nostro cuore e che fa di noi uomini pieni di superbia, di invidia,, alteri, faziosi, uomini che non perdonano, uomini induriti…


Ma Cristo ha dato il suo sangue per essere liberati, per distruggere in noi questo principio di male, per purificare il nostro cuore e abitare in noi. Cristo che abita in noi. “Guarda che sto alla porta e busso – dice l’Apocalisse – chi mi apre il Padre ed io verremo a lui e faremo dimora in lui”.


Allora, adesso fratelli prepariamoci ad ascoltare… avete sentito una Parola, non è tanto importante quello che io dica ma è importante quello che Dio ha destinato a voi, che ascoltiate. Vorrei convincervi dell’amore di Cristo, di Dio per voi. Non vi lasciate ingannare dal mondo che vi attornia, chiudiamo la televisione, il mondo che dice menzogne! Menzogne! Menzogne! Ma già lo sappiamo, il principe di questo mondo che governa dice a Cristo: “tutto questo ti darò – e mostra tutti i regni, tutte le ricchezze, tutte le televisioni, tutte le banche, tutti i miliardi di miliardi – tutto questo ti darò”. Ma Cristo dice che in questo mondo non ha dove reclinare la testa e noi con lui, perché noi siamo il suo corpo, siamo il santuario di Dio, il corpo di Cristo e che cosa c’è di più grande che essere crocifissi con Cristo in questa generazione? Coraggio! A me mi hanno insultato, calunniato. Che hanno fatto? Hanno detto di me che sono una cimice, che sono un mostro, che sto rovinando la Chiesa.

Lì per lì quando ti calunniano ti fa male. Se ti danno una martellata sul dito fa male. O ti danno con il martello sul ginocchio. Non puoi dire: “Oh! Cristo che buona la croce. No, fa un male cane, fa un male cane! È fantastico che siamo qui da 75 nazioni o da 80 e abbiamo lo stesso Spirito, lo stesso Spirito. Non c’è più greco, giudeo, tedesco, spagnolo. Un unico Spirito. Allora lo Spirito Santo che ci fa? Amare la Vergine, la Vergine Maria. E sapete oggi, la Vergine che sapeva di questo incontro… noi facciamo sempre l’incontro sempre dopo del Papa, oggi è la festa di Maria Regina e il Vangelo della messa di oggi è l’Annunciazione. Cosicché oggi sentiremo l’Annunciazione che si sta realizzando in tutti noi. Perché in tutti noi sta nascendo Cristo. In piedi.


- Canto dell’alleluia.


- Vangelo cantato (Lc. 1, 28-38)


Omelia del Cardinale Meisner:

Cari confratelli nel servizio divino, cari fratelli e care sorelle: la vita di ogni cristiano è marcata da tre parole sotto le quali Dio stesso ha posto la nostra esistenza. La prima: “vieni”, la seconda: rimani” e la terza: “và”. Che cosa significa la prima parola, “vieni”. La parola di Dio non contiene semplicemente delle informazioni, la Parola di Dio porta in se una forza che ti spinge ad uscire. Dio non ci parla per saziare la nostra sete di sapere, ma ci parla per chiamarci ad uscire e seguirlo. Cristo non ha fondato una scuola, ma una sequela. Se distilliamo ogni frase della bibbia per ogni distillato vien fuori sempre una propria parola: vieni. Abbiamo una vita sola da vivere. Dio ci ha chiamato all’esistenza per realizzare con noi una missione unica e che non possiamo delegare ad altri. Per fare questo ci ha donato i carismi e le grazie necessarie. La piena riuscita della tua vita e della vita di tante altre persone dipende da questo: se ascolti questa propria parola, “vieni” e riconosci in essa la tua vocazione che ti farà portare tante persone all’amore di Dio.

Sono profondamente convinto che qui a Colonia, in questi giorni, ci sono tante ragazze che portano in loro il carisma e la vocazione di una Madre Teresa di Calcutta o il carisma di Santa Edith Stein; e che ci sono tanti ragazzi che portano in loro la vocazione e il carisma del Santo Curato di Ars, di un Charles de Foucauld o di un Karol Wojtyla, ma che ancora non lo sanno.

La grazia di questi giorni della ventesima Giornata mondiale della Gioventù consiste nel fatto che molti giovani riconoscono la loro vocazione e la loro missione e che ascoltano come i Re Magi la parola della loro chiamata che dice: “Vieni! Vieni a Cristo, vieni ad adorarlo” e voi siete venuti.

Gesù dice: “Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre che mi ha mandato”. La vostra esistenza è già il risultato di un opera di Dio. Per Dio ognuno di voi è così importante che Lui ha fatto di tutto perché voi poteste venire a qui Colonia a scoprire la vostra vocazione.


La seconda parola che marca la nostra vita è: “rimani” Gesù non stanca mai di ripetere: “rimanete nel mio amore” o ancora: “se il tralcio non rimane nella vite non può portare frutto”.

L’apostolo Paolo vorrebbe morire per stare con Cristo eppure rimane. Rimane perché si ritiene ancora necessario per le giovani comunità cristiane che ha fondato. “Rimanere” è una parola chiave del vangelo di Giovanni ed è una parola di vita per tutti i cristiani soprattutto per i giovani.

“Rimanere” significa rimanere nella volontà di Dio. Dio non vuole che io conduca la mia vita solo per me stesso domandandomi che vantaggio ne traggo? O a cosa mi serve? Che cosa ci guadagno? Dio vuole che io spenda la mia vita anche per gli altri così che diventa importante la domanda che viene all’altro: “Più persone hai reso felici, più tu hai speso meglio la vita e la tua vita diventerà anch’essa grande e bella”.


Siamo così spesso totalmente imprigionati, rinchiusi e avvinghiati dal nostro stesso egoismo. La volontà di Dio rompe questo muro, questi limiti e ci trascina nella grandezza, larghezza, altezza e profondità della sua santa volontà.

“Rimani nel mio amore” è il comandamento che il Signore ci da qui a Colonia che significa: “rimani nella mia volontà”. Dio vuole che la tua vita sia grande, ampia e bella perché di consistenza per gli altri.


E infine l’ultima parola che marca la nostra vita: “và”. Tutti i racconti della Resurrezione di Gesù terminano sempre con l’invio: “Andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea che là mi vedranno”, dice Gesù alle donne. Prima che il Signore ascenda al cielo invia i discepoli in tutto il mondo: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”.


È una grazia immensa se in questi giorni o già prima, avete maturato la certezza di quale sia il Cammino al quale il Maestro vi chiama con la piccola parola: “và”. “Entra in seminario, entra in un ordine religioso, và ad annunziare ai poveri il vangelo. Dio ha affidato il suo messaggio al cuore dell’uomo ma non viene quasi più ascoltato. Forse Dio si è sbagliato? Ho ha forse sopravvalutato la capacità di amare che ha il cuore dell’uomo? Si è forse illuso sulla fedeltà dei suoi discepoli quando nel cenacolo, nell’istituzione dell’Eucaristia, disse: “Fate questo in memoria di me”? Lo fanno spesso i suoi discepoli oggi. Perché allora molti cristiani non possono partecipare all’Eucaristia? Forse perché non ci sono più sacerdoti che pronuncino sul pane e sul vino la parola: “questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”? Forse Dio si è sbagliato sull’uomo che ormai non vuole che vivere per se stesso e non è più disposto a seguire la via di Dio nel presbiterato o nella vita consacrata? Io non credo che Dio si sia sbagliato, non credo. È l’uomo invece che si è sbagliato pensando di non poter essere felice servendo Dio con tutta la sua vita. Io sono sacerdote da 43 anni e vescovo da 30 anni e io testimonio davanti a Dio e davanti a voi tutti, cari fratelli e sorelle, che nessun altra professione anche dal punto di vista umano, avrebbe potuto rendermi tanto felice come l’essere presbitero. E se dovessi nascere un’altra volta non esiterei ad attecchire subito a questa chiamata tuttavia con la preghiera se è possibile, senza mitra. Avete capito? Senza essere vescovo.


Cari amici, cari amici, la vostra vita è marcata da tre parole: “Vieni, rimani e và”. Lascia che queste tre parole ti parlino e ti mettano in movimento come i Re Magi, amen.


Kiko:

Bene fratelli, coraggio! Mi è piaciuto quello che ha detto il cardinale Maisner: “se dovessi nascere un’altra volta non esiterei a farmi prete, ma senza la mitra. Questo mi è piaciuto, bravo!

Allora fratelli, Dio vi ha portato tutti qua anche per questo momento. È uno spettacolo vedere che i giovani si fidano di Cristo malgrado la loro debolezza nella carne, malgrado vedano completamente i loro peccati nelle mani e si alzano a seguire Cristo, non guardando più se stessi come Abramo che aveva 100 anni e la matrice di sua moglie Sara era sterile, ma guardando chi lo chiamava, chi gli parlava; parti e credette e questo gli fu accreditato come giustizia. Per questo a tutti voi che oggi il Signore Gesù Cristo chiamerà a entrare nelle acque con la Madonna, per fermare le acque della morte che stanno invadendo l’Europa. Guardate le acque della morte, queste acque maligne, questa apostasia terribile; è impressionante vedere costantemente in Spagna, in Barcellona, a Parigi, dove vai vai, una costante catechesi laicista contro la rivelazione di Cristo come una furia demoniaca. Tutta un’acqua che ci attornia contraria all’annuncio, contraria al Vangelo, contraria a Cristo. Ma non ci spaventiamo perché Dio ci ha dato la chiave di Davide, come diceva ieri la prima lettura della Messa. La chiave di Davide. Quella chiave con la quale Cristo ha aperto la morte, la croce gloriosa. E quando ci mettono in croce e il demonio pensa di averci annientato (è lui che viene annientato) il mondo si salva. Questo il mistero meraviglioso di Dio attraverso il quale ha voluto salvare il mondo attraverso il rifiuto, l’essere rifiutato dagli uomini.


Dice San Paolo che lui soffre nella sua carne ciò che manca alla passione di Cristo. E che cosa manca alla passione di Cristo? Non gli manca niente? Si, gli manca il mostrarla. Il mostrare questa salvezza agli uomini. Mostrare con la propria vita, darla e annunziarla e nel momento che ci rifiutano si realizza in quelli che l’ascoltano e ti rifiutano. Bene fratelli, allora passiamo alla seconda parte del nostro incontro. Facciamo un canto. Vi ricordate in Amsterdam abbiamo fatto atre voci “Voi siete la luce del mondo”. Rifacciamolo qua. Lo faremo a tre voci.


- Canto: “Voi siete la luce del mondo”


Kiko:

Adesso prima di passare alla chiamata, voglio chiedere a Carmen una parola, una. Carmen, Carmen, coraggio.


Carmen:

Grazie, grazie. “Merci beaucoup” e “thank you very much” e “guten abend” me lo ha detto il tassista che mi ha portato. Gli ho chiesto: come si dice buona sera? Ah! Grazie è: “danke shen”, “danke shen”, grazie.


Avete visto? Io vedo che siete santi perché avete vissuto il caos perfetto, il meraviglioso caos tedesco. Meisner deve essere un santo perché ha sofferto tanto per poter arrivare a questo e non lo potete neanche immaginare.

Io questa estate… sono stata tutta l’estate pensando a voi, e se io sono stata pensando a voi immaginatevi Dio come vi tiene veramente presenti e spero che lo Spirito Santo che è stato qui ieri, adesso… perché altrimenti non si capisce niente.

Questo Spirito Santo… io credo veramente! Io non credo in Kiko Arguello, nelle sue visioni e in quelle cose. Perché il Cammino Neocatecumenale non è nato nelle sue baracche né nelle sue visioni ma è nato dal Concilio Vaticano II.

Parlo italiano e spagnolo che non mi ricordo.


Kiko: in italiano!


Carmen:

Io ho letto questa estate mille libri del caro Ratzinger. E mi sarebbe piaciuto iniziare dicendo perché lui era molto contento di essere qua, nonostante tutto il macello che hanno passato i vescovi. Con rispetto a Meisner lui era in prima fila e Rylko forse non si rendevano conto… noi eravamo in prima fila sotto il palco e non vedevamo il Papa e pensavo questi ragazzi cosa vedranno? Dove stiamo?


Delle moltissime cose che ho letto di questo grandissimo filosofo e teologo che è il nuovo Papa - a me è costato molto il cambiamento da Wojtyla a Ratzinger, perché io mi sono litigata già due volte con Ratzinger quando era Cardinale - mi è piaciuto molto un libro nel quale si descrive... e vi raccomando il libro che si intitola: "La mia vita." "La mia vita."


Dico per quelli che studiate male o avete problemi negli studi che a lui l'hanno respinto, a lui, che era tanto fantastico e meraviglioso... Come sapete era figlio di un gendarme che cambiava sempre casa... ed allora è stato sempre cambiando casa; trasloco su trasloco, trasloco e ancora trasloco... e alla fine l'hanno messo in un luogo dove stava bene... È interessante leggere il libro... Mi piacerebbe avere più tempo per leggervelo direttamente... Leggere ciò che dice nel suo libro. Dice: “il 10 settembre del 1944, arrivato contemporaneamente all'età del servizio militare"... ah! racconta tutto quello che gli accadde durante la guerra, come portavano i ragazzi alla guerra, e alla fine del conflitto come stavano per ammazzarlo, e gli americani... lo lasciarono passare. È cosa interessante, ma una delle cose che più mi ha colpito è stato quando lo respingono nella laurea. Andava a fare la laurea. E vediamo, dopo l'ordinazione sacerdotale... sapete già che lui ha fatto tutta la tesi dottorale su Sant'Agostino.


Come Giovanni Paolo II era di San Tommaso, questo è di San'Agostino... ed Agostino di qua, e Agostino di là... sempre Sant'Agostino, sempre con Sant'Agostino. E dopo anche, perché ebbe una serie di problemi, ed è interessante leggere perché con ciò conosci tutti quelli che sono stati a favore, in quei tempi, la quantità di ideologie e teologie che si sono inventati questi tedeschi e le lotte che sostenevano gli uni con gli altri... sulla teologia che inventava l'uno, e l'altro diceva: "no, questo è così... il Rahner per là, il Leman dall’altra parte” ... tutte queste lotte che avevano erano terribili. E dice: "Eravamo più di 40 candidati" - per una serie di cose...


Kiko: Carmen di’ una parola per le ragazze.


Carmen: Non mi lascia più parlare questo Kiko Argüello!


Kiko: Di’ una parola per quelli che si devono alzare, le ragazze!


Carmen:

Sto dicendogliela già, aspetta... Bene. La cosa è che lui dopo una serie di problemi, diventa maestro di teologia e a suo padre, a sua madre e a suo fratello a cui piace molto la musica, la madre… tutti sono organisti, dopo che si porta i suoi genitori e a suo padre costo moltissimo lasciare l’ultimo posto dove abitavano, trova una casa meravigliosa, dopo che si porta i suoi genitori lo chiamano e gli dicono che avevano ricusato la sua tesi di laurea e con questo dice che l'esperienza avuta era impressionante:


"A quel tempo nessuno di noi immaginava quali nubi temporalesche si addensassero su di me. Gottlieb Söhngen aveva letto con entusiasmo la mia tesi di abilitazione, citandola più volte anche a lezione. Il professor Schumas mi chiamò per un breve colloquio, in cui in maniera piuttosto fredda e senza alcuna emozione mi dichiarò che doveva ricusare il mio lavoro di abilitazione, perché non rispondeva ai criteri di rigore scientifico richiesti per opere di quel genere. Aggiunse che i particolari mi sarebbero stati resi noti dopo la decisione del consiglio di facoltà. Era come se mi avesse colpito un fulmine a ciel sereno - Cioè sperimentò qualcosa di terrificante - Tutto un mondo minacciava di cadermi addosso. Che cosa sarebbe avvenuto ai miei genitori che in buona fede erano venuti da me, se ora, a causa di questo fallimento, avrei dovuto lasciare l'insegnamento? I miei progetti per l'avvenire, tutti orientati all'insegnamento della teologia, erano falliti. Pensavo di chiedere di rimanere a Frisinga come coadiuvatore..." Infine dice che lui ha passato molte cose ed alla fine.. vi raccomando di leggerlo... ma io dicevo questo per l'entusiasmo che deve essere stato per lui l'arrivo a Colonia e qui, perché in tutte le confusioni accadutegli, risulta che improvvisamente lo invitano a Bonn. Fu invitato alla cattedra di teologia fondamentale di Bonn, ed allora lui, dice... chiaro porta i suoi genitori e come porta il padre e la madre? A suo fratello lo fanno organista in Monaco ha un'altra casa e si porta i suoi genitori e se ne viene qui a Bonn. Di nuovo, vediamo dice:


"Cominciai le mie lezioni, ormai come professore ordinario di teologia fondamentale nell'università di Bonn, davanti ad un vasto uditorio che accolse con entusiasmo l'accento nuovo che credeva di scorgere in me... ecc. - e continua dicendo - di notte udivo i battelli sul Reno, che scorre accanto ad Albertinum. Il grande fiume con la sua navigazione internazionale, mi dava un senso di apertura e di ampiezza d'orizzonti, di un dialogo tra le culture e le nazioni che da secoli qui si incontrano tra loro, in uno scambio reciprocamente fecondo e innovatore... Colonia era vicina" e dice che l'arrivo fu per lui entusiasmante.


Incomincia a dire cose di Bonn e di Colonia... come per lui era come un primo amore... E che fu una cosa fantastica l'esperienza che ebbe qui. ed anche a Colonia dove conobbe il Cardinale Frings che è quello che lo portò al Concilio... le lotte che hanno avuto i professori gli uni contro gli altri, tutto... lo salvò molto San Bonaventura... è interessante... e dico questo perché con Kiko non si può parlare, parla lui, e a me non è piaciuto molto quello che vi ha detto, ma ora che ha detto della luce... perché io ero di questo che volevo parlare. Perché i Magi... che vi hanno fatto la testa così con i Magi... i Magi erano scienziati. Non erano preti, né presbiteri, né monaci, erano scienziati. I Magi erano scienziati nella loro epoca. I Re Magi, erano laureati... ed è molto importante oggi la scienza per mettere più positivamente le cose, molto più positivamente di come ha fatto Kiko col kerigma, perché San Paolo parla così della situazione di profanazione che è: di omosessualità, di politeismo e tutto quello che volete... dopo che lui è caduto da cavallo a causa della luce.

Lo Spirito Santo precede tutto e questa esperienza sta in tutta la natura, e per questo motivo voleva parlare di cose scientifiche di oggi, perché vi ricordo, non so se sapete che stiamo in un'astronave. La terra è un pianeta, un'astronave che sta navigando ad alcuni velocità impressionante.

Il Papa ha parlato di trasformazione ed io vorrei parlare della luce, di trasfigurazione, perché gli apostoli hanno visto come la materia, come sta osservando la scienza, si trasforma in energia ed in luce, ed il sole si sta dando ugualmente in una fusione nucleare, il Papa disse per questo motivo ieri la parola... nucleare... che mi piacque, ma non abbiamo ora tempo per parlare di tutto questo.


Vi dico anche, affinché vi gettiate veramente nella preghiera, perché la preghiera è quella che vi porta veramente... e al battesimo; perché già vedo che... a me mi piacerebbe parlare così però non è possibile... perché la Vergine, la Vergine ha un'esperienza impressionante. La donna, la donna che concepisce in un modo e oggi vuole farlo artificialmente. Ossia lo Spirito entra dentro... per questo motivo quando vede a sua cugina, Santa Elisabetta, il bambino sussulta, perché è vivo, è qualcosa e ha già lo Spirito Santo, è come lui. E ci sono cose che oggi concepiscono esattamente la teologia e tutta la Parola di Dio che si è manifestata come Parola, con tutto quello che la scienza oggi sta dicendo.

Ed è interessantissimo che siate anche scientifici, con ciò non voglio dire che non dovete essere preti. San Alberto Magno che ieri mi dimenticai di dirlo, era scienziato, biologo e chimico, e fece non so quante invenzioni... e tuttavia fu uno dei migliori predicatori e migliori teologi... non solamente teologo, ma anche scienziato. Però a parte questo il Papa Giovanni Paolo II è stato il Papa che tutte le estati riuniva in Castelgandolfo una quantità di scienziati e voleva essere informato sull’evoluzioni della scienza nel mondo, che è interessantissimo, è interessantissimo. Inoltre c’è bisogno di gente con fede che entri in questi problemi affinché non ingannino la gente con la scienza, perché la cosa unica che si arriva a dire è che è inavvicinabile. E l’universo è tutto in movimento, in movimento e in trasformazione e in trasfigurazione e anche in conversione. Perché la conversione non è altro che una trasfigurazione, una trasformazione… A me piacerebbe parlare con più chiarezza di queste cose ma è impossibile. Io vi invito ad abbandonarvi alla Spirito Santo e tutto ciò si realizza. Bene mi piacerebbe parlare di tante altre cose però è impossibile… Soltanto vi dico alcune frasi di ciò che dice San Paolo…


Kiko: Dai Carmen, non possiamo, dai!


Carmen:

Il Signore, il Signore è lo Spirito è dove c'è lo Spirito del Signore c'è la libertà. E noi tutti riflettiamo come in uno specchio, la gloria del Signore, e siamo trasformati in questa stessa immagine di gloria, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito Santo. Guardate vi rivelo un mistero, dice San Paolo: "tutti saremo trasformati, in un istante i morti risorgeranno incorruttibili e tutti noi saremo trasformati". In effetti: "è necessario che questo essere corruttibile si rivesti di incorrutibilità e questo essere mortale di immortalità". San Paolo ha avuto l'esperienza di essere rapito fino al terzo cielo. Ha una esperienza nella rivelazione nella quale Dio è indescrivibile (“quelle cose che occhio non vide né orecchio udì…”), perché con lui siamo, viviamo e ci muoviamo, e come stanno vedendo ora gli scienziati l'universo interminabile è in un movimento continuo, come si muovono tutte le nostre cellule... che se parliamo della cellula stiamo parlando dell'universo, ma mettersi oggi nella cellula, tanto che si crede che con le cellule staminali ed il genoma ed il DNA... credono di sapere tutto e invece non sanno niente del DNA. E questo DNA si estende di tale maniera che è un mistero enorme ciò che è ogni cellula... e questa estate che mi sono rotta un dito e che usciva molto sangue, ho visto la meraviglia di come tutte le cellule si sono mosse per arrestare (il sangue) veramente...

Kiko: Coraggio fratelli, coraggio!


Carmen: Io avrei voluto parlare della fusione nucleare.


Kiko: Di’ una parola alle ragazze che si alzeranno, Alle ragazze!


Carmen:

Guardate alla Vergine. L’unica che stava sotto la croce perché tutti gli uomini se ne scapparono. Perché (bisogna guardare a lei)? Perché dentro, lei aveva ricevuto lo Spirito Santo e aveva l’esperienza e inoltre non fece forza di volontà per dire si, che in molte dicano il fiat, lei non disse nessun si, lei disse: “si faccia in me secondo la tua parola” accetto liberamente. Ossia, Dio non si impone alla libertà dell’uomo. Le chiese di aprire la porta, che poi in fondo è la libertà: che Dio entra in te e realizza dentro di te il mistero profondo di Gesù Cristo. Perché Gesù Cristo è quello che ci porta nella sua ascensione meravigliosa, non solo risorto, a una trasfigurazione a una divinizzazione, a entrare in Dio che non ha corpo, che non ha materia ma che è spirito, spirito puro… e tutto questo ce lo sta dicendo oggi la scienza, come oggi tutto l’universo si sta trasformando in luce, e come ha fatto … bene! Alle ragazze (dico) che si aprano a Dio!


Kiko:

Coraggio! Bene, bene fratelli! Padre Mario ci dirà una parola, cinque minuti. Dirà una parola ai ragazzi che si alzeranno per essere presbiteri. Diamo un applauso a Padre Mario!


Padre Mario:

Bene, io sono in crisi, sono in crisi perché è da tutta l’estate che sto preparando per la convivenza di inizio corso tutta una catechesi sul matrimonio e adesso mi tocca fare la chiamata per i presbiteri. Una meravigliosa catechesi che è il frutto dell’insegnamento di Papa Giovanni Paolo II che ha vissuto fin da giovane prete a contatto con molte coppie e dialogando con loro ha visto l’urgenza, di fronte al bombardamento che abbiamo, attraverso la televisione i mezzi di comunicazione, dove la sessualità si è staccata dall’amore, l’amore si è staccato dalla persona, ha voluto dare un corpus, una dottrina durante quattro anni, ha fatto 164 catechesi, sulla teologia del corpo che sarà meravigliosa e di cui voglio parlare anche per voi giovani perché spero che vi arrivi, perché la sessualità, la teologia del corpo, il matrimonio alla luce di Dio è meraviglioso.

Però adesso devo parlare dei presbiteri. Allora diceva San Tommaso, un grande teologo, fondamentale per la Chiesa Cattolica, e se comprate come ha detto Papa Benedetto XVI “il Compendio” del catechismo vedrete, che nei sette sacramenti, gli ultimi due sono i sacramenti a servizio della Comunità, a servizio della Comunione, e diceva san Tommaso: “I presbiteri danno la vita dello Spirito: rigenerano alla vita divina attraverso il battesimo, la mantengono viva attraverso la riconciliazione, la penitenza, attraverso l’alimento dell’Eucaristia. I genitori trasmettono la vita fisica e la vita spirituale con la trasmissione della fede ai figli. Allora sono importanti tutti e due e che facciamo, mi sposo o divento prete? Allora la risposta è Dio che chiama. Fare la volontà di Dio, quello che ha detto la Vergine Maria: “Si compia in me la tua parola”.


Perché quando il Signore ci ha creati, e tutti noi siamo frutti di un atto di amore di Dio e quando i genitori ci hanno dato la vita, è stato il Signore che ha detto: “Sia Giovanni, sia Laura, sia Maria”, ci ha infuso l’anima che è immortale. Noi siamo frutto di un atto di amore di Dio che non solo ci ha dato la vita, ci conserva nella vita, ci ha portati alla fede, ci ha portati alla Chiesa. Ecco come siamo frutto dell’amore di Dio e dei nostri genitori, quando ci ha creato il Signore, su di noi ha fatto un disegno, ci ha dato una missione, ci ha dotato anche di qualità particolari. Se Dio non avesse dotato Kiko, di doti di artista, di musico, di predicatore o Carmen di scienza, di approfondimento, così come dice San Bernardino: “Quando Dio chiama alla vita ti da anche le doti in vista della missione a cui ti chiama”. Se qualcuno si sente chiamato da Dio attraverso dei segni a diventare presbitero, quello che ha detto il Cardinale Meisner, e guardate che lui è diventato prete sotto il Comunismo, era prete nella Germania dell’Est, sotto la persecuzione, lui mi pare che abbia detto che ha 43 anni di presbitero, io ne ho 36 ma io con lui posso dire veramente che sono felice e se il Signore chiama non guardate a voi stessi, alla vostra debolezza, guardate a Colui che chiama, che ha il potere di rendere meravigliosa la vostra vita, perché voi e le ragazze che il Signore chiama a essere spose di Cristo, vi fa un anticipo, un segno escatologico di quello che è il cielo. Se l’essenza di Dio è aver chiamati a essersi donato fino alla morte e morte di croce, essere uniti a lui nel presbiterato, nella vita consacrata, vuol dire anticipare già il regno dei cieli sulla terra. Un segno che sostiene anche gli sposi nella loro missione di coniugi e di genitori.


Kiko:

Bene! Allora fratelli mettetevi tutti in piedi. Come sempre prima della chiamata, facciamo una preghiera. Cristo ha detto la messe è grande, è molta egli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe. Noi obbedendo a Cristo faremo insieme per alcuni secondi una preghiera interiormente e diremo a Cristo: “Signore, manda operai nella tua messe, suscita anche delle sorelle a seguirti. La Chiesa ha bisogno”. E questo segno di amore celeste, escatologico. Allora state fermi, anche il servizio d’ordine. La preghiera è molto importante, anche salvare l’Europa e il mondo, preghiamo.


(Preghiera silenziosa)


Kiko:

Padre Santo manda operai nella tua messe, aiutaci tu, aiuta la tua Chiesa. Guarda alle tante parrocchie che si stanno chiudendo, alle tante chiese che si stanno vendendo. Quante famiglie in missione che stanno desiderando un presbitero. Tante comunità dove nessuno gli celebra l’Eucaristia. Guarda ai tanti vescovi che vengono a noi per chiederci un seminario, ma non abbiamo seminaristi da dargli. Manda operai nella tua messe. Te lo chiediamo per l’intercessione della Santa vergine Maria, Maria Regina, in questo giorno della sua festa. Ascoltaci o Signore.


Assemblea: Ascoltaci o Signore!


Kiko:

Adesso dovete sedervi un momento, tutti, lasciando le strade libere perché devono venire i giovani che Dio chiama. E dovete venire di corsa. Coraggio!


In questo clima se qualche giovane sente che Dio lo chiama ad offrire la sua vita a Lui e con Lui partire in una avventura che finisce qua (mostra la croce) nella croce di Cristo, con lui crocifisso, per la salvezza della storia e del modo che si metta in piedi.


(Rispondono alla chiamata circa 2000 ragazzi)


- Canto: “Tu sei il più bello”


Kiko:

Molto bene, Mettetevi in piedi tutti. Adesso i vescovi con il Cardinale Meisner faranno una preghiera chiedendo a Dio lo Spirito Santo che aiuti a questi giovani. Preghiamo.


Cardinale Meisner:

Benedetto sei tu Padre nostro, Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo infinito amore sempre rinnovi la tua Chiesa con nuovi frutti di santità, di grazia e di amore e che ci fai vedere oggi qui di fronte allo spettacolo di questi giovani, che come la Santissima Vergine Maria, Madre del tuo Figlio e aiutati da Lei hanno detto: “Eccomi! Si compia in me la tua parola”, ti supplico di inviare su di loro il tuo Spirito, con i suoi santi doni di sapienza, di fortezza, di intelligenza, di pietà, di consiglio, di scienza, di santo timore, perché li aiuti nel combattimento nella lotta contro il mondo, contro la carne e contro il demonio che con le sue menzogne e inganni farà di tutto per togliere dai loro cuori la tua chiamata.

Aiutali, sono tutti deboli. Noi sappiamo che tu sei fedele, che sarai accanto a loro nel combattimento. Dona loro questa fiducia perché non si scoraggino e possano arrivare al compimento della tua volontà. Te lo chiediamo per il tuo Figlio, Gesù Cristo e per intercessione della Santa Vergine Maria, Madre del Redentore, a te che vivi e regni nei secoli dei secoli, amen.


(I giovani si recano sul palco e mettendosi in fila ricevono dai vescovi la benedizione)


- Canto: “Voi siete la luce del mondo”


Kiko:

Adesso velocemente… le ragazze. Molte comunità di religiose mi dicono ma perché tutte vanno ai monasteri di clausura, noi abbiamo bisogno, dicono le suore, negli ospedali, bambini abbandonati, stiamo curando i lebbrosi, ecc. Dico calma, calma, noi non abbiamo nulla di programmato e Dio che suscita una ragazza a portarla dove Lui vuole, la porta con se. Anche noi abbiamo bisogno di ragazze, per le famiglie, ecc. Bene!... Fermi un istante che chiamiamo le ragazze, le spose di Cristo.

Se qualche sorella, sente che Cristo la sta chiamando a seguirlo, alla vita consacrata completamente con lui, in un carisma determinato, che si metta in piedi.


(Rispondono alla chiamata quasi 1100 ragazze)


Kiko:

Venite qua, rapidamente. Accorrete a Cristo.


- Canto: “Andate ed annunziate ai miei fratelli”


Kiko:

Stanno venendo tante ragazze, bellissime ragazze, giovani ragazze. Possiamo dire a queste ragazze: congratulations, le mie felicitazioni, vi ha chiamato Cristo. Che fortuna che tu hai, Cristo è uno sposo che non delude, che non delude mai!


Preghiera Cardinale Meisner:

Benedetto sei tu Padre nostro, Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo infinito amore sempre rinnovi la tua Chiesa con nuovi frutti di santità, di grazia e di amore e che ci fai vedere oggi qui di fronte allo spettacolo di queste giovani, che come la Santissima Vergine Maria, Madre del tuo Figlio e aiutati da Lei hanno detto: “Eccomi! Si compia in me la tua parola”, ti supplico di inviare su di loro il tuo Spirito, con i suoi santi doni di sapienza, di fortezza, di intelligenza, di pietà, di consiglio, di scienza, di santo timore, perché li aiuti nel combattimento nella lotta contro il mondo, contro la carne e contro il demonio che con le sue menzogne e inganni farà di tutto per togliere dai loro cuori la tua chiamata.

Aiutali, sono tutte deboli. Noi sappiamo che tu sei fedele, che sarai accanto a loro nel combattimento. Dona loro questa fiducia perché non si scoraggino e possano arrivare al compimento della tua volontà. Te lo chiediamo per il tuo Figlio, Gesù Cristo e per intercessione della Santa Vergine Maria, Madre del Redentore, a te che vivi e regni nei secoli dei secoli, amen.


(Le giovani si recano sul palco e mettendosi in fila ricevono dai vescovi la benedizione)


- Canto: “Tu sei il più bello”


Kiko:

Chiediamo al Cardinal Pell di darvi un invito per Sidney.


Cardinale Pell:

Al termine di questa magnifica celebrazione di fede, voglio invitare tutti voi giovani di andare in pellegrinaggio a Sidney nel 2008. certamente questo sarà difficile perché noi in Australia siamo distanti 16.000 chilometri. Siete invitati ad andare a questo pellegrinaggio che servirà a rafforzare la vostra fede. Ma dal nostro punto di vista è più importante che voi veniate da noi per rafforzare la nostra fede. Noi abbiamo bisogno della vostra testimonianza. Fra di noi (in Australia) tanti credono che non c’è bisogno di Dio. E quando loro vedranno migliaia e migliaia di voi, pieni di gioia e di fede, loro vedranno che la fede in Cristo cambia i cuori e dà la pace e la gioia. Più di trecento anni fa gli esploratori spagnoli nelle isole filippine hanno scoperto il nostro continente sconosciuto e uno di loro ha chiamato l’Australia la terra meridionale dello Spirito Santo. Io vi invito a venire da noi affinché in Australia, il Figlio crocifisso e risorto possa regnare nei nostri cuori. Siete invitati tutti.


Kiko:

Bene! Grazie al Cardinale di Sidney, Cardinal Pell. Bene l’incontro è finito andate tutti ai pullman che sono lì che ci aspettano in ordine. Buon viaggio a tutti e appuntamento a Sidney nel 2008. Grazie a tutti, grazie al Cardinal Meisner…